venerdì 22 luglio 2016

BOOKTAG "SEGNI ZODIACALI"

Cari lettori,

oggi mi cimento in un TAG che ho trovato sul blog Bookish Brains, e che mi ha colpito fin da subito per la sua originalità. È ispirato alle caratteristiche dei segni zodiacali, ma, ovviamente, è a tema libri!




1- ARIETE: UN ROMANZO AVVENTUROSO CON CORAGGIOSI PROTAGONISTI






Mi sento di consigliare moltissimo la saga di Divergent, di Veronica Roth. 
Penso che Beatrice-Tris, la protagonista, sia un personaggio affascinante ed ammirevole. 

Tris avrebbe già un futuro certo che la aspetta, con la benedizione della sua famiglia, facendo tutto quello che ci si aspetta da lei.

Ella decide, però, di non essere la “figlia che resta” in famiglia, e di iniziare una nuova avventura nel luogo meno sicuro del loro mondo distopico, perché, come essa stessa si definisce, è “egoista e coraggiosa”.


Stessa cosa si può dire per il protagonista maschile, Four, che non è proprio il classico eroe senza macchia, ma ha dovuto lottare per superare un passato da invisibile e vittima di violenza.


Tutta la trilogia, specie il primo volume, è costellata da colpi di scena e momenti di suspence. Leggere per credere!







2- TORO: UN ROMANZO CON UN PROTAGONISTA MASCHILE AFFASCINANTE






Ho pensato molto a questa risposta, ma, francamente, non posso consigliare altro, se non la trilogia di Alexandros di Valerio Massimo Manfredi. 
Non si può restare insensibili al fascino di Alessandro Magno, giovane condottiero fautore di uno dei più grandi sogni dell'antichità classica.

In questi tre romanzi si ripercorrono l'infanzia dorata, piena di amicizie, insegnamenti e promesse; il mistero insoluto intorno all'uccisione del padre Filippo; gli efferati intrighi della madre Olimpia; la decisione di fuggire verso Oriente; le storiche battaglie del Granico, di Isso e di Gaugamela, che hanno determinato la conquista della Persia; l'esplorazione in India; la grande passione per Roxanne e l'amicizia con Efestione; e poi gli ultimi, difficili anni.


Un crescendo fatto di battaglie, lutti, passioni, rinunce, soddisfazioni, piccoli e grandi rivali, amicizie e legami indissolubili. Una storia affascinante, ma anche destinata ad essere inquinata dalla sete di potere, dalla paura dei nemici, dalla costante insoddisfazione che caratterizza questo splendido personaggio. 
 

L'ultima pagina lascia una sensazione di abbandono che difficilmente se ne va via.






3- GEMELLI: UN ROMANZO CHE TI HA INCURIOSITO PER UNA PARTICOLARITÀ





Di tutte le ricchezze”, di Stefano Benni. Mi ha colpito perché ha parecchie particolarità. Innanzitutto, è un'alternanza di prosa e poesia, ed i testi poetici, dai temi più svariati, sono di rara semplicità e bellezza.

Poi, i personaggi presentati sono quasi tutti “fuori di zucca”… non ce n'è uno normale, davvero! Tuttavia, i rapporti umani che intrecciano sono descritti dall'autore con grande naturalezza.





4- CANCRO: UN LIBRO CON UNA PROTAGONISTA TALMENTE TESTARDA DA RISULTARE ANTIPATICA





Madame Bovary” di Gustave Flaubert. Sono consapevole che stiamo parlando di un grande classico della letteratura. 
Tuttavia, trovo che Emma sia straordinariamente tenace nell'andare incontro alla peggiore delle scelte possibili: inseguire quello che non si ha dimenticando quello che si ha.

Così facendo, provoca una serie infinita di dolori e preoccupazioni al marito, che la ama sinceramente, ed è un'assoluta strega con la povera figlia.

E il tutto per cosa?!? Un avanzamento sociale da ottenere a carissimo prezzo? Beh, bell'affare!






5- LEONE: UN LIBRO CHE A TUTTI PIACE MA CHE A TE ASSOLUTAMENTE NON E' PIACIUTO






Uomini e no”, di Elio Vittorini. 
Mi rendo conto che sia un grande classico e che stiamo parlando di letteratura contemporanea. 
Credo anche che per l'autore scriverlo sia stato un doveroso sfogo: non è facile assistere ai disastri civili della guerra ed a quello che è successo a Milano all'inizio degli anni '40.

