giovedì 29 giugno 2023

I PREFERITI DI GIUGNO 2023

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

ultimi giorni di giugno!

Questo mese è sempre stato importantissimo per me. Prima come studentessa, poi con il lavoro a scuola, sempre come ballerina, è il mese degli obiettivi, delle soddisfazioni, ma anche delle chiusure di un percorso e di un po’ di malinconia.


Vedrete che gli eventi importanti ci sono stati eccome, e se da un lato ora le spalle sono moolto più leggere e la voglia di vacanze è tanta, dall’altro per me non è mai facile “salutare” (anche solo provvisoriamente) alcune realtà e situazioni. Insomma, proprio come in aprile e maggio, mi sento in preda ad una montagna russa di emozioni. Di sicuro non scorderò questi mesi tanto facilmente…


Nel frattempo, ricapitoliamo insieme tutto quello che mi è piaciuto, dai libri ai film, dalla musica alla poesia!



Il libro del mese


Londra, 1893. Cora Seaborne è una donna rimasta vedova troppo presto, che tutti compatiscono. Quello che ella non ha il coraggio di dire a nessuno tranne che alla governante di famiglia, Martha, sua unica confidente, è che la morte del marito l’ha sollevata. Egli, infatti, non solo era geloso e dispotico, ma soprattutto violento nei suoi confronti: durante alcuni litigi le aveva provocato dei tagli con il vetro in zone non certo visibili per una donna di epoca vittoriana.


Cora non è sola al mondo: oltre a Martha, altre due persone fanno parte della sua vita. Il primo è Francis, suo figlio, con il quale ella ha sempre avuto un rapporto piuttosto complicato. Egli non è un bambino affettuoso o dolce, anzi, è molto concentrato sui suoi studi e sugli pseudo esperimenti scientifici che porta a termine, e sembra non aver bisogno di nessuno che possa accudirlo (come una madre). Cora è preoccupata per Francis e sente di doverlo proteggere, soprattutto dal rischio di diventare anaffettivo come il padre. La seconda è Luke Garrett, il giovane e promettente medico che ha avuto in cura suo marito negli ultimi mesi di vita. Egli si è innamorato di Cora, ma ella lo vede solo come un amico e non riesce ad immaginare di fare entrare un altro uomo nella sua vita.


Stanca della mondanità londinese, Cora decide di andare in vacanza a Colchester, vicino al mare, con Martha e Francis. Lì i ricchi coniugi Ambrose la introducono alla buona società. Cora, però, sogna di riprendere i suoi studi di fanciulla, incentrati soprattutto sulla storia e sulla paleontologia, ed è intrigata da una curiosa leggenda che anima la costa: sembra che una misteriosa creatura, uscendo dal mare, abbia trascinato con sé – e poi restituito alla spiaggia, senza vita – animali ed addirittura persone. Mettendo insieme gli indizi Cora inizia a sospettare che si tratti di un discendente degli Ittiosauri, un enorme rettile marino vissuto all’epoca dei dinosauri.


Per una serie di equivoci, Cora conosce il Reverendo William Ransome, pastore del villaggio di Aldwinter, e la sua famiglia, composta dalla moglie Stella e dai due figli. Tra lei ed il pastore c’è subito un acceso scontro a proposito del mostro marino, che la comunità ha già battezzato Il Serpente dell’Essex. William, adducendo motivazioni religiose/bibliche, ne nega l’esistenza. Cora, invece, crede all’evidenza delle prove scientifiche e non ha motivi per non credere che non esista.


Strani avvenimenti scuotono Aldwinter, dove Cora si è trasferita da Colchester, sia per studiare il fenomeno più da vicino, sia per amicizia con la famiglia Ransome. William è attratto da Cora, e lei lo ricambia, ma entrambi si sentono in colpa non solo perché lui ha una famiglia, ma anche perché a Stella è stata appena diagnosticata la tubercolosi. Nel frattempo, Luke Garrett cerca in ogni modo di conquistare la donna che per lui è indimenticabile, e Martha, che è cresciuta in una famiglia che oggi potremmo definire “sindacalista”, porta avanti con la buona società del posto alcune cause di tipo sociale ed economico.



C’è una caratteristica fondamentale che differenzia The Essex Serpent da tutte le mie letture precedenti: non l’ho letto in italiano. Già, perché questo è un regalo della mia amica Luana, che vive in Inghilterra e per lo scorso Natale mi ha regalato questo romanzo di Sarah Perry… in English!


A me l’inglese è sempre piaciuto, l’ho studiato non solo al liceo ma anche un po’ all’Università per via della facoltà umanistica, e mi è capitato di tenere delle lezioni o aiutare a farle. Però i miei tentativi di lettura in inglese sono sempre stati scarsi e poco convinti. Mi ci voleva una spintarella, così ci ha pensato la mia amica!


