La commedia musicale dell'Associazione Ianai
Cari lettori,
ho pensato di iniziare maggio con la nostra rubrica “Consigli teatrali”, che in autunno ed inverno ho rispolverato dopo un paio di anni di spettacoli visti solo in streaming, ma che con l’arrivo della primavera si è un po’ bloccata. Come spesso accade, i teatri di Milano hanno puntato più sui mesi freddi per la loro stagione di prosa, ma a sorpresa sono riuscita a vedere uno spettacolo proprio nel mio paese, Cernusco sul Naviglio.
Circa un mesetto fa, infatti, il Centro Medico Polispecialistico San Rocco, che offre assistenza medica a famiglie in condizioni di fragilità socioeconomica, ha organizzato uno spettacolo di beneficenza per raccogliere fondi. Sul palco sono saliti gli attori dell’Associazione IANAI – Compagnia Insieme è Musica, un gruppo teatrale senza scopo di lucro.
Devo dire che ho deciso di assistere allo spettacolo principalmente per la buona causa, ma una volta arrivata lì mi sono molto divertita, ho visto il teatro strapieno e sentito tanti applausi, così ho pensato di parlarvene, per dare spazio su questo blog anche a realtà locali ed amatoriali.
Vediamo meglio insieme di che cosa si tratta!
Uno strano incidente
Letto a tre piazze è una commedia brillante in tre atti, un libero adattamento delle opere Taxi a due piazze e Chat a due piazze di Ray Cooney.
Il primo tempo dello spettacolo è tratto dalla prima delle due opere ed è ambientato sul finire degli anni ‘80. Protagonista è Mario Rossi, un tassista milanese che sembra il più comune degli uomini, a partire dal nome, passando per i connotati fisici, fino ad arrivare alla professione. Durante un suo turno di notte, egli prende una botta in testa per difendere una signora da uno scippatore e viene portato in ospedale. In stato confusionale, egli rilascia agli operatori sanitari… due indirizzi: quello di Lambrate, dove vive con la sua prima moglie Carla, e quello di Porta Romana, dove abita con la seconda moglie Barbara. Ovviamente le due donne sono l’una all’oscuro dell’altra, e quando Mario si riprende si rende conto della sciocchezza che ha fatto e delle conseguenze che ciò potrebbe avere sulla sua vita da bigamo clandestino. Solo un amico, Walter Fattore, il vicino di casa di Lambrate, sembra disposto ad aiutarlo, forse solo perché è troppo buono ed imbranato per dire di no.
Siccome la situazione è poco chiara agli operatori sanitari, entrano in gioco due tutori delle forze dell’Ordine: l’Ispettrice Pascucci, una severa poliziotta di Lambrate, e l’Ispettore Ferroni, un buffo personaggio della Questura di Milano che fa di tutto per assomigliare a Sherlock Holmes.
È la classica commedia degli equivoci, in un crescendo sempre più assurdo e spassoso. E le disavventure di Mario Rossi non sono ancora finite…
Quando le due famiglie si vogliono conoscere
Sono passati vent’anni da quando l’incidente di Mario ha rischiato di compromettere il segreto della sua doppia famiglia. Egli ha avuto una figlia da Carla, Alice, ed un figlio da Barbara, Giacomo. I due ragazzi, però, sono ormai cresciuti e, come tutti i loro coetanei, passano molto tempo sui social network e, avendo amici in comune ed abitando nella stessa città, hanno finito per conoscersi… solo virtualmente.
Un giorno, però, sia Alice che Giacomo comunicano al padre l’intento di incontrarsi finalmente di persona. Mario, atterrito dal dover spiegare ai due ragazzi che non possono fidanzarsi perché sono fratello e sorella, farà di tutto per far saltare il pomeriggio, aiutato ancora una volta dal povero Walter Fattore, che avrebbe voluto andare a Cesenatico con il padre ma sarà costretto a rivedere i suoi piani.
Anche il secondo tempo, per quanto più corto e meno vorticoso del primo, porta con sé moltissimi colpi di scena e rivelazioni, alcune delle quali si tramuteranno in una lezione per lo stesso Mario.
I personaggi in scena ci fanno molto divertire, ma io non ho potuto fare a meno di pensare ai tabù destinati a finire in tragedia del teatro greco: così come Edipo, non avendo mai conosciuto i suoi genitori, finisce per uccidere il padre e sposare la madre, così Alice e Giacomo, ignari del basso inganno che il padre Mario ha portato avanti per tutta la vita, rischiano di innamorarsi pur essendo fratello e sorella.
Questa volta si ride, al massimo si riflette. Ma si dice che un classico sia tale quando ha qualcosa da dirci ancora oggi, e questa tematica in comune tra le tragedie greche e la contemporanea commedia degli equivoci lo dimostra appieno.
Scenografie, costumi, musica
La scenografia è semplice ma curata ed efficace: l’interno di una casa, dipinta per metà di giallo e per metà di azzurrino, ad indicare due case diverse, nelle quali però spesso succedono avvenimenti simili. Il divano è in comune, dei pannelli laterali sottintendono l’esistenza di altri ambienti domestici e i quadri appesi alla parete suggeriscono il passare del tempo: delle stampe cittadine per gli anni ‘80 nel primo tempo, dei quadri contemporanei per gli anni 2000 nel secondo tempo.
I costumi sono abbastanza ordinari, com’è giusto che sia per una commedia contemporanea, ma la divisa di Ferroni-Sherlock Holmes e la tenuta della cameriera emiliana Letizia hanno reso i personaggi ancora più divertenti. Simpatica anche la tenuta marittima del povero Walter Fattore (interpretato da uno degli attori più bravi, secondo me), la vera vittima dei mille equivoci della storia, coinvolto suo malgrado negli errori del suo migliore amico e dotato di una fertile fantasia che lo aiuta a nascondere ogni volta delle scomode verità.
All’inizio ed alla fine di ogni tempo, infine, sono stati inseriti degli intermezzi musicali cantati e ballati. Si tratta di versioni contemporanee, con testo in italiano, di motivi popolarissimi come Footloose o If we ever meet again di Timbaland e Katy Perry.
Forse un po’ azzardati, ma io li ho trovati la ciliegina sulla torta!
Ecco la mia recensione di questo spettacolo senza pretese, ma super divertente e soprattutto per un’ottima causa. Vi lascio a questo link la pagina Facebook dell’Associazione IANAI – Compagnia Insieme è Musica, così che possiate essere aggiornati sui loro prossimi spettacoli di beneficenza, se siete in zona. Ho preso da lì gli scatti di questo post :-)
Fatemi sapere se conoscete questa Associazione, o se avete visto altre versioni di Letto a tre piazze, e che cosa ne pensate.
Spero proprio di potervi parlare nuovamente di teatro prima che arrivi l’estate e terminino le stagioni di prosa!
Nel frattempo grazie per la lettura e al prossimo post :-)
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