Le ultime uscite dell'autore
Cari
lettori,
oggi,
per la nostra rubrica “Letture...per autori”, torno a parlarvi di
uno scrittore i cui libri ho recensito tante volte: Maurizio De
Giovanni.
Vi
ho già parlato della serie che ha come protagonista il commissario
Ricciardi (qui e qui), di quella dei “Bastardi di Pizzofalcone”
(a questo link), dei “Guardiani” (qui) e di Sara (in questo post).
Oggi
vi presento tre romanzi di questo autore che sono usciti nel corso
degli ultimi mesi e che sono riuscita a recuperare in questo periodo:
l’ultima avventura dei “Bastardi”, il secondo volume della
serie di Sara ed il suo primo libro della Sellerio, con una nuova
protagonista femminile.
Vediamoli
meglio insieme!
Nozze
L’inverno
sta per terminare, ma a Napoli febbraio è insolitamente gelido. Una
signora anziana che vive su un palazzo affacciato sul mare si è
appena messa sul balcone per prendere un po’ d’aria, quando
uno spettacolo stravagante ed un po’ agghiacciante si presenta di
fronte ai suoi occhi: uno splendido abito da sposa fluttua tra le
onde.
La
strana scoperta viene segnalata ai Bastardi, che, in una grotta
isolata e poco distante dal palazzo della signora, si trovano di
fronte ad una vera e propria scena del delitto: una ragazza nuda
giace a pochi centimetri dall’acqua, trafitta da una coltellata al
cuore. Si tratta di Francesca, una trentenne che viveva in uno dei
quartieri più ricchi della città e proprio il giorno successivo si
sarebbe dovuta sposare.
I
Bastardi iniziano ad indagare, capitanati, come al solito, dal
vicequestore Palma e dal pm Piras, ma si ritrovano ben presto ad
affrontare un grosso ostacolo: è probabile che il caso non sia di
competenza loro, bensì dell’Antimafia. L’uomo che Francesca
stava per sposare, infatti, è il figlio di un boss, e può darsi che
l’ingresso della ragazza in “famiglia” non piacesse a qualcuno,
oppure che l’omicidio sia stato compiuto al fine di colpire il
futuro suocero.
Lojacono
ed i suoi, però, una volta conosciuto il ragazzo in questione, si
rendono conto che egli ha passato tanto tempo all’estero ed ha
preso le distanze dalle sue origini. In effetti, alcuni elementi
importanti sembrano condurre le indagini dei Bastardi in un’altra
direzione.
Mentre
l’inchiesta prosegue, ognuno dei Bastardi porta avanti le sue
silenziose battaglie quotidiane. Tutti loro covano un doloroso
segreto e sono arrivati ad un punto di svolta delle loro vite.
Alex
vorrebbe andare a vivere con Rosaria, ma la paura di impegnarsi e
quella del giudizio altrui la frenano; Palma ed Ottavia continuano a
vivere la loro relazione, anche se si sentono in colpa, soprattutto
nei confronti del figlio di lei; Romano è tornato con la moglie per
amore della bambina che vorrebbe adottare, ma ormai da tempo è
innamorato della pediatra della piccola Giorgia; Aragona è rimasto
senza i generosi assegni del padre ed è andato a vivere da
Pisanelli, che si sta lentamente riprendendo; Lojacono, sua figlia
Marinella e la pm Piras stanno iniziando a formare una nuova
famiglia; il “nuovo acquisto” Elsa, infine, nasconde un segreto
relativo a sua figlia.
Era
da circa un anno, dopo "Vuoto", che non mi ritrovavo tra le mani un
romanzo dei Bastardi, ed ero davvero curiosa di leggerlo. Le vite
piene di difficoltà dei protagonisti stanno iniziando a
“sistemarsi”, anche se non nel modo che loro desideravano o
immaginavano: chi si sentiva solo sta ricominciando a vivere grazie a
nuovi legami, chi si comportava da viziato è stato obbligato dalle
circostanze a maturare, chi ha voluto chiudere gli occhi su certe
problematiche ormai non può più farlo. L’infelicità, purtroppo,
è ancora in parte compagna delle loro vite, ma non li schiaccia più
come all’inizio della serie.
