lunedì 29 aprile 2019

I PREFERITI DI APRILE 2019

Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,
siamo al termine del mese di aprile! 
Come d’abitudine, oggi ricapitolo i preferiti del mese, dai libri ai film, dalla musica alla poesia!




Il libro del mese



Per il mese di aprile vorrei segnalarvi una lettura autobiografica: Il vento contro (Quando guardi oltre, tutto è possibile). 
Si tratta della vera storia di Daniele Cassioli, un ragazzo nato nel 1986, cieco dalla nascita, diventato prima un campione di sci nautico e poi uno degli atleti paraolimpici più premiati di tutti i tempi.

Egli inizia il suo racconto scrivendo di se stesso da bambino, della determinazione della sua famiglia nel sostenerlo, del suo amore per tutti gli sport. 
Il piccolo Daniele, come tutti i suoi compagni di classe, ama molto il calcio, ma ben presto si rende conto che, come lui stesso ironicamente sottolinea, tirare il pallone al buio non aiuta certo a fare goal.

Abitando in Lombardia, egli viene a sapere che presso l’Idroscalo si tengono dei corsi di sci nautico, non solo per normodotati ma, in orario mattutino, anche per le persone affette da varie disabilità. Grazie al suo entusiasmo ed alla disponibilità dei suoi primi allenatori, egli trova finalmente il suo sport ideale.

Giorno dopo giorno, egli impara a “sentire” l’acqua, pur non vedendola, ed a comprendere quando si avvicinano ostacoli da superare lungo il percorso che traccia sugli sci. In breve, egli comincia a gareggiare contro altri atleti e, anno dopo anno, iniziano ad arrivare le prime medaglie.


Daniele non esita a raccontare al lettore le difficoltà che hanno segnato il suo percorso, come i momenti di scarsa fiducia in se stesso, gli allenatori con cui c’è stato poco feeling, le gare durante le quali non si sentiva concentrato. La grande passione che egli nutre per lo sport, però, finisce sempre per prevalere, anche nei periodi di sconforto.


Questa, però, non è solo l’autobiografia di uno sportivo, ma anche quella di un ragazzo che ha dovuto imparare a godersi la vita secondo le sue regole. 
Tante pagine sono dedicate ai genitori, al fratello, agli amici, agli atleti che condividono con lui le trasferte, ai viaggi, alle sue precedenti fidanzate.


Un libro scorrevole da leggere, una storia che fa bene al cuore, una narrazione ironica ed allegra. Davvero consigliato!



Il film del mese


Da amante dei film per bambini e ragazzi quale sono, non potevo non raccontarvi le mie impressioni sul remake di Dumbo, il live-action prodotto dalla Disney per la regia di Tim Burton, che riscrive in modo del tutto originale il cartone animato del 1941.

La pellicola non è, infatti, una re-invenzione del cartone animato con animali parlanti, come credo sarà Il Re Leone, in uscita a fine agosto. Come già successo con Alice in Wonderland, infatti, Tim Burton si conferma un regista in grado di personalizzare le favole, inventando una storia diversa dall’originale ma conservando il messaggio di fondo.


La storia è ambientata in America, poco dopo la Prima Guerra Mondiale. Il Paese è in difficoltà dopo il conflitto ed anche il circo dei fratelli Medici, momentaneamente stabilitosi in Florida, sta vivendo una crisi. 
Un giorno, però, vi fa ritorno il Capitano Holt Ferrier, un tempo abilissimo cowboy in grado di fare acrobazie sui cavalli insieme alla moglie, ed ora eroe di guerra vedovo e senza un braccio. 

Il direttore del circo non ha cuore di mandar via lui ed i suoi bambini, Milly e Joe, e gli assegna un nuovo lavoro, come custode degli elefanti. Egli spera che l’elefantessa Jumbo, in procinto di partorire, metta al mondo un elefantino in grado di destare nuovamente la curiosità del pubblico. 
Quando però nasce il piccolo Dumbo, tutti si accorgono con orrore delle sue orecchie fuori misura e decidono di utilizzarlo come aiuto – clown.


