Tre romanzi di Giancarlo De Cataldo
Cari
lettori,
primo
post di settembre, e...come non iniziare da alcune delle letture di
quest’estate?
Per
la nostra rubrica “Letture...per autori”, oggi vi parlo di uno
scrittore molto noto, nonché magistrato, conosciuto principalmente
per il libro Romanzo criminale, poi diventato film e serie tv.
Io ve ne ho già parlato l’anno scorso, recensendovi Nero come
il cuore (qui il link).
I
tre romanzi che oggi vi presento hanno alcuni punti in comune con la
sua opera più famosa: il genere thriller, l’ambientazione romana,
la profonda conoscenza che l’autore dimostra in merito alla
conduzione di un’indagine.
Una
di queste tre storie è la naturale continuazione di Romanzo
criminale, un’altra è ambientata nell’era post-11 settembre,
la terza sembra essere l’inizio di una nuova, interessante serie.
Vediamo
insieme più dettagli!
Alba
Nera
Alba
Doria è un giovane commissario romano. La maggior parte delle
persone la considera tanto affascinante e brava nel suo lavoro quanto
scontrosa e distante.
In
realtà, la donna è affetta da una patologia chiamata Triade Oscura,
un terribile misto di narcisismo, sociopatia e capacità
manipolatorie. Ella tenta abitualmente di curarsi con delle sedute da
uno psichiatra, ma finisce per esercitare il suo controllo anche su
di lui.
È una persona molto sola: negli ultimi anni ha perso i
contatti perfino con le uniche due persone che le sono state vicino
fin dai tempi della polizia. Il primo è Biondo, il suo ex fidanzato,
un poliziotto d’azione che completa perfettamente il suo spirito
riflessivo. Il secondo è il Dr Sax, chiamato così per le sue
abilità musicali, un amico della coppia che ha fatto carriera nei
Servizi ed ha sposato la figlia del Capo.
Una
notte, un paio di giovani delinquenti di origine sudamericana vengono
trovati mentre cercano inutilmente di trovare il coraggio di uccidere
e fare a pezzi una ragazza in stato di incoscienza e legata con delle
corde. Sulla scena del crimine, insieme alla sua squadra, irrompe
Biondo, che però capisce subito di avere davanti due sicari
prezzolati sicuramente pericolosi ma piuttosto maldestri.
Gli
esami medici e scientifici gli confermano che la vittima, che si sta
riprendendo ma non ricorda nulla dell’accaduto, è stata legata per
delle pratiche sadomaso. Egli si rende conto con sgomento che quel
tipo di nodi, di origine asiatica e molto particolari, è lo stesso
di un delitto che credeva di aver risolto tempo fa insieme ad Alba ed
al Dr Sax.
Dopo
essersi ritrovato, il trio si riunisce di nella villa del Capo dei
Servizi e decide di indagare all’unisono, partendo da quei
particolari che, anni prima, non avevano convinto nessuno dei tre.
La
domanda principale è: si tratta di un epigono dell’assassino di
qualche anno fa, che ne ha voluto replicare le modalità, oppure la
persona arrestata tempo prima non era quella giusta e c’è un
maniaco seriale in libertà?
Alba
Nera è il primo capitolo di
quella che quasi sicuramente diventerà una nuova serie di Giancarlo
De Cataldo.
L’autore ci porta a conoscere una Roma decisamente
oscura: quella dei quartieri a luci rosse, delle persone che
praticano quotidianamente atti sado-masochisti, degli assassini che
si nascondono nell’ombra.
Più
l’indagine del trio di amici prosegue e più il lettore ha la
(fondata) impressione che la vicenda non sia raccontata come
dovrebbe: infatti il mondo
della prostituzione non sembra la pista giusta, né tantomeno quello
delle pratiche sessuali un po’ creative, frequentato anche da tante
persone perbene e disposte a collaborare.
Qual
è, allora, il vero, oscuro potere che si nasconde dietro a questa
intricata vicenda? Per scoprire il cuore nero di questo
appassionante thriller, non resta che leggere!
Nelle
mani giuste
Roma,
inizio anni ‘90. La vicenda della Banda della Magliana, il gruppo
di criminali che ha terrorizzato la capitale negli anni ‘80, si è
conclusa. L’omicidio
di Salvo Lima ha reso più che mai fragili i rapporti nascosti tra i
rappresentanti dello Stato e quelli della Mafia.
