lunedì 30 settembre 2019

I PREFERITI DI SETTEMBRE 2019

Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,
eccoci arrivati alla fine di settembre! Come al solito, ecco i miei preferiti del mese, dai libri ai film, dalla musica alla poesia!



Il libro del mese



Il romanzo del mese di settembre è il primo capitolo di una serie che probabilmente per alcuni di voi non ha bisogno di presentazioni.

Si tratta di Le sette sorelle, ribattezzato successivamente La storia di Maia per distinguerlo dai capitoli successivi, ed è ispirato alle vicende mitologiche legate alla costellazione delle Pleiadi.


Maia, la maggiore delle sette sorelle in questione, appartiene ad una delle famiglie più originali che esistano. Lei e le sue cinque sorelle, infatti, sono state adottate da un uomo solo, ricco ed in età avanzata, che tutti hanno sempre chiamato Pa’ Salt.
Egli le ha accolte nella sua villa a Ginevra, Atlantis, più simile ad un castello che ad una casa, e le ha cresciute con l’aiuto della premurosa governante. È proprio quest’ultima a telefonare a Maia, che si trova da un’amica a Londra, ed a darle la terribile notizia: Pa’ Salt è morto.

Maia, sconvolta, si precipita a Ginevra, ma viene a sapere con sgomento che Pa’ Salt non ha voluto funerali e che la sua salma è già stata sepolta in mare dopo un ultimo giro al largo con la sua barca. Nei giorni successivi, tutte le sorelle di Maia tornano alla base: la spericolata skipper Ally, la timida studentessa Star, l’estroversa pittrice CeCe, la scrupolosa naturalista Tiggy e l’allegra modella Electra. Manca l’ultima, Merope, che...semplicemente non c’è, perché Pa’ Salt ha confidato tempo prima a Maia di “non averla mai trovata” (lasciando intendere che la loro adozione è tutt’altro che casuale).

Una volta che si sono riunite tutte le sorelle, il notaio di famiglia confida loro che la parte più importante dell’eredità paterna, oltre ai beni familiari, è una sfera armillare, ovvero una sorta di mappamondo con le coordinate dei luoghi nei quali ognuna delle ragazze è nata. È così che, l’una dopo l’altra, ognuna delle “sorelle” inizia un viaggio alla ricerca delle proprie origini.


La prima a partire è proprio la bella, silenziosa, quieta Maia, che si ritrova tra le mani una misteriosa tessera in pietra saponaria e l’invito della sfera armillare ad andare a Rio De Janeiro. Appena arrivata lì, ella sfrutta il suo lavoro di traduttrice di romanzi per mettersi in contatto con il gentile e simpatico scrittore Floriano, che si offre di aiutarla nella ricerca.

Ben presto ella riporta alla luce la storia della bisnonna Izabela, alla quale assomiglia moltissimo fisicamente (e forse anche sotto altri aspetti).

Mentre le storie di Maia e di Izabela si alternano, al lettore non resta che scoprire una vicenda romantica e drammatica, tra una fuga a Parigi negli anni ‘20, un amore clandestino ed infelice, la crisi americana del ‘29 che ha messo in ginocchio anche i produttori di caffè in Brasile… ma soprattutto un mistero che riguarda la costruzione del celeberrimo Cristo, che da sempre protegge la città di Rio De Janeiro.


Credo che conosciate il mio amore per quest’autrice, della quale vi ho già parlato qui e qui. Era tanto che volevo provare a leggere un romanzo appartenente a questa serie e finalmente ci sono riuscita. Come sempre, nelle sue storie, diverse generazioni di donne si intrecciano tra di loro, dando vita a storie incredibili, in cui storia e mitologia si mescolano. Certo, si tratta di romanzi corposi, ma anche scorrevoli, quindi la lettura è meno ostica di quello che potrebbe sembrare. 

So che sono usciti altri quattro romanzi della serie (Ally nella tempesta, La ragazza nell’ombra, La ragazza delle perle, La ragazza della luna) e che quest’estate l’autrice si è fotografata con la bozza del sesto e penultimo romanzo (The sun sister). Spero proprio di riuscire a proseguirla!