L’unica che osserva con attenzione Dumbo è Milly, una bambina molto sveglia ed appassionata di scienze, che, insieme al fratellino Joe, fa un’incredibile scoperta: grazie ad alcune piume, che l’elefantino aspira per poi starnutire, Dumbo può volare!

I due bambini convincono Dumbo a esibirsi volando davanti al pubblico, ma la notizia si diffonde ed arriva alle orecchie di V.A.Vandevere, il proprietario di Dreamland, il più grande e bel circo degli Stati Uniti. 
Egli propone a Mr Medici un sodalizio, che egli accetta, senza immaginare che questo sarà l’inizio di altre disavventure!


È sempre difficile rendere giustizia ad un grande classico con un remake che non lo snaturi, ma credo che in questo caso Tim Burton abbia trovato un buon equilibrio tra il suo solito immaginario e la tradizione Disney. 

Alcune sequenze indimenticabili per chi ha amato il cartone animato, come il primo volo di Dumbo, la ninna nanna della madre o il sogno degli elefanti, sono comunque inserite nella storia, che è nuova ma convincente.
I momenti emozionanti sono tanti, preparate i fazzoletti!



La musica del mese



Primavera… per me, tempo di balletti! Come ogni anno, insieme alla mia scuola di danza sto preparando l’annuale spettacolo, del quale però credo che vi parlerò in giugno.


Oggi vorrei invece raccontarvi, come già fatto la scorsa primavera, quello che ho fatto in questi mesi al corso di latino americano-zumba del lunedì, che seguo da quasi tre anni.


Una parte della lezione è incentrata sui balli caraibici puri, come la salsa e la bachata. Uno dei brani più famosi sui quali ci esercitiamo è l’ormai piuttosto nota Me Emborrachare del Grupo Extra.

Un’altra piccola sezione di coreografie è dedicata ai tormentoni estivi, soprattutto quelli dell’anno scorso: La cintura di Alvaro Soler, Amore e capoeira di Giusy Ferreri, Nera di Irama, Da zero a cento di Baby K…



Passando dalla parte “latino-americana” a quella di “zumba”, che, per chi non lo sapesse, è un misto tra ballo e fitness, le musiche sulle quali ci esercitiamo più spesso sono Flashdance, Footloose e Don’t stop me now dei Queen.

Ultimamente abbiamo anche inserito un pizzico di musical con One di A Chorus line.



La poesia del mese


Come immagino tutti voi sappiate, la notte del 15 aprile un terribile incendio ha devastato la cattedrale di Notre Dame, a Parigi, distruggendo una guglia e danneggiando il tetto. A questo nostro “gigante” della cultura, oggi purtroppo ferito, vorrei dedicare una poesia di Ungaretti dal titolo Nostalgia.


Quando
la notte è a svanire
poco prima di primavera
e di rado
qualcuno passa

Su Parigi s’addensa
un oscuro colore
di pianto

In un canto
di ponte
contemplo
l’illimitato silenzio
di una ragazza
tenue

Le nostre
malattie
si fondono

E come portati via
si rimane.



Le foto del mese


Come forse qualcuno di voi avrà notato, questo post è il primo dopo una decina di giorni di “pausa” sul blog. Quest’anno, infatti, complice il calendario, ho prolungato un po’ il mio solito soggiorno pasquale a Varazze insieme alla mia famiglia, e mi sono goduta anche il 25 aprile al mare. 

Nei primi giorni il tempo è stato davvero splendido: abbiamo preso il sole ed abbiamo persino messo il costume! Dalla sera di Pasquetta il clima è cambiato radicalmente e purtroppo c’è stata anche tanta pioggia. 
L’ultima sera ho fatto questo scatto appena sopra il porto di Varazze, in prossimità di Celle, tra cielo grigio e fiori primaverili.



