giovedì 3 luglio 2025

MID-YEAR BOOKTAG 2025

 Bilancio libroso della prima metà dell'anno



Cari lettori,

iniziamo luglio con lo stesso tag che avevo fatto l’anno scorso (lo trovate a questo link), e che ormai è una piccola tradizione di metà anno: il “Mid year” booktag!


Come sono andati i primi sei mesi del 2025? Quali sono state le mie letture migliori, i personaggi che mi hanno colpito maggiormente, le storie che mi hanno maggiormente sorpreso?


Piccolo disclaimer: come tante persone che gestiscono un blog o una pagina social sui libri per passione e lavorano in altro modo, non faccio recensioni a pochissima distanza dalla lettura, o almeno non sempre. Ciò significa, ovviamente, che alcuni romanzi che vi ho recensito tra gennaio e febbraio sono in realtà letture di fine 2024, e che un buon numero di mie letture del 2025 devono ancora essere raccontate su questo blog. Quando faccio questo tipo di post di riepilogo mi rifaccio a quei libri che sono stati recensiti su questi schermi tra gennaio e giugno del 2025 (oppure nel corso del 2024, quando ho fatto il recap dell’anno, a questo link). Mi sembra il metodo più razionale.


Devo dire che, ora come ora, sono soddisfatta. È vero che solitamente non sono una lettrice “difficile”, però non ci sono state delusioni clamorose, solo qualche romanzo che mi è piaciuto un po’ meno del previsto. Soprattutto, il tempo per la lettura, periodo più e periodo meno, è sempre saltato fuori, e questo è fondamentale per noi hobbisti, no?


Vi lascio al TAG!



1 – Qual è il libro più bello che hai letto fino ad ora quest’anno?


Come fiori che rompono l’asfalto è una raccolta di racconti di Riccardo Gazzaniga.


Venti storie del Novecento che hanno per protagoniste persone comuni e straordinarie allo stesso tempo, tutte unite dal desiderio di giustizia e libertà. Dalla lotta al nazifascismo all’organizzazione dei primi scioperi tra Inghilterra e Irlanda, dai diritti degli aborigeni ai colpi di Stato in Argentina, dalla Ruanda nel 1994 alla Corea del Nord ai giorni nostri, tanti sono i temi importanti che vengono toccati.


Una lettura che, ne sono certa , vi lascerà molto.


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2 – Il seguito più bello che hai letto fino ad ora quest’anno?


La Magna Via è l’ultima indagine, almeno per ora, di Saverio Lamanna, ex giornalista rimasto disoccupato e tornato nella casa di famiglia.


È di nuovo primavera a Màkari e Saverio vorrebbe soltanto occuparsi della sua neonata carriera di romanziere e godersi la bella stagione.


Lo attende però una sorpresa: suo padre, professore in pensione, si è fatto coinvolgere dalla moda dei cammini ed ha deciso, insieme all’amico di sempre Mimì, di intraprendere la Magna Via Francigena, che taglia in due l’entroterra siciliano.


Saverio, preoccupato per il padre e per la sua salute, non ascolta i saggi consigli dell’amico Peppe Piccionello, che vorrebbe persuaderlo a vivere e lasciar vivere, ed organizza una partenza di gruppo: lui, la fidanzata Suleima, Peppe e la zia Rosina (moglie di Mimì) si uniranno all’insolita vacanza.


Il viaggio è lungo e, ad un certo punto, si tinge di mistero. Ma la vera impresa sarà rivitalizzare un rapporto padre/figlio che con l’età ed i cambiamenti ha portato con sé anche molti “non detti”.


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3 – Un libro uscito nella prima metà dell’anno che vorresti leggere al più presto?


Le ventisette sveglie di Atena Ferraris di Alice Basso.


Sì, amici, sempre lui. La mia copia deve essersi persa nel ridente hinterland milanese. Vi aggiornerò sugli sviluppi di questa avventura.



4 – Il libro che aspetti di più e che uscirà nella seconda metà dell’anno?