Il film del mese



Il 2019 è proprio un anno di remake per la Disney. Così, dopo avervi parlato di Dumbo ad aprile e di Aladdin a luglio, di certo non potevo esimermi dal dire la mia su Il re Leone.


Innanzitutto, si tratta di un live action piuttosto particolare, perché si tratta comunque di un classico con animali parlanti, che qui non sono più disegnati, bensì realistici, come in un documentario naturalistico.

Tutta la trama, dalla nascita del piccolo Simba alla tragica morte di Mufasa (e qui il mio pensiero va al bimbo che era nella sala dietro di me e che con tono incredulo ha chiesto: “Ma...è morto?!?”), dall’incontro con i simpatici Timon e Pumba alla lotta contro il malvagio Scar, è tale e quale al cartone animato, anche se delle leggere differenze lo rendono ancora più interessante.


Si è detto tanto sul doppiaggio in italiano. Personalmente trovo che noi italiani abbiamo la curiosa dote di preferire a priori le versioni in inglese ed essere sempre iper-critici con i nostri doppiatori, che invece spesso sono degli ottimi professionisti.
Faccio un solo esempio: Emiliano Coltorti, già doppiatore di Bradley James ne I Medici, che qui interpreta in modo più che convincente il simpatico “ministro di corte” Zazu. Perfette le interpretazioni di Luca Ward (Mufasa) e Massimo Popolizio (Scar), molto divertenti quelle di Edoardo Leo e Stefano Fresi (Timon e Pumba).
Quanto a Marco Mengoni ed Elisa, ho apprezzato molto le canzoni; il doppiaggio magari è migliorabile, ma neanche malvagio.


In definitiva, mi permetto di fare solo una critica: queste operazioni nostalgia sono sempre una grande emozione per me e penso anche per i miei coetanei, senza contare che danno ai piccoli la possibilità di riscoprire storie bellissime, però… tre in un anno, senza nuove storie da proporre, forse sono un po’ troppo (e poi sto finendo i fazzoletti). Quattro, se si conta il sequel di Mary Poppins dello scorso Natale.

A quanto ne so, la Disney proseguirà su questa linea anche nel 2020, visto che sono già stati annunciati i live action della Sirenetta, di Mulan e di Lilli e il Vagabondo. 

Sicuramente andrò a vederli tutti, mi divertirò e ve ne parlerò pure, però… non sarebbe il caso di proporre anche nuovi eroi, nuovi antagonisti, nuove sfide da affrontare? Guardarsi indietro e ripetere il passato in modo manieristico ed esteticamente più gradevole, dall’Ellenismo al Decadentismo, è sempre stato un segnale di crisi culturale e sociale, no? ...o è un discorso troppo vasto? Voi che ne dite?



La musica del mese



Come già vi ho anticipato in questo TAG, il protagonista musicale di questo mese è l’attesissimo (almeno per me) Lover, il settimo disco di Taylor Swift, una cantante di cui vi ho già parlato più volte.


So che parlo bene delle sue canzoni sempre e comunque, ma stavolta mi sento di dire che questo disco mi è piaciuto di più del lavoro di due anni fa, Reputation, e che potrebbe entrare, insieme al terzo disco Speak Now ed al quinto 1989, nella mia personale top 3. I motivi di questo mio pensiero sono principalmente due.

Il primo è l’atmosfera, molto più gioiosa, serena, quasi colorata rispetto al disco precedente, che analizzava un momento difficile della cantante. 

Il secondo è la sensazione che, tra testi e melodie, ella sia in qualche modo “tornata alle origini”, con gli arrangiamenti un po’ country e le storie in stile diario segreto che tanto piacciono a noi fan della prima ora. 

Il disco è costituito da 18 tracce e, a mio parere, potremmo suddividerle così:


Le “storyline” romantiche: la narrazione in musica di una storia d’amore e delle sue sfaccettature è una delle caratteristiche che ha reso famosa Taylor ed ovviamente non poteva che essere l’elemento principe di un album chiamato Lover. La traccia omonima, infatti, incarna il “ritorno alle origini” di cui parlavo prima e sembra proprio un ballo nuziale. Anche l’originale It’s nice to have a friend racconta di un’amicizia infantile conclusasi con campane e fiori d’arancio. Cruel summer, invece, narra un amore estivo tanto intenso quanto difficile da vivere.

