lunedì 1 giugno 2020

NOVITÀ MAURIZIO DE GIOVANNI

Le ultime uscite dell'autore



Cari lettori,
oggi, per la nostra rubrica “Letture...per autori”, torno a parlarvi di uno scrittore i cui libri ho recensito tante volte: Maurizio De Giovanni.

Vi ho già parlato della serie che ha come protagonista il commissario Ricciardi (qui e qui), di quella dei “Bastardi di Pizzofalcone” (a questo link), dei “Guardiani” (qui) e di Sara (in questo post).


Oggi vi presento tre romanzi di questo autore che sono usciti nel corso degli ultimi mesi e che sono riuscita a recuperare in questo periodo: l’ultima avventura dei “Bastardi”, il secondo volume della serie di Sara ed il suo primo libro della Sellerio, con una nuova protagonista femminile.
Vediamoli meglio insieme!



Nozze


L’inverno sta per terminare, ma a Napoli febbraio è insolitamente gelido. Una signora anziana che vive su un palazzo affacciato sul mare si è appena messa sul balcone per prendere un po’ d’aria, quando uno spettacolo stravagante ed un po’ agghiacciante si presenta di fronte ai suoi occhi: uno splendido abito da sposa fluttua tra le onde.

La strana scoperta viene segnalata ai Bastardi, che, in una grotta isolata e poco distante dal palazzo della signora, si trovano di fronte ad una vera e propria scena del delitto: una ragazza nuda giace a pochi centimetri dall’acqua, trafitta da una coltellata al cuore. Si tratta di Francesca, una trentenne che viveva in uno dei quartieri più ricchi della città e proprio il giorno successivo si sarebbe dovuta sposare.

I Bastardi iniziano ad indagare, capitanati, come al solito, dal vicequestore Palma e dal pm Piras, ma si ritrovano ben presto ad affrontare un grosso ostacolo: è probabile che il caso non sia di competenza loro, bensì dell’Antimafia. L’uomo che Francesca stava per sposare, infatti, è il figlio di un boss, e può darsi che l’ingresso della ragazza in “famiglia” non piacesse a qualcuno, oppure che l’omicidio sia stato compiuto al fine di colpire il futuro suocero.

Lojacono ed i suoi, però, una volta conosciuto il ragazzo in questione, si rendono conto che egli ha passato tanto tempo all’estero ed ha preso le distanze dalle sue origini. In effetti, alcuni elementi importanti sembrano condurre le indagini dei Bastardi in un’altra direzione.


Mentre l’inchiesta prosegue, ognuno dei Bastardi porta avanti le sue silenziose battaglie quotidiane. Tutti loro covano un doloroso segreto e sono arrivati ad un punto di svolta delle loro vite. 
Alex vorrebbe andare a vivere con Rosaria, ma la paura di impegnarsi e quella del giudizio altrui la frenano; Palma ed Ottavia continuano a vivere la loro relazione, anche se si sentono in colpa, soprattutto nei confronti del figlio di lei; Romano è tornato con la moglie per amore della bambina che vorrebbe adottare, ma ormai da tempo è innamorato della pediatra della piccola Giorgia; Aragona è rimasto senza i generosi assegni del padre ed è andato a vivere da Pisanelli, che si sta lentamente riprendendo; Lojacono, sua figlia Marinella e la pm Piras stanno iniziando a formare una nuova famiglia; il “nuovo acquisto” Elsa, infine, nasconde un segreto relativo a sua figlia.


Era da circa un anno, dopo "Vuoto", che non mi ritrovavo tra le mani un romanzo dei Bastardi, ed ero davvero curiosa di leggerlo. Le vite piene di difficoltà dei protagonisti stanno iniziando a “sistemarsi”, anche se non nel modo che loro desideravano o immaginavano: chi si sentiva solo sta ricominciando a vivere grazie a nuovi legami, chi si comportava da viziato è stato obbligato dalle circostanze a maturare, chi ha voluto chiudere gli occhi su certe problematiche ormai non può più farlo. L’infelicità, purtroppo, è ancora in parte compagna delle loro vite, ma non li schiaccia più come all’inizio della serie.

