giovedì 3 marzo 2022

CARNEVALE: LETTURE DA RIDERE!

 Un libro di Andrea Vitali ed una raccolta di racconti




Cari lettori,

accogliamo insieme marzo sul blog!

Questo mese, per noi milanesi, inizia con l’annuncio del Carnevale: oggi è il giovedì prefestivo, domani tante scuole della zona saranno chiuse e sabato 5 sarà il vero e proprio giorno della festa. So che nel resto d’Italia avete già festeggiato, e che addirittura a Venezia i travestimenti sono iniziati due settimane fa, ma noi abbiamo questo Carnevale “ambrosiano” che è un po’ più tardivo.


A voi piace questa festa? A me nel complesso sì. È vero che è da una vita che non mi travesto (anche se qualcuno potrebbe obiettare che lo faccio ogni volta che ci esibiamo a scuola di danza), però è un periodo ricco di golose tentazioni per gli amanti dei dolci come me e poi mi piace l’atmosfera allegra che si respira.


Per la nostra rubrica “Letture...a tema”, oggi vi propongo due libri tutti da ridere: uno degli ultimi romanzi di Andrea Vitali ed una raccolta di racconti interessante anche per le scuole. Io ho sghignazzato parecchio, spero che queste storie piaceranno anche a voi!



Un uomo in mutande, di Andrea Vitali


Bellano, aprile del 1929. La caserma è popolata da personaggi che il lettore di Vitali ormai conosce piuttosto bene: il maresciallo Ernesto Maccadò, fresco di trasferimento dalla Calabria, l’appuntato Misfatti, siciliano, ed un gruppetto di brigadieri ed agenti che costituiscono la loro squadra.


Come ormai si sa a Bellano, la moglie dell’appuntato Misfatti è una donna lunatica, soggetta agli umori del tempo (spesso troppo brutto per i gusti di una fanciulla originaria del Sud) ed all’andamento delle faccende domestiche. La sera del 12 aprile, però, le stelle sembrano essersi allineate alla perfezione, ed in tavola c’è uno dei piatti preferiti dell’appuntato: la frittata di cipolle. Buona quanto vuoi, ma un pochino ostica da digerire e soprattutto veloce nell’impregnare abiti. E l’abito che indossa l’appuntato è proprio la divisa, perché, dopo aver cenato, egli deve andare a fare il turno di notte.


Lì per lì, l’appuntato Misfatti si ritiene soddisfatto lo stesso, e, con un dolce peso sullo stomaco e la divisa profumata in modo un po’ persistente, si avvia lungo le strade di Bellano. Dopo pochi passi, però, gli viene incontro Salvatore Chitantolo, un giovane cittadino affetto da un handicap mentale, che sembra essere in preda ad una crisi e gli rivela di aver visto passare, di corsa e con una certa paura in viso, un uomo in mutande.


Una sciocchezza, che forse però rischia di diventare pericolosa. È bene che il Chitantolo conservi questo segreto, facendone parola solo con l’anziana madre: la sezione del locale partito fascista, infatti, lo vede di cattivo occhio già da un po’ e non esiterebbe ad accusarlo di aver aggredito o derubato in prima persona quel sedicente uomo in mutande. In effetti, nei giorni successivi, vengono reperiti in giro per il paese (con modalità esilaranti) sia dei pantaloni elegantissimi che un gonfio portafoglio. L’appuntato Misfatti non sa spiegarsi il perché di questi strani avvenimenti, ma conosce bene Salvatore Chitantolo e sa che, nonostante tutte le sue difficoltà, egli è rimasto puro e buono come un bambino, così decide di aiutarlo e di vederci chiaro.


D’altra parte, in quel periodo il locale partito fascista ha ben altro di cui occuparsi: per ordini superiori, esso sta facendo pressione sul Comune perché parta la “redenzione igienica”, ovvero, in parole povere, un rifacimento delle fogne e dei bagni del paese. Oltre agli uomini del partito, capitanati dal loro segretario, c’è anche una sezione femminile, guidata da una fanciulla che ha la straordinaria capacità di innamorarsi subito di qualunque uomo sia gentile e cordiale con lei.


Purtroppo per lei, la maggior parte di questi uomini è già convolato a giuste nozze con qualcun’altra. Tra di loro c’è anche il nuovo direttore delle poste locali, un giovane ed ambizioso burocrate che strizza volentieri l’occhio ai potenti e vorrebbe trasformare la sua sede in una sorta di azienda moderna, con grande disperazione dei dipendenti, specie del procaccia Fracacci (un personaggio divertentissimo). Proprio il direttore, l’annoiata moglie che ancora non si è ambientata a Bellano ed un vecchio amico di quest’ultima potrebbero essere la chiave di volta per la risoluzione del misterioso caso dell’uomo in mutande. Anche se i triangoli amorosi non sono di competenza dell’Arma. O forse stavolta sì?



Ormai sapete che con Andrea Vitali vado sul sicuro: vi ho parlato dei suoi romanzi in diverse occasioni (per esempio in questo post) e sempre con toni positivi.


