Gli appassionanti romanzi di Philippa Gregory
Cari
lettori,
per
la rubrica “Letture...per autori” oggi vi vorrei parlare di una saga
che ho
letto prima dell’estate e
che mi ha colpito moltissimo: la serie "La guerra delle due rose", scritta da Philippa Gregory.
Pur
cercando sempre di essere costante con le letture ed avendo scoperto
tanti autori interessanti, era da tanto tempo che non mi capitava di
restare con il fiato in sospeso e di leggere moltissime pagine senza
nemmeno rendermene conto.
Lo
stile impeccabile di quest’autrice, unito alla scelta di personaggi
complessi ed alla sua approfondita conoscenza della storia, ha
contribuito a farmi divorare in pochissimo tempo dei volumi di
quattrocento/cinquecento pagine.
La
vera Protagonista di questa serie di romanzi, che è una sorta di
epopea, è la Grande Storia della Guerra delle Due Rose, ovvero la lotta per la corona di
due fazioni di nobili inglesi (gli York, cioè la Rosa Bianca, ed i
Lancaster, cioè la Rosa Rossa) nel corso della seconda metà del XV
secolo.
Questi
sono i capitoli della storia che ho avuto il grande piacere di
leggere!
LA
REGINA DELLA ROSA BIANCA
Elisabetta
Woodville, figlia di una Duchessa francese e di uno scudiero inglese
diventato Conte di Rivers per meriti sul campo, è sempre appartenuta
alla fazione di Lancaster. Quando però il suo giovane marito perde
la vita in una battaglia che sancisce il trionfo degli York, la sua
famiglia, per sopravvivere, dichiara la resa alla Rosa Bianca.
Poco
dopo, ella conosce il giovanissimo e neoeletto re Edoardo. A dispetto
di tutto ciò che li divide (la classe sociale, la differenza d’età,
i figli di lei) nasce un sentimento molto forte ed i due si sposano
segretamente.
Dopo
poco, Elisabetta viene dichiarata ufficialmente Regina d’Inghilterra.
La sua famiglia d’origine, i Rivers, si trova così in cima alla
ruota della fortuna, ma anche soggetta a tantissimi pericoli ed
insidie.
La
nostra protagonista, infatti, dovrà guardarsi non solo dalle persone
rimaste fedeli alla fazione di Lancaster, ma anche da chi non la
ritiene degna del re e soprattutto dagli stessi fratelli ed amici del
marito, in quanto la famiglia York è per tradizione propensa alla
rivalità ed alla lotta fratricida.
Elisabetta
lotta per difendere marito, fratelli, genitori ed i numerosi figli
avuti dai suoi due matrimoni, ma, per quanto abile e previdente, non
potrà impedire alla storia di fare il suo corso.
La
figura di questa donna che la storia ha poi svalutato e dimenticato
troneggia invece in questo romanzo. La madre di Elisabetta afferma di
discendere da Melusina, una leggendaria dea dell’acqua, e la nostra
protagonista è una vera mutaforma, proprio come questo elemento.
Ella sa essere allo stesso tempo una scaltra politica ed una ragazza
innamorata; subisce i rovesci della sorte che spesso le sono imposti
da un sistema sociale maschilista, ma, con grande determinazione,
riesce anche a manovrare molti uomini più potenti di lei; crede
molto nell’istruzione, ma fa uso anche delle pratiche di magia e di
alchimia che la madre le ha insegnato.
Amare
questo personaggio è piuttosto facile. Meno semplice è restare
affezionata ad Edoardo, che (almeno secondo me) perde abbastanza
presto la sua aura di giovane bello, romantico ed invincibile, per
diventare un re sempre più libertino e tentato dalla sete di sangue
che sembra contraddistinguere la famiglia York.
Ottime
alcune figure di spalla, come quello dell’affascinante madre di
Elisabetta, Jacquetta, del suo saggio ed intelligente fratello
maggiore Anthony e del fratello minore di Edoardo, Riccardo, prima
fedelissimo e poi rivale.
LA
REGINA DELLA ROSA ROSSA
Margaret
Beaufort è una ragazzina di dodici anni molto intelligente e fin
troppo devota che vorrebbe diventare la nuova Giovanna d’Arco, o
almeno entrare in convento.
Invece è la cugina di Enrico VI, il Re
di Lancaster ritenuto da tutti sempre più debole, malato ed incapace
di governare, ed il suo compito è quello di essere madre di un
maschio che potrà ereditare il trono.
