venerdì 26 aprile 2024

POESIE TRA CIELO E MARE

 Spazio Scrittura Creativa: aprile 2024



Cari lettori,

benvenuti all’appuntamento di aprile con la rubrica Spazio Scrittura Creativa!



Prima di entrare in tema, una necessaria precisazione. Penso che ormai tutti sappiate che generalmente pubblico il lunedì e il giovedì. Se pubblico oggi invece di ieri non è perché il 25 aprile è un festivo – come avevo fatto a Pasquetta, per esempio – ma perché, vista l’importanza della ricorrenza (soprattutto di questi tempi…), non mi sembrava rispettoso postare qualcosa che non c’entrasse niente, e non avevo nuovo materiale a disposizione.


Ci tengo comunque a lasciarvi tre link a post proprio sul 25 aprile:

- Il racconto del 2020, La staffetta (Link)

- Qualche consiglio di lettura (Link)

- L’analisi di una poesia di Alfonso Gatto (Link).



Per oggi ho deciso invece di onorare l’appuntamento con la scrittura creativa. Non pensavo che ad aprile ci sarei riuscita, tra eventi da recensire, il compliblog e ricorrenze, ma alla fine ho pensato di proporvi qualcosa comunque!


Torniamo a rileggere insieme le mie poesie. Inizialmente avevo pensato di proporvi alcuni dei miei componimenti a tema primavera, così come avevo fatto a gennaio con l'inverno. Sfogliando qua e là tra quello che avevo scritto, però, mi ha stuzzicato di più un altro tema, comunque legato alla natura: il cielo ed il mare. Oggi vi lascio quattro mie poesie – come sempre un po’ datate, ma spero ancora piacevoli da leggere – delle quali una è proprio dedicata al mare, una tra cielo ed oceano, una basata su una metafora piena di luce e l’ultima che è la mia versione della classica metafora classica/dantesca/letteraria della vita come barca in tempesta.


Quanto alle poesie dedicate alla bella stagione, magari vi sorprenderò verso l’estate!

Per il momento spero che apprezzerete queste…



Il mare


Il mare,

calmo o mosso,

pulito o sporco,

ma sempre, sempre blu…

Se t’immergi noti

pesci e sassi,

conchiglie ed alghe,

ed è come entrare

in un secondo mondo misterioso.



Volo bianco


Su una tavola azzurra,

dipinta con i colori dell’aria,

gli angeli del destino

spiegano le loro ali bianche e grigie

e planano sullo sporco condotto,

diretti verso la voragine blu.

Bassi, sempre più bassi,

corrono al gran raduno

e i loro calzari alati sono lambiti

dalla schiuma fresca.

Si consultano: no,

il messaggio non è dei migliori.

Cupi risalgono; e girano sulla voragine,

poi via sulle onde del vento.

A spezzare quel funesto incanto

ci pensa il fragore d’un tuono,

in lontananza.



Come una pianta


Case e alberi di luce sono;

luce vera e brillante, non ricordo quando

il ciel si tinse di tale tono

azzurro intenso, libero, e mai affranto.


Mille scintille di puro bianco

filtrano fasci di grandi emozioni

come intonando un melodico canto

che d’acqua prende altrettante direzioni.


Oggidì d’altro il cor mio

non necessita: luce e acqua, fonte pura

di gioia e vita per una pianta… e per me.


Perché come una pianta oggi è il mio spirito

che si rinnova, esplodendo nei ricordi

di un’epoca felice in cui la pianta ero io.



Quale conforto?


Una piccola barca solo con buoni propositi costruita

che rimedio alla tempesta in cui è caduta

spinta da polemici venti trovare vuole,

ed insegue gli azzurrini sprazzi d’incanto

per raggiungere il tanto cercato sole:

ecco dell’animo mio il più efficace ritratto.


In questi brillanti giorni che d’aria pura si riempiono,

se non in tali immagini quale conforto v’è?

Inutili sono i miei saldi principi,

se essi da rabbiosi sentimenti, come spazzatura,

sono gettati alla deriva, ed a me

consolazione non rimane che nell’andare avanti.


Ma

in queste cupe sere che di rosei rimpianti si nutrono,

se non nel ricordo quale conforto v’è?

