lunedì 6 maggio 2024

DUE INDAGINI PER VITO STREGA

 Due romanzi di Piergiorgio Pulixi




Cari lettori,

iniziamo la settimana con il ritorno della nostra rubrica “Letture...per autori”!


Oggi vi parlo di due romanzi di uno scrittore che avevo già citato in zona Halloween: Piergiorgio Pulixi, autore de La libreria dei gatti neri (qui la recensione). Tra l’inverno e la primavera ho letto due romanzi di una sua serie gialla che ha per protagonista il vicequestore Vito Strega, un personaggio piuttosto insolito, così come originale è la sua squadra. Quanto alle sue indagini, secondo me si tratta di storie… piuttosto da brivido!


Vediamole meglio insieme…



La settima luna


Il romanzo ha inizio con un momento felice per Vito Strega e la sua squadra. L’uomo, un vicequestore noto per la sua abilità nell’analisi dei crimini, è però per natura un solitario, e non pensava che sarebbe riuscito ad ottenere risultati importanti con una squadra coordinata proprio da lui.


Invece, un caso avvenuto tra la Lombardia – dove risiede – e la Sardegna, risolto con ogni probabilità in un romanzo precedente, ha fatto sì che nascesse una grande complicità lavorativa tra lui e gli altri della squadra: le due ispettrici sarde Mara Rais ed Eva Croce, tanto diverse tra loro quanto affini sul lavoro, e Bepi, un poliziotto del Nord, che sembra pensare solo al cibo, ma quando il momento è serio si trasforma in un ottimo elemento.


Così, su ordine della dirigenza, si è appena costituita una nuova Unità operativa contro i crimini seriali. Per festeggiare, Vito Strega decide di portare tutti a Sopramonte, in una bellissima località sarda, e di regalare ai colleghi un soggiorno in una villa con piscina.


La vacanza, ahinoi, come in ogni giallo che si rispetti, dura molto poco. Mentre Strega e i suoi nuotano e fanno escursioni, la giovane ispettrice Clara Pontecorvo, in forze nei pressi del Ticino, è costretta ad assistere ad uno spettacolo agghiacciante. Tra alberi e fango è stato ritrovato il corpo di una ragazza. Un corpo coperto da pelli di animale e con una maschera bovina; una ragazza andata incontro ad una morte orribile dopo essere stata seppellita ancora viva. Sfortunatamente si tratta di Teresa, una giovanissima specializzanda in Medicina molto benvoluta nella zona e scomparsa giorni prima.


Sarebbe un affare di competenza dell’ispettrice e della sua squadra, ma il particolare delle maschere animalesche mette sull’attenti la dirigenza. La modalità di abbandono del corpo, infatti, richiama fin troppo un caso avvenuto in Sardegna tempo prima, del quale si erano occupate Rais e Croce.


Le due poliziotte vengono convocate subito al Nord, ma Vito Strega insiste per seguirle. Lì, egli comprende subito due cose. La prima è che alcune lievi differenze non fanno pensare ad un errore investigativo di anni prima – e quindi al medesimo serial killer ancora in libertà – bensì ad un copycat, un imitatore. La seconda è che, per qualche motivo che ancora non è chiaro, l’assassino non ha voluto richiamare sulla scena le sue collaboratrici, bensì lui tramite loro. Il passato che ritorna o una persona in qualche modo legata a lui?



La settima luna è un romanzo che non si “lascia leggere” con tranquillità o piacevolezza: è un vero e proprio page turner, che in molti momenti lascia senza fiato. Forse le tecniche narrative che più contribuiscono a questo effetto sul lettore sono due.

La prima è il fatto che noi non seguiamo soltanto il protagonista e la sua squadra, ma anche l’assassino, di cui ovviamente non è chiara l’identità. Lo vediamo preparare materialmente il delitto, ascoltiamo la sua triste storia d’infanzia, ci chiediamo se sia l’unico responsabile di quello che sta facendo e sia in preda ad un delirio di onnipotenza o se davvero esista il “mandante” che nomina. Vediamo l’agonia dell’altra ragazza che tiene prigioniera.

La seconda è la progressiva ri-scoperta della vita di Teresa, la vittima. Una ragazza alla quale, in apparenza, non mancava niente: la laurea in Medicina, le prime esperienze lavorative con la specializzazione, un fidanzato bello e ricco, un appartamento per essere indipendente… Peccato che, man mano che il vicequestore ed i suoi svolgono le indagini, saltino fuori anche dei risvolti incredibilmente sporchi, come i guai in cui versa l’albergo dei genitori, o i mille affari loschi del quasi suocero.


