giovedì 31 gennaio 2019

I PREFERITI DI GENNAIO 2019

Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,
il mese di gennaio del 2019 è giunto al termine! Anche quest’anno, come già fatto nel corso del 2018, vorrei rispettare l’appuntamento con i “Preferiti del mese”.

Ecco, dunque, tutto quello che mi è piaciuto in questo primo mese dell’anno, dai libri ai film, dalla musica alla poesia!



Il libro del mese



La protagonista di Lezioni di disegno è Julia, una donna di 39 anni che nel corso della sua vita ha cambiato lavoro, città e fidanzato così tante volte da finire per perdere la propria identità. 

Dopo aver perso per l’ennesima volta ogni punto di riferimento, ella decide di tornare a Barcellona, dove ancora c’è parte della sua famiglia, nel corso della primavera del 2016; decide di compiere il suo viaggio proprio la sera di una ricorrenza importante per la città e, mentre è sull’aereo, sfoglia una rivista e scopre che la vecchia villa dei suoi genitori, a Pedralbes, è in vendita.

Julia chiede subito delucidazioni alla sorella maggiore Anna, che è rimasta in città e conduce un’esistenza agiata insieme al ricco marito ed alle figlie. Quest’ultima le confida la sua intenzione di vendere la villa, che ormai è quasi un peso per la famiglia, e le chiede di soggiornare proprio lì e di impiegare il suo tempo svuotando la casa ed accogliendo i potenziali acquirenti.


La villa di Pedralbes, tuttavia, ha già un’inaspettata inquilina: si tratta della nipote di Julia, Abril, figlia della “pecora nera di famiglia” Olga. La ragazza si dimostra a sua volta una persona piuttosto irrisolta: è iscritta all’Università ma non studia, è inconcludente ed inaffidabile, ha cattive abitudini e strani amici. 
Nonostante una forte diffidenza iniziale, le due “coinquiline per caso” legano ben presto, soprattutto dal momento in cui, inscatolando piatti e bicchieri, portano a galla alcuni segreti di famiglia.


Il padre di Julia, Anna ed Olga, infatti, negli anni ‘70 è stato uno dei personaggi più importanti della dittatura franchista, e la loro madre Gloria, morta da poco, è sempre sembrata la silenziosa ombra del marito. 

Eppure, è quasi la villa stessa a portare alla luce, un giorno dopo l’altro, alcuni ricordi inaspettati: un disco jazz con una sorprendente copertina, una fotografia di un concerto rock del ‘76, la visita di una donna ex hippie molto diversa dalle abituali frequentazioni familiari…

Tutti questi indizi sembrano delineare un ritratto di Gloria molto diverso da quello che Julia ricordava. Quest'ultima, infatti, è dominata da un inspiegabile senso di ansia e panico quando ripensa alla sua vita familiare e non riesce a ricordare l’origine di queste opprimenti sensazioni. 
Un dubbio su tutti la tormenta: perché i volti che Gloria scarabocchiava distrattamente su fogli ed agende sono disegnati sui muri e sui lampioni dei quartieri più degradati di Barcellona?


Lezioni di disegno è un romanzo bellissimo, ambientato sia nella Barcellona contemporanea che in quella degli anni ‘70. È una struggente storia d’amore, un’appassionante saga familiare, una convincente storia di formazione di due donne, madre e figlia, che devono ancora trovare la loro vera identità. 
Il disegno, per le protagoniste, diventa un mezzo per uscire dai margini e vivere senza più regole imposte, bensì facendo quello che le rende davvero felici.



Il film del mese



Marco Giallini, Alessandro Gassmann e Gianmarco Tognazzi sono rispettivamente Moreno, un disoccupato che non sa come pagare gli alimenti all’ex moglie, Sebastiano, un uomo intrappolato nella routine di un matrimonio infelice, e Giuseppe, un commercialista che lavora con il suocero e ne subisce le angherie.
Come fa loro notare Gianfranco (interpretato dal regista Massimiliano Bruno), un loro ex compagno di scuola che è diventato ricco, sono tre “poracci”, come si direbbe a Roma, che vivono alla giornata.

