venerdì 28 settembre 2018

I PREFERITI DI SETTEMBRE 2018

Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,
anche il mese di settembre è giunto al termine, e, come al solito, è il momento di riepilogare i preferiti del mese, dai libri ai film, dalla musica alla poesia.

Ecco quello che mi è piaciuto di più nelle ultime quattro settimane:




Il libro del mese 



Il primo caffè del mattino di Diego Galdino ha per protagonista Massimo, un trentenne di Trastevere che ha accantonato da anni il suo sogno di fare studi umanistici per rilevare il bar del padre dopo la sua improvvisa morte.

Egli percorre ogni mattina a piedi le strade di Roma per aprire il locale insieme a Dario, storico socio del padre, e per compiere il suo rito quotidiano: bere il primo caffè del mattino.

Un giorno, un triste avvenimento accade tra gli habitués del bar: viene improvvisamente a mancare la signora Maria, cliente affezionata e figura materna per Massimo. Poco dopo la sua scomparsa, il suo appartamento, che è quasi di fronte al bar, si rivela essere abitato da una ragazza francese che è stata designata come erede. 

Ella si chiama Geneviève e si occupa di creare cruciverba per le riviste di enigmistica. Per Massimo, ella è un vero mistero: sembra scostante, diffidente, a disagio tra i troppo allegri e casinisti abitanti di Trastevere. 
Più che incontrarsi, i due si scontrano, e ripetutamente, ma Massimo, che non si è mai innamorato, comprende di provare un sentimento nuovo nei confronti di Geneviève. Egli si ritrova a sperare che ella voglia dividere con lui il primo caffè del mattino… anche se la ragazza beve soltanto té nero alle rose!


Ho sentito parlare tanto di questo romanzo e finalmente l’ho letto. 
Il primo caffè del mattino si è rivelato essere una commedia dal tono talvolta più scanzonato ed altre volte più romantico. Il contrasto tra l’eccessiva rigidità francese e l’irruenza trasteverina è esilarante, e la passione per il caffè di Massimo riesce a convincere anche chi, come me, non va d’accordo con la caffeina.

Sarebbe stato un ottimo romanzo da ombrellone, ma va benissimo anche per i mesi autunnali.



Il film del mese



Già prima che il mese di settembre iniziasse, avevo la sensazione che il mio film preferito di questo periodo sarebbe stato Mamma mia! Ci risiamo, che attendevo con una certa curiosità.

La pellicola inizia qualche anno dopo la fine del precedente capitolo, e presenta Sophie, la figlia di Donna, che, aiutata da Sam, uno dei suoi tre “padri”, sta per riaprire l’albergo della madre, purtroppo venuta a mancare poco tempo prima. 

Il film ha due piani di narrazione: da una parte abbiamo Sophie con i suoi tre papà, le amiche della madre e l’eterno fidanzato Sky, dall’altra la giovane Donna molti anni prima, nel corso della famosa estate del diploma.

Madre e figlia sembrano essere accomunate da una sensazione di smarrimento riguardo al futuro, ma anche da un desiderio di realizzare qualcosa di bello, giorno dopo giorno e con tenacia.


Mamma mia! Ci risiamo è un film che parte da una triste premessa, che, non nego, conferisce una certa malinconia ad alcune scene. Ciò nonostante, io ho trovato la storia commovente ed i personaggi divertenti. 

Le canzoni e le coreografie sono come sempre coinvolgenti. Il vecchio cast è una gradita conferma ed i giovani attori che danno vita alla storia di Donna da giovane non mi hanno deluso. In particolare, mi sento di lodare Lily James, che mi era piaciuta di meno in altre vesti e che qui mi ha decisamente convinto. 

Se avete amato il primo capitolo della storia...vi consiglio di non perdere il secondo!



La musica del mese



Chiedo perdono per la “doppietta”, ma, volendo essere sincera, devo confessarvi che ho ascoltato praticamente per tutto il mese la colonna sonora di Mamma mia! Ci risiamo. Sono anni che riascolto le canzoni degli Abba del primo film, e sono stata felicissima che questo secondo capitolo ci abbia “regalato” nuovi brani da cantare.


I grandi classici del gruppo, come Waterloo, Dancing Queen e ovviamente Mamma mia sono riproposti in nuove versioni. 
Il mio “classico rivisitato” preferito è I have a dream, che nel primo film era interpretata da Sophie ed in questa pellicola è cantata dalla giovane Donna:


Ho un sogno, una canzone da cantare
che mi aiuti ad andare avanti con tutto...
Se riesci a vedere la meraviglia di una favola,
puoi accettare il futuro, anche se fallisci.
Io credo negli angeli, qualcosa di buono in tutto quello che vedo,
credo negli angeli, e quando saprò che il tempo è giusto per me
attraverserò la corrente…
Ho un sogno!