È
così che ella viene data in sposa in età ancora puerile ad un suo
lontano parente ed è costretta ad andare a vivere nel Galles, dove
vive sola ed infelice, partorisce un figlio, Enrico Tudor, con
grandissimo dolore ed infine perde il marito.
Le
sue sfortune non sono finite: ella viene data in seconde nozze ad un
uomo anziano e gentile che la rispetta e le permette di studiare, ma
è costretta dalla ragion di Stato a separarsi da Enrico. La
sconfitta dei Lancaster e l’ascesa di Edoardo di York, infine,
relegano tutta la sua famiglia in una posizione subalterna.
Margaret,
da sempre orgogliosa e volitiva, decide allora di non essere più una
vittima della sorte, ma di prendere in mano il suo destino: da quel
momento in avanti, la sua missione sarà quella di impedire che suo
figlio subisca quello che ha dovuto sopportare lei, e, se possibile,
di farlo avvicinare il più possibile al trono. Non sa ancora che la
storia la ricorderà come la capostipite della dinastia Tudor…
Ho
letto un buon numero di recensioni su questo romanzo e tutte
concordavano nel preferire il personaggio di Elisabetta, la regina
della Rosa Bianca, a quello di Margaret. Mi considero dunque una voce
fuori dal coro ed ammetto che ho apprezzato maggiormente degli
aspetti della regina della Rosa Rossa.
Sicuramente
Margaret è un po’ troppo religiosa, è bigotta al limite
dell’insopportabile e Philippa Gregory non nasconde che è passata
alla storia come “la suocera per definizione”.
Tuttavia,
io trovo che sia veramente un’eroina, un esempio di determinazione
e di forza interiore. La sua storia è quella di una vittima, di una
povera bambina cresciuta troppo presto, che tutti a corte additavano
come una “cosina ridicola”, che non era amata nemmeno dalla madre
e che veniva messa in ridicolo quando confessava le sue reali
aspirazioni. La sua costanza e la sua voglia di riscatto l’hanno
portata invece ad essere non solo una rispettabile dama, istruita ed
influente, ma anche un personaggio chiave della storia inglese.
Interessante
è anche il fatto che l’autrice abbia dato spazio al lato più
sentimentale di Margaret, da sempre innamorata di Jasper Tudor, il
fratello del suo primo marito, che ha cresciuto Enrico come se fosse
figlio suo. I due rinunciano alla loro felicità per dare un avvenire
al ragazzo ed alla nazione, ed il lettore non può fare a meno di
stare dalla loro parte.
LA
SIGNORA DEI FIUMI
Questo
romanzo può essere considerato un prequel
de
La
regina della rosa bianca e
narra la storia di Jacquetta, figlia di un nobile francese alleato
con gli inglesi e futura madre di Elisabetta.
Il
racconto inizia nel pieno della Guerra dei Cent’anni: la nostra
protagonista, ragazza di appena 14 anni, conosce Giovanna d’Arco,
che per lei è solo una fanciulla intelligente, curiosa e volitiva,
ed assiste alla sua terribile fine. Da quel giorno nasce in lei la
convinzione che ogni donna debba esercitare di nascosto le proprie
arti e tutto ciò che non è gradito alla società patriarcale in cui
si trova, pena l’essere considerata una “strega”. Allo stesso
tempo, però, ella non può evitare di sentirsi attratta dalle arti
magiche alla quale l’ha iniziata la sua amata prozia, che si
considera discendente della dea-sirena Melusina.
Ancora
giovanissima, Jacquetta viene data in sposa ad un maturo ed influente
vedovo, il Duca di Bedford, luogotenente inglese in Francia, ed
inizia a dividersi tra due nazioni. L’uomo, però, non l’ha
sposata per amore, ma perché conosce la storia della sua prozia e,
ritenendola giustamente dotata di poteri magici, la inizia al mondo
dell’alchimia. Jacquetta si innamora ben presto di Richard
Woodville, lo scudiero del marito, un uomo semplice che la desidera
per quello che lei è e non per tutto ciò che rappresenta.
Quando
il Duca di Bedford muore, i due si sposano contro ogni regola della
società del tempo e decidono di vivere in Inghilterra. Lì, però,
li aspettano ben due battaglie, la prima per costruire una loro
(numerosa) famiglia e per restare insieme nonostante tutto, la
seconda per sostenere Re Enrico VI e la Regina Margherita d’Angiò,
prima molto amati dalla nobiltà e poi sempre più criticati.
