giovedì 28 luglio 2022

I PREFERITI DI LUGLIO 2022

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

eccoci arrivati al termine del mese di luglio!

Per me queste settimane sono state caratterizzate dal riposo e dal divertimento. Dopo un maggio ed un giugno super carichi di impegni e di doveri, il mio corpo e soprattutto la mia testa ci hanno messo un po’ a capire che non dovevo più correre da varie parti come una trottola, ma giorno dopo giorno è subentrato il relax. Non mi sembra vero che questo mese mi stia già scivolando tra le dita!

Nel frattempo, come al solito, vediamo insieme tutto quello che mi è piaciuto in queste settimane, dai libri ai film, dalla musica alla poesia fino ad arrivare a qualche foto delle mie vacanze!



Il libro del mese


Questo mese vi propongo un retelling mitologico, un genere che mi piace molto, ma del quale purtroppo non leggo quanto vorrei, perché, se alcune proposte mi sembrano serie ed interessanti, altre, a volte, mi paiono un pochino troppo leggere o libere.


L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva è sicuramente un ottimo esempio di come un grande classico possa essere riproposto fedelmente, in prosa invece che in poesia, e da un altro punto di vista.


L’autrice è nota sia per la sua serie gialla/thriller che ha per protagonista la giovane ispettrice Micol Medici (della quale vi avevo parlato in questo post) che per le sue pagine social, sulle quali sostiene diverse campagne femministe.



La sua versione dell’Odissea non poteva che essere raccontata dal punto di vista di tutte le protagoniste femminili del lungo poema, senza le quali il valoroso eroe Odisseo non sarebbe mai riuscito a ritornare nella sua amatissima Itaca.

Ognuna di esse occupa un capitolo più o meno lungo, come il quadro (grande o piccolo) di una galleria.


La prima a parlare è Calipso, paladina dell’amore non ricambiato, la ninfa immortale che ha salvato Odisseo dalla tempesta che lo ha colto dopo che lui ed i suoi compagni hanno mangiato le vacche sacre al Dio Sole. Quello che per l’eroe è il rifugio per la sua salvezza (l’isola di Ogigia) si trasforma ben presto in una prigione, giacché Calipso si rifiuta di farlo partire ed insiste nell’offrirgli l’immortalità ed una vita a due. Il capitolo che la riguarda pone l’accento sulle sofferenze della dea, che ormai ha capito che non c’è alcun modo di persuadere l’uomo amato a restare, ma anche sull’aiuto effettivo che ella gli dona, prima salvandogli la vita, poi fornendo il necessario per costruire una zattera.


L’intermezzo divino è affidato ad Atena, che sotto le mentite spoglie di Mentore, anziano saggio, va a controllare che la situazione ad Itaca non sia brutta come teme. Purtroppo, trovando il palazzo saccheggiato dai Proci, ella è costretta a spronare Telemaco, unico figlio di Odisseo, ed a convincerlo non solo a prendersi le sue responsabilità di adulto, ma anche a cercare notizie del padre viaggiando per mare.


Dopo aver lasciato Calipso, Odisseo fa naufragio di nuovo e viene trovato dai Feaci ed in particolare dalla principessa Nausicaa, sotto i cui occhi si trasforma: da relitto umano coperto di pesci ed alghe ad uomo bello e valoroso, in grado di far sognare persino una fanciulla reale come lei.


La narrazione delle molteplici peripezie di Odisseo viene affidata a Circe, scaltra maga che odia gli uomini e viene sconfitta soltanto dal furbo eroe, ed alle Sirene, che tentano inutilmente di assalire la nave.


Il ritorno in patria è narrato in un primo tempo da Euriclea, la nutrice che ha cresciuto Odisseo, la quale si meraviglia dell’arrivo a Itaca di un misterioso vecchio mendicante, che però crea turbamento nel fedele porcaro Eumeo, commozione in Telemaco ed un ultimo atto di vitalità al povero cane Argo.


L’ultima parte della storia non poteva che essere raccontata da Penelope, la moglie fedele di Odisseo, astuta quanto lui, che ha resistito con molti stratagemmi per non soccombere alle pretese dei Proci.



Leggendo questo romanzo non ho potuto fare a meno di ripensare a Odyssey di Bob Wilson, lo spettacolo teatrale che è stato oggetto della mia Tesi di Laurea Magistrale (ve ne parlo meglio qui). Wilson aveva fatto, secondo me, delle scelte di casting interessanti per quanto riguarda i personaggi femminili, e mi è sembrato di notare delle assonanze con questo romanzo. Penelope, Calipso e Circe sono state infatti interpretate dalla medesima attrice: tre donne adulte, innamorate di Odisseo anche se in maniere molto diverse, con grandi doti intellettive e una certa sicurezza data dall’età ormai matura (o dall’immortalità…). Nausicaa, invece, è stata interpretata da una giovane attrice, ed è in tutto e per tutto una ragazza che si sta affacciando alla vita, sia nel poema che nello spettacolo che in questo romanzo.

