giovedì 20 marzo 2025

LA TBR DELLA PRIMAVERA

 Consigli stagionali di lettura



Cari lettori, 

(quasi) Buon Equinozio di Primavera! 

Come già fatto in autunno e in inverno, per la nostra rubrica "Tag... a tema libri", ho pensato di stilare una TBR ideale con consigli di lettura stagionali. 

Ho cercato, come le altre volte, di andare incontro a gusti un po' differenti tra loro... ditemi voi se ci ho azzeccato!



La biografia di una poetessa nata il 21 marzo


Alda Merini: l’eroina del caos”, di Annarita Briganti


Per “Il momento dei classici” dello scorso settembre/ottobre ho pensato di proporre la biografia di uno dei nomi di spicco della poesia novecentesca: Alda Merini.


L’autrice ricostruisce la vita della poeta, raccoglie le testimonianze di amici e parenti e dipinge un ritratto di Alda Merini con grande rispetto e delicatezza.


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Una storia di rinascita...con un tocco mistery


Una piccola formalità”, di Alessia Gazzola


Protagonista di questa storia è Rachele, trentenne giornalista di moda e costume che vive a Milano. Da un giorno all’altro ella scopre di aver ereditato una piccola casa di campagna da uno zio recentemente scomparso e mai conosciuto.


Il padre, che aveva litigato anni prima con quel fratello, cerca di convincere Rachele a rinunciare subito all’eredità, perché secondo lui quello zio ha portato sempre e solo guai. A Rachele, però, la rinuncia sembra un peccato. Quando ella scopre che il notaio incaricato della questione è Manfredi, un suo vecchio compagno di classe, decide di risolvere insieme a lui il mistero che si cela dietro quella proprietà di campagna.


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Una rom-com per entrare nell’atmosfera delle cerimonie primaverili


Colazione a Notting Hill”, di Ali McNamara


Questo romanzo è il terzo ed ultimo volume di una trilogia, ma personalmente non ho avuto problemi nel leggerlo separatamente.


La protagonista Scarlett, dopo aver vissuto tante avventure tra Londra e New York, è riuscita a trovare un equilibrio, aiutando il padre con la sua attività in Inghilterra e collaborando con la fondazione che ha contribuito a trovare sua madre in America.


Ora che sta per sposarsi con l’amato Sean, però, le difficoltà si moltiplicano! Dove e quando organizzare il matrimonio? Come gestire i problemi con amici e parenti sorti a Londra e la nuova facoltosa cliente della donazione a New York?


E soprattutto… ci sarà un lieto fine?


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Una storia romantica e floreale proprio come la primavera


Il sentiero dei profumi”, di Cristina Caboni


Elena è una ragazza cresciuta in una famiglia di creatrici di profumo, che ha però voluto abbandonare quel mondo. Quando però si ritrova senza lavoro e senza fidanzato nello stesso giorno, ella decide di accettare l’offerta dell’amica Monique, di trasferirsi a Parigi e di lavorare come commessa in una profumeria di lusso.


La vita parigina la porterà a ripensare all’ossessione di famiglia, un “profumo perfetto” creato da una sua trisavola nel 1600 e forse perduto per sempre. Riceverà anche un insperato aiuto dal suo vicino Cail, uno studioso di floricoltura.


Davvero una bella storia, tra rosa e realismo magico!


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Un giallo ambientato su una spiaggia in primavera


La banda dei carusi”, di Cristina Cassar Scalia


Quasi Pasqua a Catania. Emanuela Greco frequenta il liceo, ma quella mattina proprio non se la sente di entrare, non dopo che è stata lasciata dal fidanzato Thomas. Ella decide di andarlo a trovare nello stabilimento balneare dove lavora, ma ha una brutta sorpresa: il ragazzo è stato ucciso con un colpo di rastrello.