Non ho una risposta precisa a questa domanda. Vorrei essere più “sul pezzo”, ma spesso anche i miei autori preferiti mi sorprendono. Vedremo!



5 – Qual è stata la delusione più grande di questa prima metà dell’anno?


Maria ha tredici anni e non ha mai visto il mare, almeno finché i suoi genitori non organizzano un viaggio in Puglia.


Tra casupole appena ristrutturate, scogliere e boschi, Maria si innamora della bellezza selvaggia del luogo. Ella inizia a frequentare i ragazzi del posto, ma tra loro ce n’è uno che, senza apparenti motivi, viene escluso: Giovanni.


Qual è il mistero che cela il suo carattere schivo?


Le scarpe di Giovanni, esordio del giovanissimo Andrea Cito, nel complesso mi è piaciuto, ma l’ho trovato un po’ troppo breve: il finale è davvero “precipitato”. Non ci sono stati veri e propri flop in questi sei mesi, ma, se proprio devo parlare di una piccola delusione, nomino questa.


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6 – Qual è il libro che ti ha sorpreso di più in questa prima metà dell’anno?


Cronaca di un suicidio di Gianni Biondillo mi ha lasciato davvero senza parole.


L’ispettore Ferraro, in vacanza a Ostia con la figlia Giulia, fa una strana scoperta. Una piccola barca da pesca riporta a riva un portafoglio e un biglietto che sembra contenere un messaggio suicida.


Pochi giorni dopo viene ritrovato il corpo di Giovanni Tolusso, uno stimato sceneggiatore che viveva al Nord. Dovendo tornare a Milano, dove vive e lavora, l’ispettore Ferraro prova a ricostruire il perché di questa tragica scelta.


Ne viene fuori il ritratto di un libero professionista che però stava soccombendo di fronte alle tante difficoltà lavorative ed economiche.


Eppure qualcosa non è come sembra…


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7 – Qual è il libro che hai preferito di un autore che è nuovo per te o che ha debuttato quest’anno?


La guerra dei Traversa è un romanzo di Alessandro Perissinotto, mia personale scoperta dei primi mesi del 2025.


Si racconta una pagina dimenticata della nostra storia: la strage di Torino, perpetrata dal regime nel dicembre del 1922. Dopo una notte di violenze e soprusi, squadristi mettono in atto un vero e proprio rastrellamento di tutti coloro che fanno parte di un movimento operaio cittadino.


Tra di loro ci sono anche l’ultimo dei tre figli della famiglia Traversa ed un suo amico, che è anche il cognato (il fidanzato della sorella). Il primo dei due riesce a fuggire, mentre per il secondo non c’è niente da fare.


Da quel giorno la famiglia Traversa si spaccherà per sempre: una parte lotterà contro il totalitarismo, un’altra si legherà a chi lo sostiene. E si scatenerà una rivalità lunga decenni…


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8 – La tua nuova crush/ship di questa prima metà dell’anno?


Rebecca Sheridan è una ragazza che vive a Londra, dove frequenta l’Università, e che non si è più ripresa dal lutto dei suoi genitori. La sua esistenza è solitaria e trascorsa soprattutto tra i libri: nel tempo libero, Rebecca immagina di vivere in epoca regency e di godersi i mille divertimenti della “stagione matrimoniale”.


Un giorno Rebecca ha l’opportunità di partecipare ad un evento regency alla biblioteca di Londra, ma si perde e sviene. Quando si risveglia, ella è… nel 1816, e tutto è proprio come nel suo sogno ad occhi aperti.


Non sapendo come fare a tornare nel presente, Rebecca decide di provare a vivere il suo passato ideale. Ma l’epoca regency non è proprio come se la immaginava…


La ship tra Rebecca ed il pirata Reedlan Knox in Una ragazza d’altri tempi di Felicia Kingsley è stata sicuramente una delle mie preferite dell’ultimo periodo!


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9 – Il personaggio preferito di questa prima metà dell’anno?


