La recensione dei film che ho visto
Cari
lettori,
benvenuti
al primo appuntamento con i “Consigli cinematografici” del 2020!
Tra novembre e dicembre sono tornata nei miei cineforum preferiti ed
ho visto quattro film. I primi tre, anche se molto diversi tra loro,
mi hanno colpito positivamente; il quarto, purtroppo, è stato una
delusione, ma ho comunque deciso di parlarvene!
Dolor
y gloria, di Pedro Almodovar
Antonio
Banderas, uno degli attori che più spesso hanno collaborato con il
regista spagnolo, interpreta Salvador Mello, un regista cinquantenne
in profonda crisi personale e creativa. Da tempo egli non ha più
un’idea originale e, invece di produrre nuovi film, si limita a
partecipare (o meglio, a promettere la partecipazione e poi a
disertare) alle rassegne che organizzano i cineforum in onore della
sua carriera e delle sue vecchie pellicole. Animato da buone
intenzioni, egli contatta uno dei protagonisti dei suoi primi film di
successo. Egli vorrebbe soltanto fare la pace dopo un vecchio
litigio, ma, insieme all’ex amico, inizia a rievocare i suoi
fallimenti ed i suoi rimpianti, ed i due finiscono per fumare insieme
dell’eroina.
La
dipendenza da droghe, nella quale Salvador inizia lentamente a
scivolare, contribuisce al suo già preoccupante quadro clinico, tra
dolori cronici, depressione ed un preoccupante “corpo estraneo”,
forse di natura tumorale, che gli chiude la gola ogni giorno di più.
Giorno
dopo giorno, egli, sempre più impedito nelle azioni quotidiane,
ripensa al suo passato: le origini umili e l’infanzia negli anni
‘60; gli sforzi fatti dalla madre (Penelope Cruz) per farlo
studiare; i primi, inconfessabili desideri; gli anni ‘80, la
formazione artistica e l’amore per un ragazzo mai più dimenticato…
A
proposito di questo film, Almodovar ha dichiarato che, a livello di
avvenimenti, egli si identifica al 40% con Salvador, ma, per quanto
riguarda pensieri, emozioni e sentimenti, la sua identificazione è
al 100%.
Ammetto
di non conoscere molto bene questo regista e le tematiche che
presenta nei suoi film, ma ho trovato questa “autobiografia
creativa” decisamente riuscita. Certo, la malinconia non manca, ma
il protagonista dimostra anche una grande carica vitale, per quanto
sopita, ed un desiderio di ritornare ad occuparsi della sua arte che
lo condurrà verso l’epilogo della storia. Come spesso accade,
prima di poter andare avanti, è necessario ritrovarsi.
Valutazione:
tre stelle e mezza
Momenti
di trascurabile felicità, di Daniele Luchetti
Paolo
(interpretato da Pif) è un “meraviglioso uomo medio”: vive a
Palermo, lavora come ingegnere, ha degli amici con i quali condivide
l’amore per il calcio, una moglie che dice di amare ma che qualche
volta ha tradito, due figli che talvolta lo sgridano perché non
rispetta le regole. In effetti Paolo prende con grande leggerezza alcune norme
di sicurezza, che per lui sono banali imposizioni: parcheggia in
doppia fila, non rispetta le code e soprattutto, ogni singolo giorno,
sfreccia con il motorino di fronte al semaforo rosso di un
pericolosissimo incrocio.
Un
giorno, però, Paolo sbaglia di “un quarto di secondo” e
inevitabilmente viene travolto e muore. Egli si trova così in un
grande ufficio pubblico, gestito da “funzionari della morte”, ed
aspetta il suo turno; tuttavia, egli scopre di avere ancora un’ora
e trentadue minuti di vita, di dover tornare sulla Terra e di provare
a lasciare un buon ricordo di sé.
Molte
sono le tematiche che affronta questa commedia dolceamara, tratta
dall’omonimo romanzo di Francesco Piccolo, ma la principale è la
leggerezza e la vanità con la quale affrontiamo la vita che ci è
stata donata. Sbagliamo quando commettiamo imprudenze (come le
infrazioni stradali) pensando di essere onnipotenti; quando speriamo
di allungarci la vita di chissà quanto con centrifughe, frullati o
altri rimedi miracolosi; quando diamo per scontato l’affetto delle
persone care e manchiamo loro di rispetto; quando non ascoltiamo chi
ci sta vicino, convinti che tanto ripeterà le stesse cose domani,
dopodomani e chissà per quanto altro tempo ancora.
