lunedì 18 luglio 2022

ANDIAMO IN VACANZA! ... CON LA POESIA

 Poesie per celebrare questa stagione di relax e divertimento




Cari lettori,

iniziamo una nuova settimana con “L’angolo della poesia!”

Come forse avrete visto dalle mie storie Instagram, con il 1 luglio è iniziata la mia estate e da qualche giorno anche io mi sono spostata nella casa ligure di famiglia per un po’ di relax balneare.


Oggi ho pensato di condividere con voi qualche componimento che ci faccia entrare in atmosfera “vacanze”! Spero che chi di voi è già andato in ferie riviva qualche momento speciale, che chi le sta vivendo adesso si stia divertendo e chi non ha ancora potuto staccare riesca a farlo presto :-)



Febbre del mare, di John Mansfield


Devo tornare sul mare, solitario sotto il cielo,

e chiedo solo un’alta nave e una stella per guidarla,

colpi di timone, canti del vento,

sbuffi della vela bianca,

e bigia foschia sul volto del mare

e un bigio romper dell’alba.


Devo tornare sul mare, ché la chiamata

della marea irruente è una chiara

selvaggia chiamata imperiosa;

e io chiedo soltanto un giorno di vento

con volanti nuvole bianche,

pien di spruzzi e di spuma e di strillanti gabbiani.


Devo tornare sul mare, alla vita

da zingaro vagabondo; alla via

delle balene e degli uccelli marini,

dove il vento è una lama tagliente;

e io chiedo solo un’allegra canzone

da un compagno ridente e un buon sonno

e un bel sogno

quando la lunga giocata è finita.



Il paese delle vacanze, di Gianni Rodari


Il paese delle vacanze

sulle carte non è segnato,

ma di tutti i paesi

è certo il più beato.

Ci vanno, dopo gli esami,

scolari e studenti

e ci trovano da svolgere

temi facili e divertenti:

nuotare a rana e a farfalla”,

fare un tuffo dal trampolino”,

piantare la tenda

all’ombra di un pino”.


Nel paese delle vacanze,

mettendo da parte i pensieri,

ci va gente di ogni specie:

operai, ragionieri,

signori e signorine

dell’alta società,

(qualcuno, a dire il vero,

tutto l’anno ci sta…)


Però conosco molti

che non ci sono mai stati.

Eppure, vi assicuro,

non si tratta di bocciati.

Laggiù non contano i voti,

contano solo i quattrini:

costa caro il mare azzurro

e costa anche l’aria dei pini.



La conchiglia marina, di Salvatore Quasimodo


O conchiglia marina, figlia

della pietra e del mare

biancheggiante,

tu meravigli la mente dei fanciulli.



Canzoncina delle vacanze, di Marcello Argilli


Viva l’estate, i fiori, le farfalle,

le ciliegie rosse, le zucche gialle!

Viva la rondine che in cielo vola,

viva la fine della scuola!

Care vacanze, siete arrivate;

al cuore di tutti gioia portate!

Bimbo allegro, la scuola è finita!

Cogli e sfoglia la margherita;

per ogni petalo un amico trovi:

tanti, tanti amici nuovi!



Estate, di Giovanni Titta Rosa


Sono scomparsi i gelsomini,

l’estate è colma, dagli spazi trabocca;

impetuoso dal mare scocca

il sole sugli squillanti mattini.

Ma stanchezza ci preme il sangue,

sonnolenza all’ombra ci prostra:

la terra, madre nostra,

s’estenua nel fiore che langue.


Fatica il tempo e la sera

esausta attende che sul colle

versi refrigerio di polle

il vento dall’alpe nera.

Ma anche il buio fiata calore

sull’erbe prone, sulle strade,

mentre cadono solenni e rade

dall’alta notte stelle e ore.



Il granchiolino in vacanza, di Vivian Lamarque


Viva viva le vacanze!

Un promosso granchiolino

passeggiava in su e in giù

sulla spiaggia in costumino.


Niente scuola stamattina!

Finalmente potrò farmi

una bella gitarella!


Mentre andava beatamente

...zac! Un bimbo se lo prende

e lo infila in un secchiello,

poverino poverello.


Il sole scotta,

l’acqua manca,

perde il granchiolino ogni speranza:

che bruttissima vacanza!

