Tre romanzi rosa della Hope Edizioni
Cari
lettori,
è
il momento delle nostre “Letture…a tema”! Complice l’iniziativa
#Ioleggoacasa e le tante offerte, soprattutto digitali, che le Case
Editrici hanno proposto a partire dai primi di marzo, mi sono
ritrovata a leggere svariati ebook, soprattutto romance.
Oggi
vi parlo di tre romanzi della Hope Edizioni, che ha reso gratuiti ben
otto titoli tra marzo ed aprile. Si tratta di tre diverse sfumature
del romanticismo: il primo è un divertente chick-lit, il secondo un
contemporary a tratti drammatico, il terzo un paranormal romance con
elementi fantasy.
Vediamoli insieme nel dettaglio!
Il
vestito fortunato, di Aimée Brown
Emi
Harrison è una ragazza nata e cresciuta a Portland, nell’Oregon,
ma ormai da un anno vive a Dallas, in Texas. Ha approfittato del
trasferimento della sua migliore amica Lily e di suo marito Josh per
cambiare aria a sua volta, ha aperto una caffetteria e sembra
tranquilla e felice.
In
realtà, purtroppo, ella cerca da un anno, senza successo, di
dimenticare il suo ex fidanzato Jack, con il quale ha chiuso in modo
inaspettato due giorni prima delle nozze, dopo averlo trovato prima,
in ufficio, in intima compagnia di una sua assistente e poi, nel loro
appartamento, a parlare con una loro antipatica conoscenza comune.
A
quasi dodici mesi dalla rottura, tuttavia, si trova in una situazione
davvero imbarazzante: lei, Lily e Josh stanno per tornare a Portland,
per il matrimonio del suo fratello gemello Evan, insieme a… Hannah,
sorella di Jack, il quale sarà anche testimone dello sposo.
Appena
arrivata, Emi fa un’ulteriore sgradevole scoperta: non solo Jack è
presente, ma è anche accompagnato da Greta, la donna che l’ha
fatta licenziare dal suo vecchio lavoro, che era a casa loro quel
giorno maledetto e che ora si presenta a tutti come sua “fidanzata
ufficiale”. Presa dalla rabbia e dallo sconforto, Emi fugge dal
barbecue che inaugura la settimana di festeggiamenti, si rifugia in
un bar ed inizia a raccontare le sue disavventure al proprietario, il
simpatico ed ironico Liam. Tra uno shot e l’altro, quest’ultimo
gli propone di essere suo accompagnatore al matrimonio… e di far
ingelosire Jack.
Il
vestito fortunato è un romanzo
costruito in maniera particolare: ai capitoli ambientati nel
presente, che seguono cronologicamente gli eventi del matrimonio, si
alternano quelli che raccontano il passato di Emi e Jack, a ritroso:
il momento in cui si sono lasciati, la proposta di matrimonio, il
funerale della madre di lei, la loro prima vacanza… fino ad
arrivare al loro primissimo incontro. In tutti i momenti più
importanti della sua vita, Emi ha sempre avuto con sé il suo
portafortuna: un vestito grigio con inserti di pizzo. Anche al
matrimonio di Evan e Hannah lo ha con sé… ed il capo
fortunato compirà nuovamente la sua magia.
Ho
trovato l’intreccio piacevole e divertente: alla
nostra povera protagonista
non ne va bene una, tra vestiti di piume e paillettes troppo stretti,
disastri con l’abbronzatura spray ed
il parrucchiere, sbronze
tristi ed imprevisti spesso comici. Sicuramente,
se si provano sensazioni di odio ed amore nei confronti delle
cerimonie, questo è il romanzo giusto.
Quanto
ai personaggi… sono un po’ meno riusciti, sfortunatamente.
Emi
è una ragazza buona e simpatica, ma troppo all’antica: non è
concepibile provare vergogna nel presentarsi single ad una cerimonia
nel 2020, specie quando si è la sorella dello sposo. Gli anni ‘50
sono finiti ed i cuori solitari, ben più di uno o due per
matrimonio, non vengono certo messi al tavolo dei bambini o derisi.
Il suo “voler essere in coppia” a tutti costi anche per rivalsa,
poi, è piuttosto infantile per una donna di trent’anni.
