Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
ultimo giorno del 2020… e appuntamento con i “Preferiti del mese”!
Oggi vi racconto il mio Dicembre, meno ricco di sorprese ed eventi rispetto ogni anni scorsi (come per tutti noi, immagino), ma comunque tranquillo, piacevole, intriso di atmosfera natalizia. Ecco tutto quello che mi è piaciuto, dai libri ai film, dalla musica alla poesia!
Il libro del mese
Per gli ultimi “preferiti” del 2020 torno a parlarvi di Fabio Stassi, un autore di cui vi ho già parlato con entusiasmo (per esempio in questa occasione), e di Vince Corso, il biblioterapeuta che vi avevo presentato in questo post.
In Uccido chi voglio il nostro protagonista è in crisi: egli, infatti, ha dovuto interrompere, almeno temporaneamente, le consulenze a tema libri delle quali vive, dopo un evento traumatico accaduto nel suo appartamento. Pochi giorni prima, infatti, rientrando a casa, ha trovato un terribile scompiglio, alcuni dei suoi volumi strappati e, soprattutto, il suo amatissimo Weimaraner, Django, che respirava a stento. In seguito agli esami veterinari, Vince scopre che il suo cane è stato avvelenato e che purtroppo lotta tra la vita e la morte.
Tornare a casa e non trovare il suo cane, che è in terapia intensiva in ambulatorio, lo destabilizza e lo aliena dalla realtà: egli inizia a passare ore dal veterinario, fornendo consulenze improvvisate agli altri padroni di animali domestici; comincia a sentirsi sempre più a disagio in quell’appartamento dove era sempre stato bene; non si rende conto che a Roma stanno succedendo degli eventi preoccupanti.
Due anziane usuraie trucidate nel loro appartamento, uno straniero apparentemente spinto dalla folla che va incontro ad una morte orribile sotto un tram, un uomo ucciso su una spiaggia il cui cadavere è rimasto alla mercé dei passanti. Una serie di eventi spaventosi, accomunati da un singolo inquietante dettaglio: tutte le vittime sono state marchiate dietro un orecchio e riportano una cicatrice a forma di stellina… proprio come Django. Nel momento in cui Vince si rende conto di questa terribile coincidenza, inizia a sospettare di essere seguito e controllato da alcuni singolari personaggi.
Fabio Stassi è stata una delle migliori scoperte dell’anno scorso e con Uccido chi voglio si è confermato non solo un abile narratore, ma anche e soprattutto un letterato che vive la sua materia con passione. Quando ho letto i suoi romanzi, sono rimasta subito colpita dal suo modo di trattare la letteratura non come una materia di studio inerte, che può coinvolgere ma rimane sulla carta, bensì come qualcosa di vivo, che diventa parte della realtà grazie alle riflessioni di chi la legge, la ama… e talvolta, purtroppo, la travisa. Questo romanzo è proprio una critica a chi studia i classici in modo arbitrario, traendone ispirazione (e legittimazione) per compiere terribili delitti, per “giustizia” o per vendetta. L’architettura di questo intreccio giallo è davvero sorprendente, leggere per credere!
Anche per la storia personale del nostro protagonista Vince Corso questo romanzo costituisce un punto di svolta: l’uomo, cresciuto con una madre sola, dopo tante “cartoline” indirizzate sempre all’Hotel di Nizza dove suo padre si è fatto vedere per l’ultima volta, si decide finalmente a scrivere una vera e propria lettera al genitore scomparso. Per sapere, però, se ci saranno ulteriori sviluppi, dovremo attendere la prossima storia…!
Il film del mese
Dicembre è, tradizionalmente, il mese in cui i palinsesti televisivi propongono film d’animazione e per le famiglie, in occasione del Natale e delle vacanze.
Per questo motivo oggi ho pensato di proporvi una pellicola di qualche anno fa, che non avevo ancora visto, ma che mi è piaciuta molto. Si tratta di Zootropolis, della cui colonna sonora ho già parlato nei preferiti di novembre.
