...mancano otto giorni a Natale!
Cari lettori,
per la nostra rubrica “Letture...a tema", oggi torniamo a parlare di romance a tema natalizio!
Vi consiglio due romanzi: uno è l’episodio prefestivo di una serie che è ormai considerabile un classico del chick lit, e che non mi delude mai; l’altro è un ebook romance dall’ambientazione invernale, che nel complesso mi è piaciuto, anche se ho riscontrato qualche punto debole. Spero che entrambi possano trasmettervi un po’ di magia natalizia!
I love shopping a Natale, di Sophie Kinsella
Dai tempi del primo I love shopping moltissime cose sono cambiate per la protagonista Becky Bloomwood. L’abbiamo conosciuta come una ragazza ventiseienne single, coinquilina dell’amica Suze in un appartamento a Londra, alle prese con i primi lavori e degli improbabili corteggiatori.
Ora Becky ha passato i trenta, ha sposato Luke ed ha avuto la piccola Minnie. Dopo una rocambolesca avventura americana che ha visto coinvolta sia la sua famiglia che quella di Suze, è giunto il momento di tornare a casa. Luke ha ripreso il suo consueto lavoro nella City londinese e tutta la famiglia ha scelto di stabilirsi in campagna, vicino alla casa di Suze e del marito Tarquin, che però non è una semplice dimora, bensì una vera e propria tenuta nobiliare, con tanto di parco e di castello da visitare con la guida. Becky lavora nel piccolo negozio di souvenir compreso nell’area turistica e tutto sembra andare per il meglio… almeno finché il Natale non inizia ad avvicinarsi.
Becky ha dei meravigliosi ricordi del periodo natalizio: è abituata a considerarlo una festa da trascorrere a casa dei suoi genitori, in pieno rispetto della tradizione anglosassone: tacchino ripieno, pudding, “Christmas crackers” da aprire a tavola e tanto altro ancora.
Sono proprio i suoi genitori, però, a sorprenderla: stanchi della loro routine fatta di cene sempre nel solito ristorante, serate di bridge con gli amici del quartiere, giardinaggio e letture davanti al caminetto, i due hanno deciso di “svecchiarsi” e cambiare vita e si sono trasferiti a Shoreditch, tra una palazzina frequentata solo da studenti e aperitivi in bar all’ultima moda. La casa dell’infanzia di Becky è momentaneamente affittata e anche la sua sorellastra Jess tornerà solo all’ultimo momento per festeggiare il Natale, dal momento che lei e il marito stanno cercando di adottare un bambino e sono all’estero.
Nonostante le perplessità di Suze e lo sconcerto di Luke, Becky decide di evitare il rischio di una “dispersione natalizia” ed invita tutti a casa sua, fermamente convinta che organizzerà il miglior pranzo di Natale di sempre.
Non ha messo in conto, però, una serie di difficoltà: i tanti equivoci che possono nascere quando si ordina cibo per telefono o, peggio ancora, online; la necessità di reperire alimenti adatti alle abitudini alimentari di Jess, come, per esempio, il tacchino vegano (che sembra esistere davvero!); le curiose richieste di Minnie, che è una bimba sempre più grande e curiosa; la ricerca del regalo perfetto per Luke, che si trasformerà in una vera e propria avventura.
Nel frattempo, giusto per movimentare ancora di più la situazione, un suo amico di vecchia data si stabilisce con la fidanzata proprio vicino a loro e sembra avere un’irrinunciabile proposta per suo marito; Becky, dal canto suo, decide di rilanciare il negozio dove lavora dicendo che i prodotti in vendita sono ispirati alla filosofia sprygge, una variante del celeberrimo hygge (un’idea che le porterà ulteriori guai).
