Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
incredibile ma vero, siamo agli ultimissimi giorni dell’anno!
Ultimo appuntamento del 2022 con tutto ciò che mi è piaciuto, dai libri ai film, dalla musica alla poesia: ecco il mio Dicembre!
Il libro del mese
Torino, 1935. L’esperienza lavorativa della giovanissima Anita Bo come dattilografa presso la Casa Editrice Saturnalia, iniziata l’estate precedente, prosegue con profitto, anche se ormai la stagione sta cambiando.
L’autunno sta arrivando in città dopo un’estate che ha visto Anita e Sebastiano Satta Ascona, mente creativa di Saturnalia e suo diretto superiore, risolvere dei casi molto spinosi, e la vita non è facile per nessuno dei due. Anita, sempre più presa dal suo lavoro e dalla sua nuova quotidianità, ha molto trascurato il fidanzato Corrado, e dentro di sé sa di non volerlo sposare più, perché il ragazzo – tanto bravo e virtuoso, per carità – conosce solo l’immagine di lei, e non ciò che lei è veramente. Da settimane ella è tormentata da un incubo, una sorta di flash forward del suo matrimonio che poi si rivela essere un mix tra un funerale ed un delitto. Sebastiano, invece, deve affrontare l’arrivo a casa di suo padre, un militante antifascista che lo considera un servo del governo e non riesce a comprendere che il conformismo del figlio è una recita per salvare la pelle ad entrambi.
Una mattina, in casa editrice, scortato dal sussiegoso socio di Sebastiano, entra Leo Luminari, un regista che, quando il cinema era a Torino invece che a Roma, è stata una vera leggenda nel suo campo, ma che è ormai da tempo in una posizione subalterna. Egli, però, porta grandi notizie: è più deciso che mai a riportare il cinema a Torino, anche solo con una sua produzione, e vuole girare un nuovo film ispirandosi ad uno dei racconti comparsi su Saturnalia.
Il problema è che Leo Luminari avrebbe puntato ad uno dei racconti in teoria scritti da un misterioso autore americano, in pratica creati da Anita e Sebastiano, ed ispirati ai casi che hanno risolto insieme nella vita reale. Portare qualcosa del genere sul grande schermo equivarrebbe ad attirare l’attenzione della censura in modo pesante, per non dire pericoloso. Con pazienza e diplomazia, però, Sebastiano riesce a convincere Leo Luminari ad optare per una scenografia originale creata da lui, ed Anita, con l’aiuto delle amiche Candida e Chiara, stipula un contratto sicuro.
Inizia così l’avventura nel cinema: poche settimane dorate per Anita e Sebastiano, tra la riscoperta dei luoghi magici di Torino capitale del cinema, la conoscenza di un’originale troupe romana e dei provini tragicomici ai quali Corrado ha la geniale idea di presentarsi. Pochi giorni di evasione, prima che il sogno venga brutalmente spezzato: Leo Luminari viene trovato ucciso nella sua camera.
Anita e Sebastiano sono già stati coinvolti più volte quando non avrebbero dovuto. Questa volta non possono e non vogliono proprio lavarsene le mani…
Una stella senza luce è il terzo volume della serie che ha per protagonista Anita Bo, e, dal momento che Alice Basso ha ipotizzato cinque volumi, così come aveva fatto con Vani Sarca (la ghostwriter), è quello di svolta. Io ho letto questo romanzo con qualche “lacuna”, purtroppo: l’anno scorso ho letto il primo romanzo, Il morso della vipera (ne ho parlato meglio qui), ma non sono riuscita a trovare da nessuna parte il secondo volume, Il grido della rosa, e penso proprio che a fine vacanze lo prenoterò, così da iniziare al meglio gennaio :-) A sorpresa, ho trovato in biblioteca proprio questo volume, e ho deciso di leggerlo ugualmente. Non me ne sono per niente pentita, dal momento che sembra proprio che qui gli eventi inizino a muoversi per davvero!
Il sentimento che lega Anita e Sebastiano è sempre più forte ed evidente al lettore: lei, con lui, ha capito di non essere solo bella ed affascinante, ma anche intelligente e coraggiosa, come le eroine delle avventure che traduce; lui, con lei, trova per la prima volta la forza di togliere la maschera che porta un po’ per sicurezza ed un po’ per paura. L’unico confidente e testimone di questo sentimento, però, è l’amico americano di lui Julien (per quanto anche Clara e Candida abbiano subodorato l’affaire in abbondanza…): non solo Anita sta per sposare Corrado, ma anche Sebastiano è legato da tempo a Maria Vittoria detta MaVi, figlia del gerarca più importante (e ridicolo) di Torino.