Resta il fatto che per me è un cazzotto nello stomaco e che non ce l'ho fatta a finirlo. 
 





6- VERGINE: LA TUA PROTAGONISTA PREFERITA





Risposta quasi obbligata. Fin da quando avevo 6 anni, è Jo di “Piccole donne”. Già da piccola capivo il suo amore per i libri, il suo desiderio di scrivere (...appunto…), la tenacia ed il suo carattere determinato.

Ora che sono un po' più grande, posso capire anche il perché delle sue scelte sentimentali.




7- BILANCIA: UN LIBRO CON UNA COVER BELLISSIMA


 

Il primo che mi viene in mente è “L'acustica perfetta”, di Daria Bignardi.

Il romanzo, delicato ed a tratti struggente, parla della rottura di una coppia e del lungo tentativo di ricerca e riconciliazione da parte di lui.


Quello che più mi ha colpito della copertina è la doppia interpretazione di ciò che è raffigurato: sembrerebbe una montagna che si specchia nel mare, ma, ad una più attenta analisi, si vede che la figura creata è un violino. Il tema della musica è infatti centrale nel romanzo.






8- SCORPIONE: UN LIBRO CHE LEGGENDOLO TI HA FATTO SENTIRE PIÙ' FORTE





Venuto al mondo”, di Margaret Mazzantini. La protagonista di questo romanzo è, secondo me, un'autentica eroina contemporanea! Affronta davvero di tutto: un divorzio molto precoce, l'inseguimento e poi la perdita di un grande amore, la guerra a Sarajevo, la lontananza dagli amici, la maternità frustrata.

È un romanzo che, una volta chiuso, fa pensare: “Ma io, esattamente, di cosa mi lamento ogni giorno?”





9- SAGITTARIO: UN LIBRO CHE NARRA DI UNA STORIA VERA






Forse il romanzo che segnalo non è tanto conosciuto. Si tratta di “Omero, gatto nero”, scritto da Gwen Cooper. 
 

La protagonista vive da sola a Miami, si è appena lasciata con il convivente ed ha un lavoro non sempre soddisfacente. Le sue uniche gioie sono le sue due gatte, la scontrosa Rossella e la bella Vashti. 

Quando un'amica veterinaria le propone di prendersi cura di un terzo micino, che è rimasto cieco in seguito ad un intervento, Gwen non sa che fare, ma poi accetta. Il micino, subito battezzato Omero, si rivela molto coraggioso: impara subito a cavarsela da solo ed inventa qualsiasi cosa per poter sopravvivere come gli altri gatti. 
La “convivenza” non è sempre facile, ma insieme a lui Gwen decide di rilanciarsi nel lavoro e di trasferirsi a New York, dove non mancheranno imprevisti (il peggiore dei quali sarà l'attacco alle Torri Gemelle) ma anche dove conoscerà suo marito.

Una storia solo apparentemente ordinaria, proprio come la vita vera.






10- CAPRICORNO: VAI SUBITO AL SODO E DESCRIVITI CON UN LIBRO





Se dovessi scegliere un libro solo, sicuramente mi orienterei su “Innamorarsi a New York” di Melissa Hill, del quale ho già parlato nel post Consigli in rosa .

La verità è che sono stata a lungo come è Abby, la protagonista, all'inizio del libro: fissata con i molti doveri, incerta davanti ad ogni nuova esperienza, con il timore di non essere all'altezza del so-tutto-io bigotto e rigido di turno, che chissà come mai mi interessava. 
Non è stato facile, negli anni, iniziare a fare come lei: provare qualche cibo nuovo ed assurdo, iscriversi a qualche nuovo corso, imparare a fare tante esperienze da sola, capire che nella vita non ci sono solo studio/lavoro in loop, mandare al diavolo certi ragazzi convinti di vivere ancora nel Medioevo. È una strada in salita! 

Per questo a volte vado a rileggere pezzi di quel libro… più che altro per vedere cosa farebbe Abby al posto mio.





11 - ACQUARIO : CONSIGLIA UN ROMANZO AMBIENTATO NEL FUTURO
 



Purtroppo devo ammettere che ho letto molto, ma molto poco in questo campo. Mi sento di consigliare la trilogia degli “Hunger Games”, ambientata in un futuro immaginario, perché l'ho trovata accattivante e basata su un'idea originale e ben sviluppata.