Ma ecco un’onda salvatrice:

il secchiello si rovescia,

fugge fugge il granchiolino

dal temibile bambino.



Temporale in montagna, di Filippo De Pisis


Ecco una rapida immagine di un temporale

nei silenzi alti della montagna. Un subitaneo

mutar d’aria, lo scoppio accecante della folgore

e poi il dileguare degli ultimi rimbombi del

tuono giù per le valli.

Tra tuoni e lampi suonan le campane

che benedicono il Tempo.

E che frescura nel verde fondo!

E che gorgoglio da le grondaie.

E l’aria all’improvviso sa di ghiaccio.

Un pigolio d’uccelletto sperduto

lungo le pause dell’acqua che scroscia.


Un lampo di magnesio

e dopo un attimo

scoppiar di mitraglia.

Poi lento rimbombo dei tuoni

si spegne più in valli sperdute

sotto una stella che guarda.



Filastrocca dell’estate, di Giuseppe Bordi


Filastrocca dell’estate:

in vacanza dove andate?

Dentro il mare che vi bagna

o sulla cima della montagna?

Forse andate giù in paese

o in campagna per un mese?


Tante cose in verità

sono anche qui in città;

c’è un amico, c’è un’amica

c’è la vespa e la formica,

spunta un fiore quando piove

e le zanzare da ogni dove.


Cantano i grilli e le cicale,

i passerotti sul davanzale;

brilla qui la buona stella

se si posa una coccinella.



Ma se il tramonto, di Attilio Bertolucci


Ma se il tramonto dura sulle cime

degli alberi che chiudono la pianura

soffocata da brume estive, il cielo

è una leggera arida spoglia inerte.


Eterno giorno, che cos’è la morte

quando sui visi radianti si posa

la maschera lucente

del tramonto lentissimo di luglio?


Non c’è memoria più, non c’è speranza

nel transito fatale del tempo.



Luglio, di Bruno Tognolini


Tutti a luglio fanno uffa

Sbuffa e bevi, sbuffa e sudi

dentro il mare ci si tuffa

Tutti neri, tutti nudi!


Che bellezza andare al mare

Cavalloni da saltare

Giochi, amici, corse al molo

E merende col ghiacciolo

tutti neri, tutti nudi!



I primi di Luglio, di Eugenio Montale


Siamo ai primi di luglio e già il pensiero

è entrato in moratoria.

Drammi non se ne vedono,

se mai disfunzioni.

Che il ritmo della mente si dislenti,

questo inspiegabilmente crea serie preoccupazioni.

Meglio si affronta il tempo quando è folto,

mezza giornata basta a sbaraccarlo.

Ma ora ai primi di luglio ogni secondo sgoccia

e l’idraulico è in ferie.



Allora è giunta l’estate, di Renzo Pezzani


Se

le cicale cantano sugli alberi del viale,

il frumento è diventato giallo e ha i grani duri,

i fiumi hanno appena una vena d’acqua,

le rondini vanno alte sino a sparire nel cielo.


Se

nel giardino sono fioriti i girasoli,

la fontana mette voglia di bere,

il ronzìo della trebbiatrice è nelle aie,

per la pioggia il cielo tuona e lampeggia,


allora è giunta l’estate!




Ecco la mia scelta di poesie per questo periodo di vacanze!

Ne ho alternate alcune più allegre ad altre più malinconiche, perché anche l’estate, come tutte le stagioni, ha un suo lato meno allegro, fatto di un pizzico di malinconia, dal tempo “sospeso” che alcuni giorni è pesante da sopportare e dalla paura che con l’arrivo dell’autunno arrivino troppe novità inaspettate.

Intanto… godiamoci tutto quello che c’è di bello! Fatemi sapere che ne pensate di queste poesie :-)


4 commenti :

  1. Che bellissime poesie tra l'altro accompagnate da foto molto emozionanti. Alcuni di questi testi sono davvero molto teneri, mi ricordano le poesie che leggevo quando ero bambina (come quella del granchiolino). Ti auguro buone vacanze ❤️

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    1. Ciao Enrica! Sono molto contenta che il post ti sia piaciuto :-) Buone vacanze anche a te!

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  2. Risposte
    1. Ciao! Eh sì, il maestro Rodari è sempre nei nostri cuori!

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