Inutili sono le mie ormai antiche convinzioni

se esse da dolci rivelazioni come ruggine

sono rimosse e gettate in oblio, ed a me

non rimane consolazione che nel fingere.


Ma

quale conforto in tutto ciò?

Forse solo il sentirsi viva,

ancora, sorprendentemente.




Sapete che vi dico? Ogni volta che tiro fuori dal mio cassettino qualche mio lavoro creativo vecchiotto mi dico sempre: certo che ero una ragazza pesantella, eh… ed ho la sensazione di non essere granché migliorata. 

Ultimamente tanti fattori mi hanno riflettere parecchio sul mio essere stata una bambina/ragazzina “dotata”, sul senso del dovere che non mi molla mai anche adesso che non sono più una studentessa impeccabile bensì un’adulta precaria ed incasinata come mille altre, su come abbia imparato anche a godermi la vita un po’ troppo tardi (e forse sto ancora imparando), sull’overthinking senza il quale evidentemente non riesco a campare. 

Forse per questo ho sempre avuto bisogno di scrivere qualcosa, prima il diario e le poesie, poi le fanfiction e le prime storie originali, infine tutto l’universo del blog.

Danzare libera il mio corpo e scrivere libera il mio spirito.

Scusate lo stream of consciousness, ogni tanto ci vuole evidentemente!

Fatemi sapere i vostri pensieri. Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


lunedì 22 aprile 2024

FIOR DI PASSIONE

 Recensioni classiche 2024



Cari lettori,

bentornati all’appuntamento con “Il momento dei classici”!

Se ben ricordate, a febbraio vi avevo annunciato la mia intenzione di provare a leggere, nel corso del 2024, almeno un classico ogni due mesi, scegliendolo tra i tanti titoli di letteratura italiana che ho scaricato sul Kindle nei periodi di promozione.


Vi confesso che, come mio solito, non nutrivo troppa autostima. Pensavo che, dopo aver scelto "Con gli occhi chiusi" di Federigo Tozzi per il primo bimestre, avrei finito per accantonare il proposito di leggere i classici, come già mi era accaduto altre volte. Un po’ di miei autori ed autrici del cuore stanno annunciando novità importanti (un paio usciranno proprio domani) e non è sempre facile far quadrare tutto… così tanti libri, così poco tempo, come si suol dire!


Invece questo marzo ed aprile hanno sorpreso anche me stessa: non solo ho letto la raccolta di racconti che oggi vi presenterò, ma anche un altro titolo che può essere valido per il prossimo bimestre.


Oggi è il turno di Fior di passione di Matilde Serao, una raccolta di racconti che, dopo le prime tre storie (che mi sono servite per entrare un po’ nel suo “mondo”), è scorsa via in un lampo. Vediamola meglio insieme!



Un insolito stile cronachistico


Matilde Serao è una di quelle autrici che secondo me andrebbe davvero studiata nelle scuole e che invece, ahinoi, ha pagato lo scotto di essere donna. Personalmente, pur avendo fatto il liceo classico, non ho sentito parlare di lei fino all’esame di letteratura italiana contemporanea del terzo anno, ed anche allora era solo un nome nel bel mezzo dello sterminato manuale della parte generale.


Eppure Matilde Serao è stata importantissima, soprattutto per la sua regione, la Campania. Non ha solo scritto romanzi e racconti, ma è stata anche una delle primissime giornaliste d’Italia, ha fondato dei quotidiani, ed è stata anche candidata più volte al premio Nobel per la letteratura, senza mai vincere (piuttosto ingiustamente, direi).


Ecco, io credo che la sua vocazione come giornalista traspaia anche leggendo i suoi racconti. Fior di passione è una raccolta di racconti che hanno come tema dominante il romanticismo, eppure non hanno niente di propriamente romance: né descrizioni dettagliate, né spazio per l’erotismo, né lunghe riflessioni sui sentimenti dei protagonisti. Questi racconti sono trattati come casi di cronaca, lasciando che dalla nuda descrizione dei fatti, o da un colloquio che fa emergere solo l’essenziale, il lettore possa comprendere il dramma sotteso.


Molto spesso queste storie hanno una fine infelice, oppure un “accontentarsi” del protagonista, che rinuncia al romanticismo con la R maiuscola per una felicità più pragmatica. L’idealismo e la passione si scontrano con la vita vera, e quasi sempre ne escono sconfitti, ma io ho avuto la sensazione che la maggior parte di questi protagonisti non rinunciasse comunque a sognare, fino all’ultimo respiro.



