Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
anche luglio è agli sgoccioli!
Non sembra vero, considerato che mi sembra di aver chiuso le ultime incombenze di giugno… più o meno settimana scorsa, ahah :-)
Eppure “sento tutto” questo mese che per me è stato di recupero energie, relax e divertimento, così come spero sarà anche agosto.
Nonostante la routine diversa dal solito, libri, film, musica e quant’altro non sono mancati, quindi eccomi qui a raccontarvi!
Il libro del mese
Napoli, 1939. Il Natale sta per arrivare, ma non c’è in giro l’atmosfera di festa degli altri anni. È ufficialmente scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, Hitler ha invaso la Polonia. Per l’Italia questo sarà l’ultima festività natalizia di “pace”, o almeno di attesa inquieta prima della tempesta, ma i venti che spirano non sono per nulla promettenti.
Regna il sospetto. Come nel caso del dottor Bruno Modo, sull’orlo del pensionamento: egli non solo – come prevedibile – non ha nessun desiderio di lasciare la professione, ma continua con le sue attività antifasciste ed ha sempre più la sensazione che il suo assistente, nonché successore, sia invece una spia dei fascisti.
Si insinua la paura. Il vicequestore Garzo, fascista della prima ora, non può farsi una ragione del fatto che proprio il regime se la sia presa con sua moglie, di origini ebraiche, e con i loro figli. Una fuga in Francia potrebbe essere la soluzione?
La delinquenza fa scuola anche tra i più giovani. Lucia, la moglie del brigadiere Maione – fidata spalla destra di Ricciardi – scopre con orrore che Giovanni, il più grande dei loro figli dopo la morte di Luca, frequenta pessime compagnie.
L’Italia desta preoccupazioni anche da lontano. Livia, che ora si fa chiamare Laura e vive in Argentina, resiste alla corte di un giovane ereditiere locale perché il suo desiderio di tornare in patria è più forte di qualsiasi altra cosa, anche più della paura.
Napoli cambia, e il commissario Ricciardi lo vede con i suoi occhi, e con la maledizione che non può scacciare. I fantasmi di chi è stato picchiato ed ucciso dai fascisti si moltiplicano: ci sono omosessuali, transessuali, minoranze etniche, ebrei, e tantissimi oppositori politici. Nonostante tutto, la persona che egli continua a scrutare con più apprensione è la figlia Marta, il cui dono – sentire i pensieri delle persone sordomute e riuscire a dialogare con loro – ancora non gli è noto.
La vittima di cui Ricciardi e la sua squadra sono costretti ad occuparsi, però, non sembra essere stata uccisa a causa della politica o della guerra, ma per qualche motivo più personale. Erminia Cascetta era una giovane donna sui trent’anni che divideva l’appartamento con la madre disabile, paralizzata a letto; la donna non si è accorta della tragedia che si è consumata proprio in casa sua.
La ragazza è stata uccisa in camera, il suo fantasma ripete senza sosta Egoista, egoista, lasciami vivere… e questo è tutto quello che si sa di lei. Aveva studiato, ma non lavorava; lei e la madre vivevano umilmente, eppure ella era in possesso di abiti di lusso e frequentava posti eleganti. Potrebbe esserci dietro un amante ricco… ma forse anche qualcos’altro. Chi non voleva lasciare vivere Erminia?
Ormai credo che lo sappiate: ogni volta che esce un romanzo di Maurizio De Giovanni che ha come protagonista il commissario Ricciardi, il posto tra i preferiti del mese è quasi scontato. Quando, esattamente cinque anni fa, l’autore ha concluso quella che sembrava la serie intera – ed invece era soltanto la prima parte – io non l’ho presa benissimo, considerato anche il momento tragico in cui i personaggi ci avevano lasciato. Il ritorno ha reso felici sicuramente tanti altri lettori oltre a me.