12- PESCI : UN LIBRO CHE TI HA FATTO SOGNARE AD OCCHI APERTI






Il linguaggio segreto dei fiori”, di Vanessa Diffenbaugh.
 La storia raccontata in questo romanzo mi ha veramente stupito! 

Victoria, una ragazza orfana, nullatenente, maltrattata da tutti e che giustamente ha un carattere difficile e mille problemi relazionali, si ritrova a 18 anni ad essere letteralmente una senzatetto, senza più assistenza sociale obbligatoria e, di conseguenza, in guai grossi.
 
La sua unica passione sono i fiori: per lei, infatti, ognuno di essi ha un messaggio da trasmettere. E sarà proprio questo grande amore a salvarla, a donarle una carriera ed una vita finalmente sua.


Grazie per avere letto fin qui. Credo che questo booktag sia uno dei miei preferiti, perché vi ho messo tanti pensieri personali.
Sono curiosa di sapere se siete d'accordo o meno con quello che ho scritto, dal momento che ho nominato anche tanti classici e qualche "cult" del momento.
Visto che tra pochissimo mi "trasferirò" al mare (evviva!), non mi dispiacerebbe se mi deste anche qualche consiglio di lettura per questo periodo.
Al prossimo post :-)

giovedì 14 luglio 2016

NON SOLO YOUNG ADULT

Consigli di lettura per giovanissimi

 

 

  Cari lettori,
 la scuola è finita da un po' , ed io lo so bene. Alcune famiglie sono andate in vacanza a giugno, altre sono partite in questi giorni, e la maggior parte andrà via in agosto.
 
So bene che, quando si tratta del periodo estivo, moltissimi ragazzi delle scuole medie e superiori non vedono l'ora di abbandonare libri di ogni genere per dedicarsi soltanto a sole, tuffi e divertimento. Li capisco bene: anche io, che di recente sono passata dall'altra parte della cattedra, non ho perso le buone abitudini estive di fare lunghe nuotate e passare ore a fare la “lucertola” sotto il sole.


Tuttavia, se c'è qualcosa che gli ultimi due anni mi hanno insegnato è che ci sono tanti ragazzi che hanno sempre voglia di leggere qualcosa (e, a sorpresa, non sempre la lista di queste persone coincide con quella delle più brave a scuola).





Ho deciso di scrivere questo post andando un po' in controtendenza. Non vi parlerò, quindi, dei prodotti più indicati per gli adolescenti, i cosiddetti young adult, molti dei quali sono comunque godibilissimi anche per gli adulti, e magari saranno oggetto di qualche riflessione futura.


Negli ultimi tempi, mi è capitato di leggere libri di autori notoriamente per adulti, che però, in quei particolari volumi, sembravano rivolgersi ad un pubblico molto più giovane. Non ho potuto fare a meno di pensare che, forse, a questi libri non è stato dato lo spazio adeguato, perché non sono sicura che un/a ragazzo/a molto giovane andrebbe a cercare spontaneamente questi autori.

Ecco dunque i miei personalissimi consigli!






Dove è finita Audrey?, di Sophie Kinsella




La Kinsella non è solo una delle mie autrici preferite, ma è anche, notoriamente, una scrittrice che si rivolge soprattutto ad un pubblico femminile adulto.


Per questo motivo sono rimasta stupefatta nell'iniziare la lettura di questo suo romanzo così diverso, che affronta le vicende trattate da un punto di vista completamente nuovo.


La protagonista e voce narrante è Audrey, una ragazza che, a soli 14 anni, porta già con sé un mistero: tutti si chiedono come mai, infatti, resti sempre a casa, indossando degli spessi occhiali scuri ed evitando il contatto visivo anche con la sua stessa famiglia. 

A quest'ultima non mancano i guai: il padre è un po' annoiato dal lavoro e dalla routine quotidiana, la madre si impone con decisamente troppa autorità, il fratello maggiore ha una preoccupante dipendenza dai videogames ed il fratello minore ha solo 4 anni e tanto bisogno di attenzioni.


Audrey però non riesce a vedere nulla di quanto la circonda, perché è fortemente concentrata sul suo attuale problema: a scuola è successo qualcosa di doloroso (di cui lei stessa fatica a parlare) che l'ha fatta sprofondare in un abisso di paura.

