Un luogo da vedere a Milano, tra mostre e collezione permanente
Cari
lettori,
oggi,
per la nostra rubrica “Consigli artistici”, vorrei parlarvi di un
luogo che ho visitato nel corso delle vacanze di Natale, dal quale
sono rimasta molto colpita: la Fondazione Prada, un complesso
recentemente sistemato e riaperto al pubblico nel 2015.
Negli
ultimi anni è diventato un luogo sempre più rinomato e
“chiacchierato”, per via delle sue mostre e di alcune
installazioni che ormai sono considerate dei piccoli tesori della
contemporaneità milanese.
Conosciamo
questa realtà un po’ più nel dettaglio!
La
struttura
Il
complesso è situato in Viale Isarco 2, non lontano dalla fermata
Lodi della mm3, la metro “gialla”.
Esso
si compone di vari edifici, intervallati da vialetti caratterizzati
da delle particolari piastrelle nere. Sulla sinistra c’è un primo complesso rettangolare con il bookshop ed un simpatico bar in stile
vintage, e, poco più a destra, la biglietteria ed il guardaroba.
A
destra dell’ingresso, invece, ha inizio il percorso delle mostre
temporanee, che si snoda tra piano terra e primo piano.
Ripassando
di fronte alla biglietteria, si può andare a destra e visitare la
Haunted House, una sorta di torretta storica, oppure proseguire
dritto, e, sorpassato il cinema, nel quale vengono costantemente
proiettati dei film d’arte, giungere alla Torre, che è la sede
della collezione permanente.
Vi
ho descritto la struttura non solo perché vi rendiate conto della
sua particolarità, ma anche perché, se non la si conosce bene, si
rischia di escludere alcune parti dalla visita senza volerlo.
Comunque nel bookshop c’è un utilissimo plastico, che io ovviamente ho visto come ultima cosa…
Comunque nel bookshop c’è un utilissimo plastico, che io ovviamente ho visto come ultima cosa…
La
mostra “Sanguine” di Luc Tuymans
La
mostra che ho visitato io, rimasta fino al 25 febbraio, si intitola
“Sanguine” ed è a cura di Luc Tuymans, in collaborazione con la
città di Aversa.
Si
tratta di una sorta di originale rilettura del Barocco, composta da
accostamenti inaspettati, senza un ordine cronologico o
storiografico.
C’è quello tradizionale, con un paio di opere di Caravaggio (Ragazzo
morso da un ramarro e Il trionfo di Davide su Golia), una
tela di Rubens (Il compianto sul Cristo morto) ed alcuni Van
Dyck. Esso è però solo una parte dell’ampia esposizione, che
comprende anche tante opere contemporanee di diverso genere.
Il
fil rouge che collega quadri, sculture, filmati ed
installazioni è proprio il Barocco, insieme a tutti i concetti ad
esso collegati: lo squilibrio, la forza delle passioni, la
teatralizzazione, il contrasto tra meraviglia ed orrore.
Molto
rappresentativo, in questo senso, è un grande plastico conservato in
alcune grandi teche al centro di una sala: si tratta di Fucking
Hell, un’opera di Jake e Dinos Chapman.
Osservando l’opera da lontano, lo spettatore coglie innanzitutto lo sfondo bucolico, e pensa alla prevalenza di una tematica naturalista.
Avvicinandosi, però, egli scopre che quello che è rappresentato è una sorta di grande campo di concentramento, tra ufficiali nazisti e condannati ai lavori forzati.
L’atmosfera è quella di un vero e proprio inferno dantesco.
Osservando l’opera da lontano, lo spettatore coglie innanzitutto lo sfondo bucolico, e pensa alla prevalenza di una tematica naturalista.
Avvicinandosi, però, egli scopre che quello che è rappresentato è una sorta di grande campo di concentramento, tra ufficiali nazisti e condannati ai lavori forzati.
L’atmosfera è quella di un vero e proprio inferno dantesco.
Un
consiglio: se avete intenzione di visitare la Torre (e secondo me ne
vale la pena)… armatevi di scarpe comode!
Ci sono ben 10 piani di scale da fare, poiché ogni piano è composto da una singola sala e le opere che ognuna di esse contiene sono piuttosto grandi.
Ci sono ben 10 piani di scale da fare, poiché ogni piano è composto da una singola sala e le opere che ognuna di esse contiene sono piuttosto grandi.
Gli
artisti contemporanei che sono esposti hanno operato tra il 1960 ed
il 2016 e propongono opere molto diverse tra di loro.
Alcune
installazioni sono famosissime sul web, come il mini percorso al buio
che conduce nella saletta al cui soffitto sono appesi i funghi
giganti, oppure l’enorme mazzo di tulipani di metallo, o ancora
l’ombrello chiuso in una teca di vetro ed inondato da un diluvio
perenne.
Altre
evocano atmosfere quasi vintage, come le macchine d’epoca
attraversate da alcune sbarre di metallo, oppure i macchinari
costruiti utilizzando alcune vecchie radio.
Altre
ancora, infine, hanno un valore sociale di denuncia, come l’insieme
di mobili mezzi bruciati, riproduzione degli effetti di un disastro
nucleare.
Ultima parte della nostra visita è stato questo edificio dorato, a quattro piani, caratterizzato da piccole stanze e scale molto strette (sì, visitare la Fondazione Prada è un po’ come andare in palestra).
Al
suo interno ci sono, ancora una volta, delle opere contemporanee: una
collezione concepita da Robert Gober e due lavori di Louise
Bourgeois.
L’atmosfera
è sicuramente piuttosto buia ed un po’ sinistra… da vera “casa
stregata”!
Ecco
tutto quello che ho avuto modo di apprezzare nel corso della mia
visita alla Fondazione Prada! Voi la conoscete? Vi siete mai stati?
Avete
visitato qualche altra mostra temporanea?
Fatemi
sapere!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Cara Silvia, credo che Milano abbia tante cose da vedere.
RispondiEliminaNoi alpini del gruppo di Zurigo veniamo a Milano per l'adunata nazionale, si vorrebbe vedere tanto, ma temo che ci sarà una grande confusione.
Ciao e buon pomeriggi con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Sono felicissima che tu ed i tuoi amici veniate qui nella mia città :-) Avrete di sicuro tante tante cose da vedere e fare in pochi giorni… non c'è che l'imbarazzo della scelta! Spero che per voi sarà una bella esperienza. Buon pomeriggio anche a te.
EliminaMa che meraviglia Silvia!!!
RispondiEliminaCiao Susy! Anche io sono rimasta colpita :-)
EliminaCiao Silvia, non ho mai avuto l'occasione di visitare il posto, anche perchè non sono particolarmente amante dell'arte contemporanea, però mi hai fatto ricordare che anni fa avevo visitato il PAC (accanto alla Galleria d'arte moderna in Porta Venezia) che, per opere esposte, era molto simile! Curiosa la struttura dell'edificio e l'organizzazione degli spazi interni :-)
RispondiEliminaCiao! Non conosco il PAC, credo che mi potrebbe interessare! Nemmeno io sono super esperta di arte contemporanea, ma sono rimasta colpita da questo posto!
EliminaNon conoscevo questa fondazione,è stato bello darvi una sbirciatina grazie a te!
RispondiEliminaCiao Angela! Felice di averti guidato in questa "visita"!
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