Lo stile di scrittura di questo autore per me è davvero coinvolgente, e, a sorpresa, non mancano nemmeno i momenti comici (con il povero Bepi e la sua lotta alle calorie) o romantici (Mara Rais è una madre single che vorrebbe tanto ricostruire una famiglia con il nostro vicequestore, ma non è semplice come sembra).


Forse questa indagine, tra le due che ho letto, è la più inquietante. La seconda, però, è ancora più complessa.



Stella di mare


Dopo l’ultima indagine, Vito Strega è tornato al Nord, nel suo appartamento più vuoto che mai. Persino la sua gatta Sofia, inspiegabilmente, lo ha lasciato solo. È un momento difficile per lui, quello tra un’indagine ed un’altra: i fantasmi del suo passato rischiano di riemergere. Quello che nessuno della sua squadra sa è che, quando egli era ancora bambino, sua madre e la sua sorellina sono sparite in una notte che per lui è ancora un incubo, lasciandolo solo con il padre. La sua è stata un’adolescenza difficile, fatta di “voci nella testa”, pungiball da prendere a pugni e sedute con un bravo psichiatra. Ultimamente, per una lunga serie di motivi, le voci sono tornate a tormentarlo. Così egli, non volendo compromettere la sua posizione in polizia, ha chiesto di nuovo aiuto all’ormai anziano psichiatra, che gli passa dei farmaci sottobanco.


Nemmeno Bepi se la passa bene: moglie e figlie l’hanno praticamente sequestrato e portato in una clinica dimagrante, dove la quantità di cibo diurno equivale più o meno a metà della sua colazione.


Chi però deve affrontare le peggiori novità lavorative è il trio composto da Eva Croce, Mara Rais e la new entry Clara Pontecorvo. Su una spiaggia isolata vicino al mare è stato rinvenuto il cadavere sfregiato di una ragazza. È Stella, una ragazza di diciassette anni che proveniva dal quartiere popolare cagliaritano di Sant’Elia, nota a tutti per la sua bellezza. Molti già intravedevano per lei una fuga dal paese per andare a fare la modella o l’attrice, ma l’epilogo, per la ragazza, si è rivelato tragico.


Vito Strega torna a Cagliari e, anche se non è sicuro che questa volta si tratti di un omicidio seriale, decide comunque di partecipare alle indagini. Anche per proteggere le colleghe dalle interferenze con i carabinieri, che affrontano l’indagine dal punto di vista della criminalità organizzata, ma sembrano decisi a prendersi i meriti anche di quello che fa la polizia.



Stella di mare è, come nel caso de La settima luna, un omicidio la cui vittima è una donna. In questo caso, però, la vittima è una ragazza. Di lei si dice che sia stata la bellezza a rovinarla, ma, anche dopo aver letto tutto il romanzo, io sinceramente non credo. Il mondo è pieno di persone belle che vivono benissimo, anzi, si parla addirittura del cosiddetto pretty privilege.


Io penso – è una banalità, lo so – che sia stato il contesto sociale ed economico a rovinare la ragazza. La famiglia con i piedi fino al collo nella criminalità organizzata, il quartiere che definire “popolare” è un eufemismo bello e buono, le possibilità per il futuro molto limitate. Per questo motivo Stella, quando era ancora viva, ha fatto uso di quel che aveva: il suo aspetto fisico e la capacità di persuadere gli altri con il suo fascino. Per questo motivo intorno alla sua morte ruotano una madre anaffettiva, una nonna che aveva già perso il figlio e s’era aggrappata alla nipote, una cugina esemplare ma forse un po’ gelosa, un’amica del cuore troppo succube, un fidanzato giovanissimo e già in bilico tra legalità ed illegalità ed un professore che ha qualcosa da nascondere.


Un vero rompicapo, con una conclusione che comunque, ne sono certa, lascerà stupiti tutti voi.


Il romanzo si conclude con un ultimo colpo di scena che forse, chissà, sarà il mistero clou del seguito…




Due thriller niente male, eh?

Probabilmente leggerò anche il primo della serie, ma non subito, credo. Sono storie coinvolgenti ma belle impegnative, e può essere che l’arrivo dell’estate chiami un po’ più di leggerezza.

Nel frattempo fatemi sapere che cosa ne pensate di questo autore, se avete letto qualcosa di suo, se vi è piaciuto!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


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