Ho aspettato un po’, perché pensavo di aver bisogno di tempo e concentrazione. Quando ho visto che pian piano stavamo arrivando all’estate ho pensato che potesse essere il momento. Ebbene, non so dirvi se questo romanzo sia scritto in uno stile particolarmente scorrevole o se invece io abbia un po’ sottovalutato la capacità di lettura in English… fatto sta che non ci ho messo poi molto di più di quanto avrei fatto con un romanzo di 400 pagine italiano. Ho sorpreso me stessa, ogni tanto ci vuole!



Quanto al romanzo in sé, devo dire che è valsa proprio la pena di fare questo sforzo. Innanzitutto, una delle caratteristiche di questo libro è che potrebbe appartenere a molti generi diversi. Possiamo dire che il genere prevalente sia l’historical romance (che già di per sé è un mix tra due), perché c’è l’ambientazione vittoriana, e c’è pure la storia romantica, che non è per niente sdolcinata: Cora è una donna che “resta sulla Terra”, perché sa cosa vuol dire avere accanto un marito che ti fa paura ed è anche consapevole che William ha una famiglia. L’elemento del Serpente, però, crea una certa imprevedibilità, perché il lettore si chiede: che cosa potrebbe succedere? Una mitica creatura uscirà dal mare, trasformando la storia in un thriller archeologico o in un fantasy? Oppure qualcuno sta approfittando della confusione creata dalla leggenda per commettere dei delitti, e quindi siamo in un giallo ed abbiamo a che fare con un assassino? Come si suol dire, ai posteri l’ardua sentenza…


L’altro elemento estremamente interessante della storia è il conflitto tra Fede e Ragione, particolarmente caro ad autori (ed a Papi con le loro encicliche) qui in Italia. Sul Serpente di Essex ci sono tre punti di vista: quello religioso di William, sostenuto da anni ed anni di studi biblici e profonde riflessioni; quello razionale di Cora, che parla di storia e scienza; quello superstizioso ed impaurito del popolo di Aldwinter. L’autrice non prende posizione tra William e Cora, ma sottolinea come il terzo punto di vista sia sbagliato, sintomo di ignoranza e violenza repressa.


Devo dire che ci sono indizi, verso la fine, che mi fanno pensare ad un sequel… ma per ora sono super soddisfatta così! Esperimento riuscito :-)



Il film del mese



Gli anni più belli inizia dalla fine: è Capodanno ed i quattro protagonisti, ormai uomini e donne maturi, rievocano il momento in cui si sono conosciuti, circa quarant’anni prima, nel 1982.


Giulio e Paolo, due ragazzi adolescenti di un quartiere popolare, sono amici da sempre, e, durante uno scontro armato, si unisce a loro Riccardo, detto “Sopravvissuto”, perché i due lo salvano dopo che qualche manifestante violento lo ha ferito alla pancia e lo portano al Pronto Soccorso, dando il via ad un legame che non si scioglierà più.


Ben presto al terzetto si aggiunge Gemma, la ragazza di cui Paolo è molto innamorato. Ella però ha molti problemi in famiglia: la madre, sola e da tempo malata, un giorno muore, e la zia è decisa a portare con sé la nipote, ancora minorenne, a Napoli. Paolo e Gemma si lasciano piangendo, e lei sembra la più sofferente dei due, ma ben presto si fidanza con un ragazzo poco raccomandabile e lascia Paolo via lettera.


Da allora le vite dei tre amici, rimasti legatissimi, subiscono una brusca accelerata: Giulio, che è quello di più umili origini, riesce a laurearsi in Giurisprudenza con grandi sacrifici ed inizia a fare l’avvocato d’ufficio; Paolo si dedica all’insegnamento, con tutte le gioie e le difficoltà del caso; Riccardo tenta senza successo di fare l’attore, poi, dopo aver sposato una “collega” aspirante attrice, cerca di fare il giornalista con risultati economici piuttosto precari.


Tutto si rompe, però, quando Gemma ritorna a Roma e, dopo aver riallacciato la relazione con Paolo, inizia ad interessarsi anche a Giulio.


In quarant’anni il legame tra i quattro amici si sfilaccerà e si rinsalderà, e molte saranno le prove da superare, mentre il mondo affronta la caduta del muro di Berlino, Tangentopoli, l’11 settembre e tanto altro ancora.



Non mi aspettavo che questo film mi sarebbe piaciuto così tanto, eppure alla fine ho anche pianto un po’. In questa storia ci sono tante vicende verisimili se non vere, tante storie profondamente umane: la donna che cerca “qualcosa” in ogni uomo senza rendersi conto che la felicità è nel più semplice tra loro, che però la ama per quello che è; le particolari situazioni che solo chi vive nel mondo dell’insegnamento precario può capire; il sognatore che è cresciuto in una famiglia affettuosa ed idealista e tende a pensare che tutte le persone siano un po’ come l’ambiente da cui proviene; il ragazzo desideroso di riscatto che insegue il successo ed il benessere invece di quello che lo fa davvero felice… ed altro ancora.


