martedì 17 settembre 2019

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - SETTEMBRE 2019




Cari lettori,
come qualcuno di voi avrà notato, la rubrica “L’angolo vintage” è andata in vacanza nel mese di agosto. Oggi è il 17 del mese di settembre e...si ricomincia!


Per questo mese ho scelto due gialli che avevo letto tempo fa e poi non avevo più recensito. In questi giorni li ho ripresi ed ho pensato di parlarvene. Si tratta di Parce sepulto e Morituri te salutant, due gialli della scrittrice Danila Comastri Montanari.


Questi romanzi sono dei gialli ambientati nella Roma dell’imperatore Claudio, tra il 45 ed il 50 d.C., ed il protagonista e “detective per caso” è Publio Aurelio Stazio, un senatore considerato da tutti un tipo eccentrico per vari motivi.

Innanzitutto, egli è di mentalità molto aperta per i tempi e crede tanto nell’integrazione: la sua Domus ha servitori di ogni genere ed alcuni di loro sono addirittura dei liberti (schiavi ai quali è stata restituita la libertà) che hanno scelto di continuare a lavorare con lui perché legati da un rapporto di stima e fiducia. Il suo tentativo di cooperare con quelli che da molti sono ritenuti “barbari” è malvisto da buona parte della società.

Inoltre, è considerato da tutti uno scapolo impenitente, ma pochi sanno che anni prima ha scelto di divorziare dalla moglie perché entrambi avevano sofferto troppo per la morte del figlioletto in tenera età ed avevano deciso di prendere strade diverse.

Infine, egli è amico dell’imperatore Claudio, con il quale la storia non è stata affatto tenera: molti letterati ed intellettuali, infatti, l’hanno reso oggetto di una satira piuttosto pesante, anche e soprattutto dopo la sua morte. Principalmente egli è stato accusato di essere stato troppo permissivo con Nerone, prima suo lontano parente e poi suo figliastro, consentendogli di diventare il tiranno che è stato.


Parce sepulto e Morituri te salutant sono soltanto due delle sue molte indagini… ed oggi ve le racconto!



PARCE SEPULTO
(Rispetta i morti)



Questa storia sembra inizialmente presentare un’occasione di festa. Aurelio, infatti, è stato invitato ad un matrimonio insieme ai suoi amici più cari: Servilio, un senatore allegro e dedito ai piaceri della vita e della tavola, e Pomponia, una matrona molto chiacchierona.

La sposa è la nipote di quest’ultima, Lucilla, una delle due figlie gemelle del retore Arriano, un uomo molto importante per la città dal punto di vista politico. Non si tratta soltanto di un’unione amorosa, ma anche e soprattutto di un accordo di potere: il padre della sposa, infatti, dopo la cerimonia, adotterà, di fatto, Ottavio, il suo genero, rendendolo suo erede, dal momento che non ha figli maschi.


Mentre gli ospiti attendono l’inizio della cerimonia, si verifica, però, una vera e propria tragedia: Lucilla viene trovata morta nella vasca dove stava facendo una sorta di bagno di fango (trattamento termale molto in voga ai tempi).

La festa si trasforma rapidamente in un dramma, e tutti sono propensi a credere alla versione della tragica fatalità, tranne Pomponia e, ovviamente, Aurelio. La matrona chiede al suo amico, che si è già distinto in alcune indagini, di venire a capo di quello che le sembra un mistero da risolvere.

Aurelio mette subito in campo le sue risorse, primo tra tutti il suo segretario Castore, un liberto che ha salvato da morte certa e che è particolarmente abile in sotterfugi e piccole truffe.

Uno dei personaggi sul quale si concentrano le sue indagini è Camilla, sorella gemella della defunta, assolutamente identica a lei tranne che per un neo sull’orecchio. Caratterialmente, le due non potrebbero essere più diverse: tanto la povera Lucilla era tranquilla e pudica, tanto lei è spavalda e sicura di sé. L’atteggiamento licenzioso della donna desta i sospetti di Aurelio, anche perché lei non è affatto libera, anzi, è sposata.

Nemmeno il marito di Camilla piace al senatore: egli, infatti, è un affarista dai modi rozzi e sgradevoli, già finito in varie inchieste per truffa e per questo motivo malvisto dal suocero Arriano, che gli ha sempre preferito Ottavio (suo pupillo ben da prima di fidanzarsi con Lucilla).

Quando anche il retore viene ucciso, però, le fantasie di Pomponia diventano una solida certezza: qualcuno sta cercando davvero di distruggere questa importante famiglia! Ma chi?


Una delle caratteristiche di questi romanzi è la scrittura che riesce ad essere, al tempo stesso, raffinata e scorrevole. I riferimenti storici alla cultura ed alle usanze del I secolo d.C. sono davvero moltissimi, una vera chicca per chi, come me, ha fatto studi umanistici ed ha un debole per il periodo classico.

Di Parce sepulto, tuttavia, ciò che ho amato di più in assoluto sono stati i tanti colpi di scena, che mi hanno tenuto con il fiato in sospeso. Questo è uno di quei romanzi nei quali la verità non è affatto quella che sembra ed il lettore si ritrova spesso ad essere spiazzato, e questo, a mio parere, è un grande pregio in un giallo.



