Lirici greci #3
Cari
lettori,
nuovo
post dedicato al nostro “Angolo della poesia” e terzo capitolo
del nostro “viaggio immaginario” nella lirica greca.
I
primi due post sono stati dedicati ai canti della vittoria ed alla
differenza tra impegno e disimpegno.
Oggi,
invece, vorrei parlarvi di tre autori che, con le loro opere,
presentano in modo molto efficace il sistema di valori del tempo. Uno
di loro si riferisce ad un ragazzo giovane e gli insegna un corretto
codice di regole non scritte per diventare un adulto ed un cittadino;
un secondo, che già abbiamo conosciuto per quanto riguarda le
tematiche sociali, oggi ci racconta argomenti più privati; l’ultimo,
infine, è molto ironico e rivolge stravaganti preghiere agli dei e
maledizioni contro gli amici che lo hanno tradito.
TEOGNIDE
Teognide
è un poeta elegiaco e lirico che ha scritto alcuni importanti
poemetti, dei quali ci sono arrivati soltanto alcuni frammenti.
La
quasi totalità di essi è indirizzata a Cirno, un giovane con il
quale egli aveva una relazione. Il poeta considera il ragazzo come il
destinatario ideale di una serie di consigli che spaziano dal privato
al pubblico, dall’impegno sociale alle amicizie, dall’amore per
la patria all’oggettiva critica dei difetti della propria città.
1.
O
Cirno, da me poeta sia posto un sigillo
a
questi versi; e mai saranno di nascosto rubati,
ed
essendovi del buono, nessuno li muterà in peggio.
Ognuno
dirà: «Di Teognide il
Megarese
son
questi versi, famoso presso tutti gli uomini.»
Ma
a tutti i cittadini certo non posso piacere;
e
non deve stupire, o Polipaide; neppure Zeus
piace
a tutti quando piove, o quando trattiene la pioggia.
Spinto
dall’affetto, ti insegnerò, o Cirno, quelle cose,
che
dai buoni ho appreso, ancora ragazzo.
Sii
accorto: da opere turpi ed ingiuste
non
trarre onori, distinzioni, o ricchezze.
Questo
dunque sappi: non devi frequentare gli uomini
cattivi,
ma stare sempre con i buoni:
con
essi mangia e bevi: siedi con essi,
e
cerca di piacere a loro, che hanno grande potenza.
Dai
buoni apprenderai precetti buoni; se ai cattivi
ti
mescoli, perderai anche il buon senso che hai.
Appreso
questo, frequenta i buoni, e potrai un giorno dire
che
agli amici io do consigli retti.
3.
Più
di ogni cosa, la povertà soggioga l’uomo buono,
più
della vecchiaia canuta, o Cirno, più della febbre.
Per
fuggirla conviene gettarsi negli abissi del mare
profondo,
o Cirno, giù da rupi scoscese.
Domato
dalla povertà, nulla può l’uomo
né
dire né fare: la sua lingua è legata.
Sulla
terra e, ugualmente, sulla vasta distesa del mare
occorre,
Cirno, creare una liberazione dalla dura povertà.
Per
un uomo povero, o amato Cirno, è meglio essere morto
che
vivere consunto dalla dura povertà.
5.
Rivolgi
a tutti gli amici, o cuore, un animo duttile,
adeguando
il tuo umore a quello di ognuno.
Assumi
la natura di un polipo dalle molte pieghe,
che
sembra a vedersi simile alla pietra cui aderisce.
Una
volta, così assentisci; un’altra, divieni diverso di pelle:
l’abilità
vale più dell’intransigenza.
7.
Giunsi
una volta nella terra di Sicilia:
giunsi
nella pianura dell’Eubea, ricca di viti;
e
a Sparta, splendente città del fiume Eurota, che nutre canne.
Al
mio arrivo, mi accoglievano tutti benevolmente,
ma
nessuna gioia penetrò per questo nell’animo mio,
poiché
nulla è più caro della propria patria.