Molto bello anche l’inedito di Baglioni in coda!



La musica del mese


La scelta di giugno è quasi obbligata per me, in un certo senso!


I primi giorni di questo mese – con le uniche eccezioni del 2020 e del 2021, purtroppo e per ovvi motivi – sono sempre stati dedicati allo spettacolo di fine anno: sono giorni di teatro, di attesa sedute sul parquet, di prove finché le gambe non ti fanno male (e l’età avanza, ahah), di cambio e sistemazione costumi.


Giorni che, visti da fuori, sono un po’ difficili da capire per chi non ha questa passione: per settimane la cena si consuma sul tardi o va a farsi benedire a favore di uno spuntino al volo, il caldo inizia a salire e con esso la fatica fisica, c’è qualcos’altro di importante da fare in un periodo che può essere intenso per molti (per esempio per chi lavora a scuola, appunto).


Tuttavia tutto questo sparisce di fronte al palcoscenico, alle sensazioni che si provano, alla gioia che si prova anche quando si è esausti, all’emozione del momento preciso in cui ti stai esibendo (che è davvero qualcosa che non si riesce a spiegare a parole).


Una canzone di Taylor che però secondo me riesce a spiegare sorprendentemente bene quello che provo ogni anno è Long live, un brano che ella ha scritto per la sua band e che racconta proprio l’emozione del palcoscenico ed i sentimenti che si provano per i propri compagni di avventura:


Continua a saltare in giro

i coriandoli cadono a terra

che questi ricordi sopravvivano alla nostra separazione


Avete un momento? Promettetemi questo:

che starete con me per sempre,

ma se Dio lo impedisse, il destino si intromettesse

e ci obbligasse ad un addio

se avrete dei bambini un giorno

quando indicheranno con il dito sulle foto

per favore, dite loro il mio nome!

Dite loro come il pubblico ci ha applaudito!

Dite loro come spero che anche essi splendano!


È proprio questo il bello della danza per me: essere portata in un altro mondo, lontana dai piccoli e grandi problemi della quotidianità. È come una meravigliosa avventura. E poi si torna sulla Terra… ma i bei ricordi rimangono!


Lunga vita alle mura che abbiamo abbattuto

come le luci scintillavano solo per me e voi

ed io urlavo: “Lunga vita a tutta la magia che abbiamo creato”…

Cantando lunga vita alle montagne che abbiamo mosso

ho vissuto i miei momenti migliori combattendo i dragoni con voi

e lunga, lunga vita allo sguardo sul tuo viso!


Il 7 luglio uscirà la nuova versione di Speak Now, il disco che contiene Long live, ma io credo che la vecchia versione resterà memorabile per me. La trovate a questo link.



La poesia del mese


Per concludere questo anno di scuola e prepararsi alle vacanze ho pensato che il componimento più adatto fosse Filastrocca del mese di giugno di Gianni Rodari.


Filastrocca del mese di giugno,

il contadino ha la falce in pugno:

mentre falcia l’erba e il grano

un temporale spia lontano.


Gli scolaretti sui banchi di scuola

hanno perso la parola:

apre il maestro le pagelle

e scrive i voti nelle caselle…


Signor maestro, per cortesia,

non scriva quel quattro sulla mia:

Quel cinque, poi, non ce lo metta

sennò ci perdo la bicicletta:

se non mi boccia, glielo prometto,

le lascio fare qualche giretto.”



Le foto del mese



Ho già parlato in abbondanza dello spettacolo e della serata del 6 giugno, quindi dico soltanto che è stata proprio come immaginavamo! Eccoci pronte per il finale :-)



Anche la mia esperienza lavorativa di quest’anno sta per concludersi: domani sarà il mio ultimo giorno. L’8 è stato l’ultimo giorno di scuola e tra il 7 ed il 10 ci siamo presi un po’ di tempo per salutare i bambini e festeggiare l’arrivo dell’estate. Sono molto felice e grata di aver aggiunto questo ulteriore tassello alla mia storia lavorativa, e questo mi ripaga della stanchezza che ultimamente si è fatta sentire piuttosto spesso!



A metà mese sono riuscita a godermi il primo weekend di spiaggia a Varazze… un po’ di sole e primi bagni, in attesa del soggiorno estivo vero e proprio!



La seconda metà del mese si sono un po’ rallentati i ritmi e, mentre portavo a termine gli ultimi impegni di lavoro, mi sono dedicata anche all’orto dei miei genitori e di conseguenza alla cucina (soprattutto delle zucchine).





