giovedì 30 marzo 2023

I PREFERITI DI MARZO 2023

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

eccoci arrivati alla fine di marzo!

È stato un mese lungo e ricco. Sono riuscita a vedere e sentire un po’ di più gli amici, a scuola di danza abbiamo portato avanti più coreografie, sono stata a Milano, ho fatto pratica con la macchina nuova, ho sistemato un po’ la casa per la primavera. Il lavoro è stato impegnativo, ma con aprile arriverà qualche pausa.


Oggi chiudiamo il mese insieme con tutto quello che mi è piaciuto, dai libri ai film, dalla musica alla poesia!



Il libro del mese


Vincenzo Malinconico non è più l’uomo che abbiamo conosciuto all’inizio della serie, “semi avvocato, semi divorziato, semi felice”.


Già dal romanzo precedente la sua vita sembra aver preso una nuova direzione. Abbandonato l’ufficio baraccato e pieno di scrivanie Ikea che divideva con un amico che non si è rivelato tale, da un po’ egli divide un prestigioso (e costosissimo) studio con Benny La Calamita, un figlio di papà che detesta la professione forense e che è noto nell’ambiente più per i suoi dispetti al giudice di pace che per le sue cause, ma che nonostante tutto si è rivelato una persona (quasi) seria.


Chiusi gli strascichi con la ex moglie Nives, e finita definitivamente la storia con la collega Alessandra Persiano, da mesi egli porta avanti una relazione serena (almeno per i suoi standard) con Veronica, la ex moglie di un avvocato temutissimo.


La figlia Alagia si è sposata e vive altrove, il figlio Alfredo sta cercando di fare carriera nel mondo del cinema indipendente, e, cosa più importante di tutte, la malattia è stata sconfitta.


Insomma, il nostro mesto e sarcastico avvocato Malinconico, che a volte tende a definirsi “una mappina d’uomo”, è sulla buona strada per la felicità.


Eppure i casi strani capitano tutti a lui. Un giorno Veronica insiste per presentargli un’amica, Maria Egizia detta Ega, che ha da proporgli una causa insolita. La donna è una delle tante amanti pentite, una persona che per tanto tempo ha rivestito la parte dell’ “altra”, salvo rendersi conto che l’uomo che ama non avrebbe mai lasciato la moglie. Ora Ega si sente sola e sconfitta, ha la sensazione di aver solo perso tempo che avrebbe potuto dedicare a se stessa, alla sua crescita e ad altri amori che le avrebbero dato più felicità… e così ha pensato di fare causa al suo ex amante, perché l’investimento amoroso al quale si è dedicata si è rivelato una truffa epocale.


Malinconico prova a spiegare a Ega che purtroppo non può farle da avvocato, perché le relazioni amorose non sono regolate da un manuale di diritto, ma la donna non ha ancora finito. Ella, infatti, è riuscita a riunire un gruppetto di persone nelle sue stesse condizioni, che si ritrovano ogni settimana in un teatro per confidarsi i reciproci tormenti (in stile “amanti clandestini anonimi” ) ed hanno intenzione di fare una class action.


A Malinconico non resta che affidarsi alla speranza che il suo socio Benny rida loro in faccia e li mandi via, ma quest’ultimo, invaghito di Ega e deciso a risollevarla dalla sua solitudine, accetta persino con entusiasmo di partecipare agli incontri dello stravagante gruppo.


Nel frattempo, il nostro protagonista ha altri due problemi: un misterioso individuo lo tallona, inviando addirittura dei crisantemi in studio, ed un magistrato di primissimo piano, una donna che vive sotto scorta e sembra più dura della roccia, inizia a fargli delle timide avances. Il fatto che Alagia stia per farlo diventare nonno, poi, complica ancora di più i giri tortuosi della sua mente già affollata.



Era da un po’ di tempo che avevo in mente di leggere l’ultimo capitolo delle disavventure di Vincenzo Malinconico. Quest’autunno, il nostro “avvocato d’insuccesso” è diventato protagonista di una fiction, e devo dire che all’inizio avevo i miei dubbi: temevo che, considerata la tendenza al dramma che talvolta hanno gli autori RAI, le storie sarebbero state reinterpretate esclusivamente in chiave gialla, oppure mélo/sentimentale. Fortunatamente tutta la verve ironica e le tante scene divertenti sono arrivate anche sul piccolo schermo, ed è stato un piacere ritrovare tutti i personaggi… in versione 3D!