Cosa si prova è una novella autobiografica di Sophie Kinsella. La storia di un suo alter ego, Eve Monroe, scrittrice, moglie e madre, che da un giorno all’altro si ritrova ricoverata in ospedale per un glioblastoma, un tumore non operabile al cervello.


Che cosa fare quando la vita non offre più alcuna certezza?


Un romanzo breve, ma una delle storie più forti lette in questa prima metà dell’anno.


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10 – Quale libro ti ha fatto piangere in questa prima metà dell’anno?


Volver di Maurizio De Giovanni, come tutte le storie del commissario Ricciardi, non ha mancato di farmi versare qualche lacrima.


Fuggito da Napoli con la famiglia, perché la figlia ed i suoceri sono di origine ebraica, egli ha dovuto lasciare la polizia, è ritornato a Fortino ed è tornato ad essere il barone di Malomonte.


Anche se egli sembrerebbe aver trovato la sua pace tra i monti del Cilento, c’è un mistero che lo tormenta: l’omicidio del primo uomo che ha visto morto, un contadino trovato proprio tra le vigne di suo padre, è rimasto senza soluzione.


Nel frattempo Maione e Modo, gli amici di sempre, cercano di sopravvivere a Napoli in piena guerra, e la piccola Marta, figlia di Ricciardi, ascolta un’incredibile storia – forse vera – dall’anziana zia Filomena.


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11 – C’è un libro che ti ha reso particolarmente felice in questa prima metà dell’anno?


Il piccolo negozio di fiori in riva al mare è la storia di Poppy Carmichael, la pecora nera della sua famiglia.


Tutti gli altri si occupano di piante e floricoltura; lei, invece, ha cambiato più volte impiego senza trovare quel che davvero le interessa, si sente arrabbiata con il mondo ed isolata.


Un giorno, però, viene a mancare l’amatissima nonna Rose, che gestiva un negozio di fiori a Saint Felix, paesino marittimo della Cornovaglia. Dopo anni, Poppy si ritrova di nuovo su quella riviera che era stata protagonista di tante estati felici della sua adolescenza, insieme a Rose ed al fratello Will.


A sorpresa, ella scopre che Rose ha lasciato a lei il negozio di fiori. Dopo qualche titubanza, ella accetta questa nuova avventura, anche perché scopre di non essere sola: con lei c’è tutto il villaggio, ed in particolare la commessa Amber, che le ha mandato la madre dall’America, e Jake, un grossista di fiori burbero ma di buon cuore…


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12 – Qualche trasposizione cinematografica degna di nota in questa prima metà dell’anno?


Nei miei “preferiti del mese” del 2025, per ora, ho inserito sei film: la storia familiare L’ultima settimana di settembre, e biografie letterarie Eterno visionario e Dante, il classico per tutti La Sirenetta in versione live action, la drammatica storia Il Colibrì e il film d’azione Il nibbio.


13 – Qual è la recensione che preferisci tra quelle che hai scritto in questa prima metà dell’anno?


Bebelplatz di Fabio Stassi è un volume di saggistica, e per me non è sempre facile recensire questo genere di libri, ma spero di esserci riuscita al mio meglio.


Il concetto cardine di questo libro sono i “libri bruciati”, ed in particolare quelli che sono stati ridotti in cenere nel 1933 per ordine dei nazisti. Fabio Stassi prima racconta un suo “viaggio della memoria” in quei luoghi, poi ricorda le guerre che hanno straziato il XX secolo, infine si concentra su quei 5 autori italiani le cui opere sono state bruciate a Bebelplatz.


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14 – Qual è il libro più bello che hai comprato in questa prima metà dell’anno?


Tra i romanzi letti e non ancora recensiti, sicuramente Maria – Nata per la libertà di Amalia Frontali è uno di quelli che mi è piaciuto di più. Magari lo inserirò nei preferiti di questo mese, così potremo parlarne meglio insieme!



15 – Quali sono i libri che hai intenzione di leggere entro la fine dell’anno?


