I consigli dei più grandi autori per vivere al meglio la stagione calda
Cari
lettori,
il
21 giugno è ufficialmente iniziata l’estate, stagione amata da molti di voi e –
ci scommetto – piuttosto mal tollerata da altri.
Io
stessa devo ammettere che i miei sentimenti nei confronti di questo periodo
dell’anno sono piuttosto ambivalenti.
Da
un lato adoro il sole, il caldo, il mare, il relax. Mi piace tanto passare più
tempo possibile nella casa al mare di famiglia, in Liguria (in foto, la vista che si gode dal molo Santa Caterina di Varazze, davvero impagabile durante le belle giornate.)
In questo periodo,
poi, il tempo sembra dilatarsi e le giornate si allungano; le serate piene di luce fino a tardi sono ciò che amo di più di questa stagione. In
estate, infine, posso leggere di più, mangiare i cibi che preferisco (il
gelato su tutti) ed andare a fare shopping in cerca di abitini estivi e bikini
(i miei punti deboli).
D’altra
parte, però, non è possibile andare al mare sempre; vivo in provincia di Milano
e l’afa in alcuni giorni è davvero insopportabile; sto lavorando, e credo che quasi
tutti noi, per ora, siamo ancora al lavoro o stiamo studiando per la sessione
estiva; gli amici ed i conoscenti vanno in ferie a turno e più l’estate va
avanti più capita di sentirsi un po’ soli; per quel che mi riguarda, la
pressione è in caduta libera (ditemi che non sono l’unica a soffrirne!) e,
ovviamente, mi manca un po’ la scuola di danza, che è in meritatissima pausa
estiva.
Voi
che ne dite? Condividete i miei pensieri contrastanti? Come vivete l’estate di
solito?
Proprio
per parlare un po’ insieme dell’estate che verrà, per la nostra rubrica
“L’angolo della poesia”, oggi ho deciso di leggere insieme a voi alcuni componimenti che i grandi autori del passato hanno scritto per celebrarla.
Mi
piace considerarle come una sorta di “istruzioni per l’uso”, dei consigli per
vivere appieno la stagione più calda.
Che
cosa dovremmo fare, dunque, in questo periodo dell’anno, secondo i poeti?
Goderci
un momento di relax nel primo pomeriggio
(Dipinto: La siesta, Van Gogh)
“Meriggio
d’estate”, di Umberto Saba
Silenzio! Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria, o sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli, poi tacciono, vinti
dal sonno. Sembrano estinti
gli uomini, tanto è ora pace
e silenzio… Quand’ecco da tutti
gli alberi un suono s’accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così: le cicale.
(Dipinto:
“Pagliai alla fine dell’estate”, di Claude Monet)
“L’estate
sui campi”, di Alfonso Gatto
Splende a distesa il giorno
rosato alla pianura,
la tremula calura
richiama a lungo intorno
dall’alto il visibilio
dei passeri nel sole.
…Il grano trema e nere
si schiudono farfalle
all’afa azzurra; d’oro,
riversa a quel ristoro
di luce, nelle gialle
stoppe bisbiglia l’aria…
…Così morbido e solo
scorre sul fiume il verde
silenzio che alle valli
odoroso si perde.
Restano i campi gialli,
monotona campagna
dei grilli e della sera…
(Dipinto:
“Barca sulla Senna”, di Auguste Renoir)
“Conchiglie”,
di Katherine Mansfield
Eternamente giace e splende piano
sotto l’enormi tempestose ondate
e sotto le minute onde beate
che il Greco antico un tempo ha nominato
crespe di risa.
Ascolta: la conchiglia iridescente
canta nel mare, al più profondo.
Eternamente giace e canta silenziosa.
(Dipinto:
“Una domenica pomeriggio alla Grande Jatte”, di Georges Seurat)
“Sarà
estate”, di Emily Dickinson
Sarà estate – finalmente.
Signore – con ombrellini
Signori a zonzo – con bastoni da passeggio
E Bambine – con Bambole
Coloreranno il pallido paesaggio –
Come fossero uno splendente mazzo di fiori –
Sebbene sommerso, nel Pario –
Il villaggio giaccia – oggi-
I lillà – curvati da molti anni –
Si piegheranno sotto il purpureo peso –
Le api – non disdegneranno la melodia –
Che i loro antenati – ronzarono –
La Rosa selvatica – diventerà rossa nella Terra
palustre –
L’Aster – sulla collina
Il suo perenne aspetto – fisserà
E si assicureranno le genziane – collari di pizzo –
Finché l’Estate ripiegherà il suo miracolo –
Come le Donne – ripiegano – le loro Gonne
O i Preti – ripongono i Simboli
Quando il Sacramento – è terminato.