Sono felice, dove ho sbagliato? , così come gli altri romanzi della serie, ha come tematica chiave una delle tante forme di amore. Amore filiale e disperazione in Mia suocera beve; (in)capacità di parlare dei propri sentimenti in Sono contrario alle emozioni; difficoltose separazioni in Divorziare con stile; rapporti in delicato equilibrio e preoccupazione per i propri cari in I valori che contano (avrei preferito non saperli).


Questa volta l’autore ci racconta il “bagaglio ingombrante” che ci si porta dietro quando un rapporto finisce, e magari finisce anche male: la sensazione di aver solo perso tempo, lo spreco di energie per una persona che si rivela ben diversa da come sembrava, la paura di essere stati presi in giro se si è trattato di una relazione clandestina, e poi quella voglia un po’ arrabbiata ed un po’ ostinata di voler ripartire da se stessi, di svoltare, anche se ancora non si sa bene come.


Potrebbe sembrare un tema pesante come un macigno, letto così, ma le modalità con cui viene raccontato sono sempre ironiche, e spesso pure esilaranti. Le risate che ci si fa leggendo questa storia fanno veramente bene al cuore!


Ho un’unica richiesta: a quando il romanzo che ha per protagonista il mitico Benny La Calamita? Direi che a questo punto è necessario… è una star nata!



Il film del mese


Corre il 1609. Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio, dopo essere stato accusato dell’omicidio di Ranuccio Tomassoni, un brigante romano, è fuggito dalla capitale e si è rifugiato a Napoli dalla famiglia Colonna. Egli è in grande amicizia sia con la madre che con il figlio, e spera che al più presto riceverà la grazia papale.


Purtroppo, un giorno, i fratelli ed i cugino di Ranuccio gli tendono un agguato e riescono a sfregiarlo alla guancia prima di dover scappare. La vendetta privata di una famiglia di criminali, considerata la chiara fama di Caravaggio, rischia però di creare un grosso caso politico tra lo Stato della Chiesa ed il Regno delle Due Sicilie.


Il Papa assolda un uomo misterioso dell’Inquisizione per fare luce sul passato turbolento di Caravaggio e su quello che dalla Legge è stato ritenuto un delitto.


Pian piano, interrogando, torturando e corrompendo, questo enigmatico personaggio riporta alla luce un ritratto a luci ed ombre di Michelangelo Merisi. La sua giovinezza, tra la ribellione nei confronti del suo primo maestro, gli arresti ed il tempo speso nel chiostro di San Filippo Neri, dove gli ultimi di ogni genere trovavano un sicuro rifugio; il suo incontro con Annuccia, Lena e le altre sue muse, poverissime prostitute ritratte come Sante e Madonne; i giorni in prigione con Giordano Bruno; le lunghe notti tra taverne e risse, e l’astio crescente tra lui e Ranuccio Tomassoni, prima per debiti di gioco e poi per le reciproche offese.


Tutti coloro che incontrano Caravaggio, per un motivo o per l’altro, restano affascinati da lui, e l’artista, a modo suo, ricambia, cogliendo l’essenza di ogni essere umano che lo colpisca, e ritraendolo sulla tela. Un’abilità artistica davanti alla quale nemmeno il più inflessibile degli inquisitori può restare indifferente.



L’ombra di Caravaggio è un film che mi sono ritrovata a vedere quasi per caso, perché finalmente, dopo settimane, sono riuscita a tornare al cineforum infrasettimanale. Mi aspettavo quello che in effetti ho trovato, cioè un film storico piuttosto impegnativo ma ben ricostruito e convincente. Riccardo Scamarcio mi è già piaciuto in altre vesti e la sua interpretazione di Caravaggio è stata davvero intensa.