Come appena detto, ho ancora un po’ di recensioni arretrate. Poi, quanto alle nuove letture, sicuramente nella mia TBR estiva ci sono un paio di gialli che mi guardano da un po’ dal comodino (La donna nel pozzo di Piergiorgio Pulixi e Rosa Elettrica di Giampaolo Simi), due romanzi che ho preso a dei firmacopie varazzini (L’inconveniente della morte di Roberto Centazzo e Come le lucciole di Francesca Pongiluppi) ed il classico shakespeariano per il bimestre luglio/agosto, il Re Lear. Avrei anche il Kindle pieno di romance.

È parecchio materiale, e sapete che in estate mi piace anche variare un po’ rispetto alla solita routine e godermi la stagione, il mare e l'aria aperta, quindi vedremo cosa farò effettivamente… vi farò sapere!




Fatemi sapere che ne pensate!

Sono tutti romanzi di cui vi ho già parlato nel dettaglio, ma post di recap come questo dovrebbero darvi una visione d’insieme.

Scrivetemi pure se avete letto qualcosa e che ne pensate, oppure quali sono le vostre letture top di questa prima metà del 2025.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


lunedì 30 giugno 2025

I PREFERITI DI GIUGNO 2025

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese



Cari lettori,

ultimo giorno di giugno… e solito recap dei “Preferiti del mese”!


Tanti di voi ormai mi conoscono bene, e quindi sapete che per me questo mese ha una grande importanza, soprattutto la prima decade. C’è la fine dell’anno scolastico, con gli annessi e connessi più impegnativi, ma anche con quelli più divertenti; c’è il saggio di danza, dopo un anno di lavoro che – per quanto amatoriale – è stato intenso; c’è l’arrivo dell’estate ed il cambio della routine dopo un anno di certezze, per quanto precarie; ci sono degli anniversari importanti (come il trasferimento nella mia casetta, ormai 9 anni fa).


È un mese di fazzoletti, sia per la gioia che per qualche ricordo dolceamaro, sia per le soddisfazioni che per la chiusura di qualche capitolo.


Prima di raccontarvi com’è andata nelle “Foto del mese”, però, come al solito, parliamo di libri, film, musica e poesia!



Il libro del mese


La libreria Les Chats Noirs di Marzio Montecristo, ex maestro che si è dovuto reinventare dopo un grave provvedimento disciplinare, sembra non essere più quel progetto fallimentare che sembrava all’inizio.


Prima il misterioso arrivo di due gatti neri, chiamati da Marzio Miss Marple e Poirot, molto popolari sui social, ha donato visibilità ed incassi alla libreria. Poi il Bookclub di libri gialli, che si è ritrovato a risolvere un mistero reale (ed agghiacciante).


Da qualche settimana, però, la libreria langue nuovamente. Il Bookclub, per molti motivi, ha dovuto rinunciare ad alcuni dei suoi componenti, e si è ridotto. Il carattere di Marzio continua ad essere pessimo, e non di rado qualche incauto avventore, dopo essersi azzardato a chiedere se c’è in catalogo qualche commercialata, fugge spaventato dalla reazione del libraio. Patricia, la dipendente di Marzio, che di fatto gestisce il contatto con il pubblico, solitamente riesce a rimediare ai guai che combina il suo titolare, ma inizia anche ad essere stanca di doversi trovare sempre tra l’incudine e il martello.


Inoltre, Marzio ha bisogno di soldi. Le condizioni dell’anziana madre sono peggiorate, e la struttura in cui ella è ricoverata, che proponeva all’uomo una retta tutto sommato ragionevole, non è più in grado di provvedere a tutti i suoi bisogni. C’è necessità di trasferimento in un altro luogo, molto più attrezzato, ma anche più caro.


Proprio in questo momento così delicato, le necessità del nostro protagonista si ritrovano, incidentalmente, a coincidere con quelle della Casa Editrice Polpicella.