Questo caso di omicidio tocca particolarmente Vanina: Thomas era uno dei ragazzi che facevano parte della comunità di Don Rosario Limoli, un benefattore che ella aveva già conosciuto nel corso di un’altra sua indagine. Negli ultimi tempi Thomas aveva iniziato a cercare disperati da aiutare, ragazzi che una volta erano come lui: tossicodipendenti, ragazze madri, figli di esponenti della criminalità. E queste sue manovre potevano dare fastidio a tante persone…


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Un romanzo per la Festa del Papà…


Sono felice, dove ho sbagliato?” Di Diego De Silva


Vincenzo Malinconico non è più l’uomo che era, semi avvocato, semi divorziato, semi felice. Ora ha uno splendido studio in società con lo spassoso Benny La Calamita, ha una relazione felice con Veronica (ex moglie di un esimio collega), ha superato la malattia e sta per diventare nonno.


Anche questa sua versione felice, però, attira solo casi stravaganti. In questo caso si tratta di una class action di amanti traditi e maltrattati, che chiede un risarcimento per il tempo perso e l’amore sprecato per persone che li hanno resi infelici. Vincenzo stesso ha preso tante batoste in amore e non può esimersi dall’aiutare il gruppetto degli “amanti anonimi”.


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...e uno per la Festa della Mamma!


Il valzer dei traditori”, di Rosa Teruzzi


Questo romanzo è una delle ultime indagini delle tre donne del Giambellino: la protagonista Libera, sua madre Iole e sua figlia Vittoria.


È proprio Vittoria, la più giovane, ad essere in difficoltà. Da poliziotta, ha deciso di aiutare il fidanzato in un’impresa pericolosa: scagionare il padre di lui, Armando Belardinelli, che è in carcere con l’accusa di aver ucciso una ricattatrice.


Libera e Iole pensano che le prove siano schiaccianti, ma sono anche preoccupate per la figlia/nipote, così decidono di aiutarla. Nel frattempo, Libera può finalmente vivere la sua storia d’amore con il commissario Gabriele Ricci, ma la ex di lui continua ad essere un problema, e lei continua ad essere corteggiata dal cuoco Furio.


Una storia di madri, nonne e figlie, sullo sfondo di una Milano intima e meno conosciuta, come tutti i romanzi dell’autrice.


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Un libro molto conosciuto per la sua ambientazione pasquale


Vipera”, di Maurizio De Giovanni


Uno dei romanzi più famosi della serie che ha per protagonista il commissario Ricciardi.


Mentre la Pasqua si avvicina, il commissario si ritrova ad avere a che fare con due grandi sfide.


La prima è la morte di Maria Rosaria Cennamo, detta “Vipera”, una delle prostitute più conosciute di un bordello di Napoli. La seconda è l’arresto del dottor Modo, suo carissimo amico, che rischia di essere mandato al confino dai fascisti.


Dopo le atmosfere invernali di altri romanzi del commissario Ricciardi, Vipera consente al lettore di respirare un po’ di profumo di primavera. Interessanti, come sempre, le parentesi sulle tradizioni campane di una volta e sulle pietanze più indicate per ogni festa.


La leggenda che narra le origini della pastiera è una vera chicca!


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Per il 25 aprile, una raccolta di racconti contro ogni totalitarismo e sopruso


Come fiori che rompono l’asfalto”, di Riccardo Gazzaniga


Ho avuto la fortuna di assistere ad un incontro con l’autore del romanzo e di portarmi a casa una copia con dedica.


Venti racconti di eroi del Novecento, per caso o per scelta. Dalla lotta al nazifascismo all’organizzazione dei primi scioperi tra Inghilterra e Irlanda, dai diritti dei paesi africani alla terribile situazione in Corea del Nord, dal massacro in Ruanda del 1994 ai colpi di Stato in Argentina, i protagonisti di queste storie scelgono di ribellarsi, per se stessi, i loro cari e la loro comunità.


Una lettura davvero importante, che sono sicura non vi deluderà.


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Per il 1 maggio, un thriller che indaga il mondo del lavoro


Cronaca di un suicidio”, di Gianni Biondillo


Un’indagine piuttosto inusuale dell’ispettore Ferraro, un personaggio che non conoscevo ancora.


Mentre egli è al mare a Ostia con la figlia Giulia, le onde riportano a riva una barca che trasporta solo un portafoglio e quello che sembra il biglietto di un suicida.


Dopo pochi giorni, il corpo di chi si è annegato in mare viene trovato: si tratta di Giovanni Tolusso, libero professionista che viveva al Nord.