I tormenti dell’artista e del poeta


Alcuni di questi racconti hanno per protagonisti uomini e donne che svolgono mestieri o comunque attività propriamente creative.


C’è uno scrittore che non ha nessuno dei cliché che spesso e volentieri caratterizzano i suoi colleghi, eppure è il più valido di tutti quelli del suo giro.


C'è un pittore che sposa la donna sbagliata, una persona non in grado di comprendere la sua sensibilità, e si lascia consumare dalla sensazione di non essere accolto ed amato.


Ci sono due persone che stanno preparando una commedia teatrale con tanto di costumi, e sembra che essi stessi stiano recitando una parte quando si ritrovano a parlare dei loro sentimenti.


C’è persino un inventore di giocattoli che dovrebbe rientrare di diritto tra gli scienziati per le sue capacità ingegneristiche, e che invece Matilde Serao descrive come drammaticamente vicino ad artisti ed umanisti.



Questi soggetti sembrano essere particolarmente cari all’autrice, forse perché sono afflitti da una doppia passione: quella per il loro mestiere/vocazione, e quella che si ritrovano a vivere nella vita privata. Quando non si pensa alla prima, sopravviene l’altra, e viceversa.


Sembra non esserci scampo per queste persone, che forse non vivranno mai una vita serena come quella di altri che riescono a prendere tutto più alla leggera, eppure la loro natura è sempre in qualche modo benedetta dall’autrice. Sono uomini e donne che hanno vissuto molto intensamente e che proprio per questo hanno lasciato un segno, anzi, hanno proprio dedicato una parte della loro vita per lasciarlo.


So che questo è un commento personale, ma… chi ha fatto studi come i miei sa bene che ribadire l’importanza delle attività umanistiche ed artistiche, insistere affinché esse siano affrancate dall’etichetta di “ricreative” e siano considerate come veri e propri pezzi di vita di una persona, spesso fondamentali… insomma, è difficile anche per chi è di sesso maschile ed ha avuto, per certi versi, la strada più spianata. Per dirne uno su tutti, Leopardi è quasi morto per questo suo attaccamento, e comunque ha lasciato i suoi contemporanei troppo presto. Figurarsi cosa poteva significare insistere su questi concetti un secolo e mezzo fa da donna, e proveniente dal Sud, per di più. Matilde Serao è stata rivoluzionaria e ancora in pochi lo sanno… io sapevo ben poco fino a un paio di mesi fa, e credo che sia giunto il momento di recuperare.



Mille e più forme d’amore


L’amore clandestino di Fulvio e Paola, ostacolato dalla presenza del marito di lei e da un intero gruppo di amici in comune, in un contesto in cui anche i muri hanno orecchie.


L’attesa dell’amore di Cecilia, che sta per sposarsi, e prepara valigie e corredo sotto gli occhi amorevoli di sua zia Angiolina.


Il “tira e molla” di Alfonsina e Giovanni, che rimandano sempre la loro felicità attendendo un momento in cui il loro amore sarà perfetto, e non si rendono conto che la vita passa in fretta.


Il corteggiamento nobiliare d’altri tempi tra la contessa Laura ed il duca Sanseverino, spia d’un amore che ormai è morto nella forma ma forse non nella sostanza.


L’illusione e la delusione del protagonista che passa giornate intere aspettando, come dice il titolo, che una donna che per lui rappresenta l’amore lo raggiunga in una città lontana dalla casa di entrambi.


La duchessa Adriana che ha perduto l’amore ed è convinta che mai più lo ritroverà, e invece…



La raccolta si intitola Fior di passione, e viene da pensare che forse il fiore della passione sia proprio la purezza dei sentimenti. Questi personaggi sono umani, sbagliano, fanno sciocchezze e capricci e prendono decisioni d’impulso, ma le loro intenzioni sono, in fin dei conti, buone.


In un’epoca come la nostra, nella quale si scrivono e si pubblicano romance in cui è normalizzata non solo la presenza, ma spesso anche la giustificazione e la “redenzione” di personaggi (solitamente maschili) che sono avvezzi a prendere, usare e buttare le persone come più piace loro in nome di una non meglio identificata “passione”, leggere questa storia è come tornare alle origini.


