Cari
lettori,
per
la nostra rubrica “L’angolo della poesia”, oggi vi propongo un
post per ricordare insieme la Giornata della Memoria, il 27 gennaio,
che cade proprio questa domenica.
Ho
scelto infatti alcune composizioni, alcune celeberrime, altre
abbastanza note, altre ancora che mi erano del tutto ignote.
Spero
che queste parole siano d’ispirazione quanto lo sono state per me e
che vi faccia piacere leggerle in questa giornata importante.
APRILE
Prova
anche tu
una
volta che ti senti solo
o
infelice e triste,
a
guardare fuori dalla soffitta
quando
il tempo è così bello.
Non
le case o i tetti, ma il cielo.
Finché
potrai guardare
il
cielo senza timori,
sarai
sicuro
di
essere puro dentro
e
tornerai
ad
essere felice.
Anna
Frank
SE
QUESTO È UN UOMO
Voi
che vivete sicuri
Nelle
vostre tiepide case,
Voi
che trovate tornando la sera
Cibo
caldo e visi amici:
Considerate
se questo è un uomo
Che
lavora nel fango
Che
non conosce pace
Che
lotta per un pezzo di pane
Che
muore per un sì o per un no.
Considerate
se questa è una donna,
Senza
capelli e senza nome
Senza
più forza di ricordare
Vuoti
gli occhi e freddo il grembo
Come
una rana d’inverno.
Meditate
che questo è stato:
Vi
comando queste parole.
Scolpitele
nel vostro cuore
Stando
in casa, andando per via,
Coricandovi,
alzandovi;
Ripetetele
ai vostri figli.
O
vi si sfaccia la casa,
La
malattia vi impedisca,
I
vostri nati torcano il viso da voi.
Primo
Levi
POESIA
DI UN RAGAZZO TROVATA IN UN GHETTO NEL 1941
Da
domani sarà triste, da domani.
Ma
oggi sarò contento,
a
che serve essere tristi, a che serve.
Perché
soffia un vento cattivo.
Perché
dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse
il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse
domani splenderà ancora il sole.
E
non vi sarà ragione di tristezza.
Da
domani sarà triste, da domani.
Ma
oggi, oggi sarò contento,
e
ad ogni amaro giorno dirò,
da
domani, sarà triste,
oggi
no.
VEDRAI
CHE È BELLO VIVERE
Chi
s’aggrappa al nido
non
sa che cos’è il mondo,
non
sa quello che tutti gli uccelli sanno
e
non sa perché voglia cantare
il
creato e la sua bellezza.
Quando
all’alba il raggio del sole
illumina
la terra
e
l’alba scintilla di perle dorate,
quando
l’aurora scompare
e
i merli fischiano tra le siepi,
allora
capisco come è bello vivere.
Prova,
amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando
cammini con la natura
per
intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche
se lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai
che è bello vivere.
Anonimo,
1941
FILO
SPINATO
Su
un acceso rosso tramonto,
sotto
gl’ippocastani feriti,
sul
piazzale giallo di sabbia,
ieri
i giorni sono tutti uguali,
belli
come gli alberi fioriti.
È
il mondo che sorride
e
io vorrei volare. Ma dove?
Un
filo spinato impedisce
che
qui dentro sboccino fiori.
Non
posso volare.
Non
voglio morire.
Peter,
bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin
INFANZIA
MISERABILE
Infanzia
miserabile, catena
che
ti lega al nemico e alla forca.
Miserabile
infanzia, che dentro
il
suo squallore
già
distingue il bene e il male.
Laggiù
dove l’infanzia dolcemente
riposa
nelle
piccole aiuole di un parco
laggiù,
in quella casa, qualcosa si è spezzato
quando
su di me è caduto il disprezzo:
laggiù,
nei giardini o nei fiori
o
sul seno materno, dove io sono nato
per
piangere…
Alla
luce di una candela m’addormento
forse
per capire un giorno
che
io ero una ben piccola cosa,
piccola
come il coro dei 30000,
come
la loro vita che dorme
laggiù
nei campi,
che
dorme e si sveglierà,
aprirà
gli occhi
e
per non vedere troppo
si
lascerà riprendere dal sonno…
Zanus
Zachenburg 19/07/1929 – Auschwitz 18/12/1943
SHOA
“Difficile
da riconoscere, ma era qui.