Dovendo tornare a casa a Milano, l’ispettore Ferraro ricostruisce l’incredibile parabola di uno sceneggiatore freelance obbligato a soccombere nella giungla lavorativa odierna, tra la poca stima che tante persone nutrono per le professioni creative, inghippi commerciali che comportano multe molto salate e persino difficoltà nel farsi pagare.


Un giallo insolito, in cui nulla è come sembra!


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Che ne dite? Conoscete questi romanzi o autori? 

Che ne pensate? Avreste fatto altre scelte?

Fatemi sapere! Nel frattempo, buona primavera a tutti...

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


lunedì 17 marzo 2025

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - MARZO 2025

 



Cari lettori,

dopo qualche mese di pausa, ritorna su questi schermi la rubrica in collaborazione “L’angolo vintage”, tipica del 17 del mese!


È il primo appuntamento dell’anno e, come forse qualcuno di voi già saprà dal post relativo ai miei buoni propositi per il 2025, in questi due mesi e mezzo ho alternato le letture del periodo con gli arretrati da recensire appartenenti al 2024. Entro fine marzo dovrei aver concluso con quel che mi mancava dell’anno scorso; nel frattempo, oggi ho pensato di proporvi la recensione di due gialli un po’ insoliti, nati dalla penna di autori poco conosciuti.


Forse più che indagini vere e proprie potremmo considerarle dei mistery. Spero comunque che vi possano interessare!



C’è del marcio in zona Brera, di Cristina Alessandro


Milano, via Fiori Oscuri. In un ex quartier popolare milanese che prima è stato invaso dagli artisti e poi dai nuovi ricchi, c’è un palazzo che conserva ancora le sue caratteristiche tradizionali.


Gli inquilini dello stabile sono persone un po’ eccentriche, ma semplici, dalla quotidianità prevedibile. Non fa eccezione Mariuccia, la portiera. La donna ha vissuto facendo molti lavori; al termine di un matrimonio deludente, le è rimasta solo la sua posizione lavorativa, alla quale è affezionatissima, perché facendo la portiera ella non è mai sola ed ha la sensazione di occuparsi costantemente di qualcosa e/o qualcuno.


Negli anni è diventata particolarmente amica di Samantha, una donna di mezza età che nello stabile non solo vive, ma esercita anche la professione di escort.


Quando, da un giorno all’altro, Mariuccia scompare, e nessuno ha idea di che fine abbia fatto, c’è qualcuno che ha come primo impulso quello di accusare Samantha e i suoi clienti, che potrebbero aver fatto del male alla portiera.


Samantha, come tutti, non pensa che Mariuccia se ne sia andata di sua volontà, ma nemmeno ritiene delinquenti i suoi pochi ed affezionati clienti. Piuttosto è lo stabile che potrebbe nascondere in sé più segreti di quelli “di Pulcinella” che conoscono tutti.


Non nutrendo una particolare fiducia nelle forze dell’Ordine, Samantha cerca di ricostruire passato e presente dell’amica Mariuccia, alla ricerca di un perché di quella sparizione così insospettabile. Una sorta di indagine non autorizzata che rischia di portare alla luce qualche mistero troppo a lungo taciuto in zona Brera.



C’è del marcio in zona Brera è addirittura un acquisto di famiglia dell’estate scorsa, che per mille motivi sono riuscita a leggere e recensire solo adesso. Si sa come vanno certe cose, anzi, la rubrica è nata proprio per questo: alcuni romanzi vengono presi per curiosità o in seguito ad un’occasione (una presentazione, in questo caso) e poi… la TBR che si cerca di rispettare, le novità dei nostri autori preferiti, quei romanzi che dobbiamo tassativamente finire entro i 30 giorni indicati dalla biblioteca perché c’è una lista d’attesa lunghissima.

Tutto concorre nel rimandare la lettura di un libro che “tanto è nostro, lo abbiamo acquistato, c’è tempo”. Rubriche come questa aiutano a non farne passare troppo!


L’ambientazione di questo giallo/mistery è il multiforme quartiere di Brera, dove anche io sono passata più volte. Confermo quel che racconta l’autrice: studenti dell’Accademia si mescolano a lavoratori di classe popolare, mentre nel palazzo accanto, dopo una costosa ristrutturazione, si vendono appartamenti “vintage” a peso d’oro. Resta comunque un piccolo centro storico dentro all’immensa zona centrale milanese, sempre più in espansione.