Matilde Serao nobilita il concetto di passione: non è una parola da utilizzare per giustificare la cieca ricerca di una soddisfazione personale, o, peggio mi sento, un atteggiamento opportunista. È una spinta potente che rivela a ognuno di noi che cosa ci sta davvero a cuore, per che cosa, se proprio dovessimo, supereremmo i nostri limiti e saremmo disposti a dare una svolta alla nostra vita.



Racconti al femminile


Non si può non notare, infine, come alcune di queste storie indaghino soprattutto la psiche femminile.


La donna dall’abito nero e dal ramo di corallo rosso è forse la più rappresentativa, la storia di una spaccatura dell’Io femminile: la protagonista e voce narrante dice di essere tormentata da una misteriosa persecutrice, che poi si rivela essere l’immagine di se stessa allo specchio. Fuor di metafora, è evidente che questa giovane donna, pur di essere accettata dalla società e dai suoi stessi cari, si sforzi di adeguarsi a dei modelli femminili un po’ predefiniti, ma non riesce a scappare dal suo vero io, che continua a rincorrerla. Che dirvi, forse una coltellata avrebbe fatto meno male della lettura di questo racconto.


Anche Giuoco di pazienza ricostruisce pian piano la figura di una donna ricca nel suo salotto, con tanto di scimmia da compagnia (e qui, per l’unica volta in tutto il romanzo, sono in disaccordo con l’autrice: Tecla non è un nome duro e schioccante, è un bel nome della tradizione milanese ed a me piace molto), che sembra avere tutto, ed invece sta vivendo un dramma.


È infine molto particolare Sconosciuto: tre donne diverse tra loro dicono di aver trovato l’amore in tre uomini che le completano perfettamente. Ma sarà davvero così?




come al solito, ho proprio poco da dire, eh?

Immagino che ormai sappiate che certi temi mi toccano e che finisco sempre per scrivere tanto. Così come ero stata soddisfatta della lettura di Federigo Tozzi, anche questa volta sono rimasta profondamente colpita. Sono piuttosto sicura di avere nel Kindle un altro titolo di Matilde Serao, se non due, e vorrei leggerli, anche se non so se a breve o più avanti.

Intanto fatemi sapere se avete letto qualcosa di questa autrice e che cosa ne pensate. Scrivetemi anche se avete dei suggerimenti per i prossimi “momenti dei classici”.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


giovedì 18 aprile 2024

RACCONTI GIALLI

 Le storie degli autori noir



Cari lettori,

nuovo appuntamento con la rubrica “Letture… a tema”!


Oggi torniamo sul genere giallo con due letture invernali che per vari motivi non ero ancora riuscita a recensirvi. Il primo è l’ultima disavventura del vicequestore Rocco Schiavone, nato dalla penna di Antonio Manzini: più che un giallo, una sorta di resoconto di un viaggio avventuroso; un racconto lungo che dona un epilogo ad una vicenda importante per il protagonista. Il secondo è una raccolta di racconti che ha già qualche anno ma ho trovato in biblioteca soltanto di recente.


Oggi ve li racconto meglio!



Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente

scomparso in Sudamerica?, di Antonio Manzini


L’amicizia tra il vicequestore Rocco Schiavone ed il bandito Sebastiano, iniziata in piena infanzia, sembra essere finita per sempre.


Da quando Rocco, grazie alla soffiata dell’ex amante Caterina, ha scoperto che Sebastiano faceva parte da sempre della banda di narcotrafficanti che hanno ucciso l’amatissima moglie Marina, Sebastiano è fuggito, non si sa dove.


Non è il solo ad essere deluso ed arrabbiato: con lui ci sono i due amici che completano il quartetto, Furio e Brizio. Rocco cerca di tenere in piedi più che può l’amicizia con i due, alla quale tiene tantissimo, ma dopo tanto tempo e svariate disavventure il rapporto è piuttosto logoro e basato più che altro sulla rabbia nei confronti di Sebastiano.


Quando, però, da Roma arrivano voci sempre più insistenti a proposito di una fuga dell’amico latitante in Sud America, Furio, senza consultarsi con gli altri due del gruppo, parte di corsa, ed ovviamente armato. A Brizio e Rocco non resta altra scelta che imbarcarsi a loro volta, cercando di trovare Sebastiano prima che lo trovi l’amico assetato di vendetta.