L’indagine
raccontata è prettamente al femminile, e sarà proprio grazie alle
donne della squadra che Francesca avrà giustizia.
Dodici
rose a Settembre
Mina
Settembre è una donna sui quaranta, divorziata e costretta ad
occuparsi dell’anziana madre, che ha un pessimo carattere. Da tempo
lavora come assistente sociale in uno scalcagnato palazzo dei
Quartieri Spagnoli, e si occupa principalmente di famiglie in
difficoltà, tra donne con i mariti in carcere, ragazze madri,
adolescenti che restano invischiati nella rete della criminalità
organizzata.
Mina divide il pianerottolo dove c’è il suo ufficio con Domenico
“chiamami Mimmo”, un ginecologo giovane e simpatico che ha da
poco sostituito un collega andato in pensione. Ella è piuttosto dura
con lui: lo rimprovera continuamente e lo tiene a distanza. Mimmo,
che si sente rifiutato, non comprende il reale motivo
dell’atteggiamento di Mina: lei, in cuor suo, si sente molto
attratta dal dottore, che è praticamente l’unico che quando le
parla la guarda negli occhi… e non osserva attentamente un’altra
parte del suo corpo. Già, perché Mina ha un seno molto generoso,
che suscita le continue e fastidiose attenzioni del portiere del
consultorio, che è oggetto di scherno da parte delle sue amiche e
che le impedisce di camminare per strada serenamente se per caso si
veste di corsa e s’infila una maglietta troppo accollata.
Un
giorno Mina e Mimmo raccolgono la testimonianza di una ragazzina
disperata, che, con la grave serietà di un’adulta, chiede di
essere aiutata, perché il padre ha sempre picchiato la madre e le
violenze si moltiplicano ogni giorno che passa. I due iniziano
discretamente ad informarsi sulla famiglia e ben presto comprendono
che la fanciulla non sta affatto mentendo.
Nel
frattempo, un killer seriale sconvolge i quartieri più alti di
Napoli: egli invia alle sue vittime dodici rose, una al giorno, poi,
non si sa come, riesce ad infilarsi nelle loro case senza alcuna
effrazione e li uccide con un colpo di pistola (i cui bossoli
sembrano appartenere ad una strana arma d’epoca). Sulle sue tracce
ci sono un pubblico ministero molto determinato ed alcuni carabinieri
che temono più il magistrato che i criminali.
Dodici
rose a Settembre è il
primo romanzo
della Sellerio di Maurizio De Giovanni, un “piccolo libro blu”,
come egli stesso lo definisce in
coda all’opera. Se dovessi definirlo con una parola, direi che è
spassoso, parola
insolita per un giallo… eppure
è così: l’autore, in questo romanzo, dà il meglio di sé in
quanto ad ironia, e le battute si susseguono, rendendo la lettura
molto piacevole per il lettore.
Non è la prima volta che Maurizio De
Giovanni si “cala nella parte” di una donna (prima c’è stata
Sara), ma questo romanzo, in particolare, offre tante simpatiche
scene tipiche della commedia al femminile, come gli incontri di Mina
con le sue amiche dell’alta società. Il
fatto che ci siano incursioni in altri generi non toglie comunque
nulla al giallo, che è al tempo stesso terribile e splendidamente
raccontato.
Le
parole di Sara
Alla
fine di Sara al tramonto avevamo lasciato la nostra
protagonista completamente cambiata rispetto all’inizio del
romanzo: l’ex agente dei Servizi segreti in pensione e sola al
mondo è ora tornata al lavoro, anche se in via non ufficiale, ed ha
dei nuovi legami affettivi: l’amico poliziotto Davide Pardo (ed il
suo esuberante Bovaro del Bernese), la fotografa Viola, ultima
compagna del figlio deceduto, e soprattutto Massimiliano, il suo
nipotino neonato, che porta il nome del suo amatissimo compagno,
morto dopo una lunga malattia mesi prima.