Tanti sono anche i brani degli Abba che ho scoperto guardando questo film, dalla passionale Fernando alla più movimentata Knowing me, knowing you, dalla spensierata Why did it have to be me alla romantica Andante, andante.


Personalmente sono rimasta colpita da I’ve been waiting for you, uno struggente brano sulla maternità interpretato da Sophie e dalle amiche di Donna:


Io non so che cosa fare
tu mi fai pensare che ora
cambierò la mia vita per sempre…
E sarò una brava mamma, lo giuro,
tu vedrai quanto ci tengo,
quando hai bisogno di me…
ed alla fine sembra che i miei giorni di solitudine siano finiti
ho aspettato te!



La poesia del mese



Per il mese di settembre ho scelto una poesia di Vittorio Sereni dal titolo In me il tuo ricordo. Le due protagoniste di questo componimento sono una donna che si è allontanata e l’estate che ormai sta per finire.


In me il tuo ricordo è un fruscio
solo di velocipedi che vanno
quietamente là dove l’altezza
del meriggio discende
al più fiammante vespero
tra cancelli e case
e sospirosi declivi
di finestre riaperte sull’estate.
Solo, di me, distante
dura un lamento di treni,
d’anime che se ne vanno.
E là leggera te ne vai sul vento,
ti perdi nella sera.



Le foto del mese




Questa foto è il ricordo di una giornata che ho passato tra Mudec e Palazzo Reale con un’amica. A questo link la recensione delle mostre di tre artisti contemporanei, mentre settimana prossima sarà online il mio resoconto della mostra di Modigliani. 
Di fronte al Mudec c’era questa stravagante scultura contemporanea!



È stato un settembre incredibilmente caldo ed i girasoli, a casa dei miei genitori, hanno resistito alla grande alla fine dell’estate!



… settembre è anche il mese del mio compleanno!
Oggi sono 29! 

Come ogni anno, mi ritrovo a canticchiare: Uno in più, nient’altro che un numero. Uno in più, nient’altro che un simbolo. È che più vado avanti più mi sembra che io mi possa fidare di me...non tantissimo però di più! (Chi riconosce la citazione?)




Come sempre, aspetto i vostri commenti! 
Fatemi sapere come è andato il vostro settembre e che cosa vi è piaciuto…
Grazie per la lettura, ci rileggiamo in ottobre :-)

lunedì 24 settembre 2018

AUTUNNO...IN MUSICA

Le più belle canzoni dedicate alla stagione autunnale




Cari lettori,
oggi, per la nostra rubrica “Consigli musicali”, è il momento di un post dedicato all’arrivo di una nuova stagione: l’autunno!


L’anno scorso ho scelto di celebrare il passaggio tra una stagione ed un’altra con dei post che raccoglievano dipinti e poesie a tema (a questo link quello dedicato all’autunno). Quest’anno ho scelto invece di condividere con voi alcuni versi di canzoni che mi piacciono particolarmente, accompagnate da alcune immagini suggestive.


Come già detto in altri post, l’autunno non è mai stata la mia stagione preferita, ma negli ultimi anni ho imparato ad apprezzarla un po’ di più. 
Spero che i brani che ho scelto vi possano aiutare ad entrare nello spirito giusto!



Maggese, Cesare Cremonini



Settembre, tu mi hai lasciato con un messaggio
ed io non ho detto niente
le cose giuste non hanno un gran bisogno di parole

Ottobre, oggi è arrivato ottobre
col suo cappotto nero e piove
dalle finestre dove milioni di persone sole
vanno avanti e indietro in cerca del presente
cercando una risposta a questo cielo a specchio
di Novembre…



Piove, Alex Britti



Piove
sui monti e sulle scale
su petali e parole
sul cuore mio che batte
piove sui poveri soldati
sui campi abbandonati e sulla mia città.

Piove e mentre guardo il mare
ripenso alle parole che mi hai lasciato scritte.
Provo un po’ a dimenticare
infatti guardo il mare e non ci penso più…

Agosto sembra ormai lontano
ma io sono vicino a dove ti incontravo
semplice, vestita in modo semplice,
sei diventata complice e non ti scordo più...