Questa è la storia di una donna con cui la vita non è mai stata molto generosa, ma che non si è persa d’animo, accontentandole di quel che il destino le offriva. Proprio per questo Samantha, pensando che Mariuccia abbia molto di più da dire e dare di quel che ha sempre raccontato, cerca di far luce sulla sua scomparsa rendendole giustizia.


Anche lei, per via della sua professione ma non solo, si sente almeno in parte emarginata e vicina all’amica.


Diciamo che questo romanzo è un ibrido, a metà strada tra il giallo, il mistery, la commedia di costume. Non conoscevo questa autrice, ma il primo approccio mi è piaciuto. Magari leggerò altri suoi titoli!



Le scarpe di Giovanni, di Andrea Cito


Protagonista di questa storia è Maria, una ragazza che frequenta la scuola media e che, nonostante non sia più una bambina, non ha ancora visto il mare.


Ma per quell’estate i suoi genitori hanno pensato ad un lungo soggiorno in un paesino pugliese: il mare, per la prima volta, poco distante da case vecchie, rimesse a nuovo per i turisti, che tutte insieme costituiscono una sorta di paesello.


Maria resta affascinata da quei luoghi selvaggi, così diversi da quelli dove vive abitualmente, e, oltre alle spiagge, prende a bazzicare le zone selvatiche tutt’intorno, tra rocce e boschi. La bellezza incontaminata della zona la conquista, ma ancora di più gli incontri che fa.


Maria fa amicizia ben presto con un gruppo di ragazzi piuttosto popolari in zona, uno dei quali sembra anche avere un interesse per lei. Purtroppo, però, ella non comprende perché tutti sembrino avere motivo di astio – o perlomeno di esclusione – nei confronti di un altro ragazzino, Giovanni. Certo alcuni suoi comportamenti sono strani, ma Maria sospetta che si tratti solo di timidezza trasformatasi in autodifesa.


Con pazienza e gentilezza, la nostra protagonista cerca di avvicinare con calma Giovanni, ma non sa che il ragazzino, per quanto giovane, ha già nel suoi passato delle storie dolorose da raccontare.



Le scarpe di Giovanni è un libro che, se possibile, mi è arrivato in modo ancora più fortunoso dell’altro romanzo di cui vi ho parlato oggi. All’inizio dell’autunno mio fratello e mia cognata hanno fatto un cammino in Puglia partendo da una costa ed arrivando all’altra. Si tratta di un percorso molto noto – di cui ammetto che non sapevo niente – e lungo la via ci sono non soltanto molti punti per il relax e per il ristoro, ma anche negozietti di souvenir… compreso uno che vende “libri al buio”.


È così che mi sono ritrovata tra le mani questa storia, che è più che altro un racconto lungo, viste le dimensioni… e, credetemi, è comunque un vero pugno nello stomaco. All’inizio sembra la storia di un’adolescente che scopre il mare ed i primi amori, ma ben presto si trasfigura in qualcosa di ben più oscuro. Una storia davvero sorprendente per quanto strana, l’esordio di un autore giovanissimo con una casa editrice poco nota ma da conoscere meglio.


Sono contenta di aver ricevuto questa sorpresa!




Questo è il mio “Angolo vintage” marzolino! Spero di aver scelto due letture che vi possano interessare. Come al solito, vi ricordo di andare a leggere anche i post delle altre partecipanti alla rubrica di questo mese.

Fatemi sapere se conoscete questi romanzi e che ne pensate!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


giovedì 13 marzo 2025

RICETTE MARZOLINE

 Due primi e un secondo tra inverno e primavera




Cari lettori,

nuovo post per la nostra rubrica “Menù e ricette”!


Ho visto che i primi piatti che vi ho proposto verso fine febbraio vi sono piaciuti (li trovate a questo link), e così ho pensato di darvi qualche altra idea.


Marzo è pazzo, si suol dire; è a metà strada tra l’inverno e la primavera. Così oggi vi racconto la mia versione di una pasta con i primi carciofi – anche se sapete da questo post che io non sono per niente brava con questa verdura e punto sugli spicchi surgelati -, di un risotto con gli ultimi finocchi invernali e di un pasticcio di patate (che sono un evergreen per buona parte dell’anno, ma con l’arrivo del caldo si mettono da parte a favore di altre verdure).


