Poesie per celebrare questa stagione di relax e divertimento
Cari lettori,
iniziamo una nuova settimana con “L’angolo della poesia!”
Come forse avrete visto dalle mie storie Instagram, con il 1 luglio è iniziata la mia estate e da qualche giorno anche io mi sono spostata nella casa ligure di famiglia per un po’ di relax balneare.
Oggi ho pensato di condividere con voi qualche componimento che ci faccia entrare in atmosfera “vacanze”! Spero che chi di voi è già andato in ferie riviva qualche momento speciale, che chi le sta vivendo adesso si stia divertendo e chi non ha ancora potuto staccare riesca a farlo presto :-)
Febbre del mare, di John Mansfield
Devo tornare sul mare, solitario sotto il cielo,
e chiedo solo un’alta nave e una stella per guidarla,
colpi di timone, canti del vento,
sbuffi della vela bianca,
e bigia foschia sul volto del mare
e un bigio romper dell’alba.
Devo tornare sul mare, ché la chiamata
della marea irruente è una chiara
selvaggia chiamata imperiosa;
e io chiedo soltanto un giorno di vento
con volanti nuvole bianche,
pien di spruzzi e di spuma e di strillanti gabbiani.
Devo tornare sul mare, alla vita
da zingaro vagabondo; alla via
delle balene e degli uccelli marini,
dove il vento è una lama tagliente;
e io chiedo solo un’allegra canzone
da un compagno ridente e un buon sonno
e un bel sogno
quando la lunga giocata è finita.
Il paese delle vacanze, di Gianni Rodari
Il paese delle vacanze
sulle carte non è segnato,
ma di tutti i paesi
è certo il più beato.
Ci vanno, dopo gli esami,
scolari e studenti
e ci trovano da svolgere
temi facili e divertenti:
“nuotare a rana e a farfalla”,
“fare un tuffo dal trampolino”,
“piantare la tenda
all’ombra di un pino”.
Nel paese delle vacanze,
mettendo da parte i pensieri,
ci va gente di ogni specie:
operai, ragionieri,
signori e signorine
dell’alta società,
(qualcuno, a dire il vero,
tutto l’anno ci sta…)
Però conosco molti
che non ci sono mai stati.
Eppure, vi assicuro,
non si tratta di bocciati.
Laggiù non contano i voti,
contano solo i quattrini:
costa caro il mare azzurro
e costa anche l’aria dei pini.
La conchiglia marina, di Salvatore Quasimodo
O conchiglia marina, figlia
della pietra e del mare
biancheggiante,
tu meravigli la mente dei fanciulli.
Canzoncina delle vacanze, di Marcello Argilli
Viva l’estate, i fiori, le farfalle,
le ciliegie rosse, le zucche gialle!
Viva la rondine che in cielo vola,
viva la fine della scuola!
Care vacanze, siete arrivate;
al cuore di tutti gioia portate!
Bimbo allegro, la scuola è finita!
Cogli e sfoglia la margherita;
per ogni petalo un amico trovi:
tanti, tanti amici nuovi!
Estate, di Giovanni Titta Rosa
Sono scomparsi i gelsomini,
l’estate è colma, dagli spazi trabocca;
impetuoso dal mare scocca
il sole sugli squillanti mattini.
Ma stanchezza ci preme il sangue,
sonnolenza all’ombra ci prostra:
la terra, madre nostra,
s’estenua nel fiore che langue.
Fatica il tempo e la sera
esausta attende che sul colle
versi refrigerio di polle
il vento dall’alpe nera.
Ma anche il buio fiata calore
sull’erbe prone, sulle strade,
mentre cadono solenni e rade
dall’alta notte stelle e ore.
Il granchiolino in vacanza, di Vivian Lamarque
Viva viva le vacanze!
Un promosso granchiolino
passeggiava in su e in giù
sulla spiaggia in costumino.
Niente scuola stamattina!
Finalmente potrò farmi
una bella gitarella!
Mentre andava beatamente
...zac! Un bimbo se lo prende
e lo infila in un secchiello,
poverino poverello.
Il sole scotta,
l’acqua manca,
perde il granchiolino ogni speranza:
che
bruttissima vacanza!