Questa seconda parte della serie ha titoli in spagnolo, forse in omaggio a Livia che è andata a vivere in Argentina (mi dispiace per i detrattori del personaggio, ma a me nonostante tutto continua ad essere simpatica). Così, dopo Caminito (di cui trovate la recensione qui), ecco Soledad, la solitudine. Tutti i personaggi del romanzo sembrano vivere un loro momento di solitudine, quasi sempre dolorosa: c’è chi non può condividere con il marito un segreto a proposito del figlio, chi accudisce la figlia dell’uomo amato come se fosse sua, chi a volte è stanca di essere solo la governante di un’altra famiglia, chi vive una vita che non le appartiene, chi continua a cercare un contatto disperato con l’amore che ha perduto per sempre. È la guerra alle porte che crea un clima di sfiducia, di disperazione, di lotta per la sopravvivenza. Ed i nostri protagonisti, pagina dopo pagina, vengono colpiti al cuore.
Come dicevo nel post di giovedì scorso, ho un po’ di letture in arretrato da recensirvi, e così anche questo romanzo, in realtà, non fa parte del mio wrap up di luglio, bensì di quello di giugno. L’ho divorato durante una settimana piena di lavoro, in preda alla stanchezza fisica per il saggio appena passato, mentre fuori infuriavano tempeste e temporali che davano davvero l’idea di un clima novembrino, prossimo al Natale. La storia raccontata è tutt’altro che allegra, eppure perdermici dentro mi ha dato un grande conforto.
Se non è indice di gradimento questo…
Il film del mese
Riley, la bambina di Inside Out, è diventata un’adolescente che frequenta la terza media: l’anno prossimo dovrà andare alle scuole superiori. La sua più grande passione è l’hockey, che condivide con due amiche del cuore.
Al comando delle sue emozioni c’è sempre Gioia, che però, spiace dirlo, non impara mai dai suoi errori: ogni volta che Riley vive un momento di imbarazzo, di dispiacere, di rabbia, invece che lasciare che esso entri nella sua memoria, lo lancia nell’inconscio… perché in fondo, che potrebbe mai succedere? Ma Gioia non si rende conto dell’errore commesso e continua ad essere orgogliosa del Senso di Sé che si è creato dietro la consolle delle Emozioni, una sorta di alberello che ripete sempre Sono una brava persona.
Un giorno, però, tutto precipita. Innanzitutto, Riley e le sue amiche decidono di partecipare ad uno speciale ritiro di hockey: tre giorni di sport insieme ad alcune delle più brillanti giocatrici del loro futuro liceo. Una brutta sorpresa, però, attende la nostra protagonista: le sue due amiche si iscriveranno in un’altra scuola superiore. Riley cerca di essere felice per loro, ma allo stesso tempo è molto abbattuta, ed in più desidera davvero fare amicizia con le ragazze più grandi della squadra di hockey, perché altrimenti l’anno prossimo sarà del tutto sola.
La prima notte del ritiro le Emozioni vengono svegliate da luci e rumori insoliti: sono altre nuove Emozioni della Riley adolescente. Ci sono Noia/Ennui, Invidia, Imbarazzo e soprattutto Ansia, che sembra la leader del gruppo. Le Emozioni principali e quelle dell'adolescenza restano due squadre distinte e, nonostante l’impegno di alcuni elementi (non certo Gioia ed Ansia, insomma), non ci si riesce proprio a coordinare: Riley appare più confusa che mai.
Così Ansia prende una decisione drastica: nell’intento di creare una “Riley migliore”, imbottiglia Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia e li lancia nell’Inconscio, poi prende il controllo della consolle delle Emozioni.
