giovedì 24 gennaio 2019

GIORNATA DELLA MEMORIA 2019... IN POESIA





Cari lettori,
per la nostra rubrica “L’angolo della poesia”, oggi vi propongo un post per ricordare insieme la Giornata della Memoria, il 27 gennaio, che cade proprio questa domenica.


Ho scelto infatti alcune composizioni, alcune celeberrime, altre abbastanza note, altre ancora che mi erano del tutto ignote.

Spero che queste parole siano d’ispirazione quanto lo sono state per me e che vi faccia piacere leggerle in questa giornata importante.



APRILE



Prova anche tu
una volta che ti senti solo
o infelice e triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.

Anna Frank



SE QUESTO È UN UOMO



Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando la sera
Cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa, andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi



POESIA DI UN RAGAZZO TROVATA IN UN GHETTO NEL 1941



Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi sarò contento,
a che serve essere tristi, a che serve.
Perché soffia un vento cattivo.
Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
e ad ogni amaro giorno dirò,
da domani, sarà triste,
oggi no.



VEDRAI CHE È BELLO VIVERE



Chi s’aggrappa al nido
non sa che cos’è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.

Quando all’alba il raggio del sole
illumina la terra
e l’alba scintilla di perle dorate,
quando l’aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.

Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini con la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.

Anonimo, 1941



FILO SPINATO



Su un acceso rosso tramonto,
sotto gl’ippocastani feriti,
sul piazzale giallo di sabbia,
ieri i giorni sono tutti uguali,
belli come gli alberi fioriti.
È il mondo che sorride
e io vorrei volare. Ma dove?
Un filo spinato impedisce
che qui dentro sboccino fiori.
Non posso volare.
Non voglio morire.

Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin



INFANZIA MISERABILE


Infanzia miserabile, catena
che ti lega al nemico e alla forca.
Miserabile infanzia, che dentro
il suo squallore
già distingue il bene e il male.
Laggiù dove l’infanzia dolcemente
riposa
nelle piccole aiuole di un parco
laggiù, in quella casa, qualcosa si è spezzato
quando su di me è caduto il disprezzo:
laggiù, nei giardini o nei fiori
o sul seno materno, dove io sono nato
per piangere…
Alla luce di una candela m’addormento
forse per capire un giorno
che io ero una ben piccola cosa,
piccola come il coro dei 30000,
come la loro vita che dorme
laggiù nei campi,
che dorme e si sveglierà,
aprirà gli occhi
e per non vedere troppo
si lascerà riprendere dal sonno…

Zanus Zachenburg 19/07/1929 – Auschwitz 18/12/1943



SHOA



Difficile da riconoscere, ma era qui.
Qui bruciavano la gente.
Molta gente è stata bruciata qui.
Sì, questo è il luogo.
Nessuno ripartiva mai di qui.

I camion a gas arrivavano là…
C’erano due immensi forni…
e dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e le fiamme salivano fino al cielo.

Fino al cielo?

Sì.
Era terribile.
Questo non si può raccontare.
Nessuno può
immaginare quello che è successo qui.
Impossibile. E nessuno può capirlo.
E anche io, oggi…

Non posso credere di essere qui.
No, questo non posso crederlo.
Qui era sempre così tranquillo. Sempre.
Quando bruciavano ogni giorno 2000 persone, ebrei,
era altrettanto tranquillo.
Nessuno gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era silenzioso. Calmo.
Come ora.”

Claude Lanzmann




Conoscete queste poesie? Vi piacciono?
Spero che le parole tristi e struggenti di questi componimenti vi siano state d’aiuto per pensare nel vostro cuore al significato di questa terribile ricorrenza.
E come sempre… cerchiamo di non dimenticare!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

16 commenti :

  1. Cara Silvia,
    fino a qualche anno fa mi piaceva molto scrivere poesie.
    Permettimi, quindi, di condividere qui qualche verso che dedicai all'Olocausto.
    Gli sono molto affezionata e sarebbe bello ricevere la tua opinione.

    Uomini senza ombra

    Sguardi persi,
    volti evanescenti.
    Uomini,
    donne,
    bambini
    senza età,
    nome,
    sesso.
    Anime vaghe
    rinchiuse nella trappola
    della morte.
    Pregano
    stanchi
    verso l’ultimo
    respiro.
    S’illudono
    di sconfiggere
    l’oscurità.
    Arresi,
    non reagiscono.
    Ebrei
    li chiamano.
    Moriranno.
    Uomini senza ombra
    le cui anime
    vagheranno nei cuori,
    finché la gente
    riuscirà a contenerle.
    L’eco dei lamenti
    risuonerà ancora
    nel mondo.
    Rintocco di
    campane,
    ogni domenica
    di aprile.

    Claudia Turchiarulo

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    1. Ciao Claudia! Complimenti per la poesia, davvero.
      Le immagini che hai evocato sono molto significative. Purtroppo la domanda resta: fino a quando la gente riuscirà a contenere nel cuore questi ricordi? Per questo è così importante conservare la memoria...

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    1. Ciao! Purtroppo è una ricorrenza triste, ma è necessario che sia così!

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  3. delle poesie struggenti e bellissime nel loro squarcio di dolore..
    fanno male.

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    1. Ciao! Hai ragione, alcuni versi sono un vero colpo al cuore!

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  4. Ciao Silvia, è un bellissimo post.
    Alcune di queste sono estremamente suggestive e bellissime.
    "Se questo è un uomo" di Primo Levi e "Diario" di Anna Frank sono dei capolavori che non dimenticherò mai.

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    1. Ciao! È vero, è difficile dimenticare questi capolavori!

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  5. Belle poesie, su un tema poi che non smette di lacerare l'anima.

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    1. Ciao Pietro! Hai ragione, solo mercoledì sera ho visto un'intervista a Liliana Segre e mi sono commossa!

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  6. Grazie di questo post e della scelta delle poesie. Dovrei trovare il coraggio di leggere più cose che riguardano l'Olocausto, almeno in questo periodo dell'anno, ma non sempre è facile.

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    1. Ciao Beth! Guarda, io sono la prima che fa fatica a sentire e leggere storie di questo tipo...ma ogni tanto mi auto-convinco!

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