giovedì 26 maggio 2022

NINFA DORMIENTE

Challenge "La donna verde": terza tappa 




Cari lettori,

il post di oggi è dedicato alla terza tappa della challenge “La donna verde”!


Vi siete persi i post precedenti di questa serie? Ecco un breve aggiornamento!


La donna verde” è una challenge di lettura creata da Seli Rowan, Stefania SianoI libri di CristinaAlemagikfantasy (cliccando potete accedere ai loro profili Instagram). È un progetto per appassionati di libri molto semplice e libero: sei volumi da leggere nel corso del 2022, uno ogni due mesi.


Come recita la didascalia ai post di Instagram delle organizzatrici, “La Donna verde è una challenge che ruota intorno alla figura della donna, della magia e della natura. Ogni tappa proporrà un tema legato a questi argomenti, ma saranno sempre versatili, così che possiate interpretarli a modo vostro e scegliere il titolo più adatto ai vostri gusti ed interessi”.



Sono ormai passati quasi cinque mesi da quando ho deciso di aderire, convinta sia dalle tematiche piuttosto differenti dalle mie abituali letture (e molto più fantasiose) che dalle modalità abbastanza free.


Per la tappa di gennaio/febbraio, “Il realismo magico”, ho puntato su un classico Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, di Luis Sepúlveda. Mi è piaciuto moltissimo e ve ne parlo meglio qui.


Per marzo/aprile, invece, dovendomi dedicare alle “Creature fantastiche”, ho deciso di iniziare la serie di Percy Jackson. Trovate la mia recensione de Il ladro di fulmini a questo link, e nel frattempo ho letto altri due volumi della saga, di cui vi parlerò prossimamente!



Il post di oggi, invece, è tutto dedicato alla mia scelta per i mesi di maggio/giugno...



Il tema di maggio e giugno: donne coraggiose


Come detto poco prima, tra le sei tappe della challenge ce ne sono alcune che mi hanno fatto uscire parecchio dalla mia “comfort zone” di lettura. Il realismo magico era per me un genere narrativo molto poco conosciuto, mentre di creature fantastiche conoscevo solo quelle di Harry Potter (più i film tratti dai romanzi di Tolkien).


Sia nel corso della prima che della seconda tappa della challenge mi sono ritrovata ad espandere molto i miei orizzonti ed ho fatto delle scoperte interessanti.


Questa terza tappa, che ha per protagoniste le “donne coraggiose”, è invece molto più vicina a tante mie solite letture.


Possono rientrarvi tante protagoniste di romance, che si trovano a riprendere in mano la loro vita dopo una brutta delusione (per esempio nei due romanzi di cui vi ho parlato in questo post).


Senza dubbio fanno parte di questa categoria parecchie figure femminili davvero esistite e raccontate negli storici. A me piacciono particolarmente le regine protagoniste della serie sulla Guerra delle Due Rose di Philippa Gregory (di cui avevo scritto tempo fa a questo link).


Ci sono, infine, le donne che si ritrovano al centro di un mistero da risolvere, dalle sfumature gialle o thriller. Proprio su queste ultime ho deciso di puntare: dopo aver letto Fiori sopra l'Inferno e Luce della notte, i primi due capitoli della serie del commissario Teresa Battaglia, ho deciso di proseguire con il terzo romanzo.



La mia scelta: “Ninfa dormiente”


La Ninfa dormiente non è una creatura fantastica, bensì un quadro datato 20 aprile 1945. Il commissario Teresa Battaglia ed il suo inseparabile vice, l’ispettore Massimo Marini, ne ignorano l’esistenza finché i loro superiori non dichiarano la necessità di indagarvi sopra.


Il nipote del pittore, l’ex partigiano Alessio Andrian, ha infatti pensato di esporre i lavori del prozio, ma, inquietato dal colore rosso che domina la tela, l’ha fatta analizzare. Il risultato è sconcertante: le pennellate che attraversano e quasi coprono il corpo della giovane ragazza ritratta sono state tracciate con sangue e tessuto cardiaco. In altre parole, sembra che il pittore abbia prima ucciso e poi strappato il sangue a qualcuno per completare la sua opera. Egli, però, non è imputabile, perché ormai da tempo dichiarato incapace di intendere e di volere: è dal ‘45 che egli ha smesso di dipingere e di vivere, consumandosi nella sua stanza, riducendosi ad un vegetale che non parla e che non vive e tenendo gli occhi fissi verso la foresta, come se essa nascondesse un segreto spaventoso.


Le indagini conducono il commissario Battaglia e l’ispettore Marini in Val Resia, un luogo tra montagne e lago, dove il tempo sembra essersi fermato. In particolare, la ricerca delle forze dell’ordine si concentra intorno al villaggio di Bovec, abitato al 100% da Resiani, una popolazione che ha un DNA del tutto diverso dagli italiani ed anche dagli altri europei. È lì che i nostri protagonisti scoprono che la Ninfa dormiente, la ragazza ritratta, si chiamava Aniza, era una giovane scomparsa esattamente il 20 aprile del 1945 e si diceva che fosse innamorata di un partigiano (con ogni probabilità, proprio Alessio Andrian).


Il nipote di Aniza, un uomo ormai anziano ma lucidissimo, racconta con sconforto anche un terribile fatto di sangue avvenuto verso la fine della guerra: il ferimento accidentale di una guardia slovena e la crudele rappresaglia che ne era conseguita.