Nel weekend dal 12 al 14 aprile è tornata a casa la mia amica Luana, che vive e lavora in Inghilterra. Lei è un architetto ed ha organizzato il weekend in Italia in occasione della Design Week milanese, così io ho passato con lei un venerdì sera ed un sabato all’insegna del Fuorisalone. 
Ecco un’istantanea del giardino botanico di Brera al crepuscolo!



Questo è invece il parco di Cernusco sul Naviglio, il mio paese: un’esplosione di rosa!




Che cosa mi raccontate del vostro aprile?
Siete riusciti a rilassarvi un po’, tra Pasqua e ponti?
Che cosa vi è piaciuto di più, tra libri, film, musica?
Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, ci sentiamo in maggio :-)

mercoledì 17 aprile 2019

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - APRILE 2019





Cari lettori,
è di nuovo il 17 del mese, e, come già fatto a febbraio e marzo, vi propongo il mio contributo alla rubrica “L’angolo vintage”, che pone al centro dell’attenzione romanzi letti tempo fa e mai recensiti, o libri che tenevamo sul comodino da un po’ troppo tempo.


Per il mese di aprile ho pensato di proporvi due romanzi di un autore di cui vi avevo già parlato il mese scorso, in occasione della Festa del papà: Massimo Carlotto.

I libri che vi ho presentato qualche settimana fa, infatti, non sono gli unici che ho letto dell’autore. In questo periodo sono riuscita ad ultimare altre due storie, scritte un po’ di anni fa, ma di incredibile attualità e, a mio parere, molto interessanti. 

Oggi ve ne parlo meglio!



LA TERRA DELLA MIA ANIMA



La terra della mia anima, più che un romanzo, è una biografia, nella quale l’autore stesso si inserisce brevemente. 

Si tratta, infatti, di una sorta di “dietro le quinte”: l’uomo che ha ispirato uno dei personaggi seriali dello scrittore racconta la sua vera storia.


Massimo Carlotto, come ho già scritto in più post, ha riscosso un certo successo con la serie dell’Alligatore, pseudonimo di Marco Buratti, un “investigatore senza licenza” che si muove a suo agio negli ambienti più malfamati del NordEst, al limite della legalità, ma sempre dalla parte degli ultimi e dei più sfortunati.
I due amici del cuore di Marco sono Max “La memoria”, un uomo piuttosto robusto e gioviale che si divide tra la passione per la gastronomia ed i traffici illeciti, e Beniamino Rossini, un anziano contrabbandiere che cerca ogni volta, senza successo, di ritirarsi dal mondo criminale.

È proprio quest’ultimo ad essere protagonista di questa sorta di biografia, che assume le fattezze di una confessione. Tra il 2005 ed il 2006, infatti, l’ormai anziano Beniamino, ammalato di tumore e consapevole di star vivendo i suoi ultimi giorni, va a trovare Massimo Carlotto, che vive in Sardegna con moglie e figlio, e racconta la sua vera storia.


Per quanto riguarda la vita pubblica e, diciamo così, “professionale”, non c’è una grande differenza tra persona e personaggio. Tra i racconti di Beniamino, infatti, ci sono molte storie di contrabbando, dalla sua giovinezza trasportando sigarette in uno zaino tra l’Italia e la Svizzera, fino alle operazioni più pericolose. 
Qualche capitolo è dedicato anche all’incontro con l’autore, che, per chi non lo sapesse, ha dovuto scontare molti anni di carcere perché accusato di un omicidio a sfondo politico (accusa da cui poi è stato assolto).

La “terra dell’anima” è il confine tra due Stati e talvolta tra due mondi, l’unico luogo in cui può trovare pace una persona come lui, educata dalle circostanze a sviluppare l’arte di arrangiarsi e, purtroppo, a delinquere. 
Il protagonista è molto consapevole di tutte le sue scelte sbagliate e, per questo motivo, non si giustifica mai.


Ciò che è diverso tra questa biografia ed i romanzi è invece la vita privata, perché l’amore travolgente e drammatico con la ballerina del ventre Sylvie è ovviamente una creazione narrativa. Ciò però non significa che il vero Beniamino non abbia storie da raccontare anche da questo punto di vista.


