venerdì 17 dicembre 2021

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - DICEMBRE 2021 - CHRISTMAS COUNTDOWN 2021 #4



...mancano otto giorni a Natale!


 

Cari lettori,

è il 17 del mese e la rubrica “L’angolo vintage” di oggi si incastra bene con il nostro “Christmas Countdown”!


Mi sarebbe piaciuto, come l'anno scorso, proporvi delle letture natalizie propriamente dette, tra romance e chick lit. Le mie letture, però, sono andate in un’altra direzione, e di recente mi sono ritrovata a leggere due romanzi ambientati sì a Natale, ma… piuttosto insoliti. 

L’altro giorno, scherzando con mia mamma, mi sono ritrovata a dire che si tratta di due libri in cui viene raccontato “il Natale di chi se la passa male”. Dimenticate gli alberi addobbati, i nuovi amori, il calore familiare, i pranzi infiniti: ci troveremo nel mezzo di un’atmosfera tra giallo e thriller, con feste in tono minore di chi ha ben altro a cui pensare. 

Riusciranno i nostri protagonisti a godersi le feste? Per scoprirlo, non resta che leggere!



Luce della notte, di Ilaria Tuti


Mancano pochi giorni alle feste di Natale ed il commissario Teresa Battaglia, insieme al giovane ispettore Marini, che le ha già fatto da spalla in altre occasioni, viene convocata in un casolare di campagna sul Carso, poco distante dal suo abituale posto di lavoro, per un’insolita segnalazione.


A chiamarla sono stati i genitori di Chiara, una bambina di quasi nove anni affetta da una patologia molto particolare: il sole le fa male alla pelle, al punto che ella è costretta da anni a vivere di notte. Teresa e l’ispettore Marini si trovano di fronte ad una situazione difficile: il padre di Chiara è contrario a coinvolgere la polizia e li squadra con malanimo, la madre è molto inquieta, la bambina non ha molta voglia di parlare. Quello che i due comprendono, a fatica, è che Chiara, appena si addormenta, ha un incubo ricorrente: ella sogna il rapimento di un bambino in mezzo al giardino di casa sua.


Chiara è una bambina isolata: le famiglie del luogo non portano lì i loro figli per giocare con lei ed i suoi unici “amici” sono le statue di legno di alcuni animali che decorano lo spazio verde intorno alla casa. A Teresa tutto questo ostracismo sembra eccessivo per la malattia di una bambina, peraltro non contagiosa; l’incubo di Chiara, inoltre, è davvero realistico.


Indagando in paese, Teresa e Marini conoscono alcuni personaggi un po’ folkloristici, come Pietro, un anziano scultore, autore delle statue di legno a casa di Chiara e memoria storica del luogo. Ben presto essi scoprono che il padre della bambina si occupava di finanza, ha fatto investimenti sbagliati con soldi altrui e si è attirato il piuttosto motivato odio di tanti suoi concittadini. Per tentare di superare questo difficile periodo, Chiara ed i suoi genitori si sono rifugiati al casolare lasciando la propria precedente abitazione. È proprio lì che Teresa e la sua squadra trovano segni strani sugli alberi, oltre ad alcuni resti come coperte e capelli.


Qualcuno fa ipotesi di tipo sovrannaturale, dai riti magici all’abduzione degli alieni, ma Teresa, con la razionalità che la contraddistingue, non si fa abbindolare da queste sirene ingannatrici. Ella sa bene che la zona di confine tra Italia e Slovenia è stata più volte punto di passaggio di tanti immigrati da tante parti del mondo, spesso disperati.


Grazie alla collaborazione (un po’ restia) di colleghi di altri reparti, ella riesce a risalire ad una particolare migrazione del passato nel corso della quale non c’erano solo uomini giunti per lavorare, ma era stata segnalata la presenza di una madre con il suo bambino… e va alla ricerca di entrambi.



Mi sono accostata ai romanzi di Ilaria Tuti su consiglio della mia amica nella blogosfera e nella vita Francesca, l’autrice del blog “L’angolo di Ariel”, che trovate a questo link. Il personaggio di Teresa Battaglia mi ha subito colpito per la sua originalità: è una donna non più giovanissima, che per alcune vicissitudini private (che devo ancora scoprire) è rimasta sola e che ha un grande segreto. A Teresa è appena stato diagnosticato l’Alzheimer precoce, ed all’oscuro di tutti ella passa le sue serate a leggere manuali che suggeriscono tecniche su come allenare il più possibile la memoria. Quanto all’ispettore Marini, sembrerebbe un caro ragazzo, affidabile sul lavoro e tranquillo nei modi, ma Teresa sospetta che esista una parte di lui che nessuno conosce, una sorta di retroscena che deve ancora venire alla luce.


Il Natale, più che atteso, è temuto dai protagonisti: da Teresa, perché è quasi sicuro che lo passerà da sola; da Chiara e dalla sua famiglia, perché è il compleanno della bambina e le circostanze sono pessime; dall’ispettore Marini, perché potrebbe pensare a rilassarsi ed invece è animato da uno strano desiderio di lavorare fino all’ultimo momento disponibile con il commissario.


Il genere prevalente è il giallo, anche se ci sono degli elementi un po’ thriller ed un po’ paranormali che hanno reso la lettura ancora più coinvolgente. Purtroppo ho letto questo romanzo un po’ a “pezzetti” per via del periodo ricco di impegni, ma lo stile scorrevole dell’autrice mi ha aiutato a non perdere il filo.


