Una mostra sul Neoclassicismo alle Gallerie d'Italia
Cari
lettori,
per
i nostri “Consigli artistici”, sono molto felice di riportarvi in
un museo del quale vi ho parlato una volta soltanto, in occasione di
una mostra dedicata a Caravaggio: le Gallerie d’Italia, in Piazza
della Scala, a Milano.
L’esposizione
di cui vi parlo oggi confronta tra di loro due maestri della scultura
tra Settecento ed Ottocento: l’italiano Antonio Canova, che non ha
bisogno di presentazioni, ed il suo rivale danese, il più giovane
Bertel Thorvaldsen.
Vediamo
insieme com’è strutturata questa mostra!
Due
artisti e la città eterna
La
prima parte dell’esposizione narra, tramite una serie di
litografie, autoritratti e busti scolpiti, la vita dei due artisti.
Antonio
Canova è stato sicuramente il nome di punta del Neoclassicismo
italiano, il rivoluzionario che, come testimonia un bassorilievo
dell’epoca, ha fatto sì che l’arte della Scultura ottenesse i
medesimi riconoscimenti delle “sorelle maggiori” Pittura ed
Architettura.
Bertel Thorvaldsen, più giovane e di provenienza nordica, crea statue
dall’impostazione leggermente più statica, ma caratterizzate da
attenzione al dettaglio e grande forza espressiva. Egli subisce il
fascino della mitologia classica e delle origini della storia e della
letteratura mediterranea, e, come il suo rivale italiano, non esita a
far diventare dei ed eroi i protagonisti delle sue opere d’arte.
Il
palcoscenico dello scontro tra i due non può che essere Roma, la
Città Eterna, dove entrambi aprono una loro bottega. Alcuni dipinti
dell’epoca testimoniano la grandezza e la magnificenza dei loro
studi, dove lavoravano moltissimi apprendisti, le statue prendevano
rapidamente vita e spesso passavano in visita persone di rilievo
(nobili, capi di Stato, persino Papi).
In
bilico tra neoclassicismo e romanticismo
Il
Settecento e l’Ottocento italiano sono due secoli dominati da due
correnti letterarie ed artistiche: il Neoclassicismo ed il
Romanticismo. Solitamente, in sede scolastica, questi due movimenti
sembrano essere l’uno successivo all’altro. In verità, ci sono
stati alcuni decenni nei quali essi hanno convissuto, e questa mostra
ne fornisce una perfetta dimostrazione.
Una
forma di scultura tipicamente neoclassica, mutuata dall’epoca
antica e dai fregi su templi e monumenti, è il bassorilievo. Uno dei
più belli della mostra è Nesso che rapisce Deianira, di
Thorvaldsen. Non solo la leggenda del centauro che porta nel bosco la
fanciulla è di epoca antica, ma tutto, in quest’opera, dalle vesti
della donna ai dettagli con cui è tratteggiata la forza fisica del
centauro, richiama la Grecia di epoca classica.
Altra
opera interessante è la Juliette Récamier (Beatrice) di
Antonio Canova, il quale mostra di non essere interessato soltanto
all’Antica Grecia, ma anche al mondo romano. Difficile, osservando
questo busto, non pensare alle matrone dell’Urbe.
Se
alcune sezioni della mostra sono puramente neoclassiche, tuttavia, vi
è almeno una sala dalla connotazione fortemente romantica: quella
che contiene, tra le altre opere, i ritratti di Alfieri e di Foscolo.
È
stata proprio la figura di Vittorio Alfieri, un precursore dei suoi
tempi, un uomo che in piena epoca neoclassica sentiva in sé tutti i
tormenti e le angosce del Romanticismo, ad affascinare Canova. Egli,
infatti, ha omaggiato il poeta, letterato e tragediografo con il
progetto maestoso di un monumento funebre.
La mostra ne espone il
bozzetto in scala, con tanto di Italia personificata che piange la
terribile perdita. L’inserimento di un simile soggetto è di gusto
già quasi risorgimentale, sebbene manchino ancora dei decenni prima
che l’Unità d’Italia si compia.
Personaggi
storici e simboli personificati
Sia
Canova che Thorvaldsen si sono dedicati con grande dedizione allo
studio ed alla riproduzione della figura umana, dandole però, di
volta in volta, un significato differente.
Si
tratta di due scultori diventati famosi per i loro soggetti di stampo
mitologico, ma la mostra testimonia che essi si sono dedicati anche
ad altro.