Ed ecco il mio giugno in breve (insomma…)!

Dopo un aprile “sulle montagne russe” tra importanti traguardi, nuovi posti da visitare e difficoltà personali, un maggio super ricco e piuttosto “di corsa” ed un giugno in cui mi sono tolta delle importanti soddisfazioni, non vi nego che vado verso l’estate (e tempi nettamente più rilassati) un po’ felice ed un po’ pensierosa.

Credo che la mia nuova sfida, per le prossime settimane, sarà imparare a fermarsi ed a riposarsi, e chi mi conosce bene – e negli ultimi mesi non mi ha visto mai ferma – sa quanto questo possa essere un buon proposito da mantenere per me.

A luglio vi terrò ancora compagnia con i post del blog, poi ad agosto ci saluteremo per la solita pausa estiva!

Grazie per la lettura, ci rileggiamo a luglio :-)


lunedì 26 giugno 2023

POESIE TRA PRIMAVERA ED ESTATE

 Spazio Scrittura Creativa: giugno 2023



Cari lettori,

benvenuti all’appuntamento di giugno con la rubrica Spazio Scrittura Creativa!


Per questo mese ho pensato di fare come avevo fatto in marzo, rispolverando alcune delle mie poesie. Il mio “periodo poetico” è stato soprattutto tra liceo ed Università, quindi questi piccoli componimenti hanno i loro annetti alle spalle, ma mi fa piacere condividerli con voi, proprio come avevo fatto tre mesi fa.


Invece di evocare atmosfere a cavallo tra inverno e primavera, questa volta ci prepariamo proprio all’estate, che è arrivata da pochi giorni!


In queste tre poesie ci sono tre modi di vivere ed immaginare questa stagione: il sogno dell’estate in pieno inverno, quando il caldo e le giornate lunghe sembrano un miraggio; la rinascita della natura in primavera, che fa pensare all’arrivo di climi più miti; la programmazione delle vacanze e il sogno di un’estate che sarà indimenticabile.


Spero che quello che ho scelto dal mio piccolo archivio vi possa piacere! Vi lascio alle poesie :-)



Dove sei, estate?


Lenta, bianca, fitta, inesorabile,

tardiva neve dalla mia finestra vedo cadere.

E per quanto gradita al mio cuore essa sia,

risposta io stento a trovare a queste domande:


Dove sei, estate? Forse calde e nuove sorprese

ti stai preparando a donare, le ennesime vacanze portando con te?

Oppure anche stavolta nel tardare tu indugi,

volendo un altro po’ d’inverno regalarci?


Di sicuro non so, ma altra più semplice cosa conosco:

se la tua dolce aria, non di più, percepivo qualche giorno fa,

davvero ora spiegarmi non so tale improvviso cambiamento,

sapresti tu, forse, le idee chiarirmi?


E se dopo una sì meravigliosa neve

far lentamente capolino ti fosse gradito

credo il mio cuore davvero gioirebbe

poiché tutto tramuta in gioia il tuo sorriso lieve.



Le ballerine bianche


D’inverno,

la grande sala verde è vuota.

Chi può pensare a divertirsi?

Ma oggi è un nuovo giorno.

I tappeti verdi rovinati e imbruniti

si rinnovano felici.


Ecco dagli stessi nascere

tante ballerine bianche,

con un cuore giallo come l’allegria.

Bianchi i loro capi,

decorati in rosa;

e rosa e bianche sono

le figlie dei grandi saggi;

troppo timide per ballare,

ma ascoltano con gioia

la voce della grande sala verde

che danza inneggiando

al miracolo della vita.



L’uomo sogna di viaggiare


Tanti luoghi, suggestivi, meravigliosi e non solo,

già i miei occhi hanno ammirato e saputo apprezzare,

ed in me vive il ricordo, indimenticabile,

che di sicuro ad ogni singola sensazione s’accompagnerà.


Ma sbagli, non ho dubbi, se così dicendo t’inganni:

Ormai il suo cuore soddisfatto sarà”.

No, così non è, io ancora sogno:

del resto, ognuno sa che l’uomo sogna di viaggiare.


Vorrei città esplorare e paesi visitare,

vorrei in acque cristalline e fresche tuffarmi e lì restare,

vorrei in gai luoghi arrivare e quant’è lungo il giorno ballare,

vorrei a casa portarmi un ricordo da amare e rispolverare.


Ma, prima di tutto, vorrei in una speciale terra andare,

una bella, rossa, arsa terra incontaminata,

tanto che “mia” qualcuno l’ha chiamata,

e lì, su un albero seduta, le meraviglie de mondo vorrei contemplare.




...ed è tutto per l’angolo creativo di giugno!