Un altro brano “vecchia maniera” è Cornelia Street, tra la nascita di un grande amore e la celebrazione dell’amata città di New York.

Per gli amanti delle canzoni spezza-cuore, consiglio False God ed il suo splendido arrangiamento jazz, Afterglow e le sue riflessioni sui litigi poco costruttivi, ma soprattutto Death by a thousand cuts, che secondo me può descrivere molto bene anche delle amicizie finite.


I brani spensierati: non so perché, ma le canzoni di Taylor dal testo spensierato e dalla melodia quasi ballabile non sempre incontrano il gusto degli altri fan, che forse sono più affezionati al suo lato “stracciacuore”. 

Io vado in controtendenza ed affermo che a me sono sempre piaciuti, a partire dal simpatico singolo d’apertura ME!. Altri brani interessanti sono la traccia d’apertura I forgot that you existed, che rappresenta una bella porta chiusa sul passato, il tormentone London Boy, che racconta tutto ciò che si potrebbe fare a Londra se si è in dolce compagnia, la divertente I think he knows e soprattutto Paper rings, una sorta di boogie davvero irresistibile.


Le tematiche sociali: A Taylor, che è democratica, non piace Trump, ed in questo disco ella racconta bene i suoi dubbi e le sue perplessità nel brano Miss Americana and the Heartbreak Prince (per ulteriori approfondimenti, leggere qui). 

You need to calm down è invece una presa di posizione a favore dei diritti della comunità LGBT, con tanto di richiesta finale di firmare l’ “Equality Act”.
Un ultimo (ma non meno importante!) brano di questa categoria è The man, che espone il problema del sessismo in modo decisamente originale.


I pezzi più intimi: sono quelli che noi fan non vedevamo l’ora di sentire, perché mettono posizione subalterna il personaggio pubblico e la vita amorosa e pongono al centro dell’attenzione delle riflessioni sempre degne di nota. 

Tra queste canzoni, la più difficile da comprendere ed ascoltare è quella dedicata alla madre ed alla sua malattia, Soon you’ll get better. 

La mia preferita è The Archer, un brano di autoanalisi in cui punti forti ma soprattutto deboli di ogni quasi-trentenne emergono in maniera lucida e molto onesta. 

Vi lascio però la riflessione conclusiva di Daylight, l’ultima traccia del disco, che contiene il cosiddetto “sugo della storia”:


Voglio essere definita dalle cose che amo.
Non le cose che odio, le cose di cui ho paura,
le cose che mi ossessionano nel bel mezzo della notte.
Penso soltanto che… tu sei ciò che ami.



La poesia del mese




Per il mese di settembre ho scelto la poesia-racconto di Bertolt Brecht dal titolo Ricordo di Maria A., che racconta di un inizio d’autunno ormai lontano e di una donna (purtroppo e suo malgrado) dimenticata.


Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l’amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d’estate
c’era una nube ch’io mirai a lungo:
bianchissima nell’alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.

E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
tu chiedi che ne è di quell’amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Pure il suo volto più non lo rammento,
questo rammento: l’ho baciato un giorno.

Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
era molto bianca e veniva giù dall’alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
ma quella nuvola fiorì solo un istante
e quando riguardai sparì nel vento.



Le foto del mese


Ecco lo spettacolare tramonto che una sera ho fotografato dal mio balcone! Queste nuvole rosa erano davvero incantevoli…



Sabato 21 sono andata alla presentazione del nuovo romanzo di Rosa Teruzzi, “Ultimo tango all’Ortica”! È stato un bel pomeriggio letterario, interessante e divertente. Non conosco la serie di cui il libro fa parte, ma ne ho sentito parlare parecchio e credo proprio che a breve la inizierò!


Sabato 28 ho compiuto… 30 anni! Eh sì, la cifra tonda fa un po’ paura, ma per scongiurarla giovedì uscirà un post speciale proprio a tema compleanno!

La giornata di sabato è stata dedicata alle amiche, a Milano, tra un po' di arte (con la mostra dei PreRaffaelliti a Palazzo Reale di cui presto vi parlerò), un aperitivo a buffet (con prosecchino di benvenuto) ed un dolcetto da Cioccolati Italiani (una super crepe al cioccolato bianco). 