King of bloke and bird, Robbie Williams



Porta via l’estate, porta via la mia vita
portami verso un altro giorno

Porta via l’estate, le strade d’inverno
si stanno avvicinando di nuovo
Canto per il caos che c’è nel mio cuore
nel mio cuore



Wake me up when September ends, Green Day



Adesso torna di nuovo la pioggia
che cade dalle stelle
sono immerso di nuovo nel mio dolore
e divento quello che sono
mentre la mia memoria riposa
ma non dimentica mai quello che ho perso…



Canzone dell’amore perduto, Fabrizio De André



L’amore che strappa i capelli è perduto ormai
non resta che qualche svogliata carezza
e un po’ di tenerezza…

e quando ti ritroverai in mano
quei fiori appassiti al sole
di un aprile ormai lontano
li rimpiangerai…



April come she will, Simon&Garfunkel



A luglio lei volerà via
e senza alcun preavviso della sua fuga

Ad agosto deve essere come morta
il vento d’autunno soffia fresco e poi freddo

A settembre mi ricorderò
che un amore un tempo nuovo è ora diventato vecchio…



Back to December, Taylor Swift



E poi penso all’estate ed a tutti i bei momenti
ed io che ti vedevo ridere dal sedile del passeggero
ed ho capito che ti amavo in autunno…



Rimmel, Francesco De Gregori



Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevo ancora quella foto
in cui tu sorridevi e non guardavi

ed il vento passava sul tuo collo di pelliccia
e sulla tua persona
e quando io senza capire ho detto sì
hai detto: è tutto quel che hai di me
...è tutto quel che ho di te!



All too well, Taylor Swift



Oh, il tuo dolce atteggiamento ed il mio sguardo meravigliato
stiamo cantando in macchina
e perdendoci da qualche parte in periferia
le foglie d’autunno cadono come pezzi che vanno al loro posto
e posso rievocarlo dopo tutti questi giorni…



Scusa se non piango, Negramaro



Ora che sento il mondo
e più forte è il vento mentre salgo su
penso a quante volte allo stesso vento
ho affidato il canto
per cullarti ancora un altro po’...



Autunno, Noemi



Per quella cara maledetta domenica sera
Adesso svegliati prima tu
perché io non ci riesco più…

Sarà un autunno difficilissimo
sarà un inverno, sarà romantico
perché in questa sera io
perché in questa vita io
mi sono innamorata di te…



Happy, Luca Carboni




Non chiedermi perché passa l’estate
tramonta il sole ma io sono happy
la vita è breve, ma non amo correre,
non chiedermi perché invece amo te...




Spero che le mie scelte vi siano piaciute!
Conoscete queste canzoni? Vi piacciono?
Avete qualche testo a tema autunnale da segnalarmi? Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

giovedì 20 settembre 2018

I BASTARDI DI PIZZOFALCONE

La Napoli poliziesca di Maurizio De Giovanni




Cari lettori,
per la nostra rubrica “Letture...per autori”, oggi vi presento meglio un autore al quale ho già accennato, sia sul blog che sui social: Maurizio De Giovanni.

Scrittore napoletano specializzato in romanzi gialli, egli ha dato vita a due serie molto amate: quella che ha per protagonista il commissario Ricciardi (del quale spero di potervi parlare al più presto) e quella che segue le vicende del commissariato di Pizzofalcone.


Sul blog vi ho già parlato, in questo post, di uno dei romanzi di questa serie, dal titolo Cuccioli
Sono tanti gli aspetti di questa serie che mi hanno colpito fin da subito: la trama, mai scontata; i personaggi, inusuali e ben tratteggiati; lo stile, che rende giustizia non solo alla storia, ma anche alla cornice partenopea.

Ecco gli episodi della vicenda dei “Bastardi di Pizzofalcone” che ho letto finora!



I BASTARDI DI PIZZOFALCONE



Giuseppe Lojacono, ispettore originario di Agrigento, da tutti soprannominato “il Cinese” per la forma dei suoi occhi, ha da poco perso tutto quello a cui teneva di più: un pentito lo ha accusato ingiustamente di aver passato informazioni alla mafia, ed egli si è ritrovato chiuso in un ufficio di Napoli, senza più stima da parte dei colleghi, senza la moglie, che l’ha lasciato, e senza l’amatissima figlia, che al momento si nega al telefono.

Un giorno, però, il suo capo gli comunica un trasferimento interno: egli verrà spostato al commissariato di Pizzofalcone, che rischia di chiudere, dal momento che quattro suoi ex colleghi ed il commissario che precedentemente li coordinava sono stati arrestati per complicità in un traffico di droga.