Rocco e Brizio inseguono Furio, il quale a sua volta insegue Sebastiano: una sorta di continua queste che ricorda molto da vicino il poema cavalleresco di Ariosto. Questo romanzo, che è di meno di cento pagine ed è più che altro un racconto lungo, non è la classica storia gialla a tinte noir a cui Rocco Schiavone ci ha abituato.


È la storia di una lunga ricerca di un amico perduto. Non so se questa è la sensazione che hanno avuto anche gli altri lettori, ma io non ho mai creduto fino in fondo che Furio fosse partito per vendetta, e certo il tentativo di intercettarlo non è l’unico motivo per cui Rocco e Brizio si sono accodati al viaggio.


Chi come me ha letto tutta la serie sa bene quanto l’amicizia dell’inusuale quartetto sia stata importante per tutti i componenti, ed in particolare per Rocco, che si è trovato dall’altra parte della barricata rispetto agli altri tre (“giocando a guardie e ladri, come da bambini”, come scrive l’autore) e che continua a voler loro un bene immenso, anche e soprattutto dopo la perdita di Marina, che lo ha gettato in un abisso di depressione. L’impressione che ho avuto io è che almeno lui sperasse in un lieto fine, in un equivoco, in un rovescio della sorte che avrebbe dimostrato che a sbagliarsi era Caterina, magari di proposito, dal momento che si era già rivelata inaffidabile una volta.


Come già vi ho fatto notare altre volte, però, la penna di Manzini non sempre regala l’epilogo dei sogni, anzi, spesso la disillusione finisce per farla da protagonista. Ed allora la parte più leggera ed a suo modo divertente di questo libretto è il ritrovarsi degli altri tre, che cercando Sebastiano ritrovano il senso della loro antica amicizia. Le disavventure, tra Argentina e Messico, sono davvero molte: alcune sono piccole ed esilaranti, altre invece sono più serie e li porteranno ad avere a che fare con la criminalità locale.


Riusciranno i nostri eroi… è un volumetto che consente al vicequestore di prendere una pausa, per quanto faticosa, dall’asse Aosta-Roma, dalle indagini, da una questura che è il suo unico rifugio ma tante volte è anche un peso da portare sulle spalle.


Speriamo che d’ora in avanti il carico che si porta dietro il nostro protagonista sia un po’ più leggero!



Crimini, autori vari


Il protagonista del racconto di Ammaniti è uno dei più quotati chirurghi estetici delle star, ma la sua dipendenza da cocaina lo mette in un guaio serio. Egli cercherà di cavarsela e di salvare almeno il suo preziosissimo bottino con un incredibile escamotage, ma il rimedio si rivelerà peggio del problema.


Camilleri racconta una storia d’amore nata quasi per caso tra un tecnico ed una sua cliente. Un caso di omonimia ed una telefonata a cui i due rispondono per scherzo saranno le premesse di un vero e proprio incubo, dal quale sarà difficile uscire.


Le storie di poliziotti e di criminali si intrecciano nel racconto di Massimo Carlotto: la morte di un confidente, gestore di una pizzeria, e di sua moglie, infileranno il protagonista, esponente delle forze dell’ordine, in una brutta storia di mala dell’Est Europa.


Dazieri presenta un comico che da tempo si è ritirato dalle scene, ma si ritrova ad assistere agli spettacoli amatoriali del figlio della donna che sta frequentando. Nel frattempo, un misterioso omicidio avviene nel suo giro.


La storia di De Silva è davvero surreale: come può la casa di Teresa, una donna napoletana di mezza età, diventare un covo per un latitante?


De Cataldo, che è anche il curatore di questa raccolta, crea un intreccio i cui protagonisti sono due extracomunitari che vivono da reietti ma hanno il cuore buono. Intorno a loro ci sono degli italiani che potrebbero fare una figura migliore ed invece si rivelano il più delle volte deboli o opportunisti.


Riccardo, “zio simpatico” protagonista del racconto di Faletti, parte per Miami con la nipote Sara, giovanissima ma molto sveglia, per inseguire un personaggio del mondo dello spettacolo che ha a che fare con il lavoro di lui ed il cuore di lei. Il viaggio cambierà entrambi.