L’indagine raccontata è prettamente al femminile, e sarà proprio grazie alle donne della squadra che Francesca avrà giustizia.



Dodici rose a Settembre


Mina Settembre è una donna sui quaranta, divorziata e costretta ad occuparsi dell’anziana madre, che ha un pessimo carattere. Da tempo lavora come assistente sociale in uno scalcagnato palazzo dei Quartieri Spagnoli, e si occupa principalmente di famiglie in difficoltà, tra donne con i mariti in carcere, ragazze madri, adolescenti che restano invischiati nella rete della criminalità organizzata.

Mina divide il pianerottolo dove c’è il suo ufficio con Domenico “chiamami Mimmo”, un ginecologo giovane e simpatico che ha da poco sostituito un collega andato in pensione. Ella è piuttosto dura con lui: lo rimprovera continuamente e lo tiene a distanza. Mimmo, che si sente rifiutato, non comprende il reale motivo dell’atteggiamento di Mina: lei, in cuor suo, si sente molto attratta dal dottore, che è praticamente l’unico che quando le parla la guarda negli occhi… e non osserva attentamente un’altra parte del suo corpo. Già, perché Mina ha un seno molto generoso, che suscita le continue e fastidiose attenzioni del portiere del consultorio, che è oggetto di scherno da parte delle sue amiche e che le impedisce di camminare per strada serenamente se per caso si veste di corsa e s’infila una maglietta troppo accollata.


Un giorno Mina e Mimmo raccolgono la testimonianza di una ragazzina disperata, che, con la grave serietà di un’adulta, chiede di essere aiutata, perché il padre ha sempre picchiato la madre e le violenze si moltiplicano ogni giorno che passa. I due iniziano discretamente ad informarsi sulla famiglia e ben presto comprendono che la fanciulla non sta affatto mentendo.

Nel frattempo, un killer seriale sconvolge i quartieri più alti di Napoli: egli invia alle sue vittime dodici rose, una al giorno, poi, non si sa come, riesce ad infilarsi nelle loro case senza alcuna effrazione e li uccide con un colpo di pistola (i cui bossoli sembrano appartenere ad una strana arma d’epoca). Sulle sue tracce ci sono un pubblico ministero molto determinato ed alcuni carabinieri che temono più il magistrato che i criminali.


Dodici rose a Settembre è il primo romanzo della Sellerio di Maurizio De Giovanni, un “piccolo libro blu”, come egli stesso lo definisce in coda all’opera. Se dovessi definirlo con una parola, direi che è spassoso, parola insolita per un giallo… eppure è così: l’autore, in questo romanzo, dà il meglio di sé in quanto ad ironia, e le battute si susseguono, rendendo la lettura molto piacevole per il lettore. 

Non è la prima volta che Maurizio De Giovanni si “cala nella parte” di una donna (prima c’è stata Sara), ma questo romanzo, in particolare, offre tante simpatiche scene tipiche della commedia al femminile, come gli incontri di Mina con le sue amiche dell’alta società. Il fatto che ci siano incursioni in altri generi non toglie comunque nulla al giallo, che è al tempo stesso terribile e splendidamente raccontato.



Le parole di Sara


Alla fine di Sara al tramonto avevamo lasciato la nostra protagonista completamente cambiata rispetto all’inizio del romanzo: l’ex agente dei Servizi segreti in pensione e sola al mondo è ora tornata al lavoro, anche se in via non ufficiale, ed ha dei nuovi legami affettivi: l’amico poliziotto Davide Pardo (ed il suo esuberante Bovaro del Bernese), la fotografa Viola, ultima compagna del figlio deceduto, e soprattutto Massimiliano, il suo nipotino neonato, che porta il nome del suo amatissimo compagno, morto dopo una lunga malattia mesi prima.