Si costituisce così il gruppo dei “Bastardi”, costituito dagli unici due elementi superstiti del vecchio team (l’anziano Pisanelli e la materna Ottavia), da Lojacono, da altri tre colleghi “non desiderati” dai commissariati circostanti (l’irascibile Romano, il raccomandato Aragona, la scontrosa Alex) e da Palma, un giovane vicequestore che cerca di essere il leader della compagnia.


Il primo caso dei “Bastardi” è un misterioso omicidio: una ricca donna, la moglie di un notaio, è trovata uccisa nel suo salotto, colpita alla nuca da una delle palle di vetro, del genere souvenir, di cui faceva collezione. 
Il caso non competerebbe alla Questura di Pizzofalcone, bensì al vecchio capo di Lojacono, che propende per una rapina finita male. L’ispettore, però, rivela i suoi dubbi in proposito al Pm Laura Piras, che decide di fidarsi dell’intuizione dell’uomo e di lasciare il caso in mano sua.


Mentre “il Cinese” indaga sulla morte della signora Cecilia, Alex e Romano raccolgono la denuncia di un’anziana signora, convinta che nell’appartamento di fronte sia tenuta prigioniera una persona. 
I due, in effetti, conoscono la bellissima ragazza che abita nell’appartamento e quest’ultima ammette di essere sempre in casa, per sua spontanea volontà; una versione che senz’altro non convince…


Nel primo romanzo della serie, Maurizio De Giovanni mette bene in evidenza tutte le difficoltà che il commissariato di Pizzofalcone deve riscontrare, a partire dal gruppo in sé, che deve cercare di agire come una squadra, passando per l’ostilità degli altri commissariati, fino ad arrivare alla sfiducia dei cosiddetti “piani alti”.

La risoluzione del primo caso dei “Bastardi” ha tutto il sapore di una battaglia vinta.



BUIO



Sembra un momento tranquillo per il commissariato di Pizzofalcone: i primi casi difficili sono stati risolti e la primavera sembra portare serenità nell’aria.

L’ispettore Lojacono, insieme ad Alex, accetta di occuparsi di un caso di furto in una ricca villa napoletana. La coppia derubata, ricca ed anziana, ha trovato la sua casa svaligiata al rientro da un weekend a Ischia, ma i ladri si sono limitati a svuotare la cassaforte, lasciando altre parti della casa in un ordine decisamente sospetto.


Proprio il medesimo giorno del furto, una notizia terribile sconvolge il commissariato: un bambino di dieci anni, Edoardo, è stato rapito da una misteriosa donna incappucciata mentre era in gita scolastica al museo. Palma affida momentaneamente il caso a Romano ed Aragona, anche se sa che sarà necessaria tutta la squadra per risolvere un caso così complesso.

Il bambino, infatti, appartiene ad una famiglia di spicco: il padre, da tempo separato dalla moglie, è un imprenditore del Nord Italia, mentre il nonno materno è stato (e di fatto ancora è) uno degli uomini d’affari più in vista di Napoli.


Ognuno dei “Bastardi” di Pizzofalcone, inoltre, non deve occuparsi solo di questo angosciante caso, ma anche del piccolo angolo di “buio” che porta dentro di sé.

Pisanelli è sempre più convinto che alcune persone anziane del suo quartiere, ufficialmente suicide a causa della povertà e della solitudine, siano invece state uccise da un misterioso killer, e prova ad indagare insieme al suo migliore amico, Frate Leonardo.

Ottavia si sente in una prigione familiare, a causa del marito che non ama più e del figlio disabile, ed inizia a nutrire dei sentimenti per Palma, non sapendo di essere ricambiata.

Romano si sta separando dalla moglie Giorgia e, pur amando ancora la donna, sa di essere in grave torto.

Alex, che non ha mai ammesso a nessuno se non a se stessa di essere gay, conosce la Dirigente della Polizia Scientifica, Rosaria, e se ne innamora.

Lojacono, infine, deve occuparsi della figlia Marinella, che è da poco arrivata dalla Sicilia, in lacrime e decisa a non vivere più con la madre.


Il “buio” avvolge i protagonisti di questo episodio avvincente e ricco di tensione, che lascia il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.



GELO



Napoli sta vivendo un freddissimo inverno, ed ogni mattina avventurarsi tra gli spifferi gelidi sembra un’impresa, ma tutto ciò non ferma i “Bastardi” di Pizzofalcone dall’arrivare in ufficio prestissimo. La squadra, infatti, è ormai consolidata, ed il lavoro sembra essere un importante sostegno per ognuno dei suoi componenti.


