giovedì 23 marzo 2023

MECENATI, COLLEZIONISTI, FILANTROPI

 Un giro alla mostra delle Gallerie d'Italia




Cari lettori,

oggi nuovo appuntamento con i “Consigli artistici”!

Vi porto con me alle Gallerie d’Italia di Milano per la mostra Mecenati, collezionisti, filantropi, che ho visitato un paio di settimane fa.


Sono andata lì quasi per caso, ma devo ammettere che sono stata molto contenta di aver fatto un giretto!


Forse è un’esposizione meno pubblicizzata di quelle a Palazzo Reale o al Mudec, ma ci sono pezzi di assoluto prestigio! Vi racconto un po’ meglio in che cosa consiste…



L’organizzazione della mostra


L’esposizione ha inizio subito all’ingresso delle Gallerie d’Italia, al piano terra, nel salone centrale e nelle sale attigue. È stata divisa in 11 spazi espositivi, ognuno dei quali dedicato ad un banchiere che è stato mecenate in ambito artistico e culturale.



Al centro del salone principale c’è un padiglione tutto dedicato ai più celebri, la famiglia Medici. Tra le opere della loro collezione ci sono tele di pregio, sculture classiche e moderne, medaglioni lavorati in pietra antica, vasi greci. L’amore per la classicità, tipica del periodo rinascimentale, è espresso nel cuore della mostra.



Dalla Firenze che prospera sotto Lorenzo Il Magnifico si passa all’epoca barocca, quindi a quella illuminista, napoleonica, novecentesca!



Ciò che più mi ha colpito è stato vedere come ognuno di questi personaggi abbia cavalcato perfettamente lo spirito del tempo. Tra chi è vissuto nel XVIII secolo e si è diviso tra Canova e Thordvalsen, chi ha trascorso il periodo del Romanticismo a stretto contatto con Francesco Hayez e chi ha abitato l’Austria illuminista ed è entrato in confidenza con Beethoven, si è sempre trattato di personaggi dall’ingegno multiforme, colti e scaltri allo stesso tempo.



Un po’ di Cernusco a Milano


La sezione 8 della mostra è forse la più interessante per noi cernuschesi: protagonista è il Cav. Ambrogio Uboldo, vissuto lungo la Martesana in epoca risorgimentale. Alla sua morte, egli ha donato la sua villa di Cernusco sul Naviglio al Comune affinché diventasse quello che è tutt’ora il nostro ospedale.



La sezione dedicata a lui, oltre che il celeberrimo ritratto gigante che tutti noi cernuschesi conosciamo, comprende alcuni elmi decorati, dipinti con scene del Risorgimento, vedute della vecchia Milano. C’è addirittura un enorme dipinto di Hayez che ritrae un giovane Sansone.



Devo dire che per me è stata una bella sorpresa! Per me è un piacere conoscere le tradizioni della mia città e non pensavo che un mio concittadino fosse così illustre da avere addirittura un suo pezzo in mostra in centro Milano.



Il fondatore delle Gallerie d’Italia


L’ultima sezione della mostra è dedicata a Raffaele Mattioli, il fondatore della Banca Commerciale Italiana, il cui edificio è quello che ospita le Gallerie d’Italia.



La sua sezione contiene delle testimonianze particolarmente emozionanti. Oltre a statue, dipinti (un Morandi) e monete, ci sono due lettere incredibili.



La prima è stata scritta da David Rockfeller in persona, che chiede a Mattioli di commissionare due sculture ad un artista suo amico. La seconda, invece, è di Mattioli stesso, per lo scrittore Carlo Emilio Gadda, che sembra star vivendo un momento di crisi creativa (ma Mattioli lascia intuire che si tratta più che altro del suo carattere difficile).


Devo confessarvi che questi pezzetti di “vita vissuta” di personaggi che ho studiato, o che comunque si conoscono… a volte mi emozionano quanto e più delle opere!



Un salto alla collezione permanente


Visto che il biglietto era “tutto compreso”, ne ho approfittato per fare un breve giro anche tra le sale della collezione permanente delle Gallerie d’Italia.



È stata una panoramica abbastanza veloce: se ricordate, la mia visita nel dettaglio è stata poco più di tre anni fa, e ve lo avevo raccontato in questo post. Sono tornata con piacere a visitare le sale della collezione: tante sono le meraviglie, dalle opere ottocentesche a quelle contemporanee, nella cornice meravigliosa di Palazzo Anguissola.



Soprattutto, tornare lì mi ha dato la sensazione che sia passato un secolo dall’ultima volta che ci sono stata. Avevo attraversato quelle sale con tante certezze che davo per scontate, in un periodo che sentivo un po’ “sospeso” da vari punti di vista, non sapevo che cosa mi avrebbe aspettato.



Poi, dalla settimana successiva, molte cose sono cambiate. Un’improvvisa sostituzione per malattia nel mio vecchio liceo e la prima volta che ho insegnato latino. E poi il Covid, il nostro mondo che è andato sottosopra, nuovi incarichi lavorativi ancora e moltissima acqua sotto i ponti.


Tornare in questo posto speciale dopo tutti questi eventi mi ha molto colpito!




Purtroppo ho visto la mostra un po’ last minute… sarà ancora alle Gallerie d’Italia questo weekend, poi chiuderà! Se siete in zona, però, fate ancora in tempo a fare un salto :-)

Fatemi sapere se avete visitato l’esposizione, se vi è piaciuta, se vi ho incuriosito.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


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