Ciò che abbiamo
non è affatto scontato… e soprattutto non è eterno!
Valutazione:
quattro stelle e mezza
Cyrano
mon amour, di Alexis Michalik
Siamo
a Parigi, durante gli ultimi anni del XIX secolo. Edmond Rostand è
un autore amico della “divina” attrice Sarah Bernhardt, ma,
nonostante la donna continui ad offrirsi volontaria per recitare in
pubblico i suoi poemi, il successo tarda ad arrivare, anzi, spesso la
stampa lo stronca.
La
moglie di Edmond, Rosemonde, crede molto nel talento del marito e lo
sostiene ogni giorno, ma il poeta non può fare a meno di pensare al
sempre maggior numero di debiti della sua famiglia ed è più che mai
sfiduciato.
Un
giorno, però, Sarah Bernhardt riesce a fargli ottenere un colloquio
con Monsieur Constant Coquelin, un ex divo, ora a capo di una
compagnia teatrale, che vorrebbe rilanciare la sua carriera.
All’uomo Edmond confida di essere al lavoro ormai da anni su un
soggetto che però non riesce a sviluppare: un moschettiere, tanto
abile con la spada quanto con le rime, che si ritrova coinvolto in
un’avventura di cappa e spada… e d’amore.
Constant
Coquelin assume Edmond come autore per la sua nuova commedia, ma egli
non sa da dove cominciare nella stesura. Saranno in due a venirgli
incontro: il suo più caro amico, un attore bello, donnaiolo ed un
po’ superficiale, e la donna di cui quest’ultimo è innamorato,
una costumista appassionata di teatro e letteratura. Una notte,
Edmond si ritrova nascosto sotto un balcone, a suggerire all’amico
parole d’amore per la sua bella… ed è così che, in modo del
tutto inaspettato, nascono tre immortali personaggi: Cyrano,
Cristiano, Rossana!
Tra
compagnie rivali ed attrici capricciose, malintesi d’amore e
scontri con Georges Feydeau, il commediografo di punta dell’epoca
(interpretato dal regista), la genesi di Cyrano non sarà per
niente facile, ma, il 28 dicembre del 1897, ci sarà la prima messa
in scena di quello che diventerà lo spettacolo più amato e
riprodotto di Francia.
Cyrano
mon amour è un film
piacevolissimo, non solo per chi ama la poesia e la drammaturgia, ma
anche e soprattutto per chi apprezza la commedia. Le disavventure di
Edmond, del suo amico senza eloquenza Léo, della romantica Jeanne e
dei tanti personaggi di questo film sono davvero divertenti.
Se
dovessimo cercare un precursore di questa pellicola, sicuramente
sarebbe il celeberrimo Shakespeare in love:
anche nel caso di Edmond, infatti, sono le sue vicende personali a
farlo uscire da un periodo di crisi ed a spingerlo a creare il suo
capolavoro.
Un film, in definitiva, fatto per ridere insieme della
“commedia umana”, con una punta di amarezza, proprio come Cyrano.
Valutazione:
quattro stelle
Tesnota,
di Kantemir Balagov
Quest’opera
prima di un giovane regista è ambientata nel 1998, in Cecenia, nel
Caucaso. Due ragazzini poco più che maggiorenni, appartenenti alla
comunità ebraica e già decisi a sposarsi, vengono misteriosamente
rapiti, probabilmente da un gruppo terroristico di matrice islamica.
Il riscatto è molto alto, e la comunità a cui appartengono le
famiglie si dimostra chiusa e davvero poco solidale: compaiono
addirittura degli strozzini che si approfittano ampiamente della
situazione.
Di
fronte ad un evento così tragico, la famiglia del rapito sembra
sgretolarsi: il padre, che ha l’abitudine di trasferirsi ogni volta
che si presenta un problema, cerca di convincere tutta la famiglia a
spostarsi nuovamente; la madre, che non ha mai fatto mistero di
preferire il figlio alla figlia, entra in profonda crisi.
È
soprattutto però Ilana, la sorella del ragazzo scomparso, a sentire
su di sé le pressioni della famiglia e della società: ella,
infatti, già prima della tragedia era giudicata male per il suo
lavoro nell’officina automobilistica del padre e per la sua
relazione con un ragazzo musulmano, e quel che è successo al
fratello sembra far crollare ogni sua certezza.