Jack…
beh, sì, è bello, è galante, è in carriera, è affascinante…
una specie di Principe Azzurro belloccio ma senza troppi argomenti,
che, secondo me, dovrebbe lottare di più per amore. No comment per
Greta, una vera strega delle favole, decisamente un cliché.
La
“maglia nera”, comunque, spetta a madre e sorella di Jack. La
prima, Amelia, moglie di un importante avvocato e regina dei “salotti
buoni”, è di un’invadenza spaventosa. Quanto alla seconda,
Hannah, vi dico solo che se io avessi accolto la fidanzata di mio
fratello comportandomi come lei ha fatto la prima volta che ha visto
Emi, la mia interlocutrice avrebbe avuto tutto il diritto di tirarmi in testa una
pentola ed onestamente non mi sarei nemmeno potuta lamentare.
Il
panorama è salvato, fortunatamente, dai simpatici, divertenti ed
autoironici Liam, Lily e Josh.
Un
classico chick-lit, con i suoi pregi e difetti...ma godibile e
comunque consigliato.
Là,
dove nasce l’infinito, di Elvy S.
Questa
romantica ed intensa storia ha inizio in piena estate, in agosto, tra
la pioggia che cade sottile sul cimitero di Chicago e le torride
pareti del carcere di Los Angeles.
Il
primo luogo è il rifugio di Talia, la protagonista, che viene ogni
giorno a visitare una delle persone più importanti della sua vita.
Il secondo è l’inferno di Nathan, il maggiore dei due fratelli
Grey, che è costretto a rimanere in cella per un mese per un motivo
che sembra riguardare anche una ragazza.
Per
comprendere davvero quel che è successo, è necessario tornare a
qualche mese prima, nella città californiana di Sunflower, dov’è
nata la storia.
Talia e la sua famiglia si sono trasferiti lì da
Chicago da ormai un decennio, ma la ragazza, molto timida e
solitaria, non è riuscita a legare con nessuno. Ella ha ventidue
anni, lavora nel negozio di animali di suo padre e, a parte cani e
gatti, il suo unico interesse sono le serie tv, che ama guardare a
casa in assoluta solitudine. Da poco ha deciso di andare a vivere da
sola, ma il suo nuovo appartamento ha la porta difettosa.
I suoi
genitori, preoccupati per la sua sicurezza, le presentano un ragazzo,
Matthew Grey, che lavora come operaio ed installa sistemi d’allarme.
Matt diventa subito “Mr.Smile” agli occhi di Talia: un ragazzo
dal sorriso contagioso, vivace, positivo ed intenzionato a diventare
suo amico nonostante tutte le sue ritrosie. Egli, in realtà, ha
riconosciuto in Talia la ragazzina che, ormai dieci anni fa, ha
rivolto delle parole di conforto al fratello maggiore Nate, che al
tempo faceva dei lavori socialmente utili all’ospedale dove lei era
ricoverata.
Matt
presenta Talia a Nate. All’inizio, tra i due non c’è simpatia:
Nathan è un ragazzo piuttosto ribelle, che frequenta una ragazza già
fidanzata, lavora come barista in un discutibile locale notturno e
vive per il surf (ed ogni anno partecipa ad una competizione sperando
di vincerla). I due, però, hanno condiviso, anche se per poco, un
momento molto delicato delle loro vite, e, anche grazie alla dolcezza
ed alla simpatia di Matt, a poco a poco iniziano a raccontarsi i
rispettivi demoni.
Il
titolo di Là, dove nasce l’infinito è lo stesso del
libricino di dieci pagine che Talia si porta sempre dietro. Lei non
si considera una lettrice, ma è innamorata di quest’opera unica
dello scrittore Hans Neumann, morto in un incidente poco dopo aver
concluso il suo libretto di pensieri e poesie. Ispirandosi ad esso,
ella ha compilato diversi diari, nei quali ha raccontato tutta la sua
vita, compreso il terribile trauma che l’ha portata in ospedale
dieci anni prima e che è il motivo del suo rapporto conflittuale con
la sorella Eufrosine, detta Rosi. Il legame tra Talia ed il
libricino, la cui mancanza ella definisce astinenza, e le
riflessioