L'esilarante tragicommedia di Paola Galassi al Teatro Agorà
Cari
lettori,
primo
appuntamento del 2019 con i “Consigli teatrali”!
Come
già fatto in novembre, oggi vi presento uno spettacolo che è stato
messo in scena durante la serata di venerdì 18 gennaio al Cinema Teatro Agorà di Cernusco sul Naviglio, il mio paese.
Si
tratta di “Jena ridens”, una commedia esilarante, che tra una gag
e l’altra invita però a riflettere su un tema sempre più
importante.
Vediamo
meglio insieme i dettagli di questo spettacolo!
I
protagonisti
Stefano
Chiodaroli è un direttore di banca autoritario e piuttosto
dispotico, affetto da due evidenti problemi di salute: è
narcolettico e zoppo. Egli ha un passato da attore di tv e teatro, ma
ormai da tempo ha abbandonato questa strada.
Un
venerdì sera egli decide di scendere di nascosto nel caveau ed
avvisa solo alcuni suoi dipendenti che si tratterrà lì per
osservare il comportamento di una guardia giurata.
Ussi
Alzati ed Alfredo Colina sono una coppia di “ladri per caso”, che
si sono visti rifiutare il mutuo dalla banca ed hanno deciso di fare
una rapina.
Una volta arrivati sul luogo, però, essi non sanno
assolutamente come muoversi e si rendono conto di aver dimenticato
degli attrezzi fondamentali e di avere con sé solo panini al
prosciutto ed un computer che non si apre.
Ottavio
Bordone, infine, è Spina, una guardia giurata che si è trattenuta
nel caveau fuori orario per poter consumare in pace un pasto
ipercalorico e qualche sorso di Sangiovese.
I
quattro protagonisti della vicenda si ritrovano così ad essere nel
caveau della banca nel medesimo venerdì sera, in un momento nel
quale non dovrebbe esserci nessuno.
La situazione, da complicata,
diventa tragica quando, tentando di ammanettare la guardia giurata
(che pure non porta con sé le manette), i due maldestri ladri
sigillano accidentalmente il portellone.
I malcapitati si rendono
conto di essere chiusi dentro fino al lunedì mattina successivo...
Una
trappola dalla quale sfuggire
Nel
corso del primo tempo dello spettacolo, i quattro protagonisti
tentano in ogni modo di mettersi in contatto con l’esterno e di
chiedere soccorso.
Il
vero problema, infatti, non è tanto la sgradevole situazione, bensì
l’impossibilità di aspettare la fine del weekend per uscire.
All’interno
del caveau, infatti, è in funzione un sistema di risparmio
energetico chiamato “Eco2017”, che toglie fino all’80%
dell’ossigeno all’interno dell’abitacolo.
Spaventati
dal reale pericolo di soffocamento, i quattro sfortunati cercano in
ogni modo di sfuggire dalla trappola che essi stessi hanno
accidentalmente creato, ma sembra non esserci via d’uscita.
Una
sola è la strada da percorrere: tentare di rimettere in funzione un
vecchio telefono che solitamente serve solo per le chiamate interne.
La guardia giurata Spina, con uno sforzo di memoria (davvero notevole
per le sue capacità, come non mancano di notare gli altri tre),
riesce a ricordare un codice per avviare l’apparecchio e comunicare
con l’esterno.
Il
direttore, seppur risentito con Spina che, a quanto pare, ha già
usato il telefono della banca per le sue chiamate private, chiama
immediatamente i soccorsi, chiedendo di essere liberato al più
presto insieme ai suoi compagni di sventura.
In
segno di gratitudine nei confronti dei due ladri, che sono
evidentemente incapaci di far del male a chiunque, egli dice alle
autorità di essere rimasto bloccato insieme ad una guardia giurata
ed a due mimi che ogni venerdì animano la banca.
Dopo
un lasso di tempo più lungo del previsto, però, i malcapitati si
rendono conto che i soccorsi stentano ad arrivare. Mentre si
interrogano sul motivo di tale ritardo, il telefono suona nuovamente…
chi sarà?
Disavventura
in diretta
Il
secondo tempo dello spettacolo, seppur estremamente divertente, è di
carattere spiccatamente tragicomico.
Al
telefono, infatti, c'è un’emittente televisiva, che informa i
quattro protagonisti di star trasmettendo in diretta le loro gesta
nel caveau.
Il
direttore ed i suoi compagni di sventura si trovano di fronte ad un
dilemma. Da un lato essi sono in pericolo di vita, e non manca più
molto tempo prima che l’ossigeno inizi a scarseggiare.
Dall’altro,
però, come dire di no all’opportunità di diventare celebri, anche
solo per un giorno ed a causa di una circostanza sfortunata?
Essi
finiscono per mettersi d’accordo con l’emittente televisiva, che
promette loro che li libererà quando inizieranno a sentirsi male e
che li pagherà profumatamente.
Cosa
inventarsi, però, per intrattenere il pubblico che li sta guardando?
Le proposte sono tante, dall’imitazione di un talk show impegnato
alla classica litigata trash che fa innalzare i picchi di share.
L’idea
più interessante, però, sembra quella di rispolverare il passato
artistico del direttore e di proporre un classico shakespeariano.
Si
ha così un esilarante scena di “teatro nel teatro”, nella quale
Spina ed i due ladri tentano inutilmente di assecondare il direttore
in una sorta di reinvenzione di Amleto…
Risate
ed un pizzico di malinconia
Come
si sarà facilmente intuito, Jena ridens è uno spettacolo che
diverte parecchio. Il ritmo è molto serrato, le gag si susseguono ed
in due o tre momenti è davvero difficile restare composti sulla
sedia.
Volendo
interpretare questo spettacolo in una chiave più positiva, dunque,
si potrebbe concludere che la risata è davvero la miglior medicina,
in grado di scongiurare anche un pericolo reale e la paura della
morte.
Non
bisogna però dimenticare che i quattro sfortunati protagonisti
accettano di prolungare le loro sofferenze nel momento in cui vengono
a sapere che esse possono diventare la chiave per un compenso e per
la celebrità.
Fino a che punto, dunque, l’uomo è disposto a
rischiare per ottenere soldi e fama?
Questa
è la domanda alla quale lo spettacolo tenta di rispondere, in un
crescendo di risate che si fanno sempre più amare man mano che la
storia procede.
Purtroppo
lo spettacolo è rimasto a teatro solo una sera!
Tuttavia,
dal momento che gli attori sono conosciuti, credo che si tratti di
uno spettacolo itinerante che sicuramente farà tappa in altre città.
Voi
lo conoscete? Avete visto qualche altro spettacolo con questi
interpreti?
Personalmente,
mi è già capitato di vedere Stefano Chiodaroli in un altro
spettacolo molto divertente, del quale ho parlato qui.
Vi
ho incuriosito? Fatemi sapere!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Non conosco questo spettacolo, e il fatto che sia divertente ma anche malinconico e un po' amaro mi piace, se potessi, lo vedrei volentieri!
RispondiEliminaBuona serata :))
Ciao Angela! Spero che lo spettacolo arriverà vicino a dove abiti, così lo potrai vedere! Buona serata anche a te :-)
EliminaMi piace il fatto che da una commedia comica però diano tanti spunti di riflessione, sembra proprio carino
RispondiEliminaCiao Susy! è vero, sul momento si ride tanto...ma tornando a casa si riflette! :-)
EliminaChiodaroli, odiato a Zelig e amato a Love Bugs (e il personaggio era lo stesso! Ma era il contesto diverso a fare la differenza).
RispondiEliminaRitengo che sia un personaggio interessante, alla fine, e questo spettacolo teatrale mi sembra lo confermi.
Storia vagamente anni '80 (tutti rinchiusi nel caveau il weekend, ladri e guardie), ma bellissima riflessione sulla voglia di conquistare la celebrità a scapito di tutti.
Bella recensione Silvia!
Ciao Riccardo! Mi ricordo di Zelig e Love bugs... ormai sono passati un po' di anni! L'idea iniziale dello spettacolo è già "vista", ma poi lo sviluppo è interessante. Contenta che la recensione ti sia piaciuta!
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