Mi raccomando, fatemi sapere i vostri pareri senza alcuna remora. È davvero tanto che non mi dedico alla poesia: rispolvero anche questi ricordi anche per chiedere a voi, che siete i miei lettori, da che cosa dovrei partire in caso decidessi di riprendere e che cosa dovrei migliorare.

Aspetto i vostri commenti!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


venerdì 23 giugno 2023

GIALLO...TRA SICILIA E VENETO

 Due romanzi di Gian Mauro Costa e Massimo Carlotto




Cari lettori,

oggi post per la nostra rubrica “Letture...a tema”!

Come già fatto altre volte, anche oggi attraversiamo l’Italia con il genere giallo.


Tra una commedia siciliana tinta di mistery ed un thriller del Nord Est il viaggio da compiere è lungo, ma secondo me ne è valsa la pena.


Ecco le mie recensioni di due recenti letture!



Festa di piazza, di Gian Mauro Costa


Protagonista di questo romanzo, che fa parte di una serie che io purtroppo non ho ancora ben conosciuto, è un uomo ormai oltre la mezza età, Enzo Baiamonte, un curioso per passione che vorrebbe diventarlo anche di professione.


Palermitano, ma non proprio “cittadino” quanto più che altro legato al suo quartiere di provenienza, egli si è ormai rassegnato a chiudere la saracinesca del suo laboratorio di elettronica. La pensione, però, è ben lontana dai suoi pensieri. Qualche sua vecchia conoscenza, infatti, lo sta convincendo a prendere il patentino di investigatore privato. Enzo è molto riluttante, non sa se questa possa essere la strada giusta per lui, ma persino la sua compagna, la sarta Rosa, una donna che ha conosciuto da poco ma con la quale c’è grande affinità, lo convince che potrebbe essere la soluzione migliore per lui: l’alternativa sarebbe starsene chiuso in casa a ricordare i bei tempi andati, o girovagare per il quartiere mettendosi nei guai, e, considerato il carattere di Enzo, nessuna delle due opzioni è un bene per lui.


Mentre cerca di intraprendere una nuova, tardiva carriera, egli decide – non proprio di sua volontà – di portare a termine un ultimo incarico come elettricista, occupandosi dell’impianto elettrico per la Festa della Madonna Addolorata nel suo quartiere.


Proprio nei giorni in cui egli girovaga per la vecchia Palermo cercando di comprendere come organizzare il suo lavoro, egli inizia a notare un curioso fenomeno. Una persona che tutti conoscono in zona, un ragazzo rimasto “offeso” nel corpo e nella mente dopo un grave incidente, che vive di lavoretti saltuari ed è accudito da un’amica della madre scomparsa, sembra avere la curiosa abitudine di spostare fiori, oggetti, ricordi che sono sulle tombe altrui, o per farli sparire, o per porli sulla tomba della sua fidanzata, scomparsa nel terribile incidente che lo ha segnato per sempre. Enzo, che ha un carattere sensibile ed un contatto umano naturale, cerca di conoscere meglio l’uomo, sia perché sente che egli soffre di solitudine, sia perché ha come la sensazione che non si tratti dei gesti casuali di un ragazzo impazzito dal dolore, bensì di un messaggio ben preciso.


Rispolverando vecchi ricordi, egli scopre che il ragazzo sul quale sta compiendo una sorta di indagine è stato molto amico di un cantante neomelodico che è stato per anni all’estero e che è tornato proprio adesso in occasione della festa patronale. Inoltre, entrambi sembrano essere coinvolti in una rapina ad un portavalori che risale a qualche giorno prima dell’incidente.


Potrebbero essere solo fantasiose divagazioni sul passato, ma Enzo, che è un buon ascoltatore e capta anche quello che viene solo accennato, comprende che qualche malintenzionato sta per compiere qualche atto pericoloso proprio in occasione della festa, e che protagonista – o potenziale vittima – potrebbe essere proprio il cantante neomelodico tornato dall’America e dal passato.


Ma come può farci qualcosa lui, che è un elettricista aspirante investigatore che non ha ancora nemmeno il brevetto?



Ho conosciuto Gian Mauro Costa e le sue storie palermitane grazie alla poliziotta Angela Mazzola, una protagonista allegra, estroversa ed innamorata della vita, le cui indagini alternavano sempre dei momenti commedia ed altri un po’ romance.


Enzo Baiamonte ha un’altra età e un altro piglio, però secondo me ha in comune con la sua “sorella di penna” una grande curiosità ed una buona dose di determinazione. È un pensionato che non si rassegna ad essere tale, che ha chiuso la saracinesca del suo esercizio commerciale ma non vuole restare escluso dalla vita del suo quartiere, che afferma di voler entrare nel mondo dell’investigazione su consiglio di “altri” ma poi finisce per curiosare da solo. Per tanti versi è una persona semplice: pochi amici fidati con cui organizzare serate di partite a carte e sfizi gastronomici (anche se ogni tanto qualcuno diserta per fare il nonno), una relazione tranquilla con la sarta Rosa, un microcosmo che egli sembra conoscere alla perfezione ma che evidentemente riserva sempre qualche sorpresa.


