Buone vacanze a tutti!
Cari lettori,
anche quest’anno siamo arrivati al mese d’agosto e, come d’abitudine, da oggi il blog “va in ferie”.
Sette mesi di questo 2022 sono già scivolati tra le dita ed è arrivato un periodo che spero per molti di noi sia di meritatissimo relax e di recupero sia fisico che mentale. Io mi ritengo molto fortunata ad avere già alle spalle uno splendido luglio e mi auguro che chi di voi non ha ancora staccato possa farlo presto.
Quanto all’annata di blogging appena trascorsa (mi piace immaginarle così, come delle specie di anni scolastici…) devo dire che il bilancio è ancora più positivo della precedente. Sicuramente il fatto che quest’anno ci sia stata la possibilità di ricominciare a fare molte cose che la pandemia aveva portato via con sé ha contribuito ad una maggiore serenità ed anche alla possibilità di arricchire i contenuti del blog. Quindi, tra gli obiettivi che mi ero prefissata all’inizio del 2022, parlandovene meglio in questo post, sicuramente ce ne sono alcuni che sto portando avanti con profitto:
- Leggere spaziando di più tra i vari generi. Certamente continuo a leggere in maggior proporzione gialli e romance, ma ho riservato uno spazio ai miei amati storici, sto cercando di leggere più narrativa generale e sorprendentemente, dopo una vita, ho iniziato persino una saga fantasy. Di sicuro una parte del merito va alla challenge di lettura “La donna verde”, alla quale ho deciso di partecipare proprio perché sapevo che avrebbe allargato i miei orizzonti. Trovate i post della challenge a questo link;
- Non scrivere solo di libri, ma anche il più possibile di teatro, cinema, arte… Questa è stata una delle più grandi soddisfazioni di quest’anno, specie dei mesi autunnali ed invernali: il ritorno a teatro, al cinema, alle mostre, a Milano città per qualche evento o per vedere un balletto. Mi era mancato tutto moltissimo… ed ogni cosa è puntualmente finita sul blog!
- Terminare il progetto letterario su Dante. Trovate i post a questo link.
- “Leggere meno” se serve: insomma, tenermi lontana dai libri è difficile, ma, soprattutto questa primavera, ho imparato ad ascoltarmi ed a riposarmi nei momenti in cui sentivo tutta la stanchezza della fine dell’anno scolastico. I piaceri non devono diventare doveri, no?
- Proseguire con le rubriche L'Angolo Vintage e Storytelling Chronicles. La prima è utilissima per inserire recensioni di autori di cui vi ho già parlato tante volte, la seconda, dedicata alla scrittura creativa, mi sta dando l’occasione di sperimentarmi in più stili e generi.
Quello che invece non ho ancora messo in pratica e che potrebbe far parte dei miei “buoni propositi” dopo la pausa estiva è:
- Ideare un nuovo progetto letterario. Magari nel corso di agosto mi verrà qualche idea…
- Rispolverare la mia passione per il teatro greco e latino. Ecco, questa potrebbe essere l’idea che risolve il punto precedente, ma non è detto, ci penso su.
- Recuperare alcuni classici. Mi rendo conto che in questi mesi ho cercato il giusto mix di arricchimento e svago, lasciando purtroppo da parte i mostri sacri della letteratura. Vedremo prossimamente…
- Provare ad informarmi meglio sul mondo dell’autopubblicazione. Purtroppo mi rendo conto che non riesco, nel tempo libero (contando che c’è anche la scuola di danza), a dedicarmi sia al blog che al progetto di lanciarmi più o meno seriamente come scrittrice. Ed in questo periodo della mia vita tengo troppo al blog e non ho ancora un’idea per un vero e proprio romanzo, anzi, trovo un ottimo compromesso pubblicare un racconto al mese proprio sul blog… è un modo di prendere due piccioni con una fava. Quindi credo che per ora, specie se in autunno ripartirò alla grande con tutti gli impegni, il mondo self mi conoscerà solo come lettrice…
- Migliorare la qualità delle foto a tema libri su Instagram, o almeno fare tentativi più consistenti. Ho fatto qualche tentativo, e alla fine sono venuti fuori anche scatti carini, ma le fotografie per me restano qualcosa di complementare, continuo a considerare la lettura e la scrittura “il cuore” del fare blogging. È un approccio assolutamente mio, forse un po’ analogico considerata l’importanza delle immagini sui social, ma… anche per quanto riguarda questo aspetto preferisco essere me stessa.