Domenica, invece, ho festeggiato in famiglia con un menu a base di pesce e gli immancabili pasticcini!




Questo è stato il mio mese di settembre, e, come vedete, anche (ma non solo) per via del mio compleanno, è stato piuttosto ricco!
E voi, che mi raccontate? Com’è andata la ripresa post-vacanze?
Che cosa vi è piaciuto nel corso delle ultime settimane?
Grazie per la lettura, ci rileggiamo in ottobre! :-)

giovedì 26 settembre 2019

TEATRI MILANESI: ANTICIPAZIONI STAGIONE 2019/2020

Le proposte teatrali più interessanti per i prossimi mesi




Cari lettori,
dopo una lunga pausa che durava da maggio, eccoci tornati alle nostre rubriche “Consigli teatrali” e “Consigli per gli amanti della danza”!


Una nuova stagione teatrale è alle porte e, prima di passare alle singole recensioni degli spettacoli ai quali spero di assistere a breve, ho pensato di fare un post nel quale anticiparvi le novità più interessanti della stagione 2019/2020, consigliarvi qualche rappresentazione che ho già visto, segnalarvi le scelte più originali.


Le possibilità, tra Milano e provincia, sono ovviamente illimitate, perciò ho deciso di parlarvi di quei teatri che frequento abitualmente, ai quali ho già dedicato uno spazio sul blog. Ovviamente, se mi capiterà di assistere a qualche spettacolo in un teatro per me nuovo, ve lo racconterò!

Nel frattempo, ecco a voi tutto quello che mi ha incuriosito mentre sfogliavo il materiale promozionale per la stagione 2019/2020!



Teatro Carcano: “In mare aperto”



La stagione 2019/2020 del teatro Carcano di Milano (fermata Crocetta) è presentata come un metaforico viaggio al largo delle coste: tanti, infatti, sono gli aspetti della drammaturgia, del balletto, della cultura che verranno esplorati nel corso dei mesi che ci attendono.

Per quanto riguarda la prosa, il debutto della stagione, il 3 ottobre, è affidato a Il grigio, uno spettacolo di Giorgio Gaber interpretato da Elio. Seguono dei classici, come Antigone (che io ho visto l’anno scorso in questa versione) e Innamorati di Carlo Goldoni (con l’adattamento di Davide Lorenzo Palla), ed opere importanti de XX secolo, come Lo zoo di vetro di Tennessee Williams e Il berretto a sonagli di Pirandello. Non mancano opere contemporanee, come Il silenzio grande dello scrittore Maurizio De Giovanni, del quale vi ho parlato più volte, e Mistero buffo del compianto Dario Fo.


Tanti sono i progetti che affiancano la stagione di prosa.

Uno di essi è la musica, con un ciclo di serate dedicate a Beethoven.

Un altro è la danza, con una serie di balletti che intervalleranno tutta la stagione di prosa, dall’autunno alla primavera. In particolare, segnalo Io, Don Chisciotte del Balletto di Roma (già visto in Otello) ed il Lago dei cigni del Jas Art Ballet.

Per quanto riguarda le conferenze, ci saranno i racconti sulla nascita della tecnologia di Paolo Colombo, le lezioni sulla “storia degli italiani” organizzate dalla Casa Editrice Laterza e gli incontri sulla vecchia Milano tenuti da Philippe Daverio.


Un’ultima parte della stagione è dedicata al teatro raccontato, tra favole (Barbablù di Moni Ovadia) e mitologia (con spettacoli tratti da Eneide ed Odissea), tra storie che abbiamo imparato ad amare (come quella del Commissario Ricciardi) ed orazioni civili (come Istruzioni per diventare fascisti di Michela Murgia).

Gli spettacoli per i bambini e le iniziative di marzo per la festa della donna completano una stagione che, a mio parere, è davvero ricca ed interessante.



MTM Teatro




Il gruppo “MTM Teatro” è composto dal Teatro Leonardo (fermata Piola), dal Litta (fermata Cadorna) e dal Teatro La Cavallerizza di Corso Magenta, che non ho ancora visitato.