La protagonista di questo film tutto dedicato agli animali è la coniglietta Judy, che vive in campagna insieme alla sua numerosissima famiglia ma, a differenza degli altri suoi fratelli, non ha intenzione di coltivare carote e vendere prodotti agricoli tutta la vita. Ella ha un sogno: fare la poliziotta!
Dopo tanti tentennamenti da parte dei suoi genitori ed un duro addestramento alla scuola di polizia, Judy viene assunta come recluta a Zootropolis, la grande città dove ogni animale ha un suo compito. Una volta arrivata, però, ella comprende che la realtà è ben diversa da ciò che si immaginava: i conigli sono considerate creature pavide e deboli e gli animali di grossa taglia si prendono gioco di lei. Il suo primo incarico è quello di vigilessa, che non la soddisfa per niente.
Dopo pochi giorni, però, Judy convince il suo capo ad affidarle l’incarico di ritrovare una lontra scomparsa, un padre di famiglia da tutti ritenuto tranquillo ed affidabile. Le indagini la portano a sospettare che ci siano delle vere e proprie sparizioni in serie di predatori, che talvolta vengono ritrovati per Zootropolis, ma irriconoscibili, tornati allo stato selvatico e molto pericolosi.
Nessuno dei suoi colleghi si dichiara disposto ad aiutarla, così ella è costretta a chiedere aiuto a Nick, una faina che vive di truffe e piccoli furti: all’inizio con lui è stata guerra aperta, ma giorno dopo giorno Judy comprende che il suo nuovo amico deve vivere nell’illegalità perché nessuno gli ha mai dato un’opportunità, in quanto le faine sono tradizionalmente considerate infide. Insieme, i due elaboreranno un piano per sconfiggere un misterioso nemico che punta a seminare il terrore e conquistare il potere.
Zootropolis è un gioiellino d’animazione, sia dal punto di vista dell’intreccio (un giallo in piena regola, abbastanza insolito per un cartone animato) che da quello della caratterizzazione dei personaggi, ma ciò che davvero mi ha colpito è la possibilità che si tratti di un film leggibile a più livelli.
Con un linguaggio semplice e chiaro e con metafore comprensibili sia da bambini che da adulti, si riescono a trattare temi come il razzismo, il classismo, i pregiudizi verso il diverso, le discriminazioni sul posto di lavoro, la lentezza della burocrazia, le strategie politiche, il controllo dei media. La città di Zootropolis è uno specchio di qualsiasi nostra metropoli, e gli animali protagonisti sono “umanizzati” con cura e fantasia. Una storia da recuperare durante le feste, se non l’avete ancora vista!
La musica del mese
Sono ancora in tempo per consigliarvi musiche natalizie, no?
Quest’anno ho scoperto due brani pop dal clima festivo che non conoscevo e che mi hanno messo grande allegria.
Il primo è Like It’s Christmas dei Jonas Brothers, un brano veramente gioioso e trascinante:
La neve in terra, l’amore nell’aria
le campanelle della slitta stanno suonando
ecco quel che sta succedendo
il fuoco è caldo e gli angeli cantano
e non voglio perdermi nulla
non voglio mettere fine a questa atmosfera
ma finché tu sei con me è sempre quel periodo dell’anno
Tu fai sembrare Natale ogni giorno,
non vorrei mai smettere,
mi sento come il primo desiderio in cima alla tua lista dei desideri
non posso negare quel che provo
non c’è niente di falso nel modo in cui tu mi porti alla vita
tu fai sembrare Natale ogni giorno,
ogni giorno che sono con te!
Un brano più romantico e intenso è invece Underneath the tree di Kelly Clarkson.
Tu sei qui, dove dovresti essere
la neve sta cadendo mentre risuonano le carole,
non sarebbe stato lo stesso, da sola a Natale,
regali, che bella vista,
ma non significano niente, se tu non mi abbracci
tu sei tutto quello di cui ho bisogno sotto l’albero
Stanotte ti terrò stretto e mi assicurerò che tu sappia
che ero persa senza di te
Il Natale era freddo e grigio
un’altra festa da far passare da sola
ma poi, un giorno, tutto è cambiato,
tu sei tutto quello di cui ho bisogno sotto l’albero!