Quello che non mi aspettavo è che avrei preso a calci negli stinchi Louis Garrel, l’inquisitore, dal primo all’ultimo minuto in cui l’ho visto sullo schermo. E considerato che è uno degli attori più condivisi sui social negli ultimi anni, anche da ragazze ben più giovani di me, devo dire che per farsi odiare così è stato veramente bravo. Vi ho già parlato qualche volta, su questi schermi, del mio percorso di allontanamento dalla Chiesa, e in tutta onestà devo confessarvi che, se anche voi siete su una strada di questo tipo, questo film vi toglierà ogni dubbio. La Controriforma è una delle vergogne più grandi della Chiesa, che in questo film fa una pessima figura ogni singolo minuto.


Guardando questo film ho riflettuto molto su che cosa tutti considerano “sacro” e che cosa potrebbe esserlo per davvero. Credo che questo concetto sia espresso molto bene quando Caravaggio ritrae Annuccia come Maddalena: fuori dallo studio ci sono riti celebrati in modo quasi ossessivo; al suo interno, invece, un uomo che con la sua arte ridona dignità ad una donna sola ed infelice. La pittura di Caravaggio, considerata sacrilega per tanti ministri di culto del tempo, è invece profondamente umana ed illuminata dalla pietas per gli ultimi, che diventano protagonisti di tele che resteranno immortali.


Mi è davvero piaciuto immergermi in questo mondo… e lo consiglio anche a voi!



La musica del mese


Dopo un gennaio di nuovi inizi con Happiness ed un febbraio romantico con Enchanted, continuiamo il nostro percorso con Taylor Swift.


Per marzo vi propongo la mia canzone preferita del suo quinto album, 1989. Si intitola This love ed è una ballata dal sapore nostalgico, ambientata in riva al mare.


Acque chiare ed azzurre

è arrivata l’alta marea e ti ha riportato qui

e potrei andare avanti ancora ed ancora, ancora ed ancora, e lo farò

i cieli si sono fatti più scuri

le correnti ti hanno trasportato qui di nuovo

e tu eri semplicemente andato ed andato, andato ed andato…

In urla silenziose

e nei miei sogni più selvaggi

non ho mai sognato questo


Questa canzone per me è proprio legata al marzo del 2014. Il mese precedente era stato uno dei più impegnativi di sempre. Avevo preso la mia Laurea Magistrale ed accettato una prima esperienza di stage, ed ero al tempo stesso felice per il traguardo raggiunto e spaventata dal futuro. Inoltre, proprio all’inizio di febbraio avevo dovuto affrontare uno dei lutti più importanti della mia vita. Scappare qualche giorno di marzo nella mia Varazze, con il mare chiaro e la primavera che iniziava a fare capolino, è stato davvero un balsamo per l’anima.


Il tuo bacio, la mia guancia

ti ho guardato andare via

il tuo sorriso, il mio fantasma

sono caduta in ginocchio

quando sei giovane, corri e basta

ma poi torni indietro a quello di cui hai bisogno


Non è facile dire addio. Ad una persona importante che ti deve lasciare. Ad una parte della tua vita che per anni è stato il fulcro di tutto, e che nonostante gli alti e bassi di ogni giorno di ha dato tanto. Persino ad una vecchia versione di te stessa che presto cambierà e dovrà reinventarsi.


Però This love mi ha aiutato a riflettere sul fatto che tutto ciò che hai amato non ti lascia mai davvero, ed in in qualche forma tornerà da te. La trovate a questo link.


Questo amore è buono, questo amore è cattivo

questo amore è tornato vivo dalla morte

queste mani ho dovuto lasciarle libere

e questo amore è tornato da me


Questo amore ha lasciato un marchio permanente

questo amore sta brillando nel buio

queste mani ho dovuto lasciarle libere

e questo amore è tornato da me



La poesia del mese


Per questo mese ho pensato di proporvi tre piccole composizioni giapponesi, chiamate tanka, scritte da Yosano Akiko. Queste tre brevi poesie sono una sorta di percorso: dai colori autunnali si passa alle notti più fredde, fino ad arrivare al gradito ritorno della primavera.


Appoggio il mio corpo al cancello

e mi perdo in pensieri

infiniti

guardo il vento autunnale

passare sui fiori rossi.



Ho sentito, non so perché

che tu mi aspettavi

e sono uscita – Nella notte

improvvisa spuntò la luna

sui campi in fiore.



Colombe sull’alta pagoda

dove i fiori di ciliegio

cadono nel vento

a primavera – il mio canto

scriverò sulle loro ali.