Per quanto riguarda la stagione 2019/2020 del Leonardo, segnalo, nel mese di novembre, due produzioni della loro compagnia teatrale: il dialogo padre – figlia Beata gioventù (qui la mia recensione dell’anno scorso) e lo spettacolo su Giacomo Leopardi Fuori misura. Si tratta di due sceneggiature ideali sia per le famiglie che per le scuole, che consiglio di cuore.
Interessante, per gli appassionati della saga, lo spettacolo Potted Potter – Tutti i libri di Harry Potter in 70 minuti, che promette di essere anche divertente.
Anche il Leonardo dedica un doveroso spazio ai classici, come Giulietta e Romeo (che io ho già visto in questa versione), Ulisse il ritorno, Alcesti, Macbeth, L’avaro, Pinocchio. Come sempre, la stagione del teatro Leonardo è completata da alcuni spettacoli più sperimentali, come Dragpennyopera, che vedrà delle drag queen come attori protagonisti.


I classici del Teatro Litta sono invece Le notti bianche, Il fu Mattia Pascal, Io Moby Dick. Segnalo, inoltre, moltissime produzioni della Compagnia MTM Teatro, che, oltre ad essere un luogo di rappresentazione, è una vera e propria scuola di recitazione che ha spalancato a molti le porte del professionismo.
La stagione è completata da una rassegna al femminile, tra teatro e musica, dal titolo Le ragazze raccontano.


Interessanti sono anche le proposte del Teatro La Cavallerizza, che purtroppo non ho mai avuto il piacere di visitare. Oltre ad altri spettacoli della Compagnia MTM e ad altre puntate di Le ragazze raccontano, segnalo una ricca serie di spettacoli già nel mese di ottobre, per via dell’Hors Festival.



Teatro Elfo Puccini: “Il teatro del cuore e il cuore del teatro”




L’anno scorso, complice un graditissimo mini-abbonamento che mi è stato regalato in occasione del mio compleanno, sono riuscita a vedere alcuni spettacoli del centralissimo Teatro Elfo Puccini (corso Buenos Aires, fermata Lima) che, nonostante la comodità e le sue curatissime proposte, non ero mai riuscita a frequentare più di tanto.

Il tema della stagione di quest’anno è “Il teatro del cuore e il cuore del teatro”, e con un titolo così non possiamo che aspettarci grandi emozioni!


Tra gli spettacoli più tradizionali: Il piacere dell’onestà di Pirandello, Aspettando Godot di Samuel Beckett, L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde, Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, Edipo Re di Sofocle, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Simon Stephens.

Ci sono anche delle interessanti rappresentazioni di tipo contemporaneo: Open, tratto dall’autobiografia di Andre Agassi; Atti osceni – i tre processi di Oscar Wilde, una sorta di legal thriller; La resa dei conti, per la regia di Peppino Mazzotta (che tutti conosciamo come “l’ispettore Fazio” nella serie tv di Montalbano), il monologo Paolo Borsellino. Essendo Stato, l’omaggio ad Alda Merini Alda. Omaggio ad una diversa.


L’anno scorso ho avuto modo di conoscere meglio le produzioni più classiche di questo teatro (vi lascio i link alle mie recensioni di Antigone, de La scuola delle mogli, di Sogno di una notte di mezza estate). Chissà, quest’anno potrei conoscere meglio anche altre tipologie dei loro spettacoli!



Cinema Teatro San Giuseppe di Brugherio
40° stagione: “Nei panni degli altri”




Passando da Milano alla provincia, non posso non consigliarvi la Stagione Teatrale del Cinema Teatro San Giuseppe di Brugherio, che, come forse qualcuno saprà, frequento spesso per via del cineforum.


La 40° stagione teatrale ha come titolo I panni degli altri e pone al centro della scena molti nomi importanti. Consiglio innanzitutto la divertente commedia musicale Quartet (che io ho visto l’anno scorso e recensisco qui), il dramma Mi amavi ancora… (a questo link le mie impressioni) ed il monologo di teatro civile Gran casinò (di cui ho parlato qui).

Tra le rappresentazioni che non ho visto, mi incuriosiscono lo spettacolo di Corrado D’Elia Io, Vincent Van Gogh, La Bibbia riveduta e scorretta del divertente gruppo Oblivion, la commedia La menzogna con i bravissimi Serena Autieri e Paolo Calabresi.


