Due romanzi di Marilù Oliva
Cari lettori,
oggi, per la nostra rubrica “Letture… per autori”, vi presento un’autrice per me nuova, che sto apprezzando moltissimo: Marilù Oliva, scrittrice ed attivista.
Pur avendo sentito parlare di alcune sue opere di rielaborazione del mondo classico dal punto di vista delle figure femminili, come L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre e la nuovissima uscita L’Eneide di Didone, non mi ero mai accostata alla lettura di niente di suo, finché non ho trovato in biblioteca due suoi volumi di genere thriller, Le spose sepolte e Musica sopra l’abisso. Si tratta, per ora, degli unici due romanzi che hanno come protagonista la giovane ispettrice di polizia Micol Medici. Siamo nel macro universo dei gialli, ma con delle sfumature ad alta tensione che non mi hanno consentito di “prendermela con calma” durante la lettura: ho proprio divorato questi due libri, che attraggono il lettore fin da subito e si trasformano in irresistibili page-turners nel corso della seconda metà.
Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta!
Le spose sepolte
Per l’ispettrice Micol Medici, la cui poca esperienza alle spalle è compensata da una grande passione per il mestiere, sembra che stia per profilarsi una prima importante occasione di carriera. Le tocca mettersi in macchina insieme al suo scontroso capo e ad un collega piuttosto retrogrado, ma la destinazione è davvero curiosa: Monterocca, un paese sull’Appennino bolognese che è stato progettato come una sorta di città ideale ed è amministrato interamente da donne.
Donna la sindaca, che lotta contro un tumore alla gola e parla con difficoltà ma riesce comunque a far comprendere con decisione le sue volontà; donne le moltissime assessore, che si occupano di tutto, dall’edilizia agli orti pubblici, dalla cultura al turismo; donne le principali esercenti nei negozi storici, come ad esempio La Circassa, un’erborista che sembra capace di leggere nel cuore delle persone e di prevedere il loro futuro.
Sotto molti punti di vista, la città delle donne funziona bene, ma proprio lì è accaduto un avvenimento inspiegabile ed agghiacciante: un uomo è stato ucciso con brutalità e trafitto con moltissimi spilli. La vittima non è una persona qualunque, ma un ex sospettato di uxoricidio, poi prosciolto per mancanza di prove.
Incrociando dati da remoto, Micol e la sua squadra si rendono conto che questo omicidio non è il primo ad essere compiuto con queste modalità: un misterioso serial killer sta uccidendo tutti gli uomini che, pochi o tanti anni prima, hanno tolto la vita alle loro mogli o compagne e non sono mai stati puniti dalla legge come avrebbero meritato. Ad intervalli regolari, inoltre, i colleghi di Micol appartenenti ad altri commissariati ricevono delle segnalazioni che li portano alla scoperta dei cadaveri delle povere donne uccise, i cui corpi non si trovavano da anni.
È evidente che il serial killer in questione prima faccia confessare alle sue vittime i loro delitti e l’ubicazione dei corpi, poi li uccida. Il guaio è che proprio al Centro Studi Rita, il laboratorio scientifico di Monterocca, viene prodotta una sostanza che, se assunta in piccole dosi, funge da siero della verità. Lì Micol troverà una certa – inaspettata – ostilità, ma anche un giovane ricercatore che la aiuterà e metterà in dubbio la sua storia (già avviata al capolinea) con il suo ex fidanzato.
Le spose sepolte è un romanzo che coniuga il lavoro di scrittrice di Marilù Oliva ed il suo impegno come attivista per la parità di genere. Micol Medici è un personaggio femminile scritto da una donna, e si vede. Per quanto io ammiri molti giallisti italiani (e lo sapete bene), la penna di un uomo è sempre, in qualche modo, “innamorata” del sesso femminile, tende ad idealizzarlo tramite piccoli dettagli. Questo non è per forza un male, anzi, ci sono scrittori straordinari, ma la presentazione “senza fronzoli” di Micol è chiaramente nata da una penna femminile. L’ispettrice è una ragazza pragmatica, segnata da un brutto incidente avvenuto negli anni dell’adolescenza, costantemente preoccupata per una madre sola ed un po’ invadente, in lotta per affermarsi in un contesto lavorativo che è ancora molto maschile.
L’idea di un “serial killer di criminali” è tanto originale quanto inquietante, anche perché gli stravaganti sogni premonitori di Micol non contribuiscono certo a far stare tranquillo il lettore. Inoltre, i capitoli sono intervallati da una lunga storia in corsivo, che racconta un ulteriore punto di vista da cui considerare la vicenda.