Piccola
“variazione sul tema” rispetto alla fase più cruenta della
Guerra delle Due Rose, La
signora dei fiumi indaga
l’origine di questo complesso fenomeno, a partire dagli strascichi
della Guerra dei Cent’anni, fino ad arrivare agli intrighi operati
da Margherita, regina dall’aspetto esile e dall’atteggiamento
viziato, che però riesce incredibilmente ad essere una buona amica
per la protagonista.
Al
contrario di quello che ci si potrebbe aspettare, al centro della
scena non vi è la forza di volontà di un’unica donna, come negli
altri due romanzi, bensì una coppia affiatata, costituita da due
persone tra loro complementari e spinte da desideri ed aspirazioni in
comune.
Molto
affascinante l’aspetto della magia e dell’alchimia, che
rappresenta una sfida contro l’atmosfera da “caccia alle streghe”
del tempo e che diventa un simbolo di emancipazione e di ricerca
della verità.
LA
FUTURA REGINA
Questo
romanzo racconta la storia della Guerra delle Due Rose dal punto di
vista di un personaggio femminile discusso, dalla vita travagliata:
la giovane Anna Neville, la seconda delle due figlie del conte di
Warwick. Quest’ultimo è passato alla storia come il “creatore di
re” per la sua estrema abilità politica, che l’ha portato prima
a mettere sul trono il giovanissimo Edoardo IV e poi a tentare di
rovesciarlo, sostenendo il fratello traditore Giorgio.
Anna
è solo una bambina timorosa quando viene introdotta a corte e
conosce una donna che per tutta la vita considererà una mortale
nemica: Elisabetta Woodville, la regina della rosa bianca, acerrima
rivale del padre della ragazza.
La
sua vita, insieme a quella di Isabella, la sua ambiziosa ma fragile
sorella maggiore, diventa presto una pedina nelle mani dell’avido
padre.
Prima,
infatti, ella viene costretta ad essere la semplice dama di compagnia
di Isabella, diventata suo malgrado la moglie del traditore Giorgio,
poi viene data in sposa a sua volta per via della ragion di Stato.
Il
suo primo matrimonio con il figlio di Margherita d’Angiò, la
regina Lancaster spodestata, è però molto breve ed infelice.
Rimasta
vedova prestissimo, Anna inizia a sognare una via d’uscita:
Riccardo, fratello minore di Edoardo IV e Giorgio, che è per lei
l’amico d’infanzia più caro e l’amore di una vita.
Questo
ulteriore capitolo della Guerra delle Due Rose racconta la storia di
una donna che da molti è vista come una vittima per via della sua
vita breve e costellata da episodi di grande infelicità. Il romanzo
prova invece a ridarle giustizia, a considerarla una giovane donna
intelligente e posata, costretta a vivere degli eventi più grandi di
lei.
Interessante
il suo rapporto con il secondo marito, passato alla storia come il
malvagio Riccardo III. Philippa Gregory non condivide la damnatio
memoriae operata
dalla storiografia e consacrata dall’omonima tragedia
shakespeariana, bensì presenta Riccardo ed Anna come due giovani fin
troppo idealisti, più duri con se stessi che con gli altri,
destinati però ad essere sconfitti.
UNA
PRINCIPESSA TRA DUE RE
L’ultimo
romanzo della saga dedicata alla Guerra delle Due Rose è un vero e
proprio sequel
ambientato
in un periodo successivo, ma non per questo più sereno o facile da
vivere.
I
due protagonisti sono gli “sposi benedetti” che hanno posto fine
al conflitto con il loro matrimonio: Elisabetta di York, figlia della
regina della rosa bianca, ed Enrico VII Tudor, figlio della regina
della rosa rossa.
Da
un punto di vista personale e sentimentale, il loro matrimonio non è
iniziato sotto i migliori auspici: Elisabetta, infatti, è stata a
lungo l’amante dello zio Riccardo III (il cui matrimonio con Anna
Neville era in difficoltà da tempo), ma egli è stato ucciso in
battaglia proprio dall’esercito di Enrico.
Su
insistenza della madre e soprattutto della suocera, la nostra
protagonista cerca di vivere serenamente questa nuova fase della sua
esistenza, ma la pace è ancora ben lontana dall’essere
conquistata.
Molti,
infatti, ritengono che la dinastia Tudor, che ha origini regali per
quanto riguarda il ramo materno ma ha umilissimi natali per quel che
concerne quello paterno, sia solo una stirpe di usurpatori.