Qui
bruciavano la gente.
Molta
gente è stata bruciata qui.
Sì,
questo è il luogo.
Nessuno
ripartiva mai di qui.
I
camion a gas arrivavano là…
C’erano
due immensi forni…
e
dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e
le fiamme salivano fino al cielo.
Fino
al cielo?
Sì.
Era
terribile.
Questo
non si può raccontare.
Nessuno
può
immaginare
quello che è successo qui.
Impossibile.
E nessuno può capirlo.
E
anche io, oggi…
Non
posso credere di essere qui.
No,
questo non posso crederlo.
Qui
era sempre così tranquillo. Sempre.
Quando
bruciavano ogni giorno 2000 persone, ebrei,
era
altrettanto tranquillo.
Nessuno
gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era
silenzioso. Calmo.
Come
ora.”
Claude
Lanzmann
Conoscete
queste poesie? Vi piacciono?
Spero
che le parole tristi e struggenti di questi componimenti vi siano
state d’aiuto per pensare nel vostro cuore al significato di questa
terribile ricorrenza.
E
come sempre… cerchiamo di non dimenticare!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Cara Silvia,
RispondiEliminafino a qualche anno fa mi piaceva molto scrivere poesie.
Permettimi, quindi, di condividere qui qualche verso che dedicai all'Olocausto.
Gli sono molto affezionata e sarebbe bello ricevere la tua opinione.
Uomini senza ombra
Sguardi persi,
volti evanescenti.
Uomini,
donne,
bambini
senza età,
nome,
sesso.
Anime vaghe
rinchiuse nella trappola
della morte.
Pregano
stanchi
verso l’ultimo
respiro.
S’illudono
di sconfiggere
l’oscurità.
Arresi,
non reagiscono.
Ebrei
li chiamano.
Moriranno.
Uomini senza ombra
le cui anime
vagheranno nei cuori,
finché la gente
riuscirà a contenerle.
L’eco dei lamenti
risuonerà ancora
nel mondo.
Rintocco di
campane,
ogni domenica
di aprile.
Claudia Turchiarulo
Ciao Claudia! Complimenti per la poesia, davvero.
EliminaLe immagini che hai evocato sono molto significative. Purtroppo la domanda resta: fino a quando la gente riuscirà a contenere nel cuore questi ricordi? Per questo è così importante conservare la memoria...
Tanta tristezza... bellissime poesie.
RispondiEliminaCiao! Purtroppo è una ricorrenza triste, ma è necessario che sia così!
EliminaVersi struggenti.
RispondiEliminasinforosa
Molto, davvero! :-(
Eliminadelle poesie struggenti e bellissime nel loro squarcio di dolore..
RispondiEliminafanno male.
Ciao! Hai ragione, alcuni versi sono un vero colpo al cuore!
EliminaCiao Silvia, è un bellissimo post.
RispondiEliminaAlcune di queste sono estremamente suggestive e bellissime.
"Se questo è un uomo" di Primo Levi e "Diario" di Anna Frank sono dei capolavori che non dimenticherò mai.
Ciao! È vero, è difficile dimenticare questi capolavori!
EliminaBelle poesie, su un tema poi che non smette di lacerare l'anima.
RispondiEliminaCiao Pietro! Hai ragione, solo mercoledì sera ho visto un'intervista a Liliana Segre e mi sono commossa!
EliminaGrazie di questo post e della scelta delle poesie. Dovrei trovare il coraggio di leggere più cose che riguardano l'Olocausto, almeno in questo periodo dell'anno, ma non sempre è facile.
RispondiEliminaCiao Beth! Guarda, io sono la prima che fa fatica a sentire e leggere storie di questo tipo...ma ogni tanto mi auto-convinco!
Eliminaun pensiero molto bello, grazie
RispondiEliminaCiao Chiara! Grazie a te che lo hai apprezzato!
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