In definitiva, mi sento di consigliare questa lettura anche a chi non ha ancora conosciuto l’Alligatore ed il suo mondo.



NORDEST
scritto a quattro mani con Marco Videtta



Il titolo di questo romanzo noir chiarisce immediatamente il vero protagonista della storia, che non è una persona, bensì proprio il territorio del Nordest, con tutte le sue problematiche e fragilità.

Il paese nel quale è ambientata questa storia non è specificato, perché gli autori vogliono farci intendere che una vicenda del genere potrebbe accadere in qualsiasi cittadina della zona. È infatti l’alta società del paese a tenere sotto controllo tutto, dalle fabbriche alla produzione vinicola, dagli appalti alle faccende più quotidiane.


Il personaggio principale, Francesco, è un giovane avvocato che svolge lo stesso lavoro del padre, molto noto in zona, e si ritrova a difendere gli interessi di una serie di aziende che, a causa della crisi, compiono la scelta di chiudere le fabbriche sul territorio, lasciando a casa moltissimi operai, e di dislocare tutto in Romania o in Cina. Francesco non sente di avere lo stesso “pelo sullo stomaco” del padre e trova discutibili i suoi clienti, ma sopporta il lavoro perché sa che sta per sposare Giovanna, una collega molto ambiziosa, nonché una delle ragazze più belle del paese.

Una notte, però, Giovanna viene trovata uccisa nella sua vasca da bagno. 
Francesco pensa subito ad un movente passionale e si scontra con l’ex fidanzato della ragazza, un giovane fragile e succube della madre che preferirebbe dedicarsi all’arte piuttosto che agli affari di famiglia. 
I due, pur odiandosi, capiscono però di essere entrambi estranei al delitto.

Il motivo della morte di Giovanna, infatti, si nasconde insieme ai segreti di tutte le “famiglie perbene” della cittadina, che si proteggono l’un l’altra, creando così uno scudo impenetrabile per le forze dell’ordine.


Massimo Carlotto, con questo romanzo, cambia personaggi, abbandonando momentaneamente Marco Buratti ed i suoi amici, ma non atmosfere. Al centro della scena, infatti, c’è sempre la criminalità organizzata che opera nella zona tra Veneto e Friuli, che non esita a mettere a tacere chi è in cerca della verità.




Questa è la mia scelta per il mese di aprile!
Ora tocca a voi! Conoscete questi romanzi?
Avete sentito parlare di questo autore? Vi ho incuriosito?

Vi invito, come sempre, a lasciarmi un commento, ma anche a leggere ciò che hanno scritto le mie “colleghe blogger” che hanno preso parte alla rubrica questo mese. Trovate i loro nomi nel banner con cui ho intestato il post!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

domenica 14 aprile 2019

BUON COMPLEANNO BLOG! +4 & TAG "CONOSCIAMOCI UN PO' MEGLIO"





Cari lettori,
oggi faccio un post di domenica, in via un po’ eccezionale, perché… è il 14 aprile! In questa data, nel 2015, già quattro anni fa, ho aperto questo blog!


Non riesco a credere che sia passato tutto questo tempo, anche perché, dopo i primi passi (giustamente) un po’ timidi nella blogosfera, a poco a poco ho imparato a crearmi un pubblico, a venire in contatto con altri blogger come me, a prendere parte a rubriche ed a progetti a più mani e soprattutto ad organizzare meglio questo spazio ed a farlo diventare proprio come lo desideravo.



...CONOSCIAMOCI UN PO’ MEGLIO!



In occasione di questo anniversario, ho pensato di rispondere alle domande del TAG “Conosciamoci un po’ meglio”, che ultimamente è girato nella blogosfera. Sono stata nominata da Vanessa del blog "Gattara cinefila" , che invito tutti a visitare.