È
per questo motivo che moltissimi nobili appoggiano una rivoluzione
mossa da un non meglio definito “ragazzo” proveniente dall’Europa
continentale, dotato di grande cultura ed irresistibile carisma.
Enrico
è più che mai determinato ad uccidere l’infido pretendente;
Elisabetta, però, prova paura e speranza allo stesso tempo all’idea
che quel ragazzo sia in realtà il fratello minore Riccardo, sparito
nel nulla anni prima…
Al
centro di questo romanzo c’è il dramma di una ragazza costretta
dal destino a diventare regina, costantemente lacerata tra la
famiglia d’origine e quella che si è costruita. A lei è
affiancato il combattuto re Enrico VII, addestrato dalla madre e
dallo zio ad essere re fin dalla culla, ma timoroso e spesso
indeciso.
L’ultimo
capitolo della saga si rivela piuttosto amaro: il mantenimento della
pace sembra peggiore della guerra stessa, e getta inquietanti ombre
sul futuro della dinastia Tudor.
L’autrice
è prolifica ed ha scritto altri romanzi storici, come, per esempio,
un’intera saga che narra le vicende della dinastia Tudor.
Per
questo motivo non escludo di tornare a parlare di lei in un post
successivo. Come avrete sicuramente capito, mi sono appassionata
molto a questi magnifici personaggi!
Da
un punto di vista oggettivo consiglio assolutamente a tutti di
iniziare con La
regina della rosa bianca,
che è sicuramente il romanzo più lineare, ricco di eventi e
significativo. Per quanto riguarda il mio gusto personale, tuttavia,
ho amato molto leggere La
regina della rosa rossa.
Aspetto
con grande curiosità un vostro parere al riguardo.
Grazie
per la lettura e al prossimo post 😊
Non ho mai letto questa autrice, ma quest'estate ho visto la serie tv tratta dal primo romanzo. Ho fatto un po' fatica perchè ho odiato quasi tutti i personaggi (con l'eccezione di Anna Neville e Riccardo), ma sarei molto curiosa di leggere i libri, dopo questa tua recensione! Credo che potrebbe essere un buon modo per approcciare un po' anche l'aspetto storico, che mi pare piuttosto intrigante:)
RispondiEliminaCiao Virginia!! Non ho visto la serie "The White queen", anche se mi piacerebbe!
EliminaL'aspetto storico è sicuramente parecchio interessante...Philippa Gregory spiega, alla fine di ogni romanzo, su quali documenti si è basata! :-)
Non ho mai letto nulla di questa autrice ma sarei molto curiosa di leggerla, spero di farcela prima o poi!
RispondiEliminaCiao Ely! Fammi sapere poi che cosa ne pensi :-)
EliminaCiao Silvia, non sono molto amante del genere storico, questa serie però sembra particolarmente avvincente e si vede che ti è piaciuta molto! La terrò in considerazione nel caso volessi ritentare con questo genere :-)
RispondiEliminaCiao!! So che i romanzi storici non sono proprio il tuo genere, ma qui c'è anche un elemento "rosa" che potrebbe interessarti!!
Eliminacon gli storici io ho un rapporto altalenante, ma le tue parole mi hanno colpita.
RispondiEliminaCiao Chiara! Spero di averti convinta allora :-)
EliminaCiao Silvia, mi piacciono molto i romanzi storici, ma questa serie non la conoscevo. Dire che mi brillano gli occhi al solo pensiero di leggerla è riduttivo, la tua recensione mi ha proprio incuriosito! Anche conoscere qualcosa in più sulla Guerra delle due rose mi intriga parecchio! Subito segnata in wish list! Grazie del consiglio :)
RispondiEliminaCiao Maria!! Davvero lieta di averti incuriosito...vedrai che non te ne pentirai!! :-)
EliminaAvevo iniziato il primo libro ma non ero riuscita a concluderlo, idem con la serie tv.
RispondiEliminaGLi storici mi piacciono ma dipende molto dal periodo in cui li leggo, diciamo che ne leggo pochi ma se sono in vena li adoro. Questo non mi aveva proprio presa....
Ciao! Peccato, si vede che abbiamo gusti diversi in fatto di romanzi storici...questi a me sono molto piaciuti!! Per la serie tv, ti farò sapere :-)
EliminaCiao Silvia,
RispondiEliminasai che non ho mai letto niente di quest'autrice? Eppure ne parlano tutti così bene, devo decidermni a cominciare a leggerla
Ciao Susy...ti consiglio moltissimo questi romanzi!!
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