Monterocca, la città delle donne, è forse un’utopia, ma viene raccontata senza idealismi: una giunta al femminile tende molto meno all’agonismo e molto più alle soluzioni pratiche per la vita di tutti i giorni, e di sicuro alcuni importanti settori che vengono talvolta trascurati dalla politica ottengono giustizia. Tuttavia i rancori di chi, come alcune donne, ha dovuto subire troppo a lungo, possono covare come fuoco sotto la cenere.
Musica sull’abisso
Sono passati dei mesi dall’indagine delle “spose sepolte” e l’ispettrice Medici, dopo aver concluso la sua storia con l’ex fidanzato, ne ha iniziata una con Roven, il giovane ricercatore del Centro Studi Rita di Monterocca. Micol è felice con lui, ma alcune sue strane abitudini, unite al suo passato misterioso, non la lasciano molto serena. Ad aumentare le preoccupazioni c’è il fatto che sua madre, sempre in cerca di nuove passioni, ha trasformato la sua ultima fissazione in una carriera, ha fatto amicizia con La Circassa ed ha aperto con lei un negozio di cristalloterapia ed erboristeria.
Il lavoro, tuttavia, non le lascia troppo tempo di pensare. Il suo trasferimento alla Sezione Omicidi porta subito con sé un caso spinoso. Il ritrovamento del cadavere dell’imprenditrice Gwendolina Nanni sembrerebbe un vero mistero, perché la donna era incensurata e senza nessun nemico, ma la sorella si confida con gli inquirenti e dice di essere insospettita dalle morti in successione di molti ex compagni di classe della donna.
Micol ed i suoi colleghi vanno a chiedere informazioni al Liceo Classico Cicerone, il più prestigioso di Bologna, e scoprono dell’esistenza di quella che per tutti è una “classe maledetta”. Non più di quindici ragazzi, quasi tutti dall’ottimo profitto e latinisti dilettanti anche nel tempo libero. La sparizione di uno dei loro leader, Lorenzo, a metà dell’ultimo anno, è stata però l’inizio della loro fine. Dopo la sua misteriosa scomparsa ci sono stati il suicidio del suo migliore amico e la caduta fatale di una loro compagna durante la gita scolastica.
In seguito ad alcuni anni di quiete, la sfortuna ha ripreso ad accanirsi sui componenti della “classe maledetta”. Un terribile incidente d’auto, un’overdose, una morte sospetta in una grotta in riva al mare, l’uccisione della Nanni… tutto sempre nel medesimo giorno, il 21 febbraio, anno dopo anno. Il giorno della sparizione di Lorenzo. E questa non può essere davvero una coincidenza.
Con Musica sull’abisso Marilù Oliva mi ha regalato dei veri brividi, ancora di più di quelli che pure mi aveva donato Le spose sepolte.
Da ex studentessa di liceo classico mi sono rivista in parte nel modo in cui l’autrice descrive il mondo delle scuole superiori: le classi che i professori ricordano con piacere perché piene di studenti modello sono spesso le più difficili in cui stare, tra una competizione costante in cui ti ritrovi invischiato anche se non vuoi ed un sistema di “amicizie” che sembrano più che altro delle dinamiche di potere.
Mi ha colpito l’uso del latino che è stato fatto in questo romanzo: citazioni, indovinelli, poesiole, persino il lungo testo di una canzone. Anche la musica viene omaggiata, specie quella di cantautrici italiane molto brave ma ancora non molto conosciute, che Marilù Oliva ha probabilmente avuto occasione di ascoltare grazie al suo impegno come attivista.
Non tutte le questioni che riguardano la vita di Micol – sia quella professionale che quella sentimentale – si sono risolte, quindi non vedo l’ora che esca un nuovo romanzo di questa serie! Sicuramente lo metterò in wish list :-)
Come avrete intuito, sono davvero contenta di aver iniziato questa serie!
Mi incuriosiscono molto anche i retelling classici dell’autrice, ma vi farò sapere se riesco a trovare qualcosa. Nel frattempo fatemi sapere se avete letto questi due libri, se conoscete l’autrice e che cosa ne pensate!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Non ho letto nessun libro dell'autrice, ma trovo interessanti sia questi due gialli con protagonista Micol (che mi pare un bel personaggio femminile) che quelli che riprendono i classici, anzi ultimamente cercavo dei titoli, quindi grazie per la dritta ;-)
RispondiEliminaciao silvia!
Ciao Angela! Sono contenta di averti incuriosito, fammi sapere che ne pensi :-)
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