Il commissario Curreli, personaggio principale della storia di Fois, è sempre in cerca di un dettaglio, di “qualcosa che manca”. La carriera non è soddisfacente, ma forse questa volta egli si porterà a casa un piccolo risultato.


Lucarelli, infine, racconta la storia di una poliziotta che ha sentito uno sparo di troppo e che inizia a sospettare che dietro ad una rapina finita male per gli assalitori ci sia invece una brutta storia di corruzione.



Crimini è una raccolta di racconti del 2005: molti degli autori che vi hanno partecipato, scrittori che mi piacciono e dei quali vi ho parlato più volte su questi schermi, erano molto più “alle origini”. Non sapevo così che cosa aspettarmi. Devo dire però che sono rimasta soddisfatta, nel complesso, di tutti i racconti che ho letto. 


Certo devo essere sincera con voi (sapete che quando posso cerco di esserlo sempre): è un libro che ho letto in tarda sera, per non dire notte, durante un periodaccio, e forse questo ha aumentato il senso di inquietudine. Non sono esattamente delle favole della buonanotte, però sono sicuramente delle storie coinvolgenti che non si dimenticano facilmente. 

Io comunque consiglio la raccolta, magari “compensando” subito dopo con qualcosa di più leggero!




Ecco le mie considerazioni su queste storie!

Ultimamente, come presto scoprirete, mi sono data un po’ ai racconti, sia gialli che classici. Mi hanno aiutato sia a recuperare concentrazione che a leggere un pochino sempre, piuttosto che lasciare perdere del tutto nei momenti in cui non me la sentivo di affrontare volumi interi. 

La sensazione che spesso ho in primavera – stanchezza mista a troppi impegni mista a voglia di fare altro e stare più all’aperto – c’è, non ve lo nego. Ma preferisco proporvi post su altro, perché la mia vita in questo periodo è anche questo, e leggervi e recensirvi quello che effettivamente mi va, piuttosto che trasformare anche la lettura in un dovere performativo, tendenza perniciosa che vedo un po’ ovunque e nella quale cerco di non cadere.

Nel frattempo, fatemi sapere se avete letto questi due volumi e che cosa ne pensate!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


domenica 14 aprile 2024

BUON COMPLEANNO BLOG! +9

 Ripercorriamo insieme questi anni




Cari lettori,

appuntamento speciale di domenica per un post speciale: oggi sono esattamente NOVE ANNI da quando ho aperto il mio blog!


Un anniversario che apre le porte a quello che, se tutto va bene, sarà addirittura un decennio di questo spazio. Quando, in una mattina di noia, mi sono finalmente decisa ad aprire questo sito dopo averci meditato per settimane – se non mesi -, non pensavo davvero che sarebbe diventato così importante per me. Sono passati degli autentici pezzi di vita da questo spazio, ed oggi ho pensato di ripercorrerli con voi. 5/6 piccoli highlights di ognuno di questi anni che abbiamo trascorso insieme… dal 2015 ad oggi!



Momenti speciali del 2015


1) 14 aprile: post d’apertura del blog! Link


2) Maggio: il mio primo Salone del libro con le amiche Mara e Francy (de L’angolo di Ariel)! Link


3) Giugno: termino la prima lettura della tetralogia di Elena Ferrante e la racconto a modo mio… Link



4) Luglio: incontro e firmacopie nel mio paese con Sveva Casati Modignani! Link


5) Ottobre: il primo di una serie di recensioni teatrali che saranno condivise dai social del Teatro Carcano… Link


6) Novembre: ad un anno e mezzo dalla Laurea Magistrale e dalla conclusione del mio percorso universitario vi racconto Odyssey, lo spettacolo che è stato protagonista della mia seconda tesi… Link



Momenti speciali del 2016



1) Febbraio: la mostra di Mucha, un’esposizione bellissima che ricordo ancora a distanza di anni! Link


2) Aprile: nei primi tempi pubblicavo anche qualche post a sfondo ironico/satirico… per esempio uno sulle frasi da non dire mai a noi “umanisti”! Link


3) Giugno: il Liebster Award… una catena/premio che in passato mi ha aiutato parecchio a conoscere altri bookbloggers! Link



4) Luglio: uno dei miei primi booktag! È una tipologia di post che una volta andava molto di moda… Adesso si vede molto meno ma a me piace sempre! Link