Regole del TAG:

- Seguire il blog che ti ha nominato;
- Rispondere alle dieci domande;
- Nominare dieci blogger;
- Formulare dieci domande per i blogger nominati (le domande potranno essere su vita privata, viaggi, musica, serie tv, cinema, libri e cibo);
- Informare i blogger della nomina;
- Taggare nel post il blog che ti ha nominato.



Ecco le domande di Vanessa!


1) Qual è il tuo attore/attrice preferito/a?

Ne potrei nominare tanti, ma credo che il mio preferito in assoluto sia da sempre Terence Hill. Sono cresciuta con i film in cui volavano cazzotti insieme a Bud Spencer, e non mi sono persa una puntata di Don Matteo e Un passo dal cielo.


2) Descriviti con tre aggettivi.

Curiosa, testarda, emotiva.


3) Qual è il tuo genere musicale preferito?

Il pop, sia italiano che internazionale.


4) Quale superpotere vorresti possedere?

Vorrei avere un “palazzo mentale” come Sherlock (il protagonista della serie della BBC). Un po’ difficile da gestire, ma super interessante!


5) Qual è il tuo personaggio storico preferito?

Uno dei miei preferiti di sempre è Alessandro Magno, anche grazie alla bellissima trilogia scritta da  Valerio Massimo Manfredi.


6) In quale divinità greca ti identifichi?

La ninfa Calipso, una donna abbastanza forte da vivere da sola e difendere le sue idee davanti a dèi più potenti di lei, ma con il punto debole della passionalità e dell’amore non ricambiato.


7) Qual è il personaggio cattivo della Disney che prediligi?

Edgar, il maggiordomo degli Aristogatti. Certo, è un cattivo, ma credo che le sue scene con i due cani Napoleone e LaFayette e con il notaio (“E chi se lo scorda quello?”) abbiano fatto ridere tutti…


8) Qual è il personaggio buono della Disney che prediligi?

Il mio preferito da quando ero piccola è Robin Hood. Insieme a Little John, ovviamente!


9) Se fossi nata nell’epoca medievale saresti stata una principessa/re o una guerriera/guerriero?

La scelta migliore, come insegna la serie tv Merlin, sarebbe essere come Ginevra, ovvero la sguattera della figliastra del re. 
Certo, rischierei due volte il rogo per colpa del futuro suocero un po’ troppo iracondo, ma nel Medioevo mi pare il minimo. 
Poi però sposerei il principe (appena diventato re), che non è solo Artù ma anche e soprattutto Bradley James, mi prenderei la corona della mia ex capa ed andrei sempre in giro con tanti affascinanti cavalieri. 
Sognare non fa male a nessuno, no?


10) Qual è il viaggio dei tuoi sogni?

Devo ammettere che ho viaggiato poco, soprattutto negli ultimi anni. Inizierei però a vedere ciò che mi manca dell’Italia… viviamo in un paese bellissimo!



Queste sono le mie dieci domande:

1) Stai seguendo delle fiction o serie tv al momento? Se sì, quali?

2) Quale lettura mi consiglieresti per la stagione primaverile?

3) Hai qualche programma speciale per Pasqua e/o i ponti?

4) C’è una canzone che ti riporta con la mente ad una vacanza da ricordare?

5) Qual è lo sport che pratichi/hai praticato per più tempo?

6) Cosa preferisci tra colomba pasquale, uovo di cioccolato e zeppola di San Giuseppe?

7) C’è un’epoca storica che ti affascina particolarmente? 

8) Descriviti in tre aggettivi.

9) Qual è stata la tua ultima delusione in materia di libri?

10) Quali erano le tue materie preferite a scuola?



Dal momento che oggi il blog fa “festa”, taggo tutti voi che state leggendo… se volete, potete rispondermi anche nei commenti!



DOPO QUESTI QUATTRO ANNI, UN GRAZIE SPECIALE VA A VOI!



- Ai miei 130 lettori fissi: è una cifra che non avrei mai pensato di raggiungere!