Ricordo anche che il programma è completato da una breve rassegna musicale su Giuseppe Verdi, da alcuni spettacoli per bambini e da tre rappresentazioni di tipo civile (una sulla Giornata contro la violenza sulle donne, una sull’Olocausto, una su Padre Pino Puglisi).



Cinema Teatro Agorà di Cernusco sul Naviglio




Ai compaesani che leggono il mio blog (in questo periodo ho scoperto che ce ne sono un po’!) segnalo con piacere la nuova stagione di prosa del “nostro” Cinema Teatro Agorà, il quale, proprio come il San Giuseppe di Brugherio, ha anche un’interessante rassegna di cinema d’essai.

Si inizia il 22 novembre con un grande classico, Il berretto a sonagli di Pirandello.
Seguono tre spettacoli con grandi nomi del cinema e della tv: il 24 gennaio, La matematica dell’amore con Michele La Ginestra e Edi Angelillo; il 21 febbraio, Pesce d’aprile con Cesare Bocci e Tiziana Foschi; il 6 marzo, W le donne. Tutte le donne della nostra vita, di Riccardo Rossi e Alberto Di Risio.

Le ultime due puntate sono il 3 aprile, con Matteo ragioniere di Dio, ed il 17 aprile, con Le BAL. L’Italia balla dal 1940 al 2001.

Ammetto di non conoscere nessuno di questi spettacoli, ma di essere sinceramente incuriosita da tutti. Sono sicura che nessuno di noi cernuschesi (né chi verrà da fuori) resterà deluso da questa nuova stagione teatrale!




...e voi, che mi raccontate?
Frequentate qualcuno di questi teatri? C’è qualche proposta che vi ha incuriosito?
E se provenite da qualche altra regione d’Italia, in quali teatri vi piace (o vi piacerebbe) andare?
Spero che queste anticipazioni possano essere utili agli appassionati come me… ma non solo!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

lunedì 23 settembre 2019

TAG D'AUTUNNO




Cari lettori,
oggi è una giornata chiave per il nostro calendario: il 23 settembre, infatti, è l’Equinozio d’autunno. 

Se mi conoscete almeno un po’, sapete che ogni anno preparo con voi dei post dedicati all’arrivo di ogni stagione. Due anni fa ho puntato su poesie e quadri, l’anno scorso sulle canzoni.


Questa volta, invece, ho pensato di proporvi un TAG più colloquiale, che riunisse un po’ di tematiche del blog insieme ad altre più personali. 

Ho trovato questo questionario su YouTube e l’ho un po’ personalizzato!



1) Hai già acquistato dei decori autunnali?




Questa domanda è piuttosto divertente, perché fino a un paio di anni fa non sapevo nemmeno che esistessero dei “decori autunnali”. Poi, dando un’occhiata su Youtube e su Instagram, ho scoperto che gli inglesi e gli americani, molto legati a festività autunnali come Halloween ed il Ringraziamento, prima ancora di tirare fuori alberi di Natale et similia attraversano una fase di home decor stagionale. 
Per intenderci: foglie colorate finte appese ai corrimani della scala, zucche decorate all’ingresso, centritavola con candele e foliage sull’arancione, ghirlande autunnali sulle porte… 

Negli ultimi anni questa moda ha cominciato a diffondersi anche in Italia ed ho visto qualcosa nei negozi casalinghi. 

Personalmente trovo tutte queste idee molto carine ed anche gradevoli da vedere, ma a casa mia creo già abbastanza confusione dopo, con il periodo natalizio, per non dire che se c’è qualcosa che a casa mia proprio non manca è la paccottiglia, quindi… direi che è meglio di no!



2) Cosa preferisci dell’autunno?



Come vi ripeto più o meno ogni anno in questo periodo, le mie stagioni preferite restano primavera ed estate, quindi, nel momento in cui mi rendo conto che la bella stagione sta finendo, sono sempre un po’ malinconica. Tuttavia, ci sono dei piccoli piaceri autunnali che non si può non apprezzare. 