5) Settembre: decido di risistemare meglio il blog e di creare le rubriche in cui suddividere i post, tante delle quali ci sono ancora! Link


6) Ottobre: “Donne alfieriane” è uno dei post in cui vi ri-racconto la mia tesina di Maturità, incentrata sul rapporto padre/figlia nella letteratura… Link



Momenti speciali del 2017


1) Marzo: inauguro i “Consigli per gli amanti della danza”! Link


2) Aprile: un giretto con le amiche a Tempo di libri, una fiera del libro milanese che purtroppo ha avuto vita breve. O forse ragionevolmente, per dare più spazio al Salone del Libro di Torino? Dopo qualche anno, penso ancora che ci siano pro e contro… Link


3) Giugno: grazie ad un’amica bookblogger partecipo per la prima volta ad una serie di post in collaborazione! Il progetto dura per buona parte del mese di giugno, si intitola Il fascino del gentiluomo ed il mio post ha per protagonista Rhett di Via col ventoLink



4) Ottobre: il cineforum entra a far parte del mondo del blog! Link


5) Novembre: forse il primo dei miei post che sia davvero personale… per farmi conoscere meglio, e conoscere meglio voi! Link


6) Dicembre: ha inizio la rubrica prenatalizia “Christmas countdown”… che non ho più abbandonato! Link



Momenti speciali del 2018


1) Gennaio: inauguro la rubrica “I preferiti del mese”! Link


2) Febbraio: un inverno di spettacoli teatrali… come, ad esempio, La paranza dei bambini visto con tutta la famiglia. Link


3) Maggio: tra 2017 e 2018 inizio a dare un’occhiata anche alle mostre del Mudec, un luogo che prima di allora non conoscevo… ad esempio con l’esposizione dedicata a Frida Kahlo! Link



4) Luglio: tra il 2018 ed il 2019, oltre alle letture scelte da me, compare anche qualche recensione in collaborazione con gli autori, come, ad esempio, Per lanciarsi dalle stelle di Chiara Parenti! Link


5) Ottobre: si conclude il progetto letterario “Le donne di Euripide”, che mi ha accompagnato per buona parte dell’anno! Link


6) Novembre: vinco il concorso letterario “Narrativa e poesia” della BCC con il mio racconto Una lettrice ante litteram! Il racconto sarà pubblicato in un momento successivo sul blog, lo trovate qui.



Momenti speciali del 2019


1) Gennaio: l’anno inizia con il primo di una serie di post alla scoperta dei Piccoli poemi in prosa di Baudelaire… Link


2) Febbraio: Mara e Francy mi hanno regalato un mini abbonamento di tre spettacoli al Piccolo Teatro… tre rappresentazioni davvero stupende! Link


3) Aprile: il ricordo di un bel pomeriggio alla Fondazione Prada con la mia amica Luana, che ogni tanto riesce a tornare dall’Inghilterra… Link



4) Settembre: torno nel mondo dei classici con il progetto sui lirici greci! Link


5) 28 settembre: compio 30 anni! Un post speciale per festeggiare con voi… Link


6) Dicembre: questo ed altri anni saranno conclusi da un post in collaborazione con altre bookblogger, un riepilogo delle letture annuali! Link



Momenti speciali del 2020


1) Gennaio: l’anno ha avuto inizio con il regalo di Natale di Luana… Lo Schiaccianoci da vedere insieme a Milano! Gli ultimi sprazzi di normalità, ahinoi… Link


2) Marzo: purtroppo arriva il lockdown. Quasi per caso decido di aggregarmi alla rubrica mensile di Scrittura Creativa “Storytelling Chronicles” e pubblico il mio primo racconto, Quando papà mi lasciava guidare. Link


3) Giugno: le condizioni difficili in cui tutti noi ci troviamo – specie la clausura forzata – mi portano a leggere un po’ di classici in più… ed a riproporvi, dopo un po’, delle “recensioni classiche”. Link



4) Settembre: dopo un’attenta lettura estiva, decido di presentarvi, in una serie di post, l’opera della poetessa Antonia Pozzi… Una vera perla del Novecento milanese, per me. Link


5) Ottobre: ha inizio un progetto musicale tutto dedicato alla mia cantante preferita, Taylor Swift! Link


6) Dicembre: prima di passare ai post prenatalizi, per la prima volta vi ho raccontato la mia Cernusco… in libri! Link