(Dipinto:
“Carnevale notturno”, di Marc Chagall)
“Notte
d’estate”, di Federico Garcia Lorca
L’acqua della fonte
suona il suo tamburo
d’argento.
Gli alberi
tessono il vento
e i fiori lo tingono
di profumo.
Una ragnatela
immensa
fa della luna
una stella.
(Dipinto:
“Viaggio verso l’esotismo”, di Paul Gauguin)
“Estate”,
di Pablo Neruda
Ardono i seminati,
scricchiola il grano,
insetti azzurri cercano ombra,
toccano il fresco.
E a sera
salgono mille stelle fresche
verso il cielo cupo.
Son lucciole vagabonde.
Crepita senza bruciare
la notte dell’estate.
(Dipinto:
“Tramonto sulla ferrovia”, di Edward Hopper)
“Sera
d’estate”, di Rainer Maria Rilke
S’è sciolto in spruzzaglia il gran sole.
La sera d’estate divampa;
riarde di febbre nel volto.
Sospira di schianto: “Vorrei…”;
ma quindi ripete: “Son stanca…”
Sussurran preghiere i cespugli.
Nel folto, una lucciola splende
(eterna fiammella) a mezz’aria.
Recinge ogni candida rosa,
vermiglia raggiera – il tramonto.
(Dipinto:
“Campo di papaveri a Vétheuil”, di Claude Monet)
“Vento
di prima estate”, di Giorgio Caproni
A quest’ora il sangue
Del giorno infiamma ancora
la gota del prato,
e se si sono spente;
le risse e le sassaiole
chiassose, nel vento è vivo
un fiato di bocche accaldate
di bimbi, dopo sfrenate
rincorse.
(Dipinto:
“Temporale sulle Rocky Mountains”, di Bierstadt Albert)
“Temporale
d’estate”, di Federigo Tozzi
Le nuvole grigie e nere si urtano,
si pigiano spinte dal vento, nascondono
il sole, oscurano il cielo.
Ci son ancora, qua e là, lembi d’azzurro,
ma vanno facendosi sempre più piccoli,
sempre più radi.
Ecco un lampo: guizza, abbaglia,
sembra incendi il cielo.
Poi scoppia il tuono.
Un tonfo forte, un brontolio lungo.
I passeri si rifugiano
sotto i tegoli, le rondini volano basse,
senza stridi.
Cadono
le prime gocce d’acqua, si fanno
fitte, sembrano grossi aghi lucenti.
Poi la pioggia scroscia impetuosa.
(Dipinto:
“La récolte”, di Camille Pissarro)
“D’estate”,
di Giovanni Pascoli
Le cavallette sole
sorridono in mezzo alla gramigna gialla.
I moscerini danzano al sole
trema uno stelo sotto una farfalla.
(Dipinto:
“Campo di grano con corvi”, di Vincent Van Gogh)
“Notte
d’estate”, di Antonio Machado
È una bella notte d’estate.
Tengono le alte case
aperti i balconi
del vecchio paese sulla vasta piazza.
Nell’ampio rettangolo deserto,
panchine di pietra, evonimi e acacie
simmetrici disegnano
le nere ombre sulla bianca arena.
Allo zenit la luna, e sulla torre
la sfera dell’orologio illuminata.
Io in questo vecchio paese vo passeggiando
solo, come un fantasma.
(Dipinto:
“Le port de Saint-Tropez”, di Paul Signac)
“Il
nuoto”, di Giosué Borsi
Godo se arditamente in te mi tuffo,
o mare che sciabordi e che scintilli
e se di perle onusto e di berilli
scuoto emergendo il gocciolante ciuffo.
Godo se co’ tuoi flutti aspri m’azzuffo
alternando e mescendo risa e strilli,
e se le gocce amare che mi stilli
col mio labbro salato allegro sbuffo.
Godo se il braccio con un gesto largo
e il piede nell’alterna vece istrutto
muovo sì, che le schiume intorno spargo,
e ad imo e in cresta all’ampio cavallone
glauco, trascorro lo squamoso flutto,
pari al salso tubicine Tritone.
Queste
sono le proposte poetiche che ho scelto per festeggiare al meglio l’arrivo
dell’estate. Adesso sono curiosa di sentire i vostri pareri!
Quale
poesia vi è piaciuta di più? Avete apprezzato i dipinti che ho abbinato ad ogni
componimento? E cosa amate di più (e di meno) dell’estate?
Grazie
per la lettura e al prossimo post! :-)