ARCHILOCO
Archiloco
è un poeta dalla vena piuttosto ironica che abbiamo già conosciuto
nel primo post di questo progetto, quello dedicato ai canti di
guerra.
Oggi,
invece, vi presento delle liriche molto più intimiste, di argomento
amoroso. Egli è uno dei primi poeti a scrivere apertamente delle sue
sofferenze e difficoltà, e questa sua scelta farà scuola sia tra i
lirici greci che tra quelli latini.
6.
Ella
aveva un ramo di mirto, e un bel fiore
di
rosa, e ne gioiva.
*
* *
La
chioma a lei
ombrava
le spalle e la schiena.
7.
Glauco,
guarda! I flutti sconvolgono fin dal profondo
il
mare; sulle vette di Gire, ritto, si erge un nembo,
segno
di tempesta: dall’inatteso coglie il timore.
10.
Cuore,
mio cuore, turbato da affanni senza rimedio,
sorgi,
difenditi, opponendo agli avversari
il
petto; e negli scontri coi nemici poniti, saldo,
di
fronte a loro; e non ti vantare davanti a tutti, se vinci;
vinto,
non gemere, prostrato nella tua casa.
Ma
gioisci delle gioie e soffri dei dolori
non
troppo: apprendi la regola che gli uomini governa.
13.
Tale
una brama d’amore, sotto il cuore avviluppatasi,
versò
sugli occhi una densa nebbia,
e
dal petto rapì i molli sensi.
14.
Infelice,
nel desiderio io giaccio,
senza
vita, per volere degli dèi da dolori tremendi
trafitto
nelle ossa.
IPPONATTE
L’ultimo
dei tre poeti odierni, Ipponatte, potrebbe essere definito un
personaggio che fa satira.
Nel primo dei due frammenti che vi
presento, infatti, egli fa un’insolita richiesta a Hermes, dio
protettore dei ladri e degli impostori, chiedendogli un abbigliamento
adeguato per affrontare il freddo, ma non viene ascoltato dalla
divinità, forse perché troppo onesto per essere protetto da lui.
Nel
secondo, invece, egli invoca una maledizione per tutti gli ex amici
che lo hanno tradito e maltrattato, augurando loro orribili sventure.
2.
Hermes,
caro Hermes, Cillenio, rampollo di Maia,
t’invoco:
ho un freddo cane
e
batto i denti…
*
* *
Da’
un mantello a Ipponatte, e una corta tunichetta,
sandaletti
e babbucce; e di oro
sessanta
stateri, da un’altra casa
*
* *
A
me tu non hai dato una tunica pesante,
riparo
dal freddo d’inverno,
né
con babbucce spesse mi copristi
i
piedi, perché non mi scoppino i geloni.
7.
…
sbattuto
dalle onde.
E
in Salmidesso, nudo, lo accolgano
benevolmente
i Traci
dall’alto
ciuffo – di molti mali, qui, colmerà la misura,
mangiando
il pane della schiavitù -
lui,
irrigidito dal gelo. E fuor della schiuma
sia
tutto coperto di alghe,
e
batta i denti, come un cane
giacendo
bocconi per lo sfinimento
lungo
la battigia.
Questi
mali vorrei incontrasse
chi
m’offese, chi calpestò i giuramenti,
l’amico
d’un tempo.
Con
questo post concludiamo l’analisi della fase più antica della
lirica greca. Nel prossimo affronteremo un vero “mostro sacro”,
l’altro protagonista principale insieme a Saffo. Spero che questo
viaggio nella classicità sia interessante, utile e piacevole per
tutti.
Fatemi
sapere quale di queste poesie vi è piaciuta di più e quale autore
avete preferito finora!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Hi, thanks for the visit! I'm going to see your little place :-)
RispondiEliminaI follow you on gfc # 138 , follow back? :))
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Hi! Ok, thanks for the visit :-)
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