...Sapete
che difficilmente sono una critica cinematografica severa, ma questa
volta mi trovo davvero a sconsigliare la visione. Davvero non mi
spiego perché i bravissimi critici che di solito introducono le
proiezioni abbiano potuto definirlo il miglior film della
programmazione del cineforum del 2019. Nel corso dell’anno ho
visto tanti buoni, anzi, spesso ottimi film (e vi consiglio di
scorrere la mia rubrica “Consigli cinematografici” se li volete
scoprire)...ma questo è nettamente, decisamente il peggiore!
Tanto
per cominciare, le quasi due ore risultano essere una serie di
martellate nello stomaco. Eventi orribili, che provocano
rabbia e dolore, sfilano su uno sfondo di noia, piattezza, dialoghi
tra persone miserabili. Ci si riscuote dal torpore solo quando accade
qualcosa di orrendo, il che, a mio parere, non è propriamente
“godersi un film”.
E segnalo che, mentre Ilana ed i suoi amici
stanno facendo una piccola festa ed hanno la sfortunata idea di
accendere la tv, di fronte allo spettatore si presenterà una sorta
di “film dentro il film”: una sequenza inaspettata e
raccapricciante di terroristi che praticano delle esecuzioni. Se
posso permettermi, fidatevi, non fate vedere per nessun motivo questa
pellicola, o almeno questa parte, a ragazzi minorenni.
Ci
sono notevoli buchi nella trama: chi è stato, in definitiva, a
rapire questi due ragazzi? Come mai Ilana prende alcune decisioni?
Perché, ad un certo punto, la situazione si evolve improvvisamente?
...Ai posteri l’ardua sentenza!
Completano
questo quadro piuttosto deludente dei personaggi in parte insipidi ed
in parte odiosi e delle scene la cui funzione, a posteriori, non ho
proprio capito.
Non do una stellina solo perché la questione cecena
è comunque un tema importante… ma non lo rivedrei proprio!
Valutazione:
due stelle
Aspetto
un vostro parere: avete visto questi film? Che ne pensate?
Ne
avete sentito parlare? Ce n’è qualcuno che vi incuriosisce?
Fatemi
sapere!
Finiti sia il “Christmas countdown” che il periodo festivo, il blog
ritorna alla sua usuale programmazione, con le nostre consuete
rubriche. Spero che la vostra ripresa non sia stata troppo dura!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Di questi film voglio recuperare Cyrano mon amour, di Alexis Michalik, mi incuriosisce molto! :) Io a dicembre ho visto Frozen 2, davvero molto bello 💖 (ho scritto la recensione sul blog). 😊
RispondiEliminaCiao Vanessa! Spero che Cyrano mon amour ti piacerà :-) Anche Frozen 2 mi è piaciuto tanto! :-)
EliminaNon conosco affatto l'ultimo, ma non ci tengo al momento di approfondire, mentre ho visto il film di Pif, un film particolarmente delizioso, gli altri invece ancora da vedere ;)
RispondiEliminaSii il film di Pif è proprio carino! Quanto a Tesnota, secondo me puoi pure evitare :-(
EliminaNon ho visto nessuno di essi ma proverei con quello dove c'è Pif ;-)
RispondiEliminaDi recente ho visto Sette minuti dopo mezzanotte: bello!!
Ciao Angela! Non conosco questo film, grazie per il consiglio :-)
EliminaNon li ho visti ma devono essere tutti interessanti. Saluti belli.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! A parte l'ultimo, a me sono piaciuti tutti :-) A presto!
EliminaNon ho visto nessuno di questi film, ma sono sensibile al fascino di Antonio Banderas.
RispondiEliminaQuindi il suo lo guarderei a priori, nonostante la trama non mo attragga particolarmente. 😉
Ciao Claudia! Se ti piace Banderas, allora ti consiglio questo film… al di là della storia, la sua è un'ottima interpretazione! Non è solo un "bello"...direi che c'è di più! :-)
Eliminami piacerebbe vedere Cyrano, amo la sua storia
RispondiEliminaCiao Chiara! Anche a me piace molto la sua storia, ed il film è davvero carino :-)
EliminaCiao Silvia!
RispondiEliminaSembrano davvero film molto interessanti ;)
Un abbraccio
Ciao Cry! A parte l'ultimo, anche a me sono piaciuti molto! Ricambio l'abbraccio :-)
EliminaOttimi spunti per quando tornerò dalle vacanze all'hotel chienes https://www.bonfanti-hotel.com/
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