Il commissario
Nicola Scialoja, che un tempo era un “puro” innamorato della
giustizia e disposto a tutto pur di ottenerla, è stato scelto dal
Vecchio, ex capo dei Servizi Segreti, come suo erede. Dopo la morte
dell’uomo, infatti, il commissario diventa l’unico proprietario
di una collezione smisurata di dossier, conservata in due Tir, che
contengono informazioni preziose, quasi sempre pericolose e spesso
illegali, su tutti coloro che hanno contato almeno un po’ nel
recente passato italiano.
La
scalata al potere di Scialoja, però, non è facile: non solo egli
non ha scelto questo incarico e non si sente all’altezza, ma ha
anche un rivale che trama nell’ombra. Si tratta di Stalin Rossetti,
un personaggio oscuro e pericoloso, che vive ben al di là dei
confini della legalità.
Stalin
sceglie di affrontare il commissario in modo molto subdolo: decide
infatti di usare Patrizia, ex prostituta, inizialmente compagna del
Dandi (un esponente della Banda della Magliana), poi fidanzata con
Scialoja e tuttora innamorata di lui. Egli persuade la donna a
riallacciare i rapporti con il commissario ed a fingere con lui di
essere ancora sola e triste per la loro separazione, in modo da poter
avere una costante e sicura fonte di informazioni.
Scialoja
e Patrizia si ritrovano improvvisamente coinvolti in un “bel mondo”
(virgolette necessarie) che a loro non appartiene per niente, tra
esponenti della mafia che si fingono galantuomini, imprenditori
responsabili di crack finanziari, mogli ricche ed annoiate, primi
esponenti di una nascente Lega.
Sullo
sfondo (ma non troppo), la situazione storica e politica di quegli
anni: i Corleonesi che prendono il potere, Berlusconi che annuncia la
sua “discesa in campo”, gli attentati terroristici di stampo
politico e mafioso nelle più importanti città d’Italia, il maxi
processo, Falcone e Borsellino…
Nelle
mani giuste è una sorta di
continuazione di Romanzo criminale,
anche e soprattutto perché il messaggio dell’autore è evidente:
se le autorità romane erano convinte che la capitale, dopo la
vicenda della Banda della Magliana, avrebbe trovato la sua pace…
purtroppo era soltanto un’illusione.
Come
Giancarlo De Cataldo stesso ha specificato, questo non è un romanzo
di storia contemporanea, bensì un romanzo che parte dalla storia per
creare un racconto verisimile e fare delle ipotesi su alcuni grandi
misteri degli anni ‘90. Misteri
la cui soluzione è, inutile dirlo, racchiusa in quei due
“fantomatici” due tir, che nella realtà nessuno è mai riuscito
a trovare.
Ammetto
che, quando ho iniziato la mia lettura, ho fatto un po’ di fatica
nel destreggiarmi tra storia e fantasia, principalmente perché si
tratta di fatti avvenuti quando ero una bambina, e purtroppo ancora
presenti solo in minima parte sui manuali scolastici di storia.
Tuttavia, la lettura mi ha appassionato sempre più,
capitolo dopo capitolo, e non posso che consigliarvela, proprio
perché mi ha permesso anche di istruirmi su un’importante pagina
di storia contemporanea!
La
forma della paura
(scritto
con Mimmo Rafele)
Il
prologo di questo romanzo è ambientato negli anni ‘90 durante le
tante guerre intestine della ex Jugoslavia. Un generale italiano
chiamato da tutti Il Comandante, che lavora come mercenario per il
migliore offerente, salva una ragazza bosniaca, Alissa, dall’orribile
violenza che alcuni soldati croati stanno perpetrando su di lei.
Nei
primi anni 2000, dopo il terribile attentato dell’11 settembre
2001, i due sono compagni di
vita ed Il Comandante è conosciuto da tutte le persone che contano a
Roma. È un enigmatico personaggio che ha amicizie tra ogni genere di
autorità e, senza che nessuno se ne accorga, contribuisce a definire
i confini del terrore che ha preso tutti dopo l’attentato. Infatti
lo spettro del Comunismo, dalla Caduta del Muro di Berlino in avanti,
è sempre più caduto nel dimenticatoio, ed il vero nemico,
nell’immaginario comune degli occidentali, è diventato
l’estremista islamico.