Aristide Galeazzo, giallista di punta della CE, è sulla cresta dell’onda ormai da anni per la sua serie che ha per protagonista un investigatore simil-Maigret. In occasione dell’uscita del suo ultimo romanzo, Maestrale di sangue, il suo team ha organizzato addirittura un viaggio promozionale: la circumnavigazione della Sardegna a bordo di una sorta di nave da crociera, con servizi di ogni tipo, eventi letterari ogni sera e l’esclusiva di una libreria di vendere le copie del nuovo romanzo a bordo. La libreria di Marzio.


Questo è quello che sa il nostro protagonista, nel momento in cui gli viene fatta la proposta. Quello che non sa è che sull’organizzazione di questo evento pendono molte ombre. La CE non naviga in buone acque da tempo, Aristide Galeazzo vorrebbe “far morire” il suo personaggio e ritirarsi e, ciliegina sulla torta, la libreria che era stata inizialmente scelta si è ritirata a seguito di un tragico imprevisto.


Marzio riflette sulla proposta e sta per rifiutare, ma una decisa spinta da parte di Patricia lo porta ad accettare. Dovendo lasciare però la dipendente alla libreria mentre egli è in viaggio, Marzio decide di coinvolgere l’ispettore Caruso, uno dei due poliziotti che aveva aiutato ne La libreria dei gatti neri.


La prima serata a bordo scorre liscia… almeno finché il nostro protagonista non ha l’occasione di condividere un bicchiere di vino insieme a Galeazzo e, come prevedibile, finisce per accapigliarsi con lui a proposito di questioni di lettura ed editoria. Niente di nuovo, considerato il carattere del libraio, ma il giorno dopo Galeazzo viene trovato morto alla scrivania della sua cabina. Morto assassinato, a quanto pare.


Per poche, terribili ore, Marzio è il primo sospettato, ma ben presto le circostanze lo scagionano. L’evento letterario viene sospeso, all’improvviso nessuno può più scendere dalla nave… e l’ispettore Caruso entra in azione per comprendere che cosa è successo. Insieme ovviamente al nostro protagonista.



Ero curiosa di leggere Se i gatti potessero parlare per almeno due motivi. Il primo è che ho letto il primo volume della serie, La libreria dei gatti neri (trovate la mia recensione a questo link), e pensavo che sarebbe stato uno stand alone. Mi ha sorpreso scoprire che sarebbe uscito un sequel! Il secondo è che, insieme alla mia famiglia, ho avuto l’occasione di conoscere l’autore in un firmacopie (vi ho parlato dell’evento qui).


Rispetto al primo volume della storia, il caso presentato è molto meno thriller/noir (l’assassino della storia precedente ci ha regalato delle pagine veramente agghiaccianti) e molto più “letterario”. Innanzitutto la situazione presentata è un grande omaggio ad Assassinio sull’Orient Express (continuano gli omaggi ad Agatha Christie, dopo Miss Marple e Poirot), con una grande nave da crociera invece del celeberrimo treno con tutti i comfort. 

Inoltre le citazioni ai romanzi gialli, dai classici ai successi contemporanei – specie a quelli di Maigret, tanto cari al povero Galeazzo – sono disseminate ovunque tra le pagine. 

Infine, al centro dell’indagine ci sono le dinamiche interne al mondo dell’editoria, che già prima della crisi nascondeva i suoi interessi dietro il baluardo della cultura, ed ora, in questi tempi di magra, ha gettato la maschera, rivelandosi più spietato che mai. Personalmente ho come la sensazione che l’autore non abbia affatto enfatizzato certe dinamiche a favore della storia raccontata, anzi, forse alcune cose nella realtà sono ancora peggio, ma mi tengo il mio pensiero.


La scrittura dell’autore è sempre super trascinante; è un giallo che si divora e che, secondo me, vista la location, è anche perfetto per la stagione estiva.

Fatemi sapere se ve lo porterete da qualche parte!



Il film del mese


La pellicola ha inizio nel febbraio del 2005. 

Gli Stati Uniti sono entrati in guerra contro l’Iraq ed il regime di Saddam Hussein. La giornalista italiana Giuliana Sgrena è a Baghdad per conto de “Il Manifesto”, ma, in uscita da una zona recintata dove ha intervistato alcuni civili, viene improvvisamente rapita da una frangia di terroristi.