La loro ultima trovata è quella di proporre dei giri turistici per la città in quelli che sono stati i principali luoghi d’azione della Banda della Magliana.

Un giorno, però, i tre, mentre si ritrovano nel bar che era il quartiere generale dei temutissimi criminali, ormai diventato un locale cinese, attraversano quella che sembra un’innocua finestrella ed è invece una sorta di varco spazio-temporale.


Una volta passati dall’altra parte, essi si ritrovano sempre a Roma, ma nell’estate dell’82, anno che ha decretato la fine dell’epopea criminale della Banda della Magliana. Purtroppo essi si scontrano subito con Renatino (Edoardo Leo), uno dei più temuti boss della banda, e si ritrovano ad avere un conto in sospeso con lui sia per motivi di denaro che sentimentali, in quanto Sebastiano attira l’attenzione della donna del criminale.

Una sola sembra la strada per farsi amico il pericoloso delinquente e riuscire a tornare nel 2018 tramite il portale spazio-temporale che c’è nel bar: la previsione del futuro. Giuseppe, infatti, è un vero esperto di calcio e ricorda perfettamente tutti i risultati ed i goal segnati del Mondiale dell’82… e Renatino non vede l’ora di arricchirsi con le scommesse!


Ho trovato Non ci resta che il crimine una commedia molto fantasiosa ed originale. L’idea di tornare indietro nel tempo è stata utilizzata molte volte, prima tra tutte in Non ci resta che piangere, chiaramente omaggiato dal titolo di questo film. 
Questa volta, però, il salto temporale non è molto ampio, e consente ai protagonisti di rivedere persino se stessi da ragazzini. 

La pericolosissima Banda della Magliana, di solito protagonista di (bei) libri e film dal tono a metà tra il thriller e l’inchiesta, viene qui ridicolizzata fino a diventare una sorta di macchietta, tra la gelosia ossessiva a causa di una canzonetta e il culto per le band degli anni ‘80.
I momenti divertenti non mancano...vedere per credere!



La musica del mese



Un’artista che ho sempre apprezzato a livello di singoli radiofonici, ma che non mi ero mai soffermata ad ascoltare più di tanto, è Jess Glynne.


Alla fine del 2018 è uscito il suo nuovo disco Always in between, e devo ammettere che in queste settimane l’ho ascoltato più volte molto volentieri.

Ultimamente mi sembra che anche il pop femminile stia subendo il fascino del rap/trap e che molte cantanti stiano proponendo, se non album interi, almeno singoli nei quali le abilità vocali e la melodia passano in secondo piano rispetto a strofe quasi parlate ed al sottofondo elettronico.
All’interno di questo panorama, che non mi entusiasma più di tanto, Jess Glynne costituisce una notevole eccezione. Certo, forse rispetto a tante altre artiste è meno conosciuta perché propone un pop più tradizionale, che però è decisamente più nelle mie corde. 


I brani di questo disco, splendidamente cantati, parlano quasi tutti di fragilità interiori e di difficoltà personali, tra la paura di farsi travolgere da esse e la forte volontà di sconfiggerle. In questo senso, un ottimo esempio è l’ultimo singolo Thursday:


E ci sono tante cose che potrei cambiare così sottilmente
ma perché dovrei soccombere a qualcosa di così diverso da me?
Mi hanno sempre insegnato ad essere solo me stessa
a non cambiare per nessuno

voglio ridere, voglio piangere,
non voglio nascondere queste lacrime dentro ai miei occhi
non voglio svegliarmi e sentirmi insicura
voglio cantare, voglio danzare,
voglio sentire che l’amore è tornato tra le mie mani di nuovo
voglio solo sentirmi bella!


Molto significativo è anche un brano dal titolo Insecurities:


Ogni lentiggine sul mio viso ha un suo motivo
è valsa la pena di sanguinare per ogni cicatrice che ho
Ogni riccio sulla mia testa è un tesoro…
Sono libera ma fragile,
sono felice ma preoccupata,
sono serena ma anche così spaventata…
Ho cicatrici sulla mia anima che ho paura di mostrare
ho pianto stamattina ma non lo sapresti mai…
Devo lasciar andare, sono solo le mie insicurezze!