Ma ecco un’onda salvatrice:
il secchiello si rovescia,
fugge fugge il granchiolino
dal temibile bambino.
Temporale in montagna, di Filippo De Pisis
Ecco una rapida immagine di un temporale
nei silenzi alti della montagna. Un subitaneo
mutar d’aria, lo scoppio accecante della folgore
e poi il dileguare degli ultimi rimbombi del
tuono giù per le valli.
Tra tuoni e lampi suonan le campane
che benedicono il Tempo.
E che frescura nel verde fondo!
E che gorgoglio da le grondaie.
E l’aria all’improvviso sa di ghiaccio.
Un pigolio d’uccelletto sperduto
lungo le pause dell’acqua che scroscia.
Un lampo di magnesio
e dopo un attimo
scoppiar di mitraglia.
Poi lento rimbombo dei tuoni
si spegne più in valli sperdute
sotto una stella che guarda.
Filastrocca dell’estate, di Giuseppe Bordi
Filastrocca dell’estate:
in vacanza dove andate?
Dentro il mare che vi bagna
o sulla cima della montagna?
Forse andate giù in paese
o in campagna per un mese?
Tante cose in verità
sono anche qui in città;
c’è un amico, c’è un’amica
c’è la vespa e la formica,
spunta un fiore quando piove
e le zanzare da ogni dove.
Cantano i grilli e le cicale,
i passerotti sul davanzale;
brilla qui la buona stella
se si posa una coccinella.
Ma se il tramonto, di Attilio Bertolucci
Ma se il tramonto dura sulle cime
degli alberi che chiudono la pianura
soffocata da brume estive, il cielo
è una leggera arida spoglia inerte.
Eterno giorno, che cos’è la morte
quando sui visi radianti si posa
la maschera lucente
del tramonto lentissimo di luglio?
Non c’è memoria più, non c’è speranza
nel transito fatale del tempo.
Luglio, di Bruno Tognolini
Tutti a luglio fanno uffa
Sbuffa e bevi, sbuffa e sudi
dentro il mare ci si tuffa
Tutti neri, tutti nudi!
Che bellezza andare al mare
Cavalloni da saltare
Giochi, amici, corse al molo
E merende col ghiacciolo
tutti neri, tutti nudi!
I primi di Luglio, di Eugenio Montale
Siamo ai primi di luglio e già il pensiero
è entrato in moratoria.
Drammi non se ne vedono,
se mai disfunzioni.
Che il ritmo della mente si dislenti,
questo inspiegabilmente crea serie preoccupazioni.
Meglio si affronta il tempo quando è folto,
mezza giornata basta a sbaraccarlo.
Ma ora ai primi di luglio ogni secondo sgoccia
e l’idraulico è in ferie.
Allora è giunta l’estate, di Renzo Pezzani
Se
le cicale cantano sugli alberi del viale,
il frumento è diventato giallo e ha i grani duri,
i fiumi hanno appena una vena d’acqua,
le rondini vanno alte sino a sparire nel cielo.
Se
nel giardino sono fioriti i girasoli,
la fontana mette voglia di bere,
il ronzìo della trebbiatrice è nelle aie,
per la pioggia il cielo tuona e lampeggia,
allora è giunta l’estate!
Ecco la mia scelta di poesie per questo periodo di vacanze!
Ne ho alternate alcune più allegre ad altre più malinconiche, perché anche l’estate, come tutte le stagioni, ha un suo lato meno allegro, fatto di un pizzico di malinconia, dal tempo “sospeso” che alcuni giorni è pesante da sopportare e dalla paura che con l’arrivo dell’autunno arrivino troppe novità inaspettate.
Intanto… godiamoci tutto quello che c’è di bello! Fatemi sapere che ne pensate di queste poesie :-)
Che bellissime poesie tra l'altro accompagnate da foto molto emozionanti. Alcuni di questi testi sono davvero molto teneri, mi ricordano le poesie che leggevo quando ero bambina (come quella del granchiolino). Ti auguro buone vacanze ❤️
RispondiEliminaCiao Enrica! Sono molto contenta che il post ti sia piaciuto :-) Buone vacanze anche a te!
EliminaMolte sono carine, ma grande Rodari.
RispondiEliminaCiao! Eh sì, il maestro Rodari è sempre nei nostri cuori!
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