giovedì 12 settembre 2019

I CANTI DELLA VITTORIA

Lirici greci  #1





Cari lettori,
per la nostra rubrica “L’angolo della poesia”, oggi sono davvero felice di iniziare insieme a voi un nuovo progetto di tipo letterario.


Al centro dell’attenzione ci sono i miei amatissimi classici, e, in particolare, i poeti lirici greci. Questo genere poetico si distingue nettamente dall’epica (l’Iliade e l’Odissea) e dall’elegia (poemetti dall’atmosfera malinconica e dall’argomento romantico), in quanto il suo intento è sempre quello di esprimere il pensiero personale dell’autore. Inoltre, la parola “lirica” fa riferimento alla lira, lo strumento musicale che solitamente accompagnava la declamazione di queste poesie.


Qualche tempo fa ho dedicato un post a Saffo, la poetessa diventata famosa per le sue liriche d’amore nei confronti di altre donne.

In questo post e nei successivi spero di presentarvi buona parte dei poeti lirici più importanti, suddividendoli per autori e tematiche.


Oggi vorrei iniziare parlandovi dei primissimi frammenti di poeti lirici che siano mai stati rinvenuti. Come vedrete voi stessi proseguendo la lettura di questo post, gli argomenti che hanno reso la lirica un genere celebre e così importante per la cultura occidentale (l’amore, i piaceri della vita, le riflessioni introspettive) sono arrivati qualche secolo dopo rispetto a questi reperti.


La prima tematica centrale della lirica è infatti l’esortazione alla guerra, anche se declinata in modi diversi. Vediamo insieme quali!



CALLINO



Questo è il primissimo frammento di poesia lirica di tutta la letteratura greca. Callino è vissuto nel VII secolo a.C. e per alcuni critici rientra ancora tra i poeti elegiaci.

Questo breve brano che è arrivato fino a noi è la versione letteraria di uno dei classici discorsi che i generali facevano ai loro soldati prima della battaglia. Sono presenti tutte le tecniche retoriche dell’Iliade, come il grande onore di far vincere la propria patria, la triste prospettiva di una morte in casa, la ricompensa di una gloria eterna.

Tuttavia, il taglio più personale di tante affermazioni ed alcune scelte stilistiche lo pongono su un piano diverso rispetto al poema epico.



1.

Fino a quando sarete oziosi? Quando avrete un animo forte,
o giovani? Non provate vergogna, così neghittosi,
dei vostri vicini? Stare seduti in tempo di pace
voi sembrate, ma la guerra possiede l’intero paese.

* * *

Mentre muore, ognuno per l’ultima volta scagli la lancia.
È cosa onorevole e splendida per l’uomo combattere
contro i nemici, difendendo la terra, i figli e la moglie
legittima; allora la morte verrà, quando le Parche
l’abbian filata. Brandendo in alto la lancia,
avanzi ognuno diritto, e sotto lo scudo raccolga
il suo cuore valoroso, non appena s’accenda la mischia.
Che un uomo sfugga alla morte non è concesso dal fato,
neppure se è prole di antenati immortali.
Spesso, chi fugge la lotta e lo strepito dei dardi
ritorna, e in casa lo coglie destino di morte.
Ma costui non è caro al popolo né desiderabile mai;
l’altro, umili e potenti lo piangono se qualcosa gli accade.
Tutto il popolo ha rimpianto dell’uomo valoroso
quando muore, ma se vive è degno dei semidèi;
nei loro occhi lo vedono quasi fosse una torre:
da solo egli compie imprese degne di molti.



TIRTEO



Tirteo pone al centro della sua narrazione le stesse tematiche di Callino, ma è molto più lontano dalla tradizione epica e rende i suoi versi molto più personali.

Questi brani presentano infatti dei piccoli quadretti idilliaci, degli intermezzi drammatici, delle immagini di rara delicatezza. Per questo motivo Tirteo può essere considerato uno dei precursori dei più grandi lirici greci.



1.

Per un uomo valoroso è bello cadere morto
combattendo in prima fila per la patria;
abbandonare la propria città e i fertili campi
e vagare mendico, è di tutte la sorte più misera,
con la madre errando e con il vecchio padre,
con i figli piccoli e la moglie.
Sarà odioso alla gente presso cui giunge,
cedendo al bisogno e alla detestata povertà:
disonora la stirpe, smentisce il florido aspetto;
disprezzo e sventura lo seguono.
Se, così, dell’uomo randagio non vi è cura,
né rispetto, neppure in futuro per la sua stirpe,
con coraggio per questa terra combattiamo, e per i figli
andiamo a morire, senza più risparmiare la vita.