- Non lasciarmi deprimere dai “lati oscuri” del bookblogging/bookstagram. Ecco, ho tenuto per ultimo questo punto perché negli ultimi tempi ho fatto delle riflessioni in proposito e vorrei condividerle con voi. Io credo che ci siano due comportamenti che, se li portiamo all’esasperazione, possono rivelarsi errati:
1) Lo snobismo culturale. Ora, senza troppa falsa modestia: io ho una Laurea Triennale in Lettere e Magistrale in Filologia Moderna, ho insegnato materie umanistiche e fatto un paio di esperienze d’ufficio di tipo culturale, da più di sette anni ho un blog a tema libri e cultura. Ogni tanto vi propongo pure post letterari che voi vi sciroppate con ammirevole pazienza. Non dovrei avere difficoltà a comprendere certi contenuti, no? E invece sì. Mi sono trovata più volte e con sconcerto a non comprendere i riferimenti nelle Instagram stories di questo o quel bookinfluencer. Autori dati per super conosciuti quando per me non lo erano affatto, falso presupposto che tutti noi siamo appassionati di qualche settore specifico della letteratura, un certo gusto nello stroncare con fierezza persino capisaldi che tutti abbiamo affrontato a scuola. So che esistono molte persone preparate dieci volte più di me, ma se mi sento un po’ esclusa da certi contenuti io, mi chiedo che cosa possano pensare tutte quelle persone che nella vita fanno altro e che si accostano al mondo editoriale/culturale per curiosità o interessi hobbistici.
2) L’eccessiva imitazione degli/le influencer e, in conseguenza a questo, la chiusura in circoli ristretti. Ho notato anche io con una certa perplessità i recenti cambiamenti di Instagram, che sembra diventato una brutta imitazione di Tik tok. Condivido le lamentele degli altri utenti, perché un Tik Tok esiste già, e, non so voi, ma io lo frequento pochissimo: fatta eccezione per pochi profili che mi interessano (perlopiù a tema danza, libri, ricette), mi sembra che ci sia un po’ troppo intrattenimento spicciolo, tra scherzi sciocchi da adolescenti, challenge opinabili che sembrano divertire tanto anche i grandi (quelle in cui si spreca cibo mi fanno ammattire) e pseudo balletti che possono divertire solo se hai meno di 20 anni.
Quello che condivido un po’ meno è la disperazione dei proprietari di tanti profili bookstagram perché “dobbiamo adeguarci per forza al trend”. Scusate se faccio l’avvocato del diavolo… ma chi lo ha detto? Adesso dobbiamo piegarci pure ai capricci di Zuckemberg e soci, come se non avessimo già abbastanza obblighi nella vita? Non basta l’ossessione che ha preso molti di noi (e mi ci metto dentro anche io) per like e follower, non bastano gli orari migliori per pubblicare i post, non bastano le foto al Salone del Libro tutti nelle stesse “place to be” tipo Coachella davanti alla ruota panoramica, non bastano le recensioni colme di inside jokes comprensibili solo per il nostro circolo di amici blogger di riferimento – che ci porta engagement - e illeggibili per tutti gli altri… adesso dobbiamo metterci pure a fare mini video, anche se il nostro desiderio principale, quando abbiamo aperto il blog, era quello di scrivere?
So che questo ci costa in termini di copertura (che poi a me questo termine fa venire in mente il piano supplenze e le sostituzioni colleghi assenti, e il 1 agosto è l’equivalente di un brivido lungo la schiena), però forse è il momento di andare in controtendenza. Di utilizzare un social, e di non lasciare che un social utilizzi noi. Se i reel ci piacciono, ben vengano. Se no – a meno che non ci obblighi il nostro lavoro, ma qui, ripeto, sto parlando di passioni – la forma di protesta più efficace è non mettere in pratica questa nuova funzione dei social che, più che proposta, sembra a tutti un po’ cacciata giù a forza. Forse il tempo ci darà ragione. Non sarebbe la prima volta che, dopo un momento di hype iniziale, si crea un nuovo equilibrio.
Io resto nella mia posizione di dinosauro e spero che ci sia un bel ritorno anche su Blogspot, ed una bella rivalutazione dello scrivere, e dello scrivere bene, ma so che sono un po’ utopica. Pazienza.
Ecco, quello che volevo dire è che entrambe le vie hanno in sé due pericolosi rischi:
- Ci spersonalizzano. Imitazione fuori luogo dei critici della letteratura vecchio stampo nel primo caso, della Ferragni e soci nel secondo. Il blog (o la pagina Instagram, o Tik Tok...) è personale. Ed è la nostra passione. Se lo facciamo, lo dobbiamo fare innanzitutto per noi stessi!