Considerati gli strani avvenimenti che continuano ad accadere a Bovec (ed un nuovo omicidio, terribilmente simile alla morte di Aniza), Teresa fatica a credere che Alessio Andrian sia l’unico colpevole della vicenda, sempre ammesso che lo sia. Sembra quasi che il male abbia preso possesso della Valle...



La società matriarcale della Val Resia


Le storie di Teresa Battaglia sono ambientate nel Nord Est italiano, soprattutto sul Carso, ma in questo caso buona parte della sua indagine è incentrata in una zona davvero di confine, bella e maledetta allo stesso tempo.


La determinazione dei Resiani a non adottare lo stile di vita occidentale ha fatto sì che la natura rimanesse incontaminata, ma la zona è stata un terribile teatro di guerra negli anni ‘40. Gli abitanti, infatti, hanno dovuto sopportare sia le aggressioni delle truppe nazifasciste che quelle dei comunisti di Tito, combattendo sempre su più fronti.


Quella che ci presenta Ilaria Tuti è una società che sembra rimasta, almeno in parte, al ‘45: nessuno soffre più per la guerra o per la fame, ma le abitazioni sono prive delle moderne comodità e ogni villaggio resiano è un piccolo mondo a parte, isolato dal resto.


Come Teresa apprende da Matriona, una donna che gestisce l’unico locale del centro di Bovec, sono le donne a detenere una speciale autorità all’interno della società resiana. Esse si occupano di custodire e riproporre antiche tradizioni, di tenere vivo il turismo culturale che può offrire la zona, di praticare una sorta di magia naturale che, nelle loro credenze, dovrebbe proteggere la popolazione.


Si tratta di pratiche affascinanti ed inquietanti allo stesso tempo, che destabilizzano la razionalità del commissario Battaglia. Ella stima l’indipendenza e la determinazione di donne come Matriona e Krisnja, ma allo stesso tempo teme il potere irrazionale che porta con sé la pratica della magia… soprattutto quello di suggestionare una popolazione.


Un’altra caratteristica della Val Resia che la preoccupa è il fatto che lì il passato, tra lotte partigiane e rappresaglie di guerra, sembri più vivo che mai… ed infatti, forse, esso sta per tornare.



Teresa Battaglia e le altre donne coraggiose


Personalmente ritengo che, per quanto questo romanzo abbia come fil rouge una serie di forti figure femminili, la donna più coraggiosa della serie resti proprio il commissario Battaglia, che, oltre a dover lottare contro i delinquenti e chiunque tenti di metterle i bastoni tra le ruote, deve portare avanti una difficile battaglia contro se stessa. Ella è in età matura, anche se non ancora proprio pensionabile, e purtroppo, all’inizio di Fiori sopra l’Inferno, le viene diagnosticato l’Alzheimer. Da allora, Teresa cerca in ogni modo di arrestare l’inesorabile scorrere della malattia, leggendo i più prestigiosi studi sul campo, tenendo allenata la mente e soprattutto appuntando qualsiasi cosa sul suo prezioso quaderno. È un lavoro durissimo, specie perché i momenti di grande blackout ci sono e la portano a dubitare della sua sanità mentale.

Ho appena preso in prestito Figlia della cenere, quello che per ora è l’ultimo romanzo di Teresa Battaglia, quindi presumo che ella riuscirà a condurre un’ulteriore indagine, ma in Ninfa dormiente le sue difficoltà sono molto profonde, quindi suppongo che la Tuti non abbia nei suoi piani una serie molto lunga. So che ha scritto anche un romanzo storico: magari ella non vuole diventare proprio un’autrice seriale, ma è solo un’ipotesi.


In questo romanzo compaiono anche due personaggi femminili legati alla squadra del commissario Battaglia, che quindi probabilmente ritroverò in Figlia della cenere.


La prima è Elena, l’unica donna che l’ispettore Massimo Marini abbia mai amato. Egli l’ha allontanata per ragioni complesse e dolorose, ma ella è decisa a rientrare nella sua vita ed a convincerlo a fare pace con il passato.


La seconda è Blanca, la nipote di un collaboratore di Teresa, una ragazza molto sveglia e coraggiosa che ha addestrato il suo cagnolino a trovare cadaveri con un fiuto ed un’approssimazione eccezionali.



Vi ho raccontato a lungo tematiche e personaggi di questo romanzo, e credo che si intuisca che la mia opinione è assolutamente positiva. Sono sempre più intrigata da questa serie thriller, incredibilmente ben scritta, colta e meditata, in grado di tenerti incollata alle pagine per ore ed ore. Ninfa dormiente è un volume corposo ed io stessa non credevo che sarei riuscita a leggerlo in così (relativamente) poco tempo, ma c’erano dei momenti in cui non riuscivo davvero a staccarmi!

Vediamo Figlia della cenere come sarà…





Ecco la mia scelta per la terza tappa di questa challenge!

Siamo a metà percorso e mi sento molto soddisfatta.

Per la tappa di luglio e agosto dovrò scegliere qualcosa per stare “in contatto con la natura”, il che mi sembra perfetto per l’estate, ma c’è ancora tempo!

Nel frattempo, fatemi sapere se conoscete la serie di Teresa Battaglia e se vi piace.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


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