Nelle
ultime settimane non ha visto spesso la sua amica ed ex collega,
Teresa Pandolfi, detta “La Bionda”, ma crede che la sparizione
della donna sia dovuta al fatto che, a differenza sua, lei è ancora
in servizio. Inaspettatamente, però, è proprio la donna a
convocarla con grande fretta nel solito bar, per raccontarle gli
ultimi aggiornamenti e chiederle nuovamente aiuto.
Da
tempo, infatti, Teresa ha una relazione con Sergio, un nuovo acquisto
dei Servizi, un giovane ancora in posizione di apprendistato. Il
ragazzo, però, è inspiegabilmente sparito, e lei crede che le
indagini “ufficiali” non verranno svolte con cura, per via delle
indagini che egli stava svolgendo prima di scomparire.
Sergio,
prima di far parte della squadra di Teresa, era stato per molto tempo
al fianco di un esponente del centro destra molto popolare, anche e
soprattutto sui social, un personaggio che si è fatto portatore del
cosiddetto “nuovo che avanza”. Un politico collegato, non si sa
bene come, ad una vecchia conoscenza di Sara e Teresa, un uomo che
aveva lavorato con loro e con Massimiliano. Per le due donne è
giunto il momento di tirare fuori un vecchio fascicolo e di rendersi
conto che i tempi nuovi non sono poi troppo diversi da quelli
passati.
Le
parole di Sara è un romanzo
proprio sull’importanza e sul potere della parola.
Con
essa si può creare un’altra realtà, si possono indirizzare la
rabbia e lo sconforto degli ultimi, di possono trasformare dei
disperati in colpevoli, si può modificare l’opinione pubblica a
proprio favore. Ma, parlando, si può anche dare conforto ad
un’amica, mettere insieme le idee arrivando alla soluzione di un
caso, decidere se seguire la testa o il cuore.
L’originalità
della serie di Sara consiste proprio nella capacità della
protagonista di rendersi invisibile e di arrivare a scoprire misteri
ai quali nemmeno il più solerte dei poliziotti riuscirebbe ad avere
accesso. L’autore, durante un firmacopie al quale ho avuto il
piacere di partecipare l'anno scorso, ha detto che gli
piacerebbe, con Sara, distanziarsi
un po’ dal giallo classico e parlare maggiormente di alcune logiche
di potere, come quelle relative alla politica ed al controllo dei
media, di cui si parla in questo romanzo.
Per
quanto vengano trattati temi impegnativi, non mancano, tuttavia,
momenti divertenti, legati principalmente al desiderio di paternità
di Davide Pardo (che sfoga con il piccolo Massimiliano), agli
infruttuosi tentativi di Viola di fare nuove conoscenze maschili ed
ovviamente al cagnolone del poliziotto, vera star del romanzo.
Che
mi raccontate? Conoscete Maurizio De Giovanni?
Avete
letto questi romanzi? Che cosa ne pensate?
Credo
che alcuni di voi li abbiano già recensiti, perché ho letto dei
post al riguardo, ma… fatemi sapere comunque la vostra opinione nei
commenti!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Io ho visto la serie sui Bastardi di Pizzofalcone (non vedo l'ora di guardare la seconda stagione che è stata momentaneamente bloccata a causa del Coronavirus!). Se non sbaglio anche su Mina Settembre stanno facendo una serie tv, guarderò anche quella! :)
RispondiEliminaCiao Vanessa! ...è la terza stagione dei Bastardi quella in lavorazione, giusto? A me pare di ricordare che ce ne siano state due... comunque un po' di fiction sono state bloccate per via del coronavirus, probabilmente ci attende un autunno di repliche, ma pazienza! Con Mina Settembre avevano iniziato a girare una serie con Serena Rossi come protagonista, Giuseppe Zeno per il ruolo di Mimmo ed anche Giorgio Pasotti, forse nella parte del magistrato... il cast mi sembra perfetto, ma a questo punto speriamo di poterla vedere presto!
Eliminaprometto che prima o poi lo leggo!
RispondiEliminaCiao Chiara! Quale dei tre? Comunque vanno tutti bene!
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