La sua situazione inizierà a svoltare grazie a due fattori: l'idea della dottoressa Sarah, la sua psicanalista, di riprendere la realtà con una fotocamera, e la conoscenza di Linus, amico di suo fratello maggiore Frank.


Temi come la depressione, i traumi e gli attacchi di panico non sono sicuramente facili da trattare nemmeno quando si parla di adulti, e diventano ancora più delicati nel momento in cui si parla di una ragazza all'inizio dell'adolescenza.

Sophie Kinsella invece ci riesce, con una semplicità ed una sensibilità uniche.






Il bosco racconta, di Mauro Corona




 
Questo libro è, in realtà, una raccolta di due volumi in origine separati, ed ora uniti in un'unica edizione.


Il primo volume è Storie del bosco antico, consigliatissimo ai giovani appassionati di animali. Pagina dopo pagina, infatti, viene presentata una serie di brevi racconti, corredati da disegni fatti dallo stesso Corona, ognuno dei quali ha per protagonista un animale diverso. Le storie sono tante ed originali: si racconta, infatti, perché la marmotta ha imparato a fischiare, o perché alcune varietà di uccelli hanno il petto rosso sangue, o, ancora, come è nata la civetta…


Nel secondo volume, invece, Torneranno le quattro stagioni, sono raccolte alcune brevi storie, che l'autore classifica come “fiabe”. L'impressione che ha invece il lettore è che si tratti soprattutto di storie di vita vissuta, raccontate in modo suggestivo ed un po' simbolico. 
Il volume è diviso in quattro parti – Inverno, Primavera, Estate, Autunno – a seconda del momento dell'anno in cui è prevalentemente ambientata ogni storia. I temi principali sono il rapporto tra vecchi e giovani, la povertà di alcune zone d'Italia, la montagna, l'amore per la natura e la ricerca della semplicità della vita.


Il bosco racconta è la classica lettura che si può fare “a più livelli”, e dunque è adattissima sia per adulti che per ragazzi.

Una parentesi di apparente “disimpegno” di un autore giustamente considerato impegnato, che racchiude però messaggi molto formativi.





I pesci non chiudono gli occhi, di Erri De Luca





Il protagonista di questo intenso e poetico romanzo è un ragazzo che ha appena compiuto 10 anni e si rende conto che, per la prima volta, la sua età si scrive con due cifre. La consapevolezza di questo stacco lo fa sentire come un animale che sta compiendo la muta, come se il suo nuovo corpo stesse uscendo da quello vecchio che si è spaccato.


Una vacanza al mare lo porta alla conoscenza di una ragazza misteriosa e riservata, che fa il bagno da sola e poi, asciugandosi i capelli, legge un libro diverso ogni giorno.

L'incontro si trasformerà, a poco a poco, nell'avventura della sua crescita, tra la scoperta del primo amore e quella di una indipendenza da ragazzo e non più da bambino.


Il protagonista si sente proprio come il pesce del titolo: non vuole chiudere gli occhi per non perdersi nulla di quello che gli sta succedendo, che nel suo cuore resterà unico ed irripetibile.


Consiglierei questa lettura ai ragazzi per due motivi.

Il primo è l'apparente semplicità dell'esposizione: il testo è costruito come un mosaico, ma risulta incredibilmente scorrevole, anche per i lettori meno esperti.

Il secondo è l'età interessante di cui parla questo libro: i 10 anni sono il primo momento di transizione, prima ancora di tutte le tempeste emotive dell'adolescenza, e forse se ne parla troppo poco.





Che ne dite? Avete letto questi libri? Vi sono piaciuti?

Ovviamente aspetto anche pareri dei diretti interessati...non siate timidi!

Grazie mille per la lettura, e, come sempre, al prossimo post :-)





sabato 9 luglio 2016

PROF...ANCHE AL CINEMA

Film sulla scuola da non perdere

 

Cari lettori,
oggi affrontiamo insieme un tema che sul mio blog è piuttosto nuovo: il cinema.
Pur non essendo espertissima, mi sono convinta a scrivervi qualcosa dopo diverse osservazioni fatte da miei amici, che mi hanno più volte invitata a pubblicare qualche post in tema. Nota a quasi tutti quelli che mi conoscono, poi, è la mia passione per il cineforum, che quest'anno, purtroppo, ha trovato molto meno posto del solito nel corso della settimana (lavoro dall'altra parte di Milano, doppio corso di danza e casa nuova non hanno aiutato), ma che mi piace sempre.