Da lontano, Gioia ed i suoi avvertono Riley comportarsi in modo davvero non da lei, ma non sanno cosa fare… almeno finché non torneranno da dove sono venuti. Nel frattempo, Ansia spadroneggia convinta di fare del suo meglio…
Per me Inside Out 2 è anche meglio del precedente. La storia di Riley è ovviamente quella di un’adolescente, ma le dinamiche emozionali raccontate descriverebbero bene qualsiasi adulto. Da un’ora e mezza di cartone animato si traggono, secondo me, insegnamenti importantissimi: reprimere qualsiasi cosa nell’inconscio, da un piccolo ricordo ad un’intera gamma di emozioni, non è mai la scelta giusta; non possiamo lasciare che l’ansia ci controlli e ci proponga continuamente scenari di tutte le alternative possibili; il percorso per la costruzione di noi stessi è continuo ed irto di ostacoli; non è rifiutando il cambiamento, anche e soprattutto quello interiore, che risolveremo i nostri problemi.
Non posso anticipare molto, ma l’ultima parte del film è una vera e propria analisi psicologica, e tanti in sala si sono commossi.
Portate con tranquillità i vostri bambini: è un film che comunque insegnerà loro molto. Ma credo che agli adulti insegni molto di più.
La musica del mese
Archiviato il saggio del giugno 2024, di cui vi avevo parlato il mese scorso (a proposito, è arrivato anche il video e sono proprio soddisfatta!), questo mese, il prossimo e buona parte di settembre saranno di pausa per me e le mie compagne ballerine.
Visto però che per tanti di noi luglio è il momento della fine di un anno di lavoro prima delle tanto sospirate ferie estive, ho pensato di ricordare insieme a voi… proprio due finali.
Il finale del 2019 è stato il classico “Can can du Moulin Rouge”, che potete ascoltare a questo link. Purtroppo al saggio 2019 sono seguiti due anni difficili: prima la chiusura forzata a febbraio 2020 per il lockdown, l’annullamento del saggio di quell’anno e di quello successivo, un’annata intera in videolezione, la ripresa ufficiale a ottobre 2021. Inutile dire che ho ripensato spesso a quel saggio quando ho provato nostalgia… ma poi, pian piano, siamo tornate in carreggiata.
Dall’esplosione di colori al total black! L’anno scorso, nel 2023, ci siamo impegnate a concludere lo spettacolo con una versione strumentale di Run boy run (a questo link). Piuttosto difficile, ma d’effetto!
La poesia del mese
Per luglio ho scelto un componimento di Mario Luzi, dal titolo Non andartene.
Non andartene,
non lasciare
l’eclisse di te
nella mia stanza.
Chi ti cerca è il sole,
non ha pietà della tua assenza
il sole, ti trova anche nei luoghi
casuali
dove sei passata,
nei posti che hai lasciato
e in quelli dove sei
inavvertitamente andata
brucia
ed equipara
al nulla tutta quanta
la tua fervida giornata.
Eppure è stata,
è stata,
nessuna ora
sua è vanificata.
Le foto del mese
I primi giorni di luglio sono stati ancora casalinghi: ho sistemato un po’ la mia casetta, festeggiato qualche compleanno, rivisto il mercato del mercoledì e passato pomeriggi tranquilli di lettura. Finalmente, dopo 120 nubifragi, l’estate ha iniziato a sembrare tale, e così sono potuta tornare al parco… e finalmente c’erano anche le aiuole fiorite!
Che luglio sarebbe senza l’orto di famiglia? Anche quest’anno il raccolto è stato abbondante!
Entro metà mese ho raggiunto la mia “seconda casa”, la mia cara Varazze. L’inizio non è stato dei più promettenti con l’ennesima tempesta sul mare… poi però è uscito il sole, e ci sono state tante giornate splendide e rilassanti!
Varazze non è bella solo di giorno: ecco una splendida luna sul mare…
Non può mancare “l’angolo del dolcetto”: qui c’è anche una gelateria dove fanno ottime crêpes! Questa è con spalmabile alla nocciola, granella e gelato alla crema…
E questo è stato il mio bellissimo luglio :-)
Fatemi sapere come va la vostra estate: se siete in vacanza, dove andrete in agosto, che programmi avete per le prossime settimane, quali sono le letture che vi stanno accompagnando… ditemi un po’!
Grazie per la lettura, ci riaggiorniamo giovedì con i saluti prima della pausa estiva :-)