I punti di forza di questa serie sono sicuramente molti, dalla scrittura travolgente della Basso che non delude mai ai personaggi, dalle minuziose ricerche compiute nel mondo della letteratura e del cinema negli anni ‘30 agli intrecci ricchi di suspense. Più di tutto, però, questo romanzo, così come Il morso della vipera, mi ha fatto pensare a quanto siamo fortunati, noi che viviamo nel 2022, ed a quante cose diamo per scontate noi donne, quante conquiste che hanno fatto le nostre sorelle e che noi sottovalutiamo un po’ troppo spesso. Il mondo è cambiato in questo quasi secolo, e non tutto è facile, ma, almeno in questo Stato, non siamo costrette a sposare un tizio qualunque per uscire di casa e finire per fare le serve, non dobbiamo lottare per poter avere il diritto di lavorare (anche se il mondo del lavoro in questi anni ha avuto problemi di altra natura), possiamo manifestare il nostro dissenso politico e privato ed abbiamo più libertà, compresa quella di parlare dei nostri libri preferiti, che mi è molto cara, come immaginerete.
Ogni tanto, leggendo l’amore tormentato di Anita e Sebastiano, il cuore e la memoria vanno alla scontrosa Vani Sarca, che sa benissimo qual è l’uomo giusto per lei, ma ha un vero nemico dentro se stessa… a volte, nel mondo contemporaneo, siamo noi stessi ad incasinarci la vita, no?
In ogni caso, speriamo che il 2023 porti buone notizie ai due protagonisti, perché… questi matrimoni non s’hanno da fare!
Il film del mese
Il temibile Diabolik è riuscito a sfuggire all’ennesima imboscata tesa dall’ispettore Ginko e dai suoi e sono ormai mesi che sta “lavorando” senza sosta.
All’inizio del film, egli ruba una preziosissima corona regale dalla banca di Ghenf, cittadina costiera poco distante da Clerville. Non resistendo alla tentazione di avere la collezione completa, egli si intrufola al Teatro Smeraldo e ruba i gioielli – abbinati alla corona – a delle ballerine che hanno appena terminato la loro esibizione. Egli, però, non sa che si tratta di una trappola: le ragazze sono poliziotte, collaboratrici di Ginko, che le ha reclutate per scoprire il covo di Diabolik.
L’imprendibile ladro e la sua compagna Eva Kant si trovano improvvisamente braccati e, presi dal panico, fuggono sulle montagne. Quando la donna si fa male alla caviglia e non riesce a proseguire, però, il suo uomo non si fa problemi ad abbandonarla, chiedendole – abbastanza inutilmente – perdono. Eva, anche se infortunata, riesce a sfuggire comunque a Ginko, che si trova con le pive nel sacco.
Pochi giorni dopo, però, proprio mentre è al Ministero, l’ispettore riceve una telefonata da una cabina telefonica: è Eva Kant in persona, che si sente tradita da Diabolik e vuole vendicarsi consegnandolo alla polizia. Ginko non si fida, ma i piani alti – piuttosto ingenuamente – gli ordinano di non farsi scappare quest’occasione. Così, decisamente malvolentieri, a Ginko tocca collaborare con chi non si sarebbe mai aspettato.
Non è l’unica preoccupazione dell’ispettore: di lì a poco arriverà a Clerville la duchessa Altea, una nobildonna a cui egli dovrà fare da scorta e con la quale ha da tempo una relazione segreta.
Diabolik – Ginko all’attacco! È un film che ero curiosissima di vedere, dopo essermi divertita un sacco l’anno scorso con i primo capitolo di quella che pare sarà una trilogia (ne ho parlato meglio qua). Devo dire che, onestamente, il mio giudizio finale è: piaciuto, ma il primo era un pochino meglio per vari motivi.
Innanzitutto, qui il ritmo sembra più lento per vari motivi: checché ne abbiano detto i critici, che hanno detto che questo episodio è più ricco di trama, a me sembra quasi il contrario. Mi è parso che nel primo film ci fossero più colpi di scena, anche se qui certo non sono mancati.
Poi,
l’assenza di Luca Marinelli per me è stata pesante come l’aria.
Ricordo l’anno scorso di aver letto delle critiche – per me
inspiegabili – sulla sua recitazione: ecco, mi piacerebbe tanto
sapere che cosa ne pensano queste persone di questo
bambolotto gonfiabile
questa parodia
di Superman
Giacomo Gianniotti.
