Due romanzi di Elisa Gioia e Raffaella Spano
Cari lettori,
oggi, per le nostre “Letture…a tema”, continuiamo la nostra carrellata di romance in onore del mese di San Valentino.
Considerate le mie letture del periodo, credo che più ci avvicineremo alla primavera e più vedrete un ritorno ai gialli ed anche qualcosa di storico. Nel frattempo, però, proseguo nel raccontarvi qualche bella storia d’amore.
Oggi vi presento due ebook di autrici italiane self molto note che ho trovato in promozione gratuita rispettivamente quest’estate e quest’autunno. Il primo, di Elisa Gioia, si è rivelato una conferma, dal momento che qualche anno fa avevo già letto un altro suo romanzo, Non fa più rumore (Link recensione), e mi era piaciuto; il secondo, di Raffaella Spano, è stata invece una bella sorpresa, visto che un altro suo libro (Bee – La principessa ribelle, a questo link) mi aveva deluso. La sua scrittura, però, mi aveva comunque in qualche modo catturato, così ho dato un’altra opportunità all’autrice e penso di aver fatto bene.
Il titolo di Elisa Gioia è ambientato in Italia (Veneto), ma ci sono vari riferimenti a New York, città d’origine del protagonista maschile; le vicende raccontate da Raffaella Spano si svolgono invece interamente a Las Vegas.
Vediamo meglio queste due storie!
So che ci sei, di Elisa Gioia
Gioia Caputi è una ragazza che deve ricominciare da capo. Le è bastato lasciare l’Italia per sei mesi – per uno stage in Inghilterra – perché la sua vita sentimentale andasse a rotoli. Il suo fidanzato, Matteo, frontman di un gruppo musicale emergente, i Sounds, si è montato la testa un po’ troppo con la fama, e l’ha lasciata con un misero messaggio scritto su un foglio A4.
Così Gioia si ritrova single e seppellita nel suo appartamento italiano. Non c’è tempo, però, per la commiserazione. Innanzitutto sua sorella Melissa e le sue amiche Beatrice (che poi sarà protagonista di Non fa più rumore) e Ludovica fanno il possibile per starle vicino e tirarla fuori dalla sua tana. Poi, dopo poche settimane ella inizia un nuovo lavoro alla Dreamsart, un’agenzia di comunicazione e pubblicità. Il lavoro le piace molto e con il suo collega Marco entra subito in sintonia, ma il suo capo, Sabrina, fa concorrenza alla boss de Il diavolo veste Prada.
Dopo alcune infernali settimane di lavoro, Gioia decide di partire con le sue amiche per un weekend lungo a Barcellona. Ma durante una serata karaoke, complice una serie di imprevisti, un incontro con Christian, un uomo affascinante che lei aveva già adocchiato sul suo stesso aereo, mescola tutte le carte. Tra i due c’è solo un bacio; quanto basta per far rimuginare Gioia a proposito di cosa sia rimasto dei suoi sentimenti per Matteo.
La nostra protagonista, però, non sa ancora che cosa l’attende il lunedì successivo, in ufficio. Alla prima riunione del mattino ella si ritrova di fronte proprio lo sconosciuto di Barcellona. Christian Kelly è il nipote del suo temibile capo ed il proprietario della casa discografica Sound&K, uno dei più importanti clienti della Dreamsart. Non solo, ma la band che Christian sta per mettere sotto contratto… sono i Sounds, il gruppo di Matteo.
Le vite di Gioia e del “non più sconosciuto” di Barcellona, che in verità è americano e proviene da New York, sono destinate ad incontrarsi più e più volte. All’inizio Gioia è molto sulla difensiva ed il suo rapporto con Christian è decisamente alla enemies to lovers. Poi pian piano ella smette di non sentirsi all’altezza di fronte ad un uomo che considera troppo ricco e potente per lei, soprattutto perché egli si rivela una persona decisamente alla mano. Giorno dopo giorno, Christian conquista la fiducia di Gioia, accettando di fare la parte del “fidanzato di copertura” con l’ansiosa madre di lei, difendendola dall’atteggiamento manipolatorio di Matteo e sostenendo il suo lavoro di fronte alla boss/zia Sabrina.