- Ci fanno perdere di vista il nostro pubblico reale. Al di là dei simpaticoni su Instagram che ci mettono like e follow all’unico scopo di avere un ricambio e non leggeranno mai neanche per sbaglio una nostra recensione. Il pubblico reale è il più importante, secondo me, e, ancora una volta, è personale. Il mio è fatto da gente che ha lavorato/lavora con me e che cerca una buona lettura per le vacanze di Natale o quelle estive, ex compagni di Università che hanno piacere nel leggere quello che rispolvero dei nostri studi, conoscenti del paese a cui piacciono i gialli, ecc. E – parlo sempre per me – a queste persone non importa proprio nulla di avere la recensione in anteprima di quel tormentone che è tale solo la seconda settimana di settembre e poi cade nel dimenticatoio, di storie Instagram che riprendono uno scrittore non meglio identificato corredato dalla scritta “Voi sapete” (eh, magari invece no), di post polemica che sono in realtà veri e propri litigi con qualche altro blogger con il quale sarebbe proprio il caso di chiarire in privato. Credo che mantenere il contatto con la realtà sia fondamentale.
Insomma… altro che due parole in più. Certe riflessioni mi giravano in testa da troppo, ed evidentemente metterle su carta mi ha aiutato. Ci tengo a dire che tutto quello che ho detto non vuole essere in nessun modo un call out nei confronti di qualcuno, né un voler essere diversa per forza. Sono la prima a farmi il buon proposito di non lasciarmi trascinare in alcune dinamiche che non trovo molto positive, quindi questa riflessione serve innanzitutto a me stessa, e pareri del tutto diversi sono più che graditi.
Quest’anno vorrei fare un augurio specifico ai miei colleghi blogger & dintorni, perché ultimamente ho sentito un po’ troppi di voi delusi ed arrabbiati.
Auguro a tutti noi che questo tempo “sospeso” di ferie possa aiutarci a ritornare alle origini, a ritrovare la passione che avevamo quando abbiamo aperto il nostro blog e la nostra pagina, e soprattutto a mettere insieme una nostra personalissima ricetta della blogging-felicità.
Ringrazio moltissimo i miei 159 lettori fissi e tutti coloro che mi leggono dai vari link sui social: a tutti voi buone vacanze!
Per chi non lo sapesse, io vi saluto dalla casetta ligure di famiglia, e credo che la mia pausa dal blogging durerà, come al solito, per quasi tutto il mese. per buona Sicuramente tornerò l’ultima settimana con i soliti “Preferiti”, in modo che ci potremo raccontare le nostre vacanze. I miei social saranno sempre più o meno attivi, con qualche foto ogni tanto, certo non con la solita frequenza.
Ancora grazie di tutto, e… buon agosto a tutti voi!
Silvia
Ciao Silvia, condivido le tue riflessioni: le passioni sono per natura libere ed è giusto che, tra una miriade di scelte, si cerchi la propria dimensione seguendo il proprio essere e non le mode del momento. Solo in questo modo si potranno, a mio parere, portare avanti ciò che ci piace a lungo e con piacere ;-)
RispondiEliminaBuon proseguimento di vacanze :-)
Ciao! Tu e Mara avete sopportato più volte le mie riflessioni, quindi so che le condividi. è proprio vero, le passioni sono libere, se no... che passioni sono? :-)
EliminaSi fa come uno si sente, fregandosene anche del resto, buone vacanze ;)
RispondiEliminaCiao Pietro! Esatto, io solitamente cerco di fregarmene. Purtroppo però ultimamente ho sentito tante voci di appassionati come me che si sono un po' demoralizzati e mi dispiaceva, quindi ho pensato di condividere questi miei pensieri. Buone vacanze anche a te :-)
EliminaBuone vacanze! Concordo con te su bookstagram, io personalmente ho cominciato a trovarlo tossico e l'ho lasciato per dedicarmi solo al blog (e da settembre al canale YouTube). Non potevo fare scelta migliore, sono molto più serena e sto conoscendo tante bellezze persone nella blogosfera (compresa te).❤️
RispondiEliminaCiao Enrica! Diciamo che, secondo me, dedicarsi solo al bookstagram "puro" porta con sé un rischio maggiore di cadere in dinamiche poco positive, in una continua ricerca di approvazione e poi, talvolta, purtroppo, frustrazione. Non è una regola, fortunatamente, ma da quello che ho visto capita. Io preferisco tenere come "cuore" il blog ed usare i social per farmi un po' conoscere. Comunque ti ringrazio per le belle parole!
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