La poesia del mese



Per il mese di gennaio ho scelto una poesia di Alfonso Gatto, dal titolo Inverno a Roma, che descrive questa stagione attraverso gli occhi dei bambini.


I bambini che pensano negli occhi
hanno l’inverno, il lungo inverno. Soli
s’appoggiano ai ginocchi per vedere
dentro lo sguardo illuminarsi il sole.
Di là da sé, nel cielo, le bambine
ai fili luminosi della pioggia
si toccano i capelli, vanno sole
ridendo con le labbra screpolate.
Son passate nei secoli parole
d’amore e di pietà, ma le bambine
stringendo lo scialletto vanno sole
sole nel cielo e nella pioggia. Il tetto
gocciola sugli uccelli della gronda.



Le foto del mese


Ho iniziato il mese con una piccola vacanza nella mia Varazze, la mia seconda casa. Ecco uno scatto di un bellissimo vascello piratesco che faceva parte delle luminarie natalizie!




Il 2 gennaio abbiamo fatto una passeggiata fino a Celle Ligure, cittadina più piccola di Varazze ed a pochi km. Nonostante il forte vento, ci siamo goduti un bellissimo paesaggio!



Come ogni anno, a gennaio, è ormai tradizione il falò di Sant’Antonio nel mio quartiere: un po’ di risate con gli amici davanti al fuoco, tra un bicchiere di vin brulé e le prime chiacchiere di Carnevale!




Questo è stato il mio mese di gennaio! 
Gli impegni e gli imprevisti non sono mancati, ma nemmeno le belle sorprese. Nel complesso è stato un inizio anno positivo ed abbastanza tranquillo.
Voi che cosa mi raccontate? Che cosa vi è piaciuto di più nel corso di queste ultime settimane? Fatemi sapere! 
Grazie per la lettura, ci leggiamo in febbraio :-)

lunedì 28 gennaio 2019

SUNSHINE BLOGGER AWARD & AWARD COURTESY BLOGGER





Cari lettori,
per la rubrica “Premi ricevuti”, mi fa veramente piacere potervi dire che sono stata nominata per due award davvero speciali: il “Sunshine blogger award”, dedicato a chi trasmette gioia e positività con i suoi contenuti, e l’ “Award Courtesy Blogger”, riservato a quei blog che sono più gentili con lettori e colleghi.


Sono stata felicissima di venire a sapere che qualcuno mi considera meritevole di questi premi! Grazie a tutti voi che costantemente dedicate un po’ di tempo alla lettura ed al commento del mio blog!!



SUNSHINE BLOGGER AWARD



Per questo award, il mio ringraziamento va a Vanessa, del blog "Gattara cinefila", che mi ha nominato.



Le regole del TAG sono le seguenti:

1) Ringraziare chi ti ha nominato fornendo il link al suo sito.
2) Rispondere alle 11 domande.
3) Nominare altri 11 blogger che dovranno rispondere alle stesse o ad altre domande.
4) Informare gli 11 candidati lasciando un commento sui loro blog o taggandoli sui social.
5) Elencare le regole del premio ed inserire il logo nel post.



Ecco le mie risposte alle domande!


1) Di cosa parla il vostro blog e com’è strutturato?

Il mio blog, in generale, tratta di libri e di cultura.

Ci sono alcune rubriche strettamente legate alle mie letture: una suddivisione per autori, una classificazione per temi, i miei consigli in primo piano, gli “sconsigli” (ovvero le bocciature…)

Le altre rubriche sono dedicate a tutto quello che mi piace al di là dei romanzi: il teatro, il cinema, il balletto, la musica, l’arte ed altro ancora.


2) Passione vuol dire…?