Il romanzo segue l’impianto della “commedia gialla” che ha ispirato tanti romanzi e fiction, ma secondo me ci sono almeno due sottolineature amare, di denuncia.

La prima riguarda le persone da tanti considerate “ultime”, in difficoltà nel corpo o nella mente, che per troppi non sono soltanto ignorate e giudicate quasi trasparenti, ma anche reputate inoffensive per forza di cose, perché ben pochi si soffermano a pensare ai loro sentimenti, figurarsi a supporre che possano cercare vendetta o giustizia per quello che è successo loro.

La seconda – almeno io ho avuto questa sensazione – riguarda la musica neomelodica, il cui successo in Sicilia probabilmente non è molto gradito dall’autore. In questo caso, la collusione tra questo tipo di musica ed alcune forme di criminalità è una storia di fantasia, ma alcuni casi di cronaca hanno dimostrato che Gian Mauro Costa non ha poi inventato molto.


Lo stile è forse un po’ onirico ma negli ultimi capitoli del romanzo non mancano colpi di scena e concrete risoluzioni.

Una lettura che ha confermato il mio desiderio di leggere di più dell’autore!



E verrà un altro inverno, di Massimo Carlotto


Nord-Est italiano, giorni nostri. Bruno e Federica sono una coppia ricca a cui non mancherebbe niente, eppure sono in crisi. Lei fa parte del nucleo familiare dei Pesenti, dei capitani d’industria che hanno sempre comandato nella zona; lui, invece, è un imprenditore milanese che si è fatto da solo e che conosceva la città come le proprie tasche, ma per amore si è trasferito nella provincia.


Le cose hanno iniziato ad andare male fin dall’inizio: la gente del posto ha accolto Bruno come un forestiero, Federica ha iniziato a vergognarsi di lui ed ha ripreso la relazione con Stefano, un suo compagno di scuola che aveva lasciato tempo prima, ora funzionario in banca.



Un giorno d’estate, dopo svariate intimidazioni e l’incendio della sua macchina, Bruno viene picchiato da due misteriosi individui. Federica, invece che stargli vicino, decide che ne ha avuto abbastanza di essere umiliata (lei, eh…) ed avvia le pratiche per il divorzio. Quando però scopre che l’aggressione non ha niente a che fare con gli affari di famiglia, ma si tratta di due scagnozzi assoldati da Stefano, la sua sicurezza vacilla.


Nel frattempo Bruno stringe una strana amicizia con un uomo di un’altra classe sociale: Manlio Giavazzi, una guardia giurata, un uomo segnato dal dolore dopo che il figlio bulimico si è tolto la vita e la moglie, incapace a sua volta di sopportare la tragedia, se n’è andata. Egli dice a Bruno che tra “gente del posto” ci si può aiutare, e con lui tesse un piano perché lui si vendichi di quasi ex moglie, rivale e relativi scagnozzi in un colpo solo.


Quello che Bruno non sa è che anche Manlio ha definitivamente perso la testa dopo gli eventi che lo hanno sconvolto, ed ha un piano alla sua insaputa: diventare un eroe per la gente del posto, essere indimenticabile. Come? Uccidendo Bruno, e poi diventando un giustiziere (ed ovviamente incolpando qualcun altro).


Dal momento in cui il cadavere di Bruno viene ritrovato, tutti gli equilibri della cittadina si rompono. E per la famiglia dei Pesenti sta per arrivare una prova molto dura.



Chi ha già letto un po’ di miei post sul blog conosce il rapporto altalenante che mi lega ai romanzi di Massimo Carlotto. Da un lato lui è lucido e spietato nel descrivere certe dinamiche poco pulite della sua terra, è un vero maestro dei thriller e dei toni quasi hard boiled, e scrive romanzi che non ti consentono di dedicarti ad altro per troppo tempo (anche questo è sparito nel giro di due giorni, nel corso di una settimana pienissima). Dall’altro, però, la persistente sensazione di amarezza che coglie il lettore fa davvero fatica ad andare via.


