Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
ultimo lunedì di marzo... è giunto il momento di un nuovo post dedicato ai "Preferiti del mese"!
Marzo è un mese che mi è sempre piaciuto: adoro l'arrivo della primavera.
Oggi vi racconto che cosa ho apprezzato di più nelle ultime settimane, tra libri romance e film che omaggiano Pirandello, tra passeggiate in mezzo ai fiori e dolcetti di stagione!
Il libro del mese
Il romanzo che ho scelto per il mese di marzo è il penultimo capitolo di una serie di cui vi ho parlato moltissimo: La ragazza del Sole, sesto romanzo de Le sette sorelle. Trovate la recensione del primo romanzo a questo link, quella del secondo e del terzo in questo post e quella del quarto e del quinto qui.
La protagonista di questo romanzo è la sesta sorella D’Aplièse, Electra, la minore. All’inizio degli altri libri della serie troviamo le protagoniste disorientate e addolorate per la morte di Pa’ Salt; per questo motivo, credo che il lettore si sorprenderà nello scoprire che Electra ha avuto una reazione al lutto esattamente opposta a quella delle altre protagoniste.
Electra ha lasciato ormai da tempo Atlantis, la villa svizzera sul lago che è stata la culla di tutte le sorelle D’Aplièse, e, dopo qualche anno a Parigi, si è stabilita in un lussuoso attico a New York per lavorare come modella. Il successo è stato sfolgorante, ma Electra non è per niente felice: è dipendente in modo preoccupante da alcool e cocaina, tutte le sue assistenti fuggono dopo poche settimane per via del suo carattere capriccioso, frequenta uomini che non sono davvero interessati a lei (tra i quali il pericoloso Zed Eszu, già incontrato dalle sue sorelle, che le porta la droga). Nonostante i molteplici tentativi di avvicinamento da parte delle sue sorelle, e quelli di Pa’ Salt quando era ancora in vita, Electra, invece di chiedere aiuto, si è isolata sempre più.
Quando Pa’ Salt muore, Electra, dopo alcuni giorni difficili, trova inaspettato conforto in una nuova assistente, una ragazza completamente diversa dalle precedenti: quieta, dimessa nel vestire, ma anche sensibile e ben organizzata. È lei, insieme alla sorella Maia (reincontrata in occasione di un servizio fotografico in Brasile), a convincerla ad entrare finalmente in un centro di disintossicazione.
Una volta rifugiatasi nel centro in Arizona, Electra riprende lentamente a vivere e conosce due persone: Miles, un avvocato per i diritti civili, e Stella Jackson, una importantissima avvocatessa che dice di essere sua nonna.
Insieme a Stella, Electra ripercorrerà la storia di Cecily, una donna che è stata ragazza negli anni ‘30 e che, proprio come lei, vive in un attico a New York, circondata da lussi e persone del jet set, ma si sente fortemente insoddisfatta. Allettata dalla sua madrina Kiki, ella decide di raggiungere il Kenya, che un tempo era considerata la “Happy Valley” (una sorta di luogo d’elezione per i ricchi bianchi americani ed europei). Il viaggio in Africa sarà, per Cecily, molto più di una fuga. Ella conoscerà un nuovo mondo, vivrà avventure emozionanti e pericolose al tempo stesso, conoscerà la civiltà Masai, stringerà importanti legami e, a poco a poco, ricomincerà a credere nell'amore.
Arrivata ormai al sesto volume de “Le sette sorelle”, devo ammettere che avevo qualche dubbio riguardo alla lunghezza de La ragazza del Sole, perfino superiore a quella dei volumi precedenti (che certo non sono dei pesi piuma). Lo stile di Lucinda Riley, però, non si smentisce mai: anche se le pagine sono più di 900, il volume scorre con incredibile rapidità ed i tanti colpi di scena hanno la potenza e la velocità nel susseguirsi di tanti fuochi d’artificio.