Per fortuna c’è un rovescio della medaglia: in questo film il maggior time screening non è affidato a Diabolik, bensì alla sua nemesi, Valerio Mastandrea/Ginko, che è praticamente colui che sostiene la pellicola. Una gran bella notizia per le sue ammiratrici (spoiler: per me). Peccato solo per Monica Bellucci/Altea, un po’ ingessata pure lei e con un accento improbabile.
Al di là delle piccole delusioni qua e là, devo dire che il film mi è piaciuto. Bella anche la colonna sonora, Se mi vuoi di Diodato (qui), che sostituisce degnamente La profondità degli abissi, protagonista del primo film (che trovate qui).
Mi sento comunque di fare un appello ai registi: questo è il film di transizione, e lo accettiamo, però per il terzo e ultimo capitolo della trilogia vogliamo qualcosa di scoppiettante!
La musica del mese
Come da tradizione, la musica del mese di dicembre non può che essere dedicata al Natale. Mercoledì 21 dicembre sono andata al Teatro Arcimboldi di Milano per assistere al concerto del coro gospel The abundant life, sotto la guida del pastore Eric Waddell. È un coro famosissimo in tutti gli Stati Uniti, ma ho visto su internet che non è la prima volta che vengono in Italia, dove il gospel è un po’ una tradizione prenatalizia. Il concerto è stato bellissimo, con un primo tempo dedicato ai canti tipicamente gospel ed il secondo ai riadattamenti dei classici natalizi. Su YouTube trovate un loro Christmas medley a questo link.
Tra le canzoni di Natale contemporanee, quest’anno ho ascoltato molto Merry Christmas di Elton John e Ed Sheeran, che trovate qui:
Quindi baciami sotto il vischio
Versa il vino, brindiamo e preghiamo che scenda la neve di Dicembre
so che c’è stato dolore quest’anno, ma è il momento di lasciarlo andare
l’anno prossimo, non si sa mai,
ma per ora, buon Natale
Danzeremo in cucina mentre le braci scintillano,
abbiamo entrambi conosciuto l’amore,
ma questo amore che abbiamo è il migliore di tutti,
vorrei che lo vedessi attraverso i miei occhi, quindi sapresti
mio Dio, sei così bella, ora
Buon Natale…
La poesia del mese
Per il mese di dicembre ho scelto una poesia di Maria Luisa Spaziani dedicata al Natale, dal titolo Voce:
Natale è un flauto d’alba, un fervore di radici
che in nome tuo sprigionano acuti ultrasuono.
Anche le stelle ascoltano, gli azzurrognoli soli
in eterno ubriachi di pura solitudine.
Perché questo Tu sei, piccolo Dio che nasci
e muori e poi rinasci sul cielo delle foglie:
una voce che smuove e turba anche il cristallo,
il mare, il sasso, il nulla inconsapevole.
Le foto del mese
Come sempre i primi dicembre, la mia casetta si è preparata ad accogliere il Natale! Tra tutte le tradizioni e le decorazioni, sicuramente il presepe, ricavato mettendo insieme le statuette dei miei nonni e quelle dei miei prozii, è quella a cui tengo di più.
A Cernusco sul Naviglio è arrivato… “un dono per le feste”!
Sabato 17 sono andata a fare un giretto in centro Milano per ammirare gli alberi addobbati. Il più bello è sicuramente quello in Galleria, decorato con Swarovski e delle specie di pan di zenzero (ce n’è anche uno gigante che raffigura il Duomo)!
Ogni tanto anche io mi vesto elegante… ecco il look per il concerto gospel!
La tavolata delle feste! Quest’anno abbiamo vissuto una “tre giorni” bella intensa: il 24 a pranzo pesce, il 25 carne, il 26 ci siamo trovati ancora per finire ciò che era avanzato ed aprire un ultimo panettone insieme. Dopo due Natali un pochino in tono minore per tutti, devo dire che è stato bellissimo.
Con un piatto di dolcetti così, cosa vuoi chiedere di più? Un mix perfetto tra i pasticcini della mia pasticceria preferita, gli struffoli di una signora napoletana e i datteri con mascarpone e noci di mia zia!
...e questo è quanto, direi! Fatemi sapere se avete trascorso un buon Dicembre e come avete passato il Natale. Io sono soddisfattissima di questa prima tranche di feste :-)
Passerò gli ultimi ed i primi giorni dell’anno nuovo in riva al mio mare, e speriamo che anche il sole venga a farci visita! Vi auguro che il 2023 sia un anno sereno, e che possa portarvi tutto quello che desiderate.
Tanti auguri di cuore… ci rileggiamo l’anno prossimo! :-)