Momenti speciali del 2021


1) Gennaio: uno dei miei racconti che ricordo con più affetto è La felicità, una fanfiction ispirata a il barone rampante di Italo Calvino, sulle note di Happiness di Taylor Swift. Link


2) Marzo: il romanzo più bello dell’anno è Un infinito numero di Sebastiano Vassalli! Link


3) Giugno: parte la rubrica Summer countdownLink



4) Settembre: ha inizio il progetto letterario Le donne di DanteLink


5) Fine ottobre: la mostra di Monet a Palazzo Reale, regalo di compleanno di Mara, è la prima dopo la pandemia! Link


6) Novembre: Innamorati è il mio ritorno a teatro dopo il Covid! Link



Momenti speciali del 2022


1) Marzo: con le “chiacchiere stagionali” vi racconto qualcosa in più di me, della mia quotidianità, di cosa faccio nel tempo libero con famiglia e amici… Link


2) Giugno: Bolle and friends agli Arcimboldi con Mara! Link


3) Luglio: anche la cucina conquista il suo posticino sul blog! Link



4) Settembre: torno a teatro con Gli eroi di Sofocle! Link


5) Ottobre: dopo due anni in collaborazione con le autrici di “Storytelling Chronicles”, decido di aprire una mia rubrica, Spazio Scrittura Creativa. Il primo racconto si intitola Quando eravamo giovani! Link


6) Dicembre: chiusura della challenge narrativa bimestrale La donna verde, ideata da altre colleghe blogger. Sei romanzi a tema natura, donne e magia! Link



Momenti speciali del 2023


1) Marzo: oltre ai racconti creativi ed alle fanfiction, nel mio Spazio Scrittura Creativa vi propongo anche le mie poesie! Link


2) Aprile: giornate bellissime con la mia famiglia a Cremona ed a Bellano! Link


3) Settembre: ha inizio il progetto Novecento in poesia! Link



4) 28 settembre: pomeriggio di compleanno in famiglia all’esposizione Alpha Beta! 34 anni in compagnia del mondo classico… Link


5) Fine ottobre: a teatro con Mara per La vita davanti a sé di Silvio Orlando! Link


6) Novembre: la prima di tre mostre autunnali bellissime a Palazzo Reale! Link




Per il 2024 aspetto un po’… almeno che l’anno sia a buon punto!

Rileggendo tutti questi ricordi, riaprendo tutte le vecchie pagine che ho consultato per mettere insieme questo post, non vi nego che mi è venuta tanta nostalgia.


I tempi d’oro di Blogspot, quelli in cui potevi ritrovarti 20 commenti sotto ogni recensione, c’erano booktag e premi “a catena” che giravano ogni mese, le rubriche in collaborazione non mancavano mai e la piattaforma era un effettivo punto di riferimento per CE ed enti culturali… sembrano proprio lontani, ormai.

Da un lato l’avvento prima di Bookstagram e poi di Booktok ha aiutato anche noi blogger a farci conoscere altrove e ad avere più “luoghi virtuali” da utilizzare per condividere i i nostri interessi. Dall’altro, però, a volte mi sembra che i video di 30 secondi – con tutto il rispetto – abbiano soppiantato le recensioni con tutti i crismi, e non posso fare a meno di pensare che sia un peccato.



Se nei primi anni la parte più complessa è stata entrare in questo mondo, negli ultimi è stata rimanerci senza continuamente inseguire le mode. Personalmente utilizzo un bel po’ Instagram da anni, anche se in modo semplice e rimandando al blog, e da mesi utilizzo anche TikTok, solo da spettatrice. Continuo ad amare la scrittura ed a preferire Blogspot al resto. Chi mi conosce sa la mia opinione: restare sul pezzo ha la sua importanza, ma, visto che questo non è il mio lavoro, fare quello che amo è ancora più importante.


Quindi ci tengo a ringraziare TUTTI VOI che mi avete seguito e sostenuto in questi anni: chi mi conosce di persona, chi mi legge dai vari link sui social, gli altri blogger storici che resistono in questo mondo in costante evoluzione… davvero tutti!



GRAZIE MILLE DI CUORE PER QUESTI 9 ANNI!

...E AL PROSSIMO COMPLI-BLOG!



SILVIA