Un uomo in mutande fa parte del filone del maresciallo Maccadò e della Bellano degli anni ‘30, che è quello prevalente all’interno della produzione dell’autore. Andrea Vitali, infatti, ha ambientato tutti i suoi romanzi a Bellano, spaziando molto con l'arco temporale: dalla fine del XIX secolo alla Prima Guerra Mondiale fino agli anni ‘60 e ‘70. Il maresciallo Maccadò, però, come ha detto egli stesso in una sua presentazione, “ci fa compagnia da un bel po’, ormai”. In questo libro egli è leggermente in disparte, tutto preso dalla gravidanza della moglie Maristella, che ha seguito i consigli di un’originale suora che, per quanto devota, non è certo nata sotto il cavolo. Più spazio viene dato all’appuntato Misfatti, che, tra piatti tipici, bisticci con la moglie e l’eterna lotta con il suo rivale in caserma, il brigadiere Mannu, spesso viene etichettato come personaggio folkloristico, ma in questo romanzo dimostra il suo acume e la sua generosità nel proteggere i più deboli.


Come negli altri romanzi della serie, l’autore non può fare a meno di mettere alla berlina – anche se sempre con una certa raffinatezza - la sede locale del partito fascista: c’è l’episodio in cui il segretario del partito è in tutto e per tutto dipendente dai capricci della moglie e del suocero, quello in cui per il paese fugge un toro impazzito e senza corna di nome Benito… in questo romanzo, guarda un po’, la priorità del partito sono i cessi.


I momenti esilaranti sono moltissimi: Andrea Vitali ha creato una magistrale commedia degli equivoci, tra un fiume di personaggi dai nomi improbabili, poveri Cristi a cui ne succedono di ogni, tizi arroganti e boriosi che non si accorgono di venire fregati e strani avvenimenti alle ore più improbabili del giorno.

Una lettura decisamente carnevalesca!



Questa volta si ride!, Autori vari


Ho trovato questo libretto de Il capitello Edizioni, specializzato in pubblicazioni didattiche, tra le librerie di famiglia. È una mia lettura degna della rubrica “L’angolo Vintage”, perché ricordo di averlo letto lo scorso Carnevale e poi, purtroppo, di non avervene mai parlato, dal momento che non sapevo bene in che occasione farlo. L’abbinamento con il romanzo di Vitali mi è sembrato perfetto!


Più che una vera e propria raccolta di racconti, Questa volta si ride! È una mini antologia contenente brani di capolavori della letteratura e della narrativa, più alcuni pezzi d’autore di maestri della comicità contemporanea.


Il libro è diviso in sezioni. La prima e più corposa, denominata Situazioni e tipi comici, è forse anche la più variegata. Comprende un racconto dello scrittore francese del XIX secolo Alphonse Allais che ha per protagonista un giovane e sfacciato nobilotto, una storia di Cechov ambientata nel mondo della medicina, una breve storiella di Achille Campanile, un estratto da Il vecchio con gli stivali e altri racconti di Vitaliano Brancati, parti delle opere di Stefano Benni e monologhi comici di Woody Allen. Il cuore della sezione, però, è una serie di racconti di Italo Calvino che ha per protagonista lo sfortunato operaio Marcovaldo.



La seconda breve parte del libro, Gesti comici, comprende solo due racconti, uno anonimo ed uno dell’autore ottocentesco Charles Cros.


Più ricca è la terza sezione, Parole comiche, che prevede il ritorno di Achille Campanile, insieme al sempre divertente Nino Frassica (meglio noto come il maresciallo Cecchini…), un originale brano in latino maccheronico sulla Nutella ed una novella boccaccesca.



L’antologia si interrompe poi per lasciare spazio a delle proposte operative (Se vuoi, provaci tu!) e ad un capitolo di un saggio sulla comicità di Henri Bergson.


Infine, visto che il libro è pensato per le scuole e generalmente i compiti si concludono con qualcosa di facoltativo, c’è un’ultimissima sezione, Se vuoi continuare a leggere…, composta da un estratto de I viaggi di Gulliver, una piccola parte di Don Giovanni in Sicilia di Vitaliano Brancati, alcuni “Esercizi di stile” dello scrittore francese novecentesco Raymond Queneau, un capitolo del classico di fantascienza a ritroso Il più grande uomo-scimmia del Pleistocene e Domenico Starnone con il suo Ex cattedra, da cui è stata tratta la fiction della Rai Fuoriclasse.



Ho letto questa raccolta un po’ alla volta e mi sembra una buona idea per recuperare in parte qualche pietra miliare della narrativa e della letteratura e per farsi qualche sana risata. Mi sono molto piaciuti, soprattutto, i racconti di Marcovaldo, che avevo letto addirittura sul finire della scuola primaria e poi mai più, purtroppo.


Ho a casa un’altra piccola antologia della serie La mia biblioteca, a cui appartiene anche Stavolta si ride! Si tratta di una raccolta sulle “donne detective”. Vi farò sapere se la leggerò!




Ecco i miei consigli di lettura per questo Carnevale!

Spero che siano libri piacevoli e divertenti anche per voi. Che cosa ne dite?

Avete letto qualcuno dei tanti libri di Andrea Vitali? Che ne pensate?

Avete altre antologie umoristiche da suggerirmi?

Fatemi sapere!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


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