Se dovessimo sintetizzare questo romanzo, diremmo che E verrà un altro inverno è un libro sul potere dei maggiorenti nel Nord Est, potere che non è solo affaristico e finanziario, ma finisce per essere un vero e proprio controllo delle vite altrui, quasi le persone comuni fossero sudditi di questi reucci che fanno il bello ed il cattivo tempo. Il dottor Pesenti, padre di Federica e suocero di Bruno, non è un personaggio di primo piano nell’economia della trama, eppure finisce per essere un malvagio burattinaio alle spalle di quasi tutti. Quanto a Federica, mi ha ricordato spiacevolmente Daisy de Il grande Gatsby, e chi mi conosce bene sa quanto questo paragone letterario per me costituisca un insulto, ahah :-) Più e più volte lei mi è sembrata l’anello debole della situazione, ma era evidente che non avevo ancora capito bene dove la storia sarebbe andata a parare. Alla fine della fiera, come la sua gemella letteraria, è lei a travolgere tutti con la sua crudele indifferenza.


Davanti al potere dei maggiorenti soccombe chi di sicuro è esperto di affari ma non conosce quel particolare mondo, chi è in cerca di rivalsa e vendetta, chi ha fame di guadagno e di una vita migliore ma non si rende conto di essere solo una pedina.


Possiamo ben dire che non si tratta di una lettura facile, eppure scorre con una velocità incredibile. Come tutti i romanzi di Massimo Carlotto, ve lo consiglio a vostro rischio e pericolo :-)




Ecco le mie opinioni su queste due letture dalle sfumature gialle, una più commedia, l’altra decisamente più thriller!

Che cosa ne pensate? Conoscete gli autori?

Avete letto i libri? Vi sono piaciuti?

Fatemi sapere che ne pensate! 

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


martedì 20 giugno 2023

SUMMER COUNTDOWN #4 : RICORDI D'ESTATE



...manca un giorno al Solstizio d'Estate!


Cari lettori, 

buona estate a tutti! Il nostro countdown è quasi terminato: da domani inizierà la stagione più calda! 

Anche stavolta, come già fatto in autunnoinverno e primavera, ho raccolto per voi un po' dei miei ricordi più belli legati all'estate. Avendo studiato prima e lavorato a scuola poi, per me questo è sempre stato un periodo di rallentamento e di ripresa. Poche volte sono partita per viaggi diversi dal mio solito, come la Spagna o le Marche; la maggior parte delle volte sono rimasta nella mia Varazze, mi sono goduta il mare ed il sole, e poi sono stata anche un pochino a casa per godermi la famiglia e gli amici. 

Questa è una selezione dei miei scatti!



Estate 2014



Un selfie di giugno per festeggiare i primi giorni di costume!



L’estate del 2014 purtroppo non è stata il massimo dal punto di vista meteorologico, nemmeno a Varazze: diluvi che duravano mezza giornata, nuvoloni grigi per giorni e giorni, freddo insolito, spesso si stava in spiaggia con il vestitino… Per fortuna c’erano i libri!



Un giorno, stufi di ciondolare tra centro e spiaggia con il cielo grigio, siamo andati a fare un giretto a Portofino!



Il pomeriggio (tra un temporalone e l’altro) ci siamo spostati a Santa Margherita Ligure!



Negli ultimi giorni c’è stato anche il tempo per una “scappata” a Finale!



Estate 2015


Ho salutato l’estate e l’arrivo delle vacanze con il musical di Dirty Dancing al Teatro Nazionale insieme alle mie amiche!



Una sera a Varazze, pronta per una passeggiata!



L’estate è stata più clemente dell’anno prima, anzi, nella prima metà del mese è stata decisamente calda!



Un giorno poco dopo Ferragosto ho fatto un giretto a Savona… per motivi burocratici, ma sono riuscita comunque a dare un’occhiata alla città!



Questa è stata la prima estate in cui papà ha piantato i girasoli!



Un tiramisù davvero super :-)



Estate 2016


Estate iniziata con una grande novità: il 12 giugno mi sono trasferita definitivamente nella mia casetta!



A luglio ho incontrato un po’ di amiche dell’Università con cui nel corso dei mesi precedenti mi ero vista meno per via dei vari impegni dovuti alle prime esperienze lavorative. Ho rivisto un po’ Milano in estate, tra il parco ed il Castello Sforzesco!



Entro fine luglio sono tornata al mio mare!



Un giorno sono andata a fare un giretto ad Albisola, tra interni caratteristici…



e lungomare con le caratteristiche ceramiche!



Il 28 giugno, come ogni anno, appuntamento fisso per festeggiare il compleanno di Luana… che quell’estate è partita per un nuovo capitolo della sua vita, in Inghilterra!



Estate 2017


Proprio a giugno Luana è tornata, ed ho passato con lei un weekend a spasso per Milano tra manifestazioni di design ed installazioni!



Una tradizione che si è ripetuta per un po’ di anni è quella del “concerto all’alba”: appuntamento per tutti ancora con il buio, buona musica ascoltata in riva al mare… ed infine il sole che sorge!



Alla “notte bianca” di Varazze insieme ad Andrea Vitali!



Barche in piazza in occasione della Festa patronale di San Bartolomeo!