Per me è una bella domanda, visto che la parola “passione” è nel titolo stesso del blog. Per me ci sono tanti modi di esprimere le proprie passioni: leggendo, scrivendo per questo spazio, danzando, cantando, suonando, visitando luoghi interessanti e soprattutto passando del tempo con le persone davvero importanti. Più passa il tempo, più mi rendo conto che le nostre passioni giocano un ruolo importante per ognuno di noi!


3) Cosa fate per rilassarvi?

Oltre a dedicarmi alle attività che amo e di cui ho parlato sopra, mi piace anche rilassarmi con semplicità con un gelato o una tisana di fronte a qualche film/serie tv, oppure facendo una passeggiata.


4) Qual è stato l’ultimo viaggio che avete fatto per piacere?

Sono stata nella mia “seconda casa” di Varazze per 6 giorni, dal 29 dicembre al 3 gennaio.


5) Di solito viaggiate da soli o in gruppo?

Da sola sono stata solo a Varazze: ogni tanto ho bisogno di andarci qualche giorno per starmene in assoluto relax!

Per il resto, non sono quasi per niente una viaggiatrice, però sono partita in famiglia, con amiche ed in gruppo.


6) Qual è il posto che sognate di visitare da sempre?

Un posto che sognavo da bambina era Parigi, ed alla fine ci sono stata, nell’ormai lontano 2003. Mi piacerebbe conoscere meglio il Sud Italia!


7) Parliamo di libri: qual è l’ultimo libro che avete letto?

In questo periodo sto leggendo una serie dello scrittore Marco Vichi, che ha per protagonista il commissario Franco Bordelli ed è ambientato nella Firenze degli anni ‘60. Spero di potervene parlare al più presto!


8) Qual è il vostro genere di libri preferito?

I miei generi preferiti sono il giallo (soprattutto all’italiana), il rosa/romance e lo storico.


9) Quanto e cosa vi piace condividere delle vostre esperienze sui social?

Mi piace condividere sia la mia attività di blogger che la mia quotidianità. 


10) Che rapporto avete con il luogo in cui vivete?

Mi piace vivere la mia città! Qui ho la mia famiglia, una parte delle mie amicizie, la mia scuola di danza, il mio coro. Frequento regolarmente tanti ambienti ed ho avuto anche delle esperienze lavorative.


11) Cosa vi piacerebbe che venisse valorizzato?

Semplice, ahimé. Nel 2019 sarebbe anche ora di abolire il detto “Litterae non dant panem”, no? Anche il lavoro umanistico, per quanto appassionante e soddisfacente, ha bisogno di essere giustamente retribuito!



I blog nominati sono i seguenti:















AWARD COURTESY BLOGGER



Ringrazio e saluto Annamaria/Sinforosa, del blog "Sinforosa Castoro", che ha creato il TAG, e Cristina de "Il mondo di Cry", che mi ha nominato.



Le regole del TAG sono le seguenti:

1) Ringraziare chi ti ha nominato fornendo il link al suo sito.

2) Rispondere alle due sottostanti domande che vertono sulla Comunicazione cortese fra blogger:

- Cosa apprezzi maggiormente della comunicazione tra blogger?
- Cosa non approvi della comunicazione tra blogger?

3) Nominare almeno altri 4 blogger che dovranno rispondere alle 2 domande ed informarli del premio ricevuto.

4) Elencare le regole del premio e mostrarne il logo.



Ecco le mie risposte alle domande!


- Ciò che apprezzo maggiormente della comunicazione tra blogger è il fatto che, giorno dopo giorno, lasciando anche solo un piccolo commento tra i reciproci spazi, ci si riesca a conoscere anche piuttosto bene. La blogosfera è per me un esempio concreto di quanto la condivisione di determinati interessi possa diventare una solida base per una conoscenza ed anche per un’amicizia.

- Pur apprezzando praticamente tutto della blogosfera, devo ammettere di non sopportare il puro spam. Lasciare un commento per farsi conoscere in cui si commenta il post altrui e si inserisce il link del proprio blog è più che giusto: io stessa l’ho fatto più volte. Ma scrivere sempre e soltanto “Hi, nice post!” con tanto di link ignorando completamente sia il blogger che il suo contenuto non è proprio carino...