Innanzitutto, questo mese di settembre in cui le temperature sono un po’ calate ma ancora molto piacevoli è quasi ideale. E poi, man mano che la stagione procede, ci sono le nuove ricette autunnali da sperimentare ai fornelli, il ritorno delle bevande calde, le passeggiate per il parco con i colori di stagione, la riapertura di cinema e teatri, tante novità in materia di libri, un nuovo anno a scuola di danza… e tanto altro ancora!



3) La foto preferita dello scorso autunno?



Questa foto mi ritrae lo scorso 21 ottobre a Grazzano Visconti, un paesino in provincia di Piacenza che è stato ricostruito come un borgo medievale. Ero con i miei, mio fratello ed alcuni amici di famiglia, ed è stato un magnifico giro turistico nel corso di una giornata soleggiata d’ottobre. 

Dopo la passeggiata ci siamo spostati a Bettola, un altro paese emiliano, per pranzare a base di gnocco fritto con affettati, una pasta tipica chiamata “pisarei” con un sugo di fagioli, ravioli ai funghi, dolci tipici e vino rosso.



4) Il colore che preferisci indossare in autunno?



Io sono una grande fan del rosso in tutte le stagioni, specie in estate e nel periodo natalizio. In autunno mi piacciono anche i beige, gli arancioni, i blu. Al massimo i grigi quando si arriva a novembre. 

A differenza di altre persone, indosso pochissimo il nero!



5) Il miglior modo per trascorrere una giornata autunnale?



Una gita come quella descritta al punto tre è l’ideale. 

Però, volendo trovare un’alternativa, sempre l’anno scorso c’è stata una domenica di ottobre in cui mi sono trovata inaspettatamente sola. Ho così deciso di andare in un paese vicino al mio per vedere Hotel Transylvania 3. 

Uscita dal cinema, ho notato un flusso di gente che si dirigeva verso il centro storico, ho pensato di seguirli e mi sono trovata nel bel mezzo di una festa di paese, tra bancarelle di hobbisti e delle belle ricostruzioni medioevali in piazza. Ho persino trovato una gelateria dove avevano il gusto “torta paesana”: cioccolato con uvette, pinoli ed amaretti. Una bomba!



6) Profumo preferito d’autunno?



Io credo che questa stagione abbia un aroma tutto suo, tra le foglie che cadono, il vento che trasporta profumi nuovi, la natura che cambia, la pioggia che amplifica tutto.

Secondo me ci si rende conto dell’arrivo dell’autunno proprio sentendo l’aria: più o meno nel corso di questa seconda metà di settembre inizia a cambiare di sera e di notte, e poi, in ottobre, anche di giorno.



7) Citazione autunnale preferita?



La mia citazione autunnale preferita è tratta da I fiori del male di Baudelaire e più precisamente da Canto d’autunno:


Ben presto affonderemo nelle fredde tenebre:
addio, viva chiarità delle mie nostre troppo brevi estati!
Sento già cadere con dei lugubri colpi
la legna echeggiante sul selciato dei cortili.

[…]

Amo la luce verdastra dei tuoi occhi, dolce beltà,
ma tutto oggi m’è amaro e nulla,
né il tuo amore, né l’alcova, né il caminetto
compensano il sole dardeggiante sul mare.

Ma pure, amami, tenero cuore, come una madre,
anche se sono ingrato e cattivo:
amante o sorella, abbi l’effimera dolcezza
d’un glorioso autunno o d’un sole declinante.

Breve compito! Attende, la tomba, avida.
Ah, lascia che, la fronte posata sulle tue ginocchia,
gusti, rimpiangendo la bianca, torrida estate,
il raggio giallo e dolce della fine di stagione.


Colgo l’occasione per lasciarvi i link al mio approfondimento su "I fiori del male" ed al primo post del mio progetto di quest’anno su "I piccoli poemi in prosa".



8) Un’attività che vorresti provare quest’autunno?



Dico sempre che mi piacerebbe andare di più in montagna, ma in estate… beh, voi mi conoscete, sono troppo innamorata del mare. In autunno, chissà...potrei almeno andare in collina e trovare qualche castagna! Meglio lasciar perdere i funghi, con la mia fortuna coglierei solo quelli velenosi!



9) Frutto/verdura preferito nella stagione autunnale?



Mio padre ha un orto e questa stagione ci dona sempre tanti frutti: fichi tra fine agosto ed inizio settembre, uva bianca e nera tra settembre e ottobre, cachi in ottobre inoltrato.