So che in particolare i risotti sono molto apprezzati da alcuni di voi, quindi ne ho messo uno nuovo provato proprio in questi giorni! La pasta è piaciuta l’anno scorso in occasione di una giornata speciale, mentre il pasticcio di patate era un classico di quando avevo appena inaugurato la mia casetta.


Vi lascio alle ricette!



Tagliatelle con salsiccia e carciofi



Ingredienti a persona


100 gr di tagliatelle (io ho usato quelle all’ortica di un pastificio ligure, ma vanno benissimo le classiche “paglia e fieno” da supermercato)

4 spicchi di “cuori di carciofo” surgelati

7/8 cm di salsiccia (classica o al finocchietto; personalmente non consiglierei quella piccante perché il sapore dei carciofi è delicato)

Sale grosso

Olio

Misto per soffritto surgelato (cipolla, carote, sedano)



Preparazione


- Un paio d’ore prima di cucinare, mettere su un piatto i cuori di carciofo e la salsiccia (solo se è surgelata e non fresca) e trasferirli dal freezer al frigorifero, in modo da ammorbidire gli ingredienti.

- Versare olio e misto soffritto in una padella antiaderente.

- Spezzettare i cuori di carciofo e versarli in padella.

- Estrarre dal budello la salsiccia, tritarla ed aggiungerla agli altri ingredienti. Mescolare bene e far cuocere a fuoco lento.

- Buttare le tagliatelle in acqua salata e cuocere secondo le indicazioni sulla confezione.

- Scolare la pasta, farla saltare nel sugo e servire ben calda.



Risotto con finocchi e salvia


Ingredienti a persona


Mezzo finocchio circa

100 gr di riso

Brodo vegetale

Cipolla surgelata a dadini

Vino bianco a piacere

Olio

Un Philadelphia alle erbe

Salvia (fresca o essiccata) a piacere



Preparazione


  • In un pentolino a parte (bollilatte), far bollire un po' d'acqua con il brodo vegetale.

  • Pulire e tagliare i finocchi a pezzi piccoli e versarne la giusta quantità (circa mezzo a persona) in una pentola.

  • Aggiungere olio e cipolla surgelata.

  • Aggiungere riso e vino e far tostare.

  • Versare un po' di brodo pronto ed aspettare che si asciughi. Ripetere l'operazione mescolando finché il risotto non è pronto.

  • Spegnere il fuoco, mantecare con il Philadelphia, e servire ben caldo aggiungendo in cima la salvia tritata.



Patate pasticciate



Ingredienti


500 gr di patate

50 gr di burro

50 gr di parmigiano

2 tuorli

Sale



Preparazione


  • Lavare le patate e farle bollire (ci vuole almeno mezz'ora).

  • Far fondere il burro.

  • Sbucciare le patate e schiacciarle fino a ridurle ad una purea.

  • In una ciotola, aggiungere alle patate il burro, il parmigiano, i tuorli ed il sale.

  • Versare il composto in una forma di vetro.

  • Infornare a 180° per 20 minuti circa per far gratinare.




Spero di avervi dato qualche idea per questo periodo di transizione tra due stagioni!

Fatemi sapere anche se ultimamente avete provato qualche nuova ricetta e se vi è piaciuta, o se mi consigliate qualche altro modo di fare risotti, tagliatelle, sformati di patate… tutto quello che vi va!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


lunedì 10 marzo 2025

STORIE E INDAGINI A BARI

 Due romanzi di Gabriella Genisi




Cari lettori,

iniziamo la settimana con un post per le nostre “Letture...per autori”!


Lo scorso ottobre vi avevo parlato di Gabriella Genisi, scrittrice dalla cui penna è nato il personaggio di Lolita Lobosco, protagonista di una fiction su Rai 1. A questo link trovate la mia recensione sia di una delle indagini della poliziotta barese, sia di un romanzo che ha per protagonista un altro personaggio.


Durante l’inverno ho letto altri due romanzi dell’autrice, altre due indagini di Lolita. Oggi, in questo marzo ancora freddino che pare non decidersi ad annunciare la primavera, vi porto un po’ di sole e di mare con queste due storie!