Sono passati quasi vent’anni dalla prima edizione di I love shopping e si vede: questo romanzo pone al centro dell’attenzione, con la consueta ironia della Kinsella, le tante “nuove forme” di shopping che hanno sostituito il classico giro per negozi degli anni 2000. Tramite le solite situazioni surreali in cui Becky si va sempre a cacciare, l’autrice riesce a mettere alla berlina la mania dello shopping online (che ha peggiorato la compulsione all’acquisto, dal momento che basta anche solo avere un quarto d’ora libero in tarda serata), la costante “anticipazione” del Natale delle aziende che da anni non aspettano nemmeno che passi Halloween per indurre i clienti all’acquisto natalizio, le filosofie new age che fanno tanto vendere (come se la scelta di uno stile di vita tranquillo, sullo stile “casa e famiglia in campagna”, fosse stata creata da chi ha inventato la parola hygge). Non manca uno sguardo acuto e anche un po’ impietoso nei confronti dei pensionati che vogliono fare i finti giovani, dei club londinesi vecchio stampo che nel 2020 ancora non ammettono donne, delle vecchie conoscenze che rispuntano solo quando c’è un utile tornaconto, delle piccole scaramucce per banali questioni prenatalizie che in famiglia possono assumere proporzioni gigantesche.
Nemmeno questa volta la Kinsella mi ha deluso… spero che questo romanzo piacerà anche a voi!
Come miele e neve, di Siro T Winter
Lucia Zarda, detta “Lou”, è una trentenne italiana che ormai da qualche anno vive ad Helsinki. È arrivata lì qualche anno prima per seguire la carriera del suo fidanzato storico, Andrea, ma quello che lei credeva un grande amore si è rivelato una vera e propria illusione.
Da qualche tempo ella si è messa a lavorare per una galleria d’arte contemporanea e convive con Nur, una hostess estroversa e sicura di sé, all’ultimo piano di un palazzo che si trova all’interno di una sorta di quartiere chiuso. L’unica persona con cui ha legato, a parte la sua coinquilina, è un anziano vedovo al quale porta ogni tanto la pizza o qualche altra specialità italiana.
Nur, invece, sarebbe curiosissima di conoscere il vicino misterioso che abita nella soffitta del palazzo di fronte: si tratta di Vilhelmi Niemi, il leader di un gruppo pop rock molto famoso. A dispetto della sua celebrità, l’uomo vive in una casa normalissima, anche piccola rispetto a quello che si può sicuramente permettere, e non si fa mai vedere in giro. Lucia, che da quando ha lasciato Andrea ha vissuto come una reclusa tra casa e lavoro, anche più del cantante del mistero, cerca di persuadere Nur a lasciare in pace il riservato vicino VIP, ma la ragazza ama molto le conquiste e considera un uomo così introverso come una sorta di sfida.
In qualche modo, Nur riesce a combinare una cena a quattro con Vilhelmi, Lucia e un artista spagnolo con cui quest’ultima sta lavorando (e che la sta corteggiando), ma sorprendentemente va incontro a quello che forse per lei è il primo rifiuto da parte di un uomo.
Lucia non pensa più al suo vicino finché, in una notte innevata, non sente miagolare debolmente. Ella scende nel cortiletto che separa il suo palazzo da quello di fronte e trova una micina nera in serie condizioni di salute, che rischia di morire assiderata. Mentre sta cercando di avvicinarla, arriva anche Vilhelmi, che si propone di aiutarla. I due salgono a casa di Lucia e fortunatamente, grazie a coperte e latte caldo, riescono a far sì che la micina passi la notte. Una prima complicità si instaura tra di loro, ma essi sono molto bravi ad ignorarla.
In seguito, dopo aver portato la gatta dal veterinario ed aver constatato che si è definitivamente ripresa, i due si decidono per una sorta di “adozione congiunta” dell’animale. Lucia, da un punto di vista razionale, non desidera nient’altro che un’amicizia, ma non può negare a se stessa di sentirsi attratta dal suo vicino. Vilhelmi, invece, da tempo osservava Lucia dalla sua soffitta e la considerava una sorta di “musa”, e non può credere di averla incontrata in carne ed ossa. Com’è ovvio, la loro storia non finirà qua…
Come miele e neve non è propriamente una storia natalizia, ma ho pensato che potesse essere adeguata al nostro “Christmas Countdown” per via dell’atmosfera fatata delle città del Nord Europa in inverno, dell’arrivo della micina che sembra proprio un dono di Gesù Bambino (o Babbo Natale, che dir si voglia), dei buoni sentimenti che comunque non mancano. È una lettura che complessivamente consiglio; tuttavia, affrontandola, ho riscontrato un po’ di luci ed ombre.