- Ai miei “lettori silenziosi”, a chi accede ai miei post grazie ai link di Facebook , Twitter e Instagram, li legge, li condivide e mi lascia dei like.


- Agli scrittori che mi hanno proposto una condivisione.


- Agli enti culturali che mi hanno ospitato sui loro spazi.


- A tutti i miei colleghi bloggers, per me un grande sostegno. Un ringraziamento speciale a chi commenta abitualmente, a chi mi ha nominata per dei tag, a chi mi ha assegnato un premio ed a chi mi ha coinvolto in rubriche e progetti a più mani.




Personalmente sono entusiasta della strada fatta insieme e non vedo l’ora di festeggiare tanti altri compli-blog insieme a voi!
Grazie ancora di cuore, al prossimo post :-)

giovedì 11 aprile 2019

FLUSSI D'ARTE

Un'esposizione sul XX secolo nella periferia milanese





Cari lettori,
oggi, per la nostra rubrica “Consigli artistici”, vi segnalo un’esposizione che negli ultimi mesi ha fatto il giro della provincia milanese, da Abbiategrasso a Sesto San Giovanni fino ad arrivare, nel corso del mese di marzo, al mio paese, Cernusco sul Naviglio. 
La mostra si intitola Flussi d’arte e come sottotitolo riporta Da Gola a Funi a Casorati. Opere della prima metà del Novecento nelle collezioni del Museo della Permanente. 

Ho deciso di parlarvene perché credo che un’esposizione di questo genere, con grandi nomi del XX italiano e la collaborazione di un importante museo, sia qualcosa di davvero raro da trovare in piena provincia!



La mostra



Flussi d’arte è un progetto che è stato voluto dalla Società per le Belle Arti, insieme alla Permanente di Milano, dove, se ricordate, sono stata mesi fa per visitare una mostra dedicata a Tex Willer.

Si tratta di una mostra itinerante: 33 opere che illustrano alcuni importanti movimenti artistici nati nella prima metà del Novecento italiano. 

La curatrice della mostra, Elena Pontiggia, una storica dell’arte che lavora a Brera, ha spiegato, durante la visita guidata alla quale ho partecipato, che la mostra pone al centro dell’attenzione degli artisti molto noti… in periodi un po’ meno conosciuti rispetto a quelli che hanno dato loro la fama. Sono opere forse dimenticate da critici e manuali, ma non per questo meno importanti.


Personalmente ho visitato l’esposizione a Cernusco sul Naviglio, il mio paese, la terza e (per il momento) ultima tappa di questa mostra itinerante. 
Essa ha avuto luogo al piano terra di un grande edificio vicino al centro sportivo. 


Lungo i quattro lati ed uno dei due divisori centrali sono state appese le opere, mentre un altro divisorio è stato dedicato ad un progetto parallelo, chiamato La linea dell’acqua. Lo sponsor dell’iniziativa, infatti, è stato il gruppo CAP, un gestore di servizi idrici, che, in occasione dei suoi 90 anni, ha esposto alcune fotografie che illustrano la sua attività, scattate dal fotografo Lorenzo Maccotta.



Mito, quotidianità e temi sociali



Anche se la mostra è di piccole dimensioni, sono moltissimi i temi proposti.


Per pubblicizzare l’esposizione, innanzitutto, è stata scelta la tela di Funi Elena di Troia, nella quale l’eroina ricorda più che altro una signora abbigliata secondo la moda del Novecento; la sua origine greca si può dedurre solo da pochi particolari, come l’acconciatura ed i gioielli.


Tutt’altro che mitica è la statuetta di Eugenio Pellini, Bambina col cerchio, che ritrae con grazia la piccola protagonista che si diverte con il suo passatempo. 
La scelta di questo soggetto rimanda all’importanza della semplicità, spesso lodata dagli artisti appartenenti alla Scapigliatura.

Accanto alla bambina ed idealmente contrapposta ad essa c’è una tela di Alciati, I minatori, che dipinge la morte sul lavoro di un operaio ricalcando l’iconografia delle Deposizioni.