Molto
gettonati sono, per esempio, i personaggi storici più importanti del
tempo: principi, capi di Stato, Papi. Una bellissima statua di Canova
rappresenta una giovane principessa della famiglia Esterházy,
pittrice dilettante, ritratta in una posa naturalissima, mentre
prepara un bozzetto e si volta leggermente per osservare meglio il
soggetto.
Una
piccola sezione della mostra è dedicata a Napoleone, vera star
politica del tempo, ed una lunga serie di bassorilievi di Thorvaldsen
ritrae Alessandro Magno ed il suo esercito in trionfo.
Storia
e politica, dunque, non mancano; esse, tuttavia, trovano il loro
posto accanto ad altre opere dal carattere decisamente più
simbolico.
Sia
Canova che Thorvaldsen, per esempio, sono attirati dal mondo della
danza, e quattro bellissime statue nel salone centrale della mostra
testimoniano questo loro interesse. Ancora una volta, l’ispirazione
è neoclassica: Tersicore, la musa della danza, è il modello
prescelto. Tuttavia, l’opera che forse affascina di più, per la
sua freschezza e spontaneità, è una giovanissima Fanciulla
danzante.
I
due artisti, inoltre, si rivelano particolarmente abili nel
personificare Il Giorno e La Notte (in foto, un tondo dipinto che
riprende un bassorilievo dedicato al momento dell’Alba). Anche
questo è un tema tipicamente classico (l’Aurora dalle dita rosate
si trova già nei poemi omerici), ma viene reinventato con un tocco
di originalità.
Le
grandi figure femminili della mitologia
Il
Salone Centrale della mostra, che ha luogo al piano terra delle
Gallerie d’Italia, espone due opere che sono forse il cuore del
confronto tra Canova e Thorvaldsen: le loro versioni delle Tre
Grazie. A sinistra il maestro italiano, con le tre fanciulle
avvolte in un abbraccio quasi consolatorio, caratterizzate da grande
spontaneità nei movimenti; a destra, il rivale nordico,
dall’impostazione un po’ più statica ma ricca di dettagli,
compreso il piccolo ed adorabile Cupido seduto ai loro piedi.
L’esposizione
gioca tanto sull’idea del confronto, ed a noi visitatori non resta
che ammirare, davvero meravigliati, le incredibili sculture dei due
artisti, fatte di un marmo che a tratti sembra carne o un tessuto
leggero.
Le
protagoniste più amate da entrambi sono le grandi figure femminili
della mitologia. Venere, per esempio, è declinata in moltissimi modi
diversi: mentre esce dal bagno, quando scopre di essere osservata da
occhi umani, durante la famosa gara per il Pomo della Discordia.
Accanto
a lei, spesso ci sono il figlio Eros/Amore e la nuora Psiche, che, in
tanti quadri e sculture dell’epoca, è simbolicamente accostata
all’idea della farfalla (in foto una scultura di Canova, molto meno
famosa di quella del Louvre, ma ugualmente bella).
Un’ultima
figura che sembra aver affascinato molto entrambi gli scultori è
Ebe, la prima dei due coppieri degli dei, simbolo di festa e di
eterna giovinezza. Canova la porta in trionfo, con le vesti
svolazzanti, i gesti risoluti, le delicate brocche d’oro;
Thordvalsen, invece, dà vita ad una figura delicata e riflessiva,
che riflette sulle sue prossime mosse, perché consapevole di aver
perduto il favore di Zeus, il quale, ben presto, la sostituirà con
Ganimede.
La
mostra resterà presso le Gallerie d’Italia fino al 15 marzo!
Consiglio
una visita a tutti, soprattutto ai miei lettori milanesi e lombardi.
Molte di queste opere sono state portate qui in collaborazione con i
musei di Copenaghen e San Pietroburgo, ed è un’occasione davvero
importante per poter osservare un simile tesoro neoclassico in poche
stanze!
Voi
avete visitato questa mostra? Ho visto che anche su Internet è molto
popolare!
Vi
piacciono questi due artisti? Avete visto qualche altra esposizione
dedicata a loro?
Aspetto
un vostro parere!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Cara Silvia, io vengo da quella regione dove Canova, ha lasciato molte opere, e ogni paesi trovo qualcosa di lui!!!
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Ma che bello, allora avrai avuto occoccasi di vedere molte opere di Canova! Buona serata anche a te :-)
EliminaQuanta bellezza, lascia senza parole. Annoterò le date e il luogo, chissà che riesca ad andare, mi piacerebbe tanto. Grazie Silvia. Buona notte.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Spero tanto tanto che riuscirai a vederla, ne vale davvero la pena! Buon weekend :-)
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