Per
questo motivo uno dei sottoposti di rilievo del
Comandante, il Dirigente dell’Antiterrorismo Mastino, ha infiltrato
un manovale egiziano che è al suo servizio in un gruppo di musulmani
idealisti ed un po’ troppo entusiasti. Egli è consapevole del
fatto che quelle persone non hanno soldi né armi e non diverranno
mai pericolosi, ma conta di poterli usare come capro espiatorio per
le sue manovre illegali.
Mastino
è anche il vero assassino di Alessio Dentini, suo collega tutto d’un
pezzo che aveva iniziato ad intuire le sue sporche manovre.
Il
sistema della “forma della paura” sembra molto difficile da
scardinare, ma viene messo in difficoltà da due giovani.
Il
primo è Marco, un poliziotto dai trascorsi difficili e violenti (che
lui chiama “La Furia”), un ex pupillo di Dentini che si fa
attrarre dalla prospettiva di una carriera più soddisfacente (e più
adrenalinica) ed entra nell’Antiterrorismo.
Il
secondo è Guido, un ragazzo di simpatie anarchiche che si ritrova ad
essere sul luogo del delitto e per questo ingiustamente accusato. C’è
però un esponente dei Servizi, detto Lupo, vecchio amico di Dentini,
che è disposto a far di tutto purché emerga la realtà sul
colpevole, e manovra (soprattutto nell’ombra) per scagionarlo.
Questo
thriller, scritto a quattro mani con lo sceneggiatore Mimmo Rafele, è
rapido, conciso, quasi studiato in modo da sembrare un film. Ancora
una volta De Cataldo ci stupisce con la sua grande conoscenza di quei
“sistemi segreti” di cui nessuno sa nulla ma che, di nascosto,
muovono il mondo che conosciamo.
Quante
volte si pensa che la paura, in quanto sentimento irreale, non possa
essere controllata? Questo libro, incredibilmente, dimostra l’esatto
contrario!
I
protagonisti sono dei personaggi che si fa davvero fatica a trovare
simpatici ma che, a dispetto di tutto, hanno qualcosa da imparare...e
da insegnare.
Ecco
un primo assaggio delle mie letture del periodo estivo!
Fatemi
sapere se conoscete l’autore, se avete letto questi romanzi, se vi
sono piaciuti.
Ditemi
anche se mi consigliate Romanzo criminale (libro,
film e/o serie tv), che è l’opera più famosa di Giancarlo De
Cataldo ma mi manca!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Cara Silvia, passando da te, si capisce che ce tanto da leggere, solo scegliere.
RispondiEliminaCiao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Sono contenta che questi romanzi ti abbiano incuriosito! Buona settimana anche a te :-)
EliminaNon ho mai letto né visto "Romanzo criminale", ma sai bene che apprezzo il genere, a maggior ragione se la storia, come in questi casi, è ambientata nella città più bella al mondo, secondo me.
RispondiEliminaInsomma, questi libri sembrano fare al caso mio.
Ci farò un pensiero.
Ciao Claudia! Se leggi i libri, fammi sapere poi che ne pensi :-) Su Roma sono d'accordo con te, ci sono stata quattro volte, ma è tanto che non vado e tornerei. è vero che mi mancano tante parti di mondo, ma sento "nel cuore" che è una delle città più belle del mondo…!
EliminaDi De Cataldo ho letto solo Romanzo criminale, ma voglio leggere assolutamente altro perché scrive storie che possono piacermi.
RispondiEliminaUn saluto :)
Ciao Angela! Spero che apprezzerai anche questi romanzi! A presto :-)
EliminaNon ho mai letto De Cataldo, ma adoro Roma, mi piaceva molto la serie tratta da Romanzo criminale e mi incuriosisce molto Alba nera.
RispondiEliminaCiao! Roma è uno dei posti più belli del mondo :-)
EliminaNon ho visto la serie di Romanzo criminale, magari rimedierò! Se leggerai Alba nera, fammi sapere che ne pensi :-)
Buona giornata
RispondiEliminaGrazie, altrettanto!
EliminaRomanzo criminale
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