Ad inizio settembre, a sorpresa, abbiamo avuto anche le ultime melanzane. 

Altri tre grandi classici che mi piacciono molto sono le castagne, la zucca ed i funghi. 

Insomma, amo i “sapori d’autunno” (ed a loro ho dedicato anche questo booktag).



10) Film autunnale preferito?



Per chi ama il connubio autunno-libri (quasi tutti voi, immagino!), consiglio il film La casa dei libri di Isabelle Coixet (ve ne ho già parlato qui).

Per una favola romantica ambientata in un parco inglese, durante la stagione autunnale (ma non solo), e per la serie “l’amore non ha età”, c’è Appuntamento al parco di Joel Hopkins (qui la recensione).

Un altro grande classico è Autumn in New York, che non credo abbia bisogno di presentazioni.



11) Quali romanzi consiglieresti per il periodo?



Qualcosa di misterioso come Il morso della reclusa di Fred Vargas o Nell’ombra e nella luce di Giancarlo De Cataldo. Oppure qualcosa di un po’ inquietante, adatto ad Halloween, come Ninna nanna di Leïla Slimani. Se invece si vuole ridere un po’ tornando, dopo le ferie, ai piccoli problemi quotidiani di ogni giorno, come per esempio quelli tipici del condominio, cosa c’è di meglio di Sei storie di ringhiera di Francesco Recami?

In questo booktag vi presento meglio tutti questi libri.



12) Quali artisti, a tuo parere, hanno espresso meglio l’idea di autunno?



I miei dipinti autunnali preferiti sono Autunno di Alfons Mucha, Autunno ad Argenteuil di Claude Monet e Silenzio dell’autunno di Leonid Afremov. 

Comunque, in questo post vi illustro questi ed altri dipinti.



13) C’è uno spettacolo teatrale che ricordi come particolarmente legato a questa stagione?



Questa primavera ho visto uno spettacolo, Quartet, che affronta l’argomento dell’autunno della vita in modo leggero, tra tante battute ed una punta di malinconia. È anche una rappresentazione molto piacevole per tutti gli appassionati di musica classica ed opera.

questo link la recensione.



14) Ottobre o novembre?



Assolutamente ottobre… novembre, spesso, è già troppo freddo e piovoso per me!



15) Quali abiti autunnali sei impaziente di indossare?



Per tanti anni ho indossato un cappotto rosso che mi piaceva moltissimo. 

Ora ho una giacca di pelle… sempre rossa, of course!



16) Qual è la tua canzone autunnale preferita?



Credo che il brano che mi faccia venire in mente subito l’autunno sia The leaves that are green di Simon&Garfunkel, con l’immagine delle foglie che cambiano colore e la sua melodia delicata.

In questo post, comunque, trovate tante canzoni a tema “autunno”.



17) Cibo autunnale preferito?



Da brava milanese, l’autunno per me è sinonimo del grande ritorno dei risotti (sì, parlo come se non avessi mangiato risotto ai frutti di mare per buona parte dell’estate, lasciate perdere). I miei preferiti di stagione sono quello alla zucca e gorgonzola, quello ai funghi e quello al vino rosso.

Inutile dire che non disdegno neanche qualche degustazione nelle aziende vinicole (solo un assaggio, promesso!).

Per quanto riguarda i dolci, il mio preferito è il “pan dei morti”, un tipico biscotto gigante del Nord Italia che contiene mandorle, nocciole, cacao, canditi, cannella ed altro ancora. Anche la torta paesana (o “torta dei morti”), fatta con pane, latte, cacao, uvette ed amaretti, è una delle mie preferite.



18) Nebbia o pioggerellina?



Ehm… nessuno dei due, grazie! 

Preferisco le giornate autunnali un po’ fresche ma soleggiate.



19) Chi tagghi?



Non taggo nessuno in particolare, ma invito tutti voi (soprattutto se l’autunno vi piace più di me) a “rubare” questo TAG!




Spero che questo post vi sia piaciuto e vi abbia aiutato ad entrare un po’ nell’atmosfera della nuova stagione.
Quali sono i vostri preferiti d’autunno? Cosa vi piace di questo periodo dell’anno?
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)