Ma la data del ritorno a New York di Christian si avvicina, e nella Grande Mela lo attende una super modella, Chantal, che forse non è stata sempre e solo un’amica per lui…
Romanzo a metà strada tra il contemporary, l’office e il music romance (un mix di sottogeneri che rende il libro unico ed interessante), So che ci sei è l’opera prima di Elisa Gioia, un’autrice che seguo da anni con piacere sui social e che ho sempre apprezzato per i suoi contenuti. Dopo aver letto la storia di Beatrice con Non fa più rumore, ero curiosa di leggere quella di Gioia… anche se vi avverto fin da ora che si tratta della prima parte di una dilogia, e che il finale vi farà correre a comprare il secondo volume, Il mio lieto fine sei tu. Per me è ancora in TBR, ma spero di riuscire a leggerlo presto.
Rispetto ad altre sue storie – sia l’altra che ho letto, sia quelle che ho visto pubblicizzate sui social e di cui conosco già un po’ di estratti -, questa mi dà l’impressione di essere la storia più autobiografica dell’autrice, un po’ per ambientazione ed un po’ per caratterizzazione. Da un lato, quindi, le sue storie successive sono sicuramente ancor più curate; dall’altro, il romanzo risulta fresco e spontaneo, come una scommessa andata bene.
Gioia e le sue amiche incarnano le classiche ragazze di provincia che vorrebbero una vita “alla Sex and the city” ma non sempre il mondo reale consente loro di realizzarla. Christian Kelly, invece, ne ha abbastanza dell’universo patinato americano da cui proviene e si avvicina volentieri ad una persona più semplice come Gioia.
Le difficili circostanze – tra lavoro ed ex ingombranti – fanno sì che i due neghino a lungo il nascere di un sentimento, ma… è l’amore stesso a trovarti, anche quando non vuoi.
Molto carina la colonna sonora, che mi ha fatto tornare indietro di circa un decennio, quando seguivo il mondo pop con molto più entusiasmo (o erano le canzoni ad essere effettivamente un po’ più belle? Mi consentite questa frecciatina da millennial nostalgica?)
Vi farò sapere quando riuscirò a leggere la seconda parte di questa romantica, ma anche divertente storia!
Deadly Sins vol.1 – Pride, di Raffaella Spano
Las Vegas, giorni nostri. Victoria, una giovane organizzatrice di eventi privati, è appena atterrata dopo aver siglato un contratto con Lucifer Bedlam, un uomo d’affari tanto ricco quanto misterioso. Il suo nuovo cliente le ha chiesto di organizzare una ricca festa per il diciottesimo anniversario di apertura del suo club notturno, il Deadly Sins, ma ella sospetta che ci sia da mettere in discussione anche un piano di restyling.
Ambiziosa e determinata, Victoria è decisa a fare una buona impressione su quello che, anche per un breve periodo, sarà il suo nuovo datore di lavoro. Ma quello che non sa è che Lucifer non è solo.
L’uomo, che è rimasto deturpato da cicatrici dopo un traumatico passato e preferisce gestire il club direttamente dal suo attico, ha delegato la gestione di tante aree del locale ai suoi sette figli adottivi, sette ex bambini orfani che egli ha portato via da situazioni terribili e che ora sono uomini potenti e pericolosi.
Dalla gestione del patrimonio alla security, dal bar alle esibizioni di spogliarello, dal gioco d’azzardo ai divertimenti con la moto fuori dal club: niente è lasciato al caso, tutto ha un suo responsabile. Ma l’erede di Lucifer, colui che ha in mano le responsabilità più grosse, è Reed, il primogenito.