MORITURI TE SALUTANT
(I destinati a morire ti salutano)



A Roma è la Vigilia delle Calende di Giugno del 45 d.C. (quasi fine mese, dunque) e, al Campo Marzio, l’anfiteatro è gremito di gente.

Per una volta, infatti, il timido, intellettuale, schivo Claudio ha deciso di organizzare una serie di spettacoli di lotta tra gladiatori e non ha badato a spese. Questa mossa gli è stata suggerita dai suoi consiglieri, che sperano di aumentare il consenso sia tra i senatori più interessati alla guerra che alla cultura ed ovviamente anche tra i popolani.


Aurelio farebbe volentieri tutt’altro, ma Servilio lo convince ed è solo per lui e per la particolare amicizia che lo lega al Divo Claudio che egli, alla fine, si ritrova in tribuna ad osservare le selvagge lotte tra schiavi costretti a lottare e/o tra belve feroci.

Dopo una serie di spettacoli molto applauditi, è il momento clou della giornata: l’entrata in scena di Chelidone, la star dell’Arena, un temibile killer che ha già vinto moltissimi scontri. La sua vittoria, ancora una volta, sembra essere scontata, ma, proprio nel momento in cui egli sta per uccidere il suo sfidante, cade a terra all’indietro, come colpito da un malore, e muore sul colpo.

Nonostante lo sconcerto sia tanto, i Giochi, sul momento, proseguono, perché in fondo il destino dei gladiatori è proprio quello di essere morituri (cioè destinati alla morte). Chelidone, però, era ammirato da larga parte del popolo, un po’ come al giorno d’oggi molte persone sono fan di un calciatore di serie A, e, nelle settimane successive, le ipotesi su quale sia stata la vera causa della sua morte si moltiplicano, e non pochi iniziano ad immaginare un complotto o un assassinio.


Quello che sembrava un banale incidente, dunque, rischia di trasformarsi in un altro potenziale di malcontento nei confronti di Claudio, che convoca Aurelio e gli propone di condurre un’indagine riservata.


Insieme al fido Castore, il senatore si trova a conoscere meglio l’universo bifronte dei gladiatori. 

Da un lato c’è la loro terribile condizione di schiavitù e la loro tragedia personale: essere costretti a lottare contro altri disperati (e talvolta contro gli animali feroci) per sopravvivere...e continuare a fare questa orribile vita. 

Dall’altro, però, ci sono tanti aspetti che Aurelio, da bravo intellettuale, non aveva considerato, primo tra tutti l’atteggiamento da “divi” dei gladiatori che sono riusciti a sopravvivere a lungo. Più che in un’arena, al senatore sembra infatti di essere in una compagnia teatrale o artistica, tra rivalità, gelosie, leader con i loro leccapiedi e tanti, troppi segreti.


Ho letto questo romanzo prima di Parce sepulto e devo ammettere che mi sono sentita esattamente come Aurelio: davvero sorpresa nello scoprire come l’autrice abbia descritto il mondo dell’Arena, che erano, di fatto, gli sportivi del tempo. 
Questa storia mi ha fatto fare anche qualche riflessione su come e quanto gli “spettacoli trash” abbiano sempre attirato in modo totalizzante le masse, e su come, per i politici, essi costituiscano un modo per distrarre la folla dai veri problemi e, al contempo, per alzare i consensi. L’ho trovata una lettura non solo coinvolgente, ma anche istruttiva.




Queste sono le mie scelte per il mese di settembre!
Conoscete quest’autrice? Avete letto questi romanzi?
Che ne pensate delle avventure di Publio Aurelio?
Come ogni mese, vi invito a leggere anche i contributi delle mie “colleghe blogger” (i blog partecipanti sono indicati nel solito banner in alto).
Grazie per la lettura e al prossimo post :-)

14 commenti :

  1. Cara Silvia, cedo che la tua scelta sia molto interessante.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Sono contenta che ti piaccia la mia scelta :-) Buona serata!

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  2. Dei gialli ambientati nell'antica Roma? Davvero intriganti *_*

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    1. Ciao Angela! A me sono piaciuti, spero di leggerne presto altri!

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  3. Sebbene non ami molto il genere, adoro, tuttavia, l’ambientazione e quindi prendo nota, grazie. Serena giornata:)
    sinforosa

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    1. Ciao! Sì, l'ambientazione è davvero interessante, soprattutto in rapporto ad un giallo! Buona giornata anche a te :-)

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  4. Non conoscevo questo autore e questi romanzi ma adoro il periodo storico in cui sono ambientati e penso proprio potrebbero essere delle letture diverse dalle solite e pure molto interessanti

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    1. Ciao Erica! Anche io ho una passione per il periodo classico… quindi queste letture mi hanno conquistato!

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  5. Non li conoscevo, ma come sempre apprezzo molto il tuo parere

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    1. Ciao Chiara! Contenta di averti fatto scoprire qualcosa di nuovo per te :-)

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  6. Uh, veramente interessanti! Adoro l'antica Roma e potrebbe essere un modo per apprezzare i gialli.

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    1. Ciao! Spero che, se leggerai questi romanzi, ti piaceranno :-)

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  7. Non sono amante degli storici, ma se c'è un giallo nella trama mi incuriosisce sempre.

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