In Italia vengono subito allertati sia le Forze dell’Ordine che i Servizi Segreti. Nicola Calipari, dirigente del SISMI, è costretto a tornare da una vacanza con la moglie ed i figli perché è stato scelto come persona più adeguata per questa delicata operazione.


Mentre la povera Giuliana Sgrena è chiusa in una stanza dove trascorre i suoi giorni nel terrore, Nicola Calipari fa la spola continuamente tra l’Italia, l’Iraq e Dubai, dove si sono rifugiati i politici iracheni che Saddam ha estromesso.


Unendo le forze con la redazione del giornale, con altri esponenti delle forze dell’ordine ed il compagno di Giuliana, Nicola Calipari conduce un’operazione degna degli agenti segreti dei film, in bilico costante tra trattative delicate e momenti di autentico pericolo.


Ma il destino non sarà generoso con lui.



La storia de Il Nibbio è vera, e perdonate gli “spoiler”, ma è una vicenda avvenuta vent’anni fa, quando io andavo alle superiori, e forse chi di voi è più grande di me la ricorda anche dai telegiornali (io no, lo ammetto, anche se ricordavo il nome di Giuliana Sgrena, probabilmente l’ho sentito mille volte alla tv senza capire): l’operazione di Nicola Calipari era effettivamente riuscita e l’ostaggio era stato liberato. 

La sorte, però, è stata davvero disgraziata: mentre Sgrena e Calipari viaggiavano in macchina, ed ormai erano a meno di un chilometro dall’aeroporto, sono stati investiti da una raffica di “fuoco amico” americano. La giornalista è sopravvissuta, per quanto ferita, mentre Calipari ha perso la vita. 

E tutti gli onori postumi che sono stati tributati in patria a quello che è stato un vero eroe nazionale non sono bastati a dargli giustizia, perché gli Stati Uniti sono riusciti ad insabbiare il processo, e non si è mai capito chi effettivamente tra i soldati avesse sparato, né chi avesse dato l’ordine da remoto. Sarebbe bastato intimare un “Alt” e controllare i documenti prima di sparare a casaccio… ma a volte l’uomo è veramente bestiale con i suoi simili.


Il film, non serve che ve lo dica, verso la fine è sofferto, e certamente si avverte un grande senso di ingiustizia. Ma buona parte della pellicola è gestita come una sorta di film d’azione/spy story, quindi, oltre ad essere un importante spunto di riflessione, è anche godibile. Ci sono anche delle prove d’attore pazzesche, secondo me.


Io ho recuperato questo film con uno dei tanti “cinema d’estate”, magari all’aperto, che stanno riproponendo un po’ ovunque con il meglio della stagione cinematografica passata. Magari lo trovate anche voi!



La musica del mese


Continuiamo il nostro “viaggio in macchina vintage” alla riscoperta della musica italiana di qualche anno fa, e per giugno non potevo non scegliere uno dei miei classici estivi, Un’emozione per sempre di Eros Ramazzotti (potete ascoltarla a questo link).


Aah, l’estate del 2003! Gli esami delle medie! Il caldo fuori norma (per i tempi, adessso purtroppo è normale)! L’agosto passato con le amiche dello stabilimento, tra tuffi dalla boa e pomeriggi ai tavolini del bar! Il viaggio a Parigi a fine mese! Mi fermo qui, se no inizio a sentirmi vecchia…


Vorrei poterti dedicare di più

Più di quel tempo che ti posso dare

Ma nel mio mondo non ci sei solo tu

Io perciò devo andare


Ci sono mari e ci sono colline

che voglio rivedere…

Ci sono amici che aspettano ancora me

per giocare insieme…


Certi amori regalano

un’emozione per sempre

momenti che restano così

impressi nella mente


Certi amori ti lasciano

una canzone per sempre

parole che restano così

nel cuore della gente…



La poesia del mese


Un mese di emozioni, dicevamo. Ho pensato a questo componimento di Nicola Gardini, dal titolo Adesso, che sembra dare voce a quello che spesso ho pensato nelle ultime settimane.