Mi è piaciuta l’atmosfera vicina a quella natalizia, come già detto, ma ho apprezzato anche i tanti riferimenti all’arte (e, in questo senso, c’è un insospettabile personaggio da tenere d’occhio!), il valore che in tante pagine viene dato all’amicizia, la forza del destino che sembra legare i due protagonisti nonostante le avversità, e ovviamente l’importante presenza di un personaggio “pelosetto” (sapete che sono più un tipo da cani, ma vanno bene anche i gatti).
Mi hanno convinto di meno un po’ di stereotipi nella caratterizzazione dei personaggi: l’eroina romantica bella ma timida che dopo una grossa delusione non ha più legato con quasi nessuno; la coinquilina bellissima, sicura di sé, ovviamente appassionata di moda e sexy nel vestire, che crea situazioni sociali che consentono alla protagonista di uscire dal proprio guscio; gli amici dell’eroina che arrivano dall’Italia e sono curiosissimi a proposito della sua vita sentimentale; il pittore spagnolo immancabilmente “caliente”, estroverso e corteggiatore.
Il più stereotipato di tutti, purtroppo, è proprio Vilhelmi Niemi. Va bene l’idea della musa da osservare da lontano, va bene l’attrazione e la curiosità morbosa nei confronti di un cantante famoso anche da parte di donne ormai adulte… ma la caratterizzazione, soprattutto quella fisica, non mi ha proprio convinto. Diciamo che affido il mio pensiero alle sagge parole di Vani Sarca, la protagonista dei romanzi di Alice Basso (di cui vi ho parlato qui): “Piccola, ascoltami bene: se superati i sedici anni ti accorgi che ti piacciono ancora i tizi con i capelli fino alla vita e la faccia bianca, corri da un analista.”
L’ultima cosa che mi ha lasciato un po’ perplessa è la lunghezza, forse eccessiva per un ebook romance, che ha reso alcuni capitoli un po’ prolissi e ripetitivi.
Nonostante questi difetti riscontrati, ho trovato la lettura nel complesso piacevole e non escludo di leggere Fade into you, il sequel… magari in occasione della prossima neve!
Ora tocca a voi! Conoscete queste autrici?
Avete letto questi romanzi? Che ne pensate?
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
ciao silvia, questi romanzi non li ho letti, ma mentre la kinsella la conosco per altri suoi libri (questo a tema natalizio lo leggerei volentieri!), la seconda autrice non la conosco, però devo dire che mi attira l'ambientazione!
RispondiEliminaCiao Angela! Eh sì, la Kinsella è piuttosto nota! L'ambientazione finlandese è affascinante, soprattutto per una lettura invernale!
EliminaQuello della Kinsella l'ho adorato perchè ritrovare vecchi personaggi è po' come tornare a casa e in questo periodo è ancora meglio.
RispondiEliminaL'altro invece non lo conosco
Ciao Susy! Hai proprio ragione, Becky e gli altri personaggi sono come dei vecchi amici da rivedere per le feste! "Come miele e neve" potrebbe comunque essere il tuo genere :-)
EliminaTi ringrazio perché hai presentato due libri piacevoli. Saluti belli Silvia.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Sono contenta che il post ti sia piaciuto, a presto :-)
EliminaCiao Silvia!
RispondiEliminaGrave pecca nella mia esperienza di lettura: non ho mai letto nulla della Kinsella. Consigliami un libro da cui partire!
Ciao Diletta! La serie "I love shopping" è sicuramente il suo must, ma se vuoi iniziare da un autoconclusivo, i miei preferiti sono "La ragazza fantasma", "La regina della casa" e, tra quelli firmati col suo vero nome (Madeleine Wickham), "La compagna di scuola" :-)
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