Un’interprete più matura, invece, ha rivestito il duplice ruolo di Euriclea e di Arete, la madre di Nausicaa, che nello spettacolo è molto critica nei confronti di Odisseo, nel romanzo, invece, è più bendisposta.


Per il resto, si tratta di un retelling molto fedele ed accurato, con molti riferimenti agli studi classici dell’autrice. Sicuramente non è il tipo di ri-narrazione mitologica che negli ultimi anni va tanto di moda (del tipo Alternate Universe, chiave contemporanea ecc): mi piacerebbe accostarmi anche a qualcosa del genere, più per curiosità che per altro, ma ammetto che devo ancora trovare qualcosa che mi ispiri davvero.

Il romanzo di Marilù Oliva è invece un retelling dei più classici, un “ritorno a casa” per chi ama la materia mitologica, un’utile lettura per i ragazzi che stanno studiando i poemi omerici a scuola. La scrittura dell’autrice è sempre scorrevole e rende questo romanzo fruibile a varie età.


Consigliato per ripercorrere ancora una volta l’emozionante viaggio di Odisseo!



Il film del mese


Come a giugno, nemmeno questo luglio sono andata al cinema, ed ammetto che l’arrivo delle vacanze e la routine marittima mi hanno tenuto poco anche davanti alla tv (meglio così durante la bella stagione, no?).


Così ho pensato di parlarvi di un film molto strano, ma interessante, che ho trovato una delle prime sere di vacanza sul catalogo di RaiPlay, Charlie Countryman deve morire.


Protagonista di questa storia è un ragazzo tra i venticinque ed i trenta, Charlie (interpretato da Shia LaBeouf) che vive a Chicago e non sa bene che cosa fare della sua vita: il lavoro è passato in secondo piano da quando la madre è malata. La donna è tutta la sua famiglia: il padre non è mai esistito per lui e non è in grande confidenza con il patrigno. Purtroppo la malattia irreversibile della madre porta presto alla sua morte. Proprio mentre Charlie è lì, nel corridoio dell’ospedale, più solo e perso che mai, lo spirito della madre, uguale a com’era quando era in vita, gli viene a fare visita. Ella lo rimprovera di non aver ereditato niente del suo carattere esuberante e gli consiglia di fare un viaggio in Europa e di partire per “un’avventura”, partendo da Bucarest.


Charlie decide di obbedire a quello strano consiglio e parte. Sull’aereo, egli incontra un simpatico uomo di mezza età, romeno, che sta tornando a casa. I due ridono e bevono champagne tutta la sera, ma, all’alba, Charlie si rende conto che il cuore dell’uomo, forse già debole, non ha retto.


Non potendo credere alla sua sfortuna, Charlie sbarca a Bucarest ed incontra la figlia del defunto, Gabi (Evan Rachel Wood), per farle le condoglianze e spiegarle la situazione. Tra i due è amore a prima vista… ma i guai non sono finiti.


Gabi è violoncellista nell’orchestra di Bucarest, è una ragazza raffinata ed intelligente, eppure, inspiegabilmente, è ancora sposata a Nigel (Mads Mikkelsen), un uomo decisamente più vecchio e molto pericoloso, a capo di una banda di delinquenti. Gabi ha da tempo capito il suo errore e vorrebbe divorziare, ma il suo ex marito le dà il tormento ed è geloso di chiunque le giri intorno.


Il povero Charlie entra subito nel mirino di Nigel e dei suoi scagnozzi, ma capisce di essere davvero innamorato di Gabi e di volerla salvare. La chiave per ottenere il divorzio potrebbe risiedere in qualcosa che gli aveva detto il padre sull’aereo a proposito di una videocassetta nascosta…



Ho visto Charlie Countryman deve morire più per la curiosità nei confronti del cast (nel quale figura anche Rupert Grint, conosciuto da tutti come Ron Weasley, in un ruolo davvero tragicomico) che per la trama in sé. Ho visto che la critica non è stata molto generosa, ma mi sento di spezzare una lancia a favore di questo film.


Innanzitutto il mix di generi (un po’ di commedia romantica, un po’ di azione, un po’ di realismo magico) la rende una pellicola davvero originale. Lo si potrebbe considerare una sorta di film “di formazione”, in quanto al centro della storia c’è un giovane protagonista spiantato che, un errore dopo l’altro, trova la sua strada.