In una di queste gelide mattinate vengono trovati morti due ragazzi, fratello e sorella, nell’appartamento di lui. In vita, essi non avrebbero potuto essere più diversi: lui era un ricercatore universitario molto promettente, dalla mente scientifica e dall’indole schiva; lei, invece, era giunta dalla Calabria per stare vicino al fratello ed aveva trovato lavoro come modella di intimo, grazie alla sua incredibile bellezza.

Proprio per questo il fatto che siano morti entrambi per mano di un unico assassino confonde le idee a Lojacono ed ai suoi colleghi. 
L’unica persona che potrebbe provare rancore nei confronti di entrambi è il padre, un balordo appena uscito di prigione. Gli inquirenti non trascurano, tuttavia, la pista universitaria e quella del mondo della moda. Più i giorni passano, però, più la ricostruzione del delitto sembra farsi complessa.


Nel frattempo, un altro caso molto delicato viene sottoposto al commissariato di Pizzofalcone: una professoressa di Lettere ed una preside di una scuola media poco distante confidano la loro preoccupazione per un’alunna.
La ragazza, infatti, ha scritto dei temi in classe nei quali sembra alludere ad un grosso problema familiare, forse ad alcune molestie da parte del padre. L’indagine viene affidata a Romano ed Aragona: il primo si sente ribollire alla sola idea che una ragazzina abbia subito violenza, mentre il secondo ha ben poca pazienza con i minori, ma entrambi riusciranno a far luce sul mistero.


Questo episodio della serie de “I bastardi di Pizzofalcone” lascia indubbiamente un grande freddo nel cuore. 
I protagonisti, ed i lettori con loro, entrano in contatto con tante persone disperate e vittime delle circostanze, ed altrettante astute e calcolatrici. Ci vorrà il contributo di ogni componente del commissariato perché si riesca ad arrivare, ancora una volta, alla soluzione.



PANE



Un terribile delitto sconvolge un’alba estiva a Napoli: un fornaio molto amato, proprietario di uno storico panificio, viene trovato morto nel vicolo in cui lavorava, colpito da un proiettile alle spalle mentre assaggiava la prima forma di pane del giorno.

Lojacono si reca subito sul posto, ma viene intercettato da alcuni colleghi dell’antimafia, molto stimati dalla Questura di Napoli. Questi ultimi ordinano all’ispettore di farsi da parte, spiegandogli che il delitto non gli compete. 
In effetti la vittima, qualche tempo prima, era stata testimone della distruzione di un negozio ad opera di un clan della Camorra, e si era anche offerta di testimoniare, salvo ritrattare all’ultimo momento.

Tutto lascerebbe supporre un delitto ad opera della criminalità organizzata, ma Lojacono non ne è convinto, e chiede ed ottiene dall’ispettore Palma il permesso di indagare comunque, concentrandosi sulla vita privata dell’uomo, ed in particolare sul suo matrimonio finito e sul legame con la sorella, il cognato ed il nipote.


Nei medesimi giorni, Aragona e Alex si ritrovano ad indagare insieme su un curioso caso di stalking. Un ragazzo dall’aspetto non particolarmente piacente, infatti, sostiene di essere perseguitato da una sua ex fidanzata, una testimonial di biancheria intima. La storia sembrerebbe una barzelletta, ma decisamente non lo è…


Pane è un romanzo che si concentra sulla tematica della “fame”, nel senso più allargato del termine. Maurizio De Giovanni sembra voler sottolineare che ogni cittadino di Napoli ha fame di qualcosa, ed i “Bastardi” sono i primi a cullare nel cuore un desiderio che vorrebbero soddisfare.

Alex, per esempio, è andata a vivere da sola, ha smesso di nascondersi, e vorrebbe finalmente dichiarare i suoi sentimenti a Rosaria.
Pisanelli inizia ad intravedere la sagoma del “killer dei suicidi” che ha lungamente cercato, ma quello che scopre non gli piace affatto.
Romano ha ricominciato a vivere da quando ha salvato una neonata abbandonata in un’area ecologica, e sente nascere in lui un inaspettato istinto paterno.
Lojacono, infine, non sa se continuare la difficile relazione con il magistrato Laura Piras o interrogarsi sui sentimenti che lo legano a Letizia, proprietaria di una trattoria che lui e Marinella frequentano abitualmente.