È proprio con lui che Victoria dovrebbe collaborare… ma non è facile. Reed è orgoglioso, sospettoso, e teme che l’impronta troppo innovativa di Victoria snaturerà il club e comporterà l’allontanamento della clientela. Lucifer però è irremovibile: un cambiamento è necessario.
Mentre Reed e Victoria, con alterne fortune, provano a collaborare sia all’organizzazione della festa che ad un progetto di restyling, la ragazza inizia a risiedere proprio al Deadly Sins… e quello che scopre la lascia sempre più perplessa ed impaurita.
I fratelli Bedlam sono temuti nella zona, della quale detengono il controllo con mezzi non proprio leciti, e spesso si scontrano in modo molto violento con un’altra banda rivale, soprattutto perché quest’ultima pratica lo spaccio di droga, un’attività che tutti loro (e in particolare Lucifer) detestano: l’abuso di sostanze ha portato alla rovina quasi tutte le loro famiglie d’origine.
Ci sono membri della famiglia che sembrano (relativamente) più innocui, come il minore Damon, l’enfant terrible che pensa solo alle moto e poco alla famiglia, o lo spogliarellista Blade, che risulta scanzonato e quasi simpatico. Ma l’incontro con la moglie di Drake, un altro fratello, la lascia sconvolta: è chiaro che quel matrimonio ormai è finito e che entrare a far parte di quella famiglia non è una passeggiata.
Più di tutti, Victoria è spaventata da Reed, che però, inevitabilmente, la affascina…
Come dicevo poco prima, ho letto un altro romanzo dell’autrice, uno stand alone sempre del genere “dark romance”, che però mi ha deluso da un po’ di punti di vista. Tuttavia ritenevo un po’ un peccato non dare un’altra opportunità all’autrice, perché anche lei è molto brava e curata con la promozione sui social, e soprattutto, nonostante il contenuto non mi abbia entusiasmato, lo stile del libro che ho letto era comunque trascinante. Così ho approfittato di una promozione per fare un altro tentativo, e devo dire che nel complesso è riuscito.
Sia chiaro: qui ci allontaniamo completamente dalle atmosfere romantiche con cui avevamo iniziato il post. I personaggi maschili sono tremendi: avranno pure una loro “etica”, ma i fatti contano molto più dei discorsi, e personalmente ho passato un sacco di capitoli a pensare: Victoria, scappa, che vuoi fare, la donna del boss?
Però no, mettetevi il cuore in pace, nessuna fuga, la sventurata risponde, pure con una certa passione e fantasia. E devo dire che, se dal punto di vista razionale ho fatto un po’ più fatica ad ambientarmi in questo mondo oscuro, da quello più emotivo ho trovato effettivamente convincente la “discesa negli abissi” a cui la protagonista viene sottoposta. Questo è proprio uno di quei romanzi guilty pleasure, quelle storie dark e passionali in cui ti immergi quando sei in cerca di evasione, quando hai voglia di pensare ad un Altrove dove tutto è possibile, persino che Lucifero sia sceso sulla Terra per metterci di fronte alle nostre ipocrisie. Credo sia questo che mi ha convinto: la parte “oscura” del romanzo è strutturata e ben motivata.
Non so ancora se in un prossimo futuro leggerò altri romanzi della serie. Da un lato la storia mi ha intrigato; dall’altra si tratta di tanti volumi (penso che l’autrice voglia pubblicarne 8, e per ora è in fase di stesura del numero 5) e il “dark” resta uno dei sottogeneri del romance più lontani da me. Però mi piace l’idea che, per ogni fratello Bedlam, l’autrice stia pensando ad un trope diverso: la rivalità tra le bande, la contrapposizione “grumpy and sunshine”, un padre single… vedremo se mi ricapiterà l’occasione!
Allora, cosa preferite? Luce o oscurità? La tratta Venezia – New York o i club di Las Vegas? Il music/office romance o le atmosfere dark? Fatemi sapere che ne pensate!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)