Terrarossa


A Bari è arrivato agosto. Lolita Lobosco è in ferie e cerca di godersi qualche giorno di mare con Caruso, il fidanzato, che fa parte a sua volta delle forze dell’ordine. La loro storia è da tempo un tira e molla e solo una vacanza rilassante potrebbe salvarla.


Come però accade spesso nella vita lavorativa – e sentimentale – della commissaria, l’imprevisto è dietro l’angolo. Poco fuori Bari, nell’azienda agricola Terrarossa, specializzata in pomodori, l’anziano custode trova un cartello agghiacciante fuori dalla casa/ufficio della proprietaria: “Entrate, mi sono impiccata”.


Purtroppo, il cadavere che l’uomo attonito rinviene nei locali è proprio quello della titolare dell’azienda, Suni Digioia. Una donna, sì, benestante, potente e in carriera, ma che da poco aveva concluso una spiacevole relazione con un uomo impegnato, e che quindi, a quanto pare, si sarebbe uccisa perché rimasta sola.


I superiori di Lolita, però, non sono convinti di questa versione dei fatti. La commissaria, dopo l’ennesima litigata furiosa con Caruso, viene richiamata in servizio, anche se solo “provvisoriamente”, finché non si appura che si tratta davvero di suicidio.


Lolita, però, raccoglie le confessioni dell’amica giudice Marietta, che a differenza sua frequenta tranquillamente l’alta società, e scopre che la “relazione clandestina” di Suni era con un parente di “Nicolamio” (l’amante di Marietta) ed avveniva praticamente con il benestare della moglie di lui. La donna, dunque, non aveva sfasciato nessuna famiglia, né era rimasta sola, perché era stata sua la scelta di allontanarsi dall’amante. Un po’ poco per farla finita.


Molto più interessante si rivela invece tutto quel che riguarda il lavoro di Suni. Essere una proprietaria di azienda agricola significa avere a che fare con la piaga del caporalato, e la donna, a quanto pare, non ci stava.


Lolita inizia a fare domande a Terrarossa e scopre che Suni aveva salvato da altre aziende agricole – dove le condizioni erano terribili – alcuni immigrati, offrendo loro un alloggio ed un lavoro dignitosi. Inutile dire che altri proprietari vedevano la donna come il fumo negli occhi. Quando un ragazzo africano particolarmente legato a Suni viene trovato morto, “caduto” non si sa come dal tetto di un edificio isolato, Lolita non ha più dubbi: anche la morte della Digioia è stata voluta da qualcuno.



Terrarossa ci porta alla scoperta di che cosa ci sia davvero dietro alla coltivazione di quello che per noi italiani è un alimento fondamentale: il pomodoro.


Nel 2025 trovo ancora surreale che conosciamo, facciamo studiare ai nostri studenti e condanniamo le forme di schiavitù passate (chi non ha in mente il classico esempio degli afroamericani nei campi di cotone secoli fa?), eppure chi di dovere non è ancora riuscito a contrastare una forma di schiavitù che esiste ancora, e proprio qui da noi in Italia.


I grandi campi di pomodoro, di ortaggi, di cereali riescono a fruttare “grazie” alle condizioni inumane in cui versano moltissimi disperati, dai nullatenenti arrivati dal Terzo Mondo fino ad arrivare a qualche connazionale precipitato nell’indigenza (e questi ultimi sono sempre più frequenti). E, esattamente come accade nel romanzo, penso che chi cerchi di cambiare il sistema “dall’interno” si ritrovi a pagare un conto molto salato.


Per quanto riguarda invece il personaggio di Lolita e gli altri, confermo quel che avevo detto nell’altro post. Nella fiction sono state create delle spalle comiche – anche abbastanza convincenti, devo dire -, mentre secondo me la protagonista è un po’ troppo drammatizzata, soprattutto dal punto di vista sentimentale.


La Lolita dei libri è invece una donna che impiega la razionalità quasi soltanto sul lavoro (e in modo lucidissimo): per il resto è tutta emozioni, ed il suo umore è molto mutevole, sia nella gioia che nella rabbia e nella tristezza. L’autrice ha creato un personaggio femminile che “sorvola” sulle cose con leggerezza piuttosto invidiabile: litiga con i suoi cari anche per sciocchezze ma poi fa presto a fare pace, si infiamma ma non si “culla” nella rabbia e nella tristezza, ritrova l’allegria con quello che le piace fare ogni giorno.