Inoltre, Electra mi ha davvero sorpreso: vista attraverso gli occhi delle sue sorelle, ella sembra una ragazza capricciosa e superficiale, ma, osservandola più da vicino, il lettore comprende che c’è una grande ferita nel suo cuore, costituita da tanti elementi diversi. C’è la sensazione di essere sempre stata “l’ultima arrivata” nella famiglia D’Aplièse, forse non così voluta come le altre; la convinzione di essere una stupida, perché la sua carriera scolastica, a differenza di quella da modella, è stata un disastro; gli atti di bullismo e razzismo compiuti nei suoi confronti, per via della pelle nera; il bisogno di dimenticare alcuni difficili avvenimenti, finendo per rifugiarsi nelle peggiori sostanze.
Quanto a Cecily, anche lei si rivelerà una donna forte, coraggiosa e di mentalità estremamente aperta per i tempi. L’ambientazione africana, poi, è davvero meravigliosa in alcune pagine!
Una storia bellissima, da leggere d’un fiato, in attesa dell’uscita de La sorella perduta, l’ultimissimo romanzo della serie, che è prevista per metà maggio.
Il film del mese
Questo mese ho pensato di parlarvi di un film che mi piace rivedere quando lo danno in tv (solitamente su Rai Movie o Rai Tre). Mi è capitato di riguardarlo di recente e mi sono resa conto che non ve ne ho mai parlato. Si tratta di Happy Family, una commedia di Gabriele Salvatores con protagonista Fabio De Luigi, che mi ha sempre colpito per la sua narrazione pirandelliana (è liberamente ispirato ai Sei personaggi in cerca d’autore).
Ezio, il protagonista, è un quasi quarantenne di famiglia agiata senza un impiego fisso, che scrive sceneggiature per film, ma senza troppa ispirazione. Come tanti suoi colleghi, egli punta a scrivere il capolavoro che lo renderà acclamato sia dal pubblico che dalla critica, ma per ora ha in mente solo i personaggi.
Nella sua immaginazione, tutto ruota intorno a due sedicenni, Filippo e Marta, che, contro qualsiasi buonsenso e convenzione, decidono di sposarsi. Questo provoca lo sconcerto delle rispettive famiglie, composte da altrettanti personaggi. Marta ha un padre, Donato, un po’ sfaccendato e con la sindrome di Peter Pan, ed una madre talvolta troppo dedita all’alcool. Filippo invece ha una madre, Anna, una donna bella ed a tratti insicura; un patrigno, Vincenzo, a cui è stato appena diagnosticato un tumore maligno; una sorellastra, Caterina, pianista desiderosa di innamorarsi; una nonna ormai in piena demenza senile.
Ezio inizia a scrivere la sua storia, ma una mattina, uscendo in bicicletta, si lascia distrarre da un gabbiano che sta stranamente volando in pieno centro a Milano e finisce per avere un incidente… proprio con Anna. Da un momento all’altro, egli scopre che i suoi personaggi esistono, sono in carne ed ossa, e che il destino glieli sta facendo incontrare: Anna, infatti, dispiaciuta per l’incidente, lo invita a partecipare ad una cena con la sua famiglia e con quella di Filippo.
Ezio si trova a tavola con tutti i suoi personaggi e si rende conto di non poter restare ad osservare: è come se essi stessi gli stessero chiedendo di interagire con le loro vite…
Happy Family è un film teatrale, anzi, per essere più precisi, meta-teatrale. Il riferimento a Pirandello ed all’Autore che conosce i suoi Personaggi e deve ascoltarli per venire incontro alle loro necessità è evidente, ma anche re-interpretato in chiave contemporanea e molto ironica. Ai veri drammi dei personaggi pirandelliani si sono sostituite le nevrosi dell’inizio del XXI secolo: matrimoni che si trascinano stancamente, adolescenti in cerca della loro identità sessuale (e non solo), stimate professioniste che si sentono fragili quando si tratta della loro vita privata, ultraottantenni che a poco a poco perdono i loro punti di riferimento. Forse per questo motivo il film non è drammatico, bensì una commedia: da tanto caos scaturiscono nuove ed inaspettate amicizie, amori spontanei ma sinceri, improvvisi messaggi di speranza.