Questo romanzo mi è proprio piaciuto, ma so che è un po’ particolare nella panoramica di Ilaria Tuti, perché è stata una scrittura terapeutica per razionalizzare la morte della sua nipotina di otto anni. Proprio in questi giorni vorrei iniziare la lettura di Fiori sopra l’Inferno, il romanzo che mi è stato più consigliato. Sono molto curiosa… vi farò sapere che cosa ne penso!!!



Nessuna cortesia all’uscita, di Massimo Carlotto


Come forse molti di voi sapranno, sono fan della serie di romanzi che hanno per protagonista l’ex carcerato e “investigatore senza licenza” Marco Buratti, detto L’Alligatore per il drink fortemente alcoolico che consuma senza troppa moderazione. Ve ne ho parlato in un po’ di post, come per esempio a questo link, e ho anche seguito le quattro puntate della fiction che Rai 2 ha trasmesso l’anno scorso proprio in questo periodo.


Nessuna cortesia all’uscita è il terzo romanzo della serie, uno di quelli che mi mancavano per completarla, ed è stato ispirato da una vicenda realmente accaduta: il maxi processo avvenuto negli anni ‘90 relativo ai delitti commessi dalla mafia del Brenta, una vasta organizzazione criminale del Nord Est.


Marco Buratti non è uscito da molto di carcere ma già dietro le sbarre era diventato conosciuto come un “mediatore”, un paciere che riesce a riconciliare le parti avverse. Con i suoi primi lavori da pseudo-investigatore ha rilevato un locale dove si suona musica blues, il suo amore di gioventù, anche se lascia che sia un suo amico a gestirlo quotidianamente, insieme a Virna, la cameriera con la quale sta iniziando una storia.


Proprio lì un giorno si presenta uno degli ex uomini di fiducia del capo della mala del Brenta, chiedendo aiuto all’Alligatore, perché è sicuro che i suoi abbiano pianificato di ucciderlo. Buratti, anche se restio, accetta, ma viene subito rimproverato da Beniamino Rossini, uno dei suoi due compagni d’avventura, contrabbandiere indipendente da ogni banda: si tratta di una questione troppo pericolosa.


Insieme a Beniamino ed all’uomo che completa il loro terzetto, il latitante esperto di intercettazioni Max la Memoria, egli scopre che i capi dell’organizzazione criminale stanno decidendo di pentirsi e per questo motivo stanno eliminando i loro sottoposti. L’uomo che aveva chiesto loro aiuto, però, da un momento all’altro li tradisce, con conseguenze tragiche: Marielita, la fidanzata di Max, una musicista di strada, rimane uccisa in una sparatoria. La missione investigativa, così, si trasforma ben presto in una vendetta.



È sempre piacevole tornare in un “mondo narrativo” che si conosce già, e questo vale anche per L’Alligatore ed i suoi due soci, anche se si tratta di un universo estremamente noir, in cui la vita è dura e non regala niente.

La storia raccontata, stavolta, è ambientata durante il periodo natalizio, che ovviamente i protagonisti festeggiano a modo loro: con una cena tra solitari che si sono uniti, con alcoolici a fiumi, balli improvvisati e un arrivo in ritardo alla serata perché prima c’è stata la resa dei conti con uno dei tanti nemici.

Tra colpi di scena e rivelazioni ho divorato questo libro, come altri della serie, ma non ho potuto fare a meno di ritrovarmi, nelle ultime pagine, un po’ stanca della violenza contenuta nel romanzo, che spesso è una risposta alle leggi della giungla che governano il mondo dei protagonisti, ma talvolta finisce per essere proprio gratuita.


Mi sa che, una volta concluso l’altro romanzo della Tuti, passerò davvero ad una lettura natalizia propriamente detta, con un’ambientazione calda e familiare ed un intreccio romance! È bene “addolcirsi” in vista delle feste…




Ecco i due romanzi pseudo natalizi che ho scelto per “L’angolo vintage” di dicembre!

Li conoscete? Che ne pensate? Vi piacciono gli autori?

Come al solito, vi ricordo di andare a dare un’occhiata anche ai post degli altri partecipanti alla rubrica di questo mese!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

6 commenti :

  1. Ciao Silvia, mi fa piacere che tu abbia seguito il mio consiglio su Ilaria Tuti! Quello che hai recensito è il romanzo che mi è piaciuto un po' meno rispetto agli altri, ma è comunque affascinante! Sono curiosa di conoscere il tuo parere su "Fiori sopra l'inferno", che è il mio preferito della serie (anche se mi manca da leggere l'ultimo). Bellissimo anche il romanzo storico "Fiori di roccia" della stessa autrice :-)

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    1. Ciao Fra! Mi hai consigliato proprio bene!
      Ho appena finito "Fiori sopra l'Inferno" e in effetti mi è piaciuto un po' di più, ma scriverò la recensione più avanti :-) Un romanzo storico scritto da lei in effetti mi incuriosirebbe tanto!

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  2. Il primo l'ho ascoltato con Audible e mi è piaciuto molto anche se non privo di difetti. Il secondo non lo conosco

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    1. Sono contenta che Luce della Notte nel complesso ti sia piaciuto :-)

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  3. due titoli che vorrei proprio recuperare, la Tuti ancora mi manca del tutto, mi consigli di iniziare da questo?

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    1. Ciao Chiara! In effetti forse è meglio iniziare da Fiori sopra l'Inferno, il primo della serie :-) Ma anche Luce della notte è bello!

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