Le foto del mese


Non ho fatto in tempo ad inserirlo tra i preferiti di febbraio, ma il weekend lungo di Carnevale, tra il 23 e il 26, sono riuscita a scappare al mio mare! Che dire, il tempo è stato… così. Grigio e freddino. Niente di esaltante, ma almeno ho staccato un pochino, sono stata in famiglia, ho passeggiato, sono andata per negozi ed ho mangiato pesce. Non è poco!



Venerdì 10 avevo una giornata breve al lavoro e così ho pensato di godermi una giornata a Milano! Sono stata alle Gallerie d’Italia per visitare una mostra di cui vi ho parlato in questo post. Poi, dopo una passeggiatina ed una pausa merenda, ho visto un’esposizione fotografica di cui spero di potervi parlare presto!



Ritorna la primavera, ritornano le mattinate a passeggio per Cernusco, “a caccia” di fioriture! Questa magnolia è spettacolare ogni anno…



Nel weekend del 18/19 Cernusco ha vissuto la tradizionale Fiera di San Giuseppe, saltata per due anni per via del Covid e tornata già l’anno scorso. La mia amica Mara è passata a trovarmi ed insieme abbiamo fatto un giro tra bancarelle, mostre fotografiche, dipinti di pittori locali e la ricostruzione di una fattoria in piazza…




E così è volato anche marzo!

Fatemi sapere com’è stato il vostro mese, attendo i vostri commenti!

Grazie per la lettura, ci risentiamo in aprile :-)


lunedì 27 marzo 2023

MENU DI PRIMAVERA... DI CARNE

 Qualche spunto per ricette marzoline




Cari lettori,

oggi, dopo un po’, vi propongo un nuovo post per la nostra rubrica “menu e ricette”!

È arrivata la primavera, e, vedrete, il menu di oggi ha qualche ingrediente di stagione, come i carciofi o le fragole.


Per oggi ho puntato sulla carne, ma più in là vorrei fare un altro menu primaverile con ricette di pesce. Nel frattempo vi ringrazio per l’attenzione che ogni volta dedicate a questi post: questo non è un blog di cucina, ma mi piace proporvi ricette semplici, che si possano fare anche nel mezzo di giornate impegnative, oppure nel weekend senza complicarsi troppo la vita se avete ospiti.


Vi lascio al menu di oggi!



ANTIPASTO:

TORTA PASQUALINA


Ingredienti


- 1 rotolo di pasta sfoglia

- 1 confezione di carciofi surgelati (NOTA BENE! A meno che non siate esperti di pulizia del carciofo, vi consiglio vivamente questa opzione. Anche i carciofi “già spinati” hanno un involucro duro che va controllato foglia per foglia. Io purtroppo una volta ho proprio fallito…)

- 1 ricottina da 100 gr

- 4 uova

- un pugno di parmigiano

- un pochino di sale grosso



Preparazione


- Far bollire una pentola di acqua salata e cuocere i carciofi surgelati per circa 10 minuti. Poi passarli nel mixer, creando una crema omogenea.

- Far bollire un po’ d’acqua in un pentolino e cuocere pochi minuti tre delle quattro uova, finché non sono sode. Metterle da parte ed aspettare che si freddino.

- Accendere il forno a 180° ed attendere che si riscaldi.

- Disporre la pasta sfoglia in una tortiera rotonda e bucherellarla con una forchetta.

- Versare in una ciotola i carciofi frullati, la ricotta, il parmigiano e l’uovo rimasto. Mescolare bene.

- Versare il ripieno sopra alla sfoglia e richiudere bene i bordi, bucherellando anche quelli.

- Togliere la buccia alle uova sode, tagliarle a spicchi e disporle sopra alla torta per decorare.

- Cuocere in forno a 180° per mezz’ora.




PRIMO PIATTO:

SPAGHETTI INTEGRALI CON POMODORINI E GUANCIALE


Ingredienti per ogni persona


- 100 gr circa di spaghetti integrali

- sale grosso

- olio

- misto per soffritto surgelato

- 8/10 pomodorini (ciliegini o datterini)

- una confezione da circa 100 gr di guanciale a striscioline



Preparazione


- Mettere a bollire una pentola di acqua salata.