Anche la colonna sonora è una vera chicca: sono tutte vecchie canzoni di Simon&Garfunkel, una delle quali è April come she will, di cui vi parlo tra pochissimo.
La musica del mese
Dopo le nevicate di gennaio e le mascherate di febbraio, a marzo ci dedichiamo all’arrivo della primavera!
Un brano classico che adoro e che mi piace riascoltare spesso è Il valzer dei fiori, una danza che fa parte de Lo Schiaccianoci, un balletto che è un grande classico delle vacanze di Natale ma che contiene questo piccolo, meraviglioso exploit primaverile. Lo trovate a questo link, mentre la recensione della versione de Lo Schiaccianoci che ho visto è in questo post.
Un bellissimo ricordo del mio saggio di danza del 2019 è Primavera di Ludovico Einaudi, uno struggente brano per pianoforte che riascolto spesso. Lo trovate a questo link.
Per quanto riguarda la musica leggera, vi faccio fare un salto nel passato con April come she will di Simon&Garfunkel, una vera e propria poesia in musica che racconta la nascita di un amore insieme all’arrivo della primavera (e ulteriori sviluppi nel corso dell’estate, ma questa è un’altra storia…). Trovate la canzone a questo link, vi lascio uno stralcio del testo:
Aprile, lei verrà
Quando i fiumi sono maturi e ingrossati dalle piogge
Maggio, lei resterà
riposando di nuovo tra le mie braccia
Giugno, lei cambierà la sua melodia
durante passeggiate senza sosta, fugherà la notte...
La poesia del mese
Per questo mese ho scelto un componimento dello scrittore e drammaturgo Alfred De Musset, intitolato proprio Marzo, che descrive molto bene le atmosfere di questo periodo dell’anno:
Nei boschi, da sera a mattina,
si schiudono fresche sorprese:
leggero sui prati cammina
Marzo, incantevole mese.
Ancora non c’è l’usignolo
ricolmo di note e di trilli,
ma lungo le prode e nel brolo
già fremono e parlano i grilli.
E, guarda, la siepe s’è desta
coperta di fiori, odorosa;
il pesco s’ammala di festa
schiudendo i suoi petali rosa.
C’è pioggia, c’è vento, c’è sole:
è Marzo, ogni cosa ha un incanto:
è Marzo che piange e non vuole…
che mostra il sorriso tra il pianto.
Le foto del mese
Il weekend a cavallo tra febbraio e marzo sono riuscita finalmente a rivedere la mia amica Mara dopo decisamente troppo tempo. Abbiamo evitato il centro di Milano per motivi di precauzione e sicurezza ed abbiamo passeggiato nei due parchi delle Cave e di Trenno, due autentici polmoni verdi, dove fortunatamente c’era spazio e distanziamento per tutti. Ecco una foto scattata quando il sole ha iniziato a scendere!
Il 19/20 marzo è sinonimo di zeppole! Chi, come me, ama questo dolce fatto di pasta, crema e amarena? L’anno scorso, purtroppo, non sono riuscita a trovarne… ma quest’anno ho recuperato! Quella a sinistra è fritta con crema Chantilly, mentre quella a destra è al forno con la classica crema pasticcera :-)
Uno scatto delle “mura storiche” di Cernusco sul Naviglio: in questo anno strano, in cui spesso l’unico intrattenimento possibile era una tranquilla passeggiata nei dintorni, mi sono accorta che non si finisce mai di conoscere la propria città…
Come ogni anno a marzo, la camelia screziata è rifiorita!
Ecco il mio marzo in breve! Come ormai sta succedendo da più di un anno, qualche momento di malinconia c'è, ma si cerco sempre di restare ottimista, di consolarmi con i miei interessi e di essere felice di tutto quello che ho.
Voi che cosa mi raccontate? Com'è andato il vostro marzo? come vi sentite? Vi mando un grande abbraccio e spero tanto che la bella stagione porti buone notizie a tutti noi!
Grazie per la lettura, ci rileggiamo in aprile :-)