Inoltre la pellicola propone, anche se talvolta in modo un po’ semplice, delle tematiche affascinanti: l’amore per l’arte e la musica che salvano la vita, il superamento del lutto, l’incontro tra due anime affini… e devo dire che, in questo senso, ci sono dei colpi di scena niente male.


Americanate? Quante ne volete. Ogni volta che lo sfortunato Charlie viene preso a cazzotti scappa più da ridere che da piangere? Senz’altro. Qualche scena evitabile? Direi.


Però, per quanto si tratti di un film strano, io non lo boccerei affatto, anzi, ve lo lascio qui per sapere che cosa ne pensate!



La musica del mese


Considerato il caldo fuori norma che ha imperversato per praticamente tutto il mese (ahinoi), ho pensato che la parola chiave per la musica del mese potesse essere Sole.



Per quanto riguarda la musica classica, questo luglio puntiamo su Chopin, con il suo studio n°8 tratto dall’opera n°10, intitolato appunto Sunshine. Trovate un’esibizione al pianoforte a questo link.



Parlando di musica leggera, invece, la scelta è quasi obbligata: chi non conosce la celeberrima Canzone del sole di Lucio Battisti? La trovate qui.


Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi

le tue calzette rosse

e l’innocenza sulle gote tue

due arance ancor più rosse

e la cantina buia dove noi

respiravamo piano

e le tue corse, e l’eco dei tuoi no, oh no,

mi stai facendo paura


Dove sei stata, cos’hai fatto mai?

Una donna, donna, dimmi

cosa vuol dir sono una donna ormai…


[…]


Il sole quando sorge sorge piano e poi

la luce si diffonde tutto intorno a noi

le ombre ed i fantasmi della notte

sono alberi e cespugli ancora in fiore

sono gli occhi di una donna ancora pieni d’amore!



La poesia del mese


Dal momento che ho passato un bel po’ di giorni di questo mese sulle rive del mio amato Mar Ligure, per il mese di luglio ho pensato di proporvi un componimento di Camillo Sbarbaro, poeta della zona. La poesia si intitola Afa di luglio. Il canto che non varia:


Afa di luglio. Il canto che non varia

delle cicale; il ciel tutto turchino;

intorno a me, nel gran prato supino,

due fili d’erba immobili nell’aria.


Un sopor dolce, una straordinaria

calma m’allenta i muscoli. Persino

dimentico di vivere. Mi chino

coi labbri ad una bocca immaginaria…


E sento come divenute enormi

le membra. Nel torpore che lo lega,

mi pare che il mio corpo si trasformi.


Forse in macigno. Rido. Poi mi butto

bocconi. Nell’immensa afa s’annega

con me la mia miseria, il mondo, tutto.



Le foto del mese


Ricordate che nel post dei preferiti di giugno avevo condiviso con voi le mie riflessioni sull’anno scolastico che stava per terminare? Dopo aver salutato i bambini (con grandissima emozione), dopo un’ultima riunione ed una bella serata con cena e torta (in foto)… il primo luglio è iniziata la mia estate! Credo che questo 30 giugno sarà una data che non dimenticherò facilmente… la fine di un anno scolastico molto pieno, nel corso del quale sono riuscita anche a tornare sul palcoscenico dopo due anni di stop forzato per tutti ed a riprendere un po’ di attività che la pandemia aveva portato via con sé. Non nego che i primissimi giorni del mese mi sono sentita un pochino stanca e talvolta persa… ma ero (e sono) soddisfatta!



I miei primi giorni d’estate sono trascorsi a casa, tra una visita al mercato (al quale non andavo da una vita), un po’ di commissioni in sospeso e due compleanni: mio padre e la mia amica Mara! Nel frattempo, in giardino sono spuntati i girasoli...



Entro metà mese mi sono trasferita nella casetta al mare di famiglia sulla riviera ligure, della quale vi ho parlato già tante volte. Le prime sere sulla mia spiaggia, con i colori caldi del tardo pomeriggio, sono sempre un’emozione!



Scorcio di Varazze “in notturna”: come un quadro!




Ecco il mio luglio in breve! Fatemi sapere com’è stato il vostro :-)

Questo è l’ultimo post vero e proprio prima della pausa estiva. Pubblicherò ancora lunedì, per fare insieme a voi un recap di questo anno di blogging e per salutarvi tutti quanti, poi il blog andrà “in ferie”!

Nel frattempo grazie per la lettura, aspetto i vostri commenti :-)


2 commenti :

  1. Beh dai, Charlie Countryman deve morire non è male effettivamente, anche se è più l'atmosfera che il resto ;)

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    1. Ciao Pietro! Sono contenta che anche a te non sia dispiaciuto il film. Beh, l'atmosfera, tra colori e musiche, è interessante :-)

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