- Disporre in una padella (pochissimo) olio, misto per soffritto a piacere e guanciale e far cuocere a fuoco basso.

- Quando il guanciale inizia ad essere cotto, aggiungere i pomodorini a spicchi.

- Quando l’acqua bolle, buttare gli spaghetti.

- Scolare gli spaghetti al dente, farli saltare in padella con il sugo e servire.

- NOTA: la ricetta che ho visto su internet comprendeva una spolverata di parmigiano finale. Io non l’ho mai aggiunta perché mi sembrava un mix di “troppe cose” e un po’ troppo salato, però potete sempre provare e dirmi com’è…




SECONDO PIATTO: 

POLLO CON I PEPERONI



Ingredienti (2/3 persone)


circa 300 gr di petto di pollo

1 peperone giallo

2 pomodori da sugo

olio

cipolla surgelata a cubetti

marsala

farina



Preparazione


- Mettere in padella olio e cipolla a cubetti. Aggiungere peperone e pomodori tagliati a pezzettini.

- Tagliare il pollo a pezzetti, infarinare e mettere in padella.

- Far cuocere a fuoco lento finché il pollo non inizia ad essere un po' bianco.

- Versare il marsala ed ultimare la cottura.



DOLCE:

TIRAMISÙ ALLE FRAGOLE


Ingredienti


- 4 uova

- 120 gr di zucchero

- 500 gr di mascarpone

- una confezione di savoiardi da 500 gr

- 250 gr di fragole

- Succo ai frutti di bosco

- Marsala



Preparazione


- Pulire le fragole, tagliarle a pezzettini e metterle da parte in una ciotola.

- Preparare la crema! Iniziare sbattendo i tuorli con lo zucchero, finché non si creerà una sorta di zabaione ben montato (NOTA: farlo con il cucchiaio e la forza di braccia può essere un ottimo antistress ma di sicuro è impegnativo. Quindi mi sento in dovere di dire che anche il Kenwood lo fa molto bene)

- Aggiungere gli albumi montati a neve, sempre dal robottino, of course. Ci sono ricette che consigliano di utilizzare solo la metà dell’albume, ma io mi trovo meglio usandoli tutti, viene più abbondante e morbida senza essere liquida.

- Concludere la preparazione della crema integrando pian piano il mascarpone.

- In un piatto fondo disporre la bagna per i savoiardi, succo e marsala a piacere (a seconda di quanto vi piaccia liquoroso).

- Comporre il tiramisù in una pirofila rettangolare: uno strato di savoiardi imbevuti, uno di crema, uno di fragole a pezzettini. Ripetere.

- Decorare a piacere con le fragole rimaste.

- Mettere in frigo per almeno qualche ora. Il giorno dopo è ancora meglio!





Eccoci arrivati a caffè e ammazzacaffè!

Fatemi sapere quali sono le vostre ricette preferite per la primavera e quale tra queste vi piacerebbe riprodurre.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


giovedì 23 marzo 2023

MECENATI, COLLEZIONISTI, FILANTROPI

 Un giro alla mostra delle Gallerie d'Italia




Cari lettori,

oggi nuovo appuntamento con i “Consigli artistici”!

Vi porto con me alle Gallerie d’Italia di Milano per la mostra Mecenati, collezionisti, filantropi, che ho visitato un paio di settimane fa.


Sono andata lì quasi per caso, ma devo ammettere che sono stata molto contenta di aver fatto un giretto!


Forse è un’esposizione meno pubblicizzata di quelle a Palazzo Reale o al Mudec, ma ci sono pezzi di assoluto prestigio! Vi racconto un po’ meglio in che cosa consiste…



L’organizzazione della mostra


L’esposizione ha inizio subito all’ingresso delle Gallerie d’Italia, al piano terra, nel salone centrale e nelle sale attigue. È stata divisa in 11 spazi espositivi, ognuno dei quali dedicato ad un banchiere che è stato mecenate in ambito artistico e culturale.



Al centro del salone principale c’è un padiglione tutto dedicato ai più celebri, la famiglia Medici. Tra le opere della loro collezione ci sono tele di pregio, sculture classiche e moderne, medaglioni lavorati in pietra antica, vasi greci. L’amore per la classicità, tipica del periodo rinascimentale, è espresso nel cuore della mostra.