Esaurite le premesse, veniamo a noi. Per questo primo post da cinefili ho deciso di buttarmi sul classico e di partire da quei film guardando i quali tutti noi insegnanti – di ruolo, pensionanti, pensionati, precari e tirocinanti – decidiamo di rivedere noi stessi e di fare un po' di sana autoanalisi.



Questi sono i quattro titoli che mi sento di consigliare, e spero che tutti voi concediate loro almeno un'opportunità.






La scuola (1995), di Daniele Luchetti





Classica pellicola sul mondo dell'istruzione, vista e rivista, merita comunque una menzione. 
Siamo a Roma, e non certo nella Roma bene: tutto, in questo film, fa intuire che ci troviamo decisamente in periferia, e, com'è ovvio, in una scuola pubblica.


Assistiamo ovviamente al più classico scenario che ci presenta l'istruzione statale: crepe sui muri, bagni mal funzionanti, persino pareti che crollano (e si sospetta che un'insegnante sia rimasta coinvolta, visto il ritrovamento di una sua scarpa sul luogo del delitto). 
 

In questa (a)tipica scuola, nessuno è esemplare: gli studenti tirano a campare, fanno modesti tentativi di arrivare alla sufficienza, non si presentano neanche; il preside si disinteressa dei problemi disciplinari e di rendimento e punta alla promozione di tutti quanti solo per non avere problemi; i docenti, infine, sono arrabbiati, spesso stanchi e frustrati, e qualche volta troppo presi da problemi personali per concentrarsi sull'attività scolastica.



Gran parte del film è ambientato nel corso dell'ultimo giorno di scuola e di un consiglio di classe per le pagelle finali (che diventa quasi una rissa), anche se, ovviamente, assistiamo a numerosi flashbacks che ci raccontano com'è stato l'anno scolastico.


L'unico “eroe per caso”, tutt'altro che perfetto ma onesto e volenteroso, risulta essere il professor Vivaldi, interpretato da un sempre interessante Silvio Orlando (a proposito, andatelo a vedere in “Un paese quasi perfetto”, ne vale la pena!). 

 

La scuola” è un film che, quando è stato fatto, voleva forse immaginare un'utopia negativa di come sarebbe stata la scuola del futuro.

È amaro constatare che molte di queste predizioni si sono avverate. 
È anche però consolante notare quanti Vivaldi esistano ancora.





Bianca come il latte rossa come il sangue (2013), di Giacomo Campiotti





Questo film, tratto dal primo romanzo omonimo di Alessandro D'Avenia, è stato molto discusso per le tematiche trattate. Da molti detrattori, infatti, è stato giudicato un semplice prodotto adolescenziale “mascherato” da storia più impegnativa.


Personalmente mi sento invece di consigliare a tutti la visione di questa pellicola (e ovviamente la lettura del libro), che trovo una delle classiche storie che si possono usufruire a più livelli: è godibile per i ragazzini tanto quanto per gli adulti.


La storia di Leo, che ha 16 anni ed è in guerra con la scuola e con il mondo, si intreccia con quella di due ragazze. 
Una è Beatrice, più grande di Leo ed irraggiungibile, bianca e rossa come i due abiti preferiti della sua omonima della Vita Nova, in grado, con il suo saluto, di “miracol mostrare” (leggi: far squagliare il povero Leo con uno sguardo). 
L'altra è Silvia, la migliore amica di Leo, che, d'accordo con l'omonima della poesia, rappresenta la Speranza che per lui ci sarà sempre qualcuno ad ascoltarlo e sostenerlo.

 

Il percorso di crescita di Leo, che sarà difficile e doloroso, prevede un aiutante d'eccezione: “il sognatore”, ovvero il suo professore.

Mi è piaciuto molto come, nel libro e nel film, è stata presentata questa figura.
 

Troppo spesso i professori vengono immaginati come dei personaggi rigidi, intransigenti, anche un po' troppo metodici e pedanti.

Io credo che la maggior parte dei prof invece sia proprio quello che afferma il film: un gruppo di sognatori che insegue un ideale (nel mio caso, quello di dedicare una vita alle Lettere) ed ha la simpatica ed un po' pretenziosa idea di trascinare sulla medesima strada quante più persone sia possibile. 