La pioggia cade e intanto è già caduta

È presente e passata nello stesso

Momento

Così il tempo

Accade adesso

Ed è pure vita già vissuta.



Le foto del mese


Partiamo subito dal selfie più “spettinato” e felice: la sera del 5 giugno c’è stata quella che per me è sempre la serata più bella dell’anno, il mio saggio di danza!

So che lo dico ogni anno (ma meglio così, no?), ma è andato tutto benissimo e, dopo tanto lavoro ed un po’ di inevitabile agitazione, siamo state davvero soddisfatte.


Il programma è stato quanto mai vario. La novità di quest’anno è il grande ritorno dei “medley a tema” alla fine di uno dei due tempi: non ci provavamo dal 2019, perché dopo il Covid abbiamo continuato, come scuola, in formato ben più ridotto. Abbiamo scelto di rappresentare i quattro elementi e personalmente ho impersonato il Fuoco (con il moderno del lunedì e questa musica) e la Terra (con il moderno del giovedì e questa musica). Poi tutte insieme, anche con i corsi delle più piccole, abbiamo concluso medley e spettacolo con We are the world (Link).


Inoltre ci siamo cimentate in una difficilissima danza araba con il corso del lunedì (non sono riuscita a trovare la musica su YouTube, non so dove l’abbia scovata la mia insegnante, ahah), in Sorprendimi degli Stadio con il corso del giovedì (Link) e in Footloose con tutte noi “grandi”, tra classico e moderno (Link).


Personalmente ho aggiunto anche la mia variazione singola sulle note di Incanto di Tiziano Ferro (Link) e un duetto con una mia compagna con Runnin’ di Beyoncé (Link). Un programma ricco e vario… per me soddisfacente!



Altro evento di giugno altrettanto importante: tutti i rituali di fine anno scolastico! Dagli ultimi giorni di scuola alla cena di classe, dal rush finale di adempimenti di giugno allo spettacolo degli studenti. È sempre un periodo ricco, certo un pochino faticoso, ma a volte sei talmente felice di raccogliere i frutti dell’anno scolastico che nemmeno senti la stanchezza!



Nonostante questo mese sia stato ancora piuttosto pieno per me (specie la prima metà), i due weekend centrali di giugno – complice il bolide di mio fratello, io probabilmente mi sarei fatta prendere dalla pigrizia – sono riuscita a raggiungere il resto della famiglia a Varazze… primo sole estivo e primi bagni! L’acqua è ancora ghiacciata, ma pazienza…



In riva al mare sono riuscita a prendere parte a ben due firmacopie. Il primo è stato alla Libreria tra le Righe con Roberto Centazzo, autore che avete visto più volte su questi schermi, e che scrive delle “commedie gialle”, come egli stesso le definisce, ambientate proprio lungo la Riviera. Il suo ultimo romanzo è L’inconveniente della morte!



Il secondo è stato il venerdì successivo, nel cortile della biblioteca, per la rassegna organizzata dal Comune “Parole al femminile”. Ho conosciuto un’autrice per me nuova, Francesca Pongiluppi, ed ho portato a casa il suo esordio, Come le lucciole! Vi farò sapere…



Giugno è ormai da anni anche il mese dei ricordi. Questi erano i miei nonni materni, venuti a mancare in giugno, 15 e 10 anni fa. Qui io e mio fratello Stefano eravamo… piccolini!




Questo è il mio giugno (più o meno) in breve!

Mi piacerebbe sapere come sono andate per voi queste settimane, se siete stati bene, se anche per voi è stato un periodo di eventi importanti o se state aspettando il cuore dell’estate per fare qualcosa di bello per voi. Raccontatemi un po’, se vi va!

Noi ci faremo ancora compagnia in luglio; poi in agosto ci sarà la solita “chiusura estiva” del blog.

Quindi grazie per la lettura, ci risentiamo in luglio :-)