Dalla Firenze che prospera sotto Lorenzo Il Magnifico si passa all’epoca barocca, quindi a quella illuminista, napoleonica, novecentesca!



Ciò che più mi ha colpito è stato vedere come ognuno di questi personaggi abbia cavalcato perfettamente lo spirito del tempo. Tra chi è vissuto nel XVIII secolo e si è diviso tra Canova e Thordvalsen, chi ha trascorso il periodo del Romanticismo a stretto contatto con Francesco Hayez e chi ha abitato l’Austria illuminista ed è entrato in confidenza con Beethoven, si è sempre trattato di personaggi dall’ingegno multiforme, colti e scaltri allo stesso tempo.



Un po’ di Cernusco a Milano


La sezione 8 della mostra è forse la più interessante per noi cernuschesi: protagonista è il Cav. Ambrogio Uboldo, vissuto lungo la Martesana in epoca risorgimentale. Alla sua morte, egli ha donato la sua villa di Cernusco sul Naviglio al Comune affinché diventasse quello che è tutt’ora il nostro ospedale.



La sezione dedicata a lui, oltre che il celeberrimo ritratto gigante che tutti noi cernuschesi conosciamo, comprende alcuni elmi decorati, dipinti con scene del Risorgimento, vedute della vecchia Milano. C’è addirittura un enorme dipinto di Hayez che ritrae un giovane Sansone.



Devo dire che per me è stata una bella sorpresa! Per me è un piacere conoscere le tradizioni della mia città e non pensavo che un mio concittadino fosse così illustre da avere addirittura un suo pezzo in mostra in centro Milano.



Il fondatore delle Gallerie d’Italia


L’ultima sezione della mostra è dedicata a Raffaele Mattioli, il fondatore della Banca Commerciale Italiana, il cui edificio è quello che ospita le Gallerie d’Italia.



La sua sezione contiene delle testimonianze particolarmente emozionanti. Oltre a statue, dipinti (un Morandi) e monete, ci sono due lettere incredibili.



La prima è stata scritta da David Rockfeller in persona, che chiede a Mattioli di commissionare due sculture ad un artista suo amico. La seconda, invece, è di Mattioli stesso, per lo scrittore Carlo Emilio Gadda, che sembra star vivendo un momento di crisi creativa (ma Mattioli lascia intuire che si tratta più che altro del suo carattere difficile).


Devo confessarvi che questi pezzetti di “vita vissuta” di personaggi che ho studiato, o che comunque si conoscono… a volte mi emozionano quanto e più delle opere!



Un salto alla collezione permanente


Visto che il biglietto era “tutto compreso”, ne ho approfittato per fare un breve giro anche tra le sale della collezione permanente delle Gallerie d’Italia.



È stata una panoramica abbastanza veloce: se ricordate, la mia visita nel dettaglio è stata poco più di tre anni fa, e ve lo avevo raccontato in questo post. Sono tornata con piacere a visitare le sale della collezione: tante sono le meraviglie, dalle opere ottocentesche a quelle contemporanee, nella cornice meravigliosa di Palazzo Anguissola.



Soprattutto, tornare lì mi ha dato la sensazione che sia passato un secolo dall’ultima volta che ci sono stata. Avevo attraversato quelle sale con tante certezze che davo per scontate, in un periodo che sentivo un po’ “sospeso” da vari punti di vista, non sapevo che cosa mi avrebbe aspettato.



Poi, dalla settimana successiva, molte cose sono cambiate. Un’improvvisa sostituzione per malattia nel mio vecchio liceo e la prima volta che ho insegnato latino. E poi il Covid, il nostro mondo che è andato sottosopra, nuovi incarichi lavorativi ancora e moltissima acqua sotto i ponti.


Tornare in questo posto speciale dopo tutti questi eventi mi ha molto colpito!




Purtroppo ho visto la mostra un po’ last minute… sarà ancora alle Gallerie d’Italia questo weekend, poi chiuderà! Se siete in zona, però, fate ancora in tempo a fare un salto :-)

Fatemi sapere se avete visitato l’esposizione, se vi è piaciuta, se vi ho incuriosito.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)