I 4 blog nominati sono:








Grazie ancora a tutti coloro che hanno pensato a me.
Non avete idea di quanto mi faccia piacere ricevere così spesso questo tipo di nomination.
Grazie ancora per la lettura e al prossimo post :-)

giovedì 24 gennaio 2019

GIORNATA DELLA MEMORIA 2019... IN POESIA





Cari lettori,
per la nostra rubrica “L’angolo della poesia”, oggi vi propongo un post per ricordare insieme la Giornata della Memoria, il 27 gennaio, che cade proprio questa domenica.


Ho scelto infatti alcune composizioni, alcune celeberrime, altre abbastanza note, altre ancora che mi erano del tutto ignote.

Spero che queste parole siano d’ispirazione quanto lo sono state per me e che vi faccia piacere leggerle in questa giornata importante.



APRILE



Prova anche tu
una volta che ti senti solo
o infelice e triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.

Anna Frank



SE QUESTO È UN UOMO



Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando la sera
Cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa, andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi



POESIA DI UN RAGAZZO TROVATA IN UN GHETTO NEL 1941



Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi sarò contento,
a che serve essere tristi, a che serve.
Perché soffia un vento cattivo.
Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
e ad ogni amaro giorno dirò,
da domani, sarà triste,
oggi no.



VEDRAI CHE È BELLO VIVERE



Chi s’aggrappa al nido
non sa che cos’è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.

Quando all’alba il raggio del sole
illumina la terra
e l’alba scintilla di perle dorate,
quando l’aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.

Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini con la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.

Anonimo, 1941



FILO SPINATO



Su un acceso rosso tramonto,
sotto gl’ippocastani feriti,
sul piazzale giallo di sabbia,
ieri i giorni sono tutti uguali,
belli come gli alberi fioriti.
È il mondo che sorride
e io vorrei volare. Ma dove?
Un filo spinato impedisce
che qui dentro sboccino fiori.
Non posso volare.
Non voglio morire.

Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin



INFANZIA MISERABILE


Infanzia miserabile, catena
che ti lega al nemico e alla forca.
Miserabile infanzia, che dentro
il suo squallore
già distingue il bene e il male.
Laggiù dove l’infanzia dolcemente
riposa
nelle piccole aiuole di un parco
laggiù, in quella casa, qualcosa si è spezzato
quando su di me è caduto il disprezzo:
laggiù, nei giardini o nei fiori
o sul seno materno, dove io sono nato
per piangere…
Alla luce di una candela m’addormento
forse per capire un giorno
che io ero una ben piccola cosa,
piccola come il coro dei 30000,
come la loro vita che dorme
laggiù nei campi,
che dorme e si sveglierà,
aprirà gli occhi
e per non vedere troppo
si lascerà riprendere dal sonno…

Zanus Zachenburg 19/07/1929 – Auschwitz 18/12/1943



SHOA



Difficile da riconoscere, ma era qui.
Qui bruciavano la gente.
Molta gente è stata bruciata qui.
Sì, questo è il luogo.
Nessuno ripartiva mai di qui.

I camion a gas arrivavano là…
C’erano due immensi forni…
e dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e le fiamme salivano fino al cielo.

Fino al cielo?

Sì.
Era terribile.
Questo non si può raccontare.
Nessuno può
immaginare quello che è successo qui.
Impossibile. E nessuno può capirlo.
E anche io, oggi…

Non posso credere di essere qui.
No, questo non posso crederlo.
Qui era sempre così tranquillo. Sempre.
Quando bruciavano ogni giorno 2000 persone, ebrei,
era altrettanto tranquillo.
Nessuno gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era silenzioso. Calmo.
Come ora.”

Claude Lanzmann




Conoscete queste poesie? Vi piacciono?
Spero che le parole tristi e struggenti di questi componimenti vi siano state d’aiuto per pensare nel vostro cuore al significato di questa terribile ricorrenza.
E come sempre… cerchiamo di non dimenticare!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)