2.

Al nostro re Teopompo, caro agli dèi,
per merito del quale conquistammo Messene, dalle ampie contrade

* * *

Messene, luogo bello per arare, bello per piantare

* * *

intorno ad essa combatterono per diciannove anni,
sempre, senza interruzione, con animo coraggioso,
i guerrieri, padri dei nostri padri.
E nel ventesimo anno, lasciati i pingui campi,
quelli fuggivano dalle alte cime dell’Itome.



ARCHILOCO



Archiloco è un autore successivo rispetto a Callino e Tirteo, e la differenza rispetto agli altri due è evidente. 

Innanzitutto, egli non scrive soltanto di guerra e di potere, ma anche di altre tematiche che spero affronteremo presto in altri post. Inoltre, in tanti frammenti egli fa delle riflessioni decisamente ironiche sulla guerra, che finiscono per “smitizzare” questo tema e dargli una dimensione molto più umana, nel bene e nel male.


1.

Io sono scudiero di Enialio signore,
e conosco il dono amabile delle Muse.


2.

Con la grande coppa vieni spesso tra i banchi
della nave veloce, e togli i tappi agli orci panciuti;
fino alla feccia spilla il vino rosso: noi,
in questa guardia, non potremo essere sobri.

* * *

Sul banco della nave sta la mia focaccia impastata; sul banco
della nave sta il vino d’Ismaro; disteso sul banco io bevo.


3.

Qualcuno dei Sai si vanta del mio scudo, che presso un cespuglio
- arma gloriosa – lasciai non volendo.
Ma salvai la mia vita. Quello scudo, che importa?
Vada in malora. Un altro ne acquisterò, non meno bello.



4.

Nessuno dei cittadini, Pericle, biasimando
i lutti dolorosi, gioirà con banchetti, e neppure la città.
Tali sono gli uomini che l’onda del mare sonante
sommerse; e gonfio di pianto è il cuore
per la pena. Ma ai mali irrimediabili gli dèi,
o amico, diedero la virile sopportazione
come rimedio: ora uno, ora un altro ha questa sorte;
su di noi adesso si è volta, e piangiamo la ferita che sanguina.
Poi, di nuovo, toccherà ad altri. Ma presto, via,
allontanate il lutto femmineo, e sopportate.


5.

La fortuna di Gige ricco d’oro non m’interessa;
non mi prese mai invidia, né sono geloso
di opere divine; un grande potere non bramo;
è lontano dai miei occhi.


8.

Non amo un generale alto, che sta a gambe larghe,
fiero dei suoi riccioli e ben rasato.
Uno basso ne voglio, con le gambe storte,
ma ben saldo sui piedi, e pieno di coraggio.




Questi sono gli autori che ho scelto oggi per dare inizio a questo progetto!
Spero che l’idea di approfondire insieme il mondo classico ed i lirici greci vi possa interessare.

Voi conoscete questi poeti? Li avete studiati a scuola?
Ce n’è qualcuno che ricordate con particolare interesse?
So che Saffo, per esempio, è molto amata!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

8 commenti :

  1. Cara Silvia, è molto interessante questo post, la storia greca, de leggere tutta.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Io ho studiato il "mondo" della classicità greca al liceo ed all'Università e concordo con te, è bello anche semplicemente leggere qualcosa nei romanzi storici o in qualche approfondimento online! Ti auguro una buona giornata :-)

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  2. Grazie per questo post così interessante, come altre tue rubriche dedicate ai classici seguirò questa rubrica con interesse. Buona continuazione di giornata.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Il tuo supporto è sempre prezioso, grazie! Buon pomeriggio :-)

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  3. Ciao Silvia, è molto interessante questo progetto, ti seguirò con piacere! Non ho mai studiato la letteratura greca, ma la conosco in parte per averla affrontata durante le lezioni di letteratura latina, al liceo e all'università :-)

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    1. Ciao! Mi ricordo gli approfondimenti del prof.Castagna, sempre propenso a raccontare le sue poesie preferite! A volte mi mancano un po'… ne sapeva davvero tante!

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  4. Io non conosco questi poeti (ho fatto il liceo artistico e non ho studiato greco e latino), quindi mi ha fatto piacere leggere i loro componimenti! Molto interessante questa rubrica Silvia! :)

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    1. Ciao Vanessa! Sono contenta di averti fatto conoscere questi autori! Buona giornata :-)

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