Tra mito, quotidianità e società, non poteva mancare l’attrazione per l’esotico, ben rappresentata da Bottega araba di Bucci, che ritrae l’ingresso di un negozio del Medio Oriente, e la natura morta Cineserie e frutta di Galileo Chini.



Il Novecento Italiano



Il Novecento Italiano è una corrente artistica che si forma a Milano nel 1920, grazie alla scrittrice e critica d’arte Margherita Sarfatti. Dopo il 1926, questa corrente raduna nelle sue mostre quasi tutti gli artisti più importanti del periodo.

Personalmente sono rimasta colpita dalla presenza di una tela del ‘45 di Carlo Carrà, Paesaggio toscano, che, com’è facile immaginare, non appartiene più al periodo surrealista e metafisico che lo ha reso famoso, ma rientra in pieno tra le opere figurative degli ultimi decenni della sua vita.



I quadri di questa mini-sezione sono principalmente dei paesaggi, anche se non manca la figura umana, grazie a tele come Due donne di Casorati, che ritrae le due protagoniste in un momento di grande dolore e di reciproco sostegno.

Il soggetto più ritratto è la Versilia, un tempo terra povera e bellissima ove molti pittori, compreso lo stesso Carrà, avevano una seconda casa. 
Un luogo magico destinato ad essere cambiato per sempre, prima dall’occupazione dei nazisti che hanno invaso la riviera e le case dei pittori, poi dal boom economico, che ha lentamente trasformato la zona in qualcosa di sempre più esclusivo.



Il Chiarismo


Un’altra mini-sezione della mostra è dedicata al Chiarismo, che non è proprio definibile come una corrente artistica, bensì, più che altro, come un orientamento espressivo tipico degli anni ‘30.

Le caratteristiche principali di questa tecnica pittorica sono la scelta di colori chiari, l’eliminazione del chiaroscuro, un’attenuazione dei volumi. Tutte queste scelte sono in netto contrasto con il Novecento Italiano, che predilige forme nette e colori ben definiti.


L’opera che ho preferito di questa sezione è Inverno di Vernizzi, una tela che ritrae l’ingresso di una casa con il suo giardino nel corso della brutta stagione. In questo dipinto l’uso del bianco è davvero straordinario, soprattutto nella resa di alberi e cespugli coperti di neve.



Gli artisti che pranzavano alla trattoria Bagutta



Un’ultima piccola parte della mostra riguarda tutti gli artisti che, a partire dal 1925 circa, avevano preso l’abitudine di pranzare e di incontrarsi all’Osteria di Bagutta, a Milano, una trattoria toscana che si era trasformata in un vero e proprio luogo di ritrovo per artisti di ogni genere.

I frequentatori dell’osteria non erano accomunati da nessuna corrente artistica: di fatto, ognuno seguiva la propria, e giungeva in quel luogo per confrontarsi con i colleghi pittori. Molti di loro, tuttavia, facevano la spola tra Milano e le terre venete, soprattutto Burano, ed alcune tele, come Cate.Merlettaia, ne sono la prova.

Ciò che è accaduto all’Osteria di Bagutta, per certi versi, ricorda molto le vicende di alcuni storici locali di Montmartre.




Purtroppo l’esposizione è rimasta poche settimane a Cernusco, soltanto fino alla fine di marzo. Dal momento che, però, queste opere stanno per tornare nel loro luogo abituale, ovvero alla Permanente di Milano, consiglio a tutti voi, se sono riuscita ad interessarvi, di andare direttamente lì, dove troverete questi ed altri dipinti.

Credo che la promozione di un’iniziativa del genere in un contesto di provincia sia davvero qualcosa di importante… un’occasione per dimostrare a tante persone che talvolta l’arte dei grandi maestri può arrivare perfino sotto casa loro!

Voi conoscete questi artisti? Avete sentito parlare di Flussi d’arte?
Vi è capitato di assistere a qualche esposizione in provincia, e non solo nelle grandi città? Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)