La poesia del mese
Per il mese di dicembre ho scelto un componimento di Umberto Saba dal titolo Nella notte di Natale, una poesia prenatalizia che mi è capitato di rileggere dopo un po’ di tempo e che mi ha molto colpito.
Io scrivo nella mia dolce stanzetta,
d’una candela al tenue chiarore,
ed una forza indomita d’amore
muove la stanca mano che s’affretta.
Come debole e dolce il suon dell’ore!
Forse il bene invocato oggi m’aspetta.
Una serenità quasi perfetta
calma i battiti ardenti del mio cuore.
Notte fredda e stellata di Natale,
sai tu dirmi la fonte onde zampilla
improvvisa la mia speranza buona?
È forse il sogno di Gesù che brilla
nell’anima dolente ed immortale
del giovane che ama, che perdona?
Le foto del mese
Anche quest’anno la mia casetta si è trasformata in vista del Natale! Ecco il mio salotto in veste dicembrina. Potete notare il mio albero sui toni dell’oro e del bronzo (abbinato alle pareti gialle), il presepe che ho ottenuto mettendo insieme le statue di gesso dei miei nonni e quelle più moderne della mia prozia ed il divano con il “vestito delle feste”: plaid natalizio invece del solito telo sui toni dell’arancione e cuscini in tema.
Quest’anno ho pensato di creare anche una doppia mensola con tutto quello che in casa mia ricorda il Natale: cornici rosse, animaletti natalizi Thun, tazze a forma di pupazzo di neve, vetro dipinto, un presepino in una noce di cocco, campanelle provenienti da Innsbruck, alberelli di cera… tutto ciò che crea atmosfera!
Anche se quest'anno la tavolata a Natale era ridotta, le lasagne sono sempre abbondanti! Questa teglia allo speck, scamorza e radicchio è stata cucinata da mia mamma!
Visto che dobbiamo mangiare sempre in casa, tanto vale utilizzare la tovaglietta con una renna-crèpe, no? :-)
Al termine del 2020, devo ringraziarvi ancora di più che alla fine degli altri anni: nonostante i tanti periodi difficili che ognuno di noi ha vissuto già da febbraio, mi avete dimostrato una volta di più che la blogosfera può essere un universo felice. Al netto di qualche momento di discussione un po’ più accesa del solito, il blogging si conferma un mondo in cui le persone continuano ad incontrarsi per mettere in comune le loro passioni e per chiacchierare con degli amici virtuali. Se quest’anno sugli altri social ho dovuto mettere dei “filtri” e silenziare degli hashtag per evitare di essere travolta dal pessimismo distruttivo, dalla polemica sterile, dalla rabbia che porta al conflitto a tutti i costi, e per poter continuare a pubblicare con tranquillità i miei contenuti di cultura e/o intrattenimento come ho sempre fatto… su Blogspot (et similia) non ho quasi mai dovuto farlo.
Mando un grande abbraccio ai colleghi blogger che come me si sono impegnati per continuare a lavorare a contenuti propositivi, a tutti i lettori che hanno commentato “azzerando” le distanze e facendomi sentire la loro vicinanza (qualcosa di cui quest’anno c’era un estremo bisogno), a chi ha condiviso sui social un mio consiglio di lettura o un progetto condiviso con altre blogger alleggerendo l’atmosfera in rete (che alcuni giorni è stata davvero insopportabile).
Personalmente sono soddisfatta di quello che ho combinato come blogger quest’anno, soprattutto di tre piccoli traguardi: aver inserito della scrittura creativa tramite la rubrica "Storytelling Chronicles", essere riuscita a recuperare qualche classico che mi mancava da troppo ed essermi accostata a generi un po’ insoliti per me, come la fantascienza e il western.
Vi auguro un Capodanno piacevole e sereno… guardiamo con fiducia al 2021 :-)
Grazie ancora per la lettura e per il supporto! Buon anno a tutti voi, ci rileggiamo prestissimo!