SOUVENIR



L’ultimo capitolo finora pubblicato dedicato alle avventure dell’ispettore Lojacono e dei suoi colleghi è ambientato nel corso della stagione autunnale. Ottobre, a Napoli, è molto variabile: un giorno il tempo sembra promettere il ritorno dell’estate, un altro annuncia l’imminente arrivo dell’inverno.


È in questa strana atmosfera che si consuma un delitto: un uomo viene infatti ritrovato in fin di vita vicino al cantiere della metropolitana, senza cellulare né documenti. 
A giudicare dal violento pestaggio, l’ipotesi di una rapina finita male sembra la più probabile, ma i "Bastardi" non si sentono sicuri.

L’uomo si rivela essere un americano giunto in Italia insieme alla sorella ed alla madre. quest’ultima, ormai affetta da Alzheimer, è un’ex attrice hollywoodiana che aveva avuto successo in gioventù dopo aver girato un film proprio a Napoli.


Lojacono comprende subito che l’uomo aggredito stava cercando di far luce su un mistero che riguarda la giovinezza della madre e qualcosa di accaduto ai tempi della registrazione di quella vecchia pellicola, anche se, come sempre, le piste da seguire sono tante e poco sicure.


Oltre ad indagare insieme, i Bastardi devono affrontare alcune complicate vicende personali. 

Due su tutti sono in difficoltà: Pisanelli, che sospetta il coinvolgimento di una persona a lui cara nel caso del “killer dei suicidi”, e Romano, che sta tentando un riavvicinamento con la moglie Giorgia, anche al fine di ottenere l’affidamento della piccola orfana alla quale si è tanto affezionato.


Souvenir è un romanzo che si legge tutto d’un fiato e che lascia il lettore con tanti interrogativi riguardo al destino dei "Bastardi"...uno soprattutto!



IL METODO DEL COCCODRILLO



Ho inserito per ultimo questo romanzo perché è da considerarsi una sorta di prequel dell’intera serie. L’unico personaggio che il lettore ritrova in questo romanzo è infatti l’ispettore Lojacono, che non è stato ancora assegnato a Pizzofalcone, ma si ritrova già a Napoli. 

Il suo trasferimento punitivo è recente, e le conseguenze sono state pesanti: egli si ritrova ad essere ignorato dalla sua stessa famiglia e trattato con sufficienza sul lavoro. L’unico luogo dove può chiacchierare e sfogarsi è la trattoria di Letizia, una sua nuova amica.


Improvvisamente, alcuni terribili delitti sconvolgono la città di Napoli: tre ragazzi ancora minorenni, diversissimi tra loro per stili di vita ed estrazione sociale, vengono trovati morti in zone differenti della città. 
I tre sono stati uccisi da un’arma da fuoco che sembra essere la stessa, ed il misterioso killer ha sempre lasciato sul luogo del delitto dei fazzoletti umidi, indice di un problema di lacrimazione.


Il diretto superiore di Lojacono, che non va affatto d’accordo con il nostro protagonista, vorrebbe indagare nell’ambiente della malavita organizzata.
L’ispettore, invece, ha la sensazione che il pericoloso assassino, soprannominato dalla cronaca “il coccodrillo” per le sue lacrime, sia una persona ad un tempo crudele e disperata, e che stia compiendo una sorta di missione. 

Per questo motivo egli inizia ad indagare autonomamente e ad interrogare le famiglie delle vittime, con la benedizione di Palma, che egli ha appena conosciuto e che al momento non è ancora il suo diretto superiore.


Sarò sincera: Il metodo del coccodrillo è un romanzo estremamente emozionante e coinvolgente. È un vero e proprio pugno allo stomaco, che colpisce ripetutamente il lettore dall’inizio al (decisamente amaro) epilogo. 

L’ispettore Lojacono qui è una sorta di antieroe solitario e “contro tutti”, caratterizzato dal carattere ombroso e dal grande istinto investigativo.




Spero tanto di avervi incuriosito!
Questi libri mi sono piaciuti molto, e sicuramente leggerò i prossimi capitoli della serie.

Vi segnalo anche la fiction che è stata trasmessa l’anno scorso su Rai 1, I bastardi di Pizzofalcone, molto ben fatta e fedele alla storia narrata nei romanzi. Se volete, potete recuperarla gratuitamente su Rai Play!

E voi, che ne pensate? Conoscete l’autore o i libri?
Ne avete letto qualcuno? Vi sono piaciuti?
Attendo un vostro parere.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)