Molti dicono che la storia di Dante che scrive poemi per un saluto di Beatrice oppure quella di Silvia che fa sempre ogni giorno la stessa strada di fronte alla casa di Leopardi sono racconti ormai sorpassati, e che noi siamo dei pazzi a volere insegnare ancora tutto ciò. Ebbene, questo film dimostra ampiamente il contrario…






Mona Lisa Smile (2008), di Mike Newell





Questa pellicola tutta al femminile affronta il tema dell'istruzione negli anni '50 in America. 
La giovane Katherine (Julia Roberts, per me una delle migliori di sempre), professoressa trentenne e nubile, si ritrova ad essere una delle più giovani insegnanti di un collegio femminile molto rigido e restrittivo. 

Inutili sono i suoi primi tentativi di appassionare le ragazze alla storia dell'arte, la sua materia: Katherine si trova davanti un muro di spocchiose giovani donne il cui unico interesse è terminare gli studi il prima possibile, trovare un buon partito e fare la brava moglie americana.


Il film è la storia di una lotta paziente e costante, giorno dopo giorno e poi mese dopo mese, nel corso dell'anno scolastico.

Katherine si scontra con la dirigenza del collegio, che chiaramente la considera un elemento poco valido; si inimica buona parte del corpo docenti per i suoi metodi così differenti dalla maggioranza dei colleghi; ha, infine, non pochi problemi con le sue stesse studentesse, che si rifiutano di vedere la vita da un'altra prospettiva.


Il lavoro straordinario che Katherine fa è quello di promuovere la dignità e la bellezza interiore di ogni singola ragazza, spingendo tutte quante a lavorare su se stesse, invece di considerarsi solo un bel premio per un uomo ricco.



Questo film mi ha toccato nel profondo proprio per questa attenzione al rapporto prof-alunni, sull'importanza che questo può arrivare ad assumere e su cosa accade quando c'è un inevitabile distacco. 
Ho vissuto questa esperienza da entrambe le parti.

Dalla “parte” della studentessa, posso dirvi che si sopravvive bene: si può sempre rivedere/risentire l'insegnante in questione, la vita prosegue e ci sono tante nuove opportunità da cogliere e maestri di vita da seguire…

Dalla “parte” della neo-prof, invece, posso tranquillamente confessarvi che la questione diventa devastante e che ho ancora parecchia strada da fare.





Il rosso e il blu (2012), di Giuseppe Piccioni




Di solito si dice che “il meglio resta per ultimo”, ed è per questo motivo che, in ultimo, mi sento di consigliare il film sulla scuola che forse preferisco.


Il rosso e il blu” affronta tre storie parallele che si svolgono in un liceo romano.


La preside, interpretata da Margherita Buy, è una donna ancora giovane e completamente dedita alla scuola. La sua serietà, che a tratti diventa rigore, è messa seriamente in crisi nel momento in cui un ragazzo della sua scuola viene di fatto abbandonato dalla famiglia e lei si trova ad occuparsene.


L'anziano professore di storia dell'arte Fiorito, ormai sull'orlo della pensione, scettico e disincantato, non crede più nel valore della scuola, e conta i giorni che gli mancano prima di andarsene, fino al momento in cui una sua ex alunna inizia a cercarlo insistentemente.


Il giovane supplente Prezioso, infine, vorrebbe insegnare Lettere con tutta la passione di cui è capace, ma si scontra con la mollezza di molti dei suoi alunni, la piattezza dei discorsi di tanti suoi colleghi e tanti problemi di burocrazia e gestione della scuola che poco hanno a che fare con la cultura. Fortunatamente alcuni suoi alunni sono meglio di quello che crede…



Il rosso ed il blu” non idealizza la scuola, né fa satira, ma racconta con semplicità ed attenzione tante sfumature dell'animo umano, lasciando un implicito messaggio: si può sempre ricominciare, e, come Odisseo (citato nella storia), arrivare alla propria Penelope alla fine di tanti tormenti.






E voi… che cosa ne pensate?

Avete visto questi film? Vi piacciono? Ne avete altri da consigliare?

E che ne pensate di un eventuale spazio cineforum sul blog?




Troppe domande, eh? Non vi preoccupate, non vi metto il voto… per stavolta, eheh!

Grazie per la lettura e al prossimo post :-)