Estate 2018


Compleanno di Luana a spasso per piazza Gae Aulenti!



Metti una sera di luglio, una cena su una terrazza in riva al mare…



Anno dopo anno, la fioritura dei girasoli si è fatta sempre più estesa!



Un giorno di luglio, io e Mara siamo riuscite a prenotarci per la richiestissima mostra di Harry Potter! Saremo state ammesse ad Hogwarts? Mah, a me non è arrivata nessuna letterina…



Muretto di Alassio!



Foto di famiglia (3 su 4) sul lungomare di Alassio…



...e foto con il fratellino al ristorante!



La “mia” spiaggia al crepuscolo!



Estate 2019


L’estate del 2019 è iniziata in modo un po’ tosto, con qualche lavoretto casalingo: tra imbiancatura e rifacimento delle piastrelle del bagno, c’è stato da fare!



Le ortensie del papi sono un vero spettacolo!



Il 10 luglio abbiamo festeggiato il compleanno di Mara a Milano con una pizza e dei dolci molto buoni! Il mio era un semifreddo alla menta e cioccolato :-)



L’alba sul mare è sempre uno spettacolo!



Quartiere di San Bartolomeo a Varazze in festa… con palloncini e focaccette!



Un pomeriggio che era un po’ grigio mi sono incamminata lungo la Passeggiata Europa… e sono arrivata fino a Cogoleto!



L’estate ideale di Otto: sdraiato nel prato a prendere il sole!



Estate 2020


La solita spiaggia, la solita vista, lo so. Però quando sono potuta arrivare lì, dopo la primavera terribile che abbiamo passato tutti, non ci credevo davvero.



I pedalò quell’anno sono rimasti solo elementi decorativi… non si potevano utilizzare per via della pandemia. Però completavano bene le fotografie marittime.



Filetti di rana pescatrice con pomodorini e prezzemolo!



Le luci della sera sul mare!



Qualche dolcezza varazzina :-)



Un personaggio chiave (anche se indesiderato ) dell’estate sono state le meduse. Da sempre ho un rapporto, come dire, privilegiato con questi animaletti, che mi hanno beccato – credo – tra le 15 e le 20 volte. Però nel 2020 il triplice attacco alla schiena, alla coscia e su tutto il piede destro è stato un po’ difficile da far passare. Pazienza…




Quell’estate mio fratello è andato a convivere, così, tra un’operazione di trasloco e l’altra, le conigliette Dora e Panna sono state un bel po’ nella taverna dei miei.



Un cuoricino sulla sabbia…



...ed una spettacolare luna sul mare!



Estate 2021


L’estate del 2021 è iniziata con una follia dal parrucchiere: per la prima volta ho provato la piega ad onde! È durata pochi giorni, ma è stato proprio carino cambiare un po’.



Un cielo azzurro e rosa!



Camminando lungo la passeggiata Europa, ho notato dei colori del mare davvero particolari!



Quando la mattina l’acqua è così bella, viene voglia di tuffarsi subito!



Quell’estate sono fioriti alcuni girasoli rossi!



Primo esperimento con una mini parmigiana di melanzane :-)



Nel luglio 2021 ci sono stati tanti giorni di cielo grigio e mare mosso. Per fortuna in agosto la situazione è migliorata…



Niente di meglio di un bel pezzetto di focaccia (magari con cipolle) sulla spiaggia!



Un giorno ho fatto un giretto ad Arenzano, tra il castello…



...ed il lungomare un po’ grigio!



Estate 2022


Per iniziare al meglio l’estate, un taglio estivo a giugno ci sta sempre bene!



Il nostro piccolo Otto… quando la notte fa “baldoria”, la mattina è sempre KO!



Io e Mara ci siamo regalate una domenica pomeriggio di giugno con “Bolle and friends”!



Fine giugno… cena di saluto per noi insegnanti!



Ritorno al mercato di Cernusco dopo parecchie settimane lavorative: questo prendisole a fiorellini lilla ha suscitato molti complimenti!



Da metà luglio ho dato il via all’operazione sole e mare!



Durante una delle caldissime serate di luglio sono riuscita a tornare nella creperia dove non andavo da tantissimo tempo!



Take away da uno dei miei ristoranti preferiti: zuppa di pesce e seppie con patate e piselli!



I fuochi d’artificio di Ferragosto sono stati rimandati a San Bartolomeo, ma sono stati spettacolari lo stesso!



Un giorno di agosto è venuta a trovarmi Luana, che era in Liguria con i suoi ed è passata da me con un pranzetto ed un po’ di spiaggia!



Le luci di una sera d’estate…



Eccoci pronti per l'estate 2023... o no? Se vi va, fatemi sapere quali sono i vostri ricordi estivi più belli, oppure raccontatemi i vostri progetti per l'estate! Sono curiosa :-) 

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)