L’estate in questo momento è ancora un miraggio, ma nel romanzo, nonostante ci siano tante pagine dedicate a tematiche serie, si assapora eccome. Spero che, leggendo questo libro, la sentirete anche voi!



Lo scammaro avvelenato (e altre ricette)


L’estate barese è finita, ed anche l’autunno è a buon punto: è appena iniziata l’ultima settimana di novembre, e il Natale è alle porte, soprattutto per la mamma e la sorella di Lolita, che hanno trasformato la loro casa in un Bed and Breakfast.


Il sole caldo, però, fa pensare più ad una tiepida primavera che ad un autunno inoltrato. Così, quando Lolita va a trovare madre e sorella, le trova tutte indaffarate a cucinare pietanze ancora estive.


Da qualche giorno il Bed and Breakfast ha un ospite d’onore: Enrico Fasulo, scrittore in cerca d’ispirazione. Tra lui e Carmela, la sorella di Lolita, è nata una storia senza capo né coda, considerando che l’uno è di passaggio e l’altra vive da tempo un tira e molla con un “ragioniere”.


In realtà Fasulo non è chi dice di essere: per anni ha fatto lavori che non c’entrano nulla con la scrittura, è diventato scribacchino di poco successo quando si è reso conto che i tour per presentare i libri sono a carico della casa editrice e sta intortando Carmela con false promesse per vivere una facile avventura.


Una sera la sorella di Lolita, sconvolta da un primo ed inaspettato litigio con l’uomo, decide di preparargli lo scammaro, una sorta di frittata di spaghetti, secondo la ricetta della nonna Dolò. Il giorno dopo, però, Enrico Fasulo viene trovato morto in camera sua. A quanto pare egli ha mangiato dei peperoni al botulino, e lo scammaro di Carmela conteneva proprio dei peperoni.


Lolita ha già dovuto affrontare giorni molto difficili: ha appena scoperto che Caruso, il fidanzato con cui è in sempiterna crisi, è stato trasferito dall’altra parte della Puglia per motivi disciplinari. Oltre al problema della relazione a distanza, si rende conto di star perdendo la stima per un uomo che credeva diverso e che invece ha commesso degli sbagli sul lavoro non solo gravi, ma anche e soprattutto voluti.


La disgrazia dello scammaro avvelenato ribalta il suo mondo già traballante: Carmela viene arrestata e la sua posizione, come sorella di indagata, diventa davvero delicata.


Lolita, però, come sempre, non si perde d’animo, soprattutto perché crede nell’innocenza della sorella – anche se le due non sono andate d’accordo un solo giorno della loro vita – e fa di tutto per venire a capo del misterioso incidente/delitto.



Lo scammaro avvelenato è in realtà un libro diviso in due parti. La prima è costituita dalla storia che vi ho appena raccontato, che è più che altro un racconto lungo.


La seconda invece è uno sterminato ricettario pugliese, preziosissimo per chi ama cucinare… soprattutto se siete più bravi di me.


Lo so, anche a me piace mettermi ai fornelli, e questo blog ha una rubrica intitolata “Menù e ricette”, ma posso assicurarvi che io sto mooolto più sul semplice rispetto a Gabriella Genisi ed alla sua Lolita. Queste ricette sono uno spettacolo.


Anche se non avete nessuna intenzione di cucinare, io vi consiglio comunque di leggerle, o almeno di scorrerle rapidamente. Ci sono delle pietanze incredibili. Sformati di pasta in tutti i modi, dolci per ogni festività, contorni che non hanno niente da invidiare ai secondi veri e propri.


Lolita e la sua famiglia hanno davvero molte idee da condividere in cucina! Tutte tranne lo scammaro avvelenato, ovviamente…




Che ne dite? State sognando un po’ il sole e il mare?

Scherzi a parte, consiglio questa serie se siete in cerca di un giallo che tratti temi seri ma lasci anche spazio alla leggerezza. Fatemi sapere se conoscete questi romanzi, se ne avete letto qualcuno, se vi sono piaciuti!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)