Nelle ultime settimane non ha visto spesso la sua amica ed ex collega, Teresa Pandolfi, detta “La Bionda”, ma crede che la sparizione della donna sia dovuta al fatto che, a differenza sua, lei è ancora in servizio. Inaspettatamente, però, è proprio la donna a convocarla con grande fretta nel solito bar, per raccontarle gli ultimi aggiornamenti e chiederle nuovamente aiuto.

Da tempo, infatti, Teresa ha una relazione con Sergio, un nuovo acquisto dei Servizi, un giovane ancora in posizione di apprendistato. Il ragazzo, però, è inspiegabilmente sparito, e lei crede che le indagini “ufficiali” non verranno svolte con cura, per via delle indagini che egli stava svolgendo prima di scomparire.

Sergio, prima di far parte della squadra di Teresa, era stato per molto tempo al fianco di un esponente del centro destra molto popolare, anche e soprattutto sui social, un personaggio che si è fatto portatore del cosiddetto “nuovo che avanza”. Un politico collegato, non si sa bene come, ad una vecchia conoscenza di Sara e Teresa, un uomo che aveva lavorato con loro e con Massimiliano. Per le due donne è giunto il momento di tirare fuori un vecchio fascicolo e di rendersi conto che i tempi nuovi non sono poi troppo diversi da quelli passati.


Le parole di Sara è un romanzo proprio sull’importanza e sul potere della parola.
Con essa si può creare un’altra realtà, si possono indirizzare la rabbia e lo sconforto degli ultimi, di possono trasformare dei disperati in colpevoli, si può modificare l’opinione pubblica a proprio favore. Ma, parlando, si può anche dare conforto ad un’amica, mettere insieme le idee arrivando alla soluzione di un caso, decidere se seguire la testa o il cuore.

L’originalità della serie di Sara consiste proprio nella capacità della protagonista di rendersi invisibile e di arrivare a scoprire misteri ai quali nemmeno il più solerte dei poliziotti riuscirebbe ad avere accesso. L’autore, durante un firmacopie al quale ho avuto il piacere di partecipare l'anno scorso, ha detto che gli piacerebbe, con Sara, distanziarsi un po’ dal giallo classico e parlare maggiormente di alcune logiche di potere, come quelle relative alla politica ed al controllo dei media, di cui si parla in questo romanzo.

Per quanto vengano trattati temi impegnativi, non mancano, tuttavia, momenti divertenti, legati principalmente al desiderio di paternità di Davide Pardo (che sfoga con il piccolo Massimiliano), agli infruttuosi tentativi di Viola di fare nuove conoscenze maschili ed ovviamente al cagnolone del poliziotto, vera star del romanzo.




Che mi raccontate? Conoscete Maurizio De Giovanni?
Avete letto questi romanzi? Che cosa ne pensate?
Credo che alcuni di voi li abbiano già recensiti, perché ho letto dei post al riguardo, ma… fatemi sapere comunque la vostra opinione nei commenti!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

4 commenti :

  1. Io ho visto la serie sui Bastardi di Pizzofalcone (non vedo l'ora di guardare la seconda stagione che è stata momentaneamente bloccata a causa del Coronavirus!). Se non sbaglio anche su Mina Settembre stanno facendo una serie tv, guarderò anche quella! :)

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    1. Ciao Vanessa! ...è la terza stagione dei Bastardi quella in lavorazione, giusto? A me pare di ricordare che ce ne siano state due... comunque un po' di fiction sono state bloccate per via del coronavirus, probabilmente ci attende un autunno di repliche, ma pazienza! Con Mina Settembre avevano iniziato a girare una serie con Serena Rossi come protagonista, Giuseppe Zeno per il ruolo di Mimmo ed anche Giorgio Pasotti, forse nella parte del magistrato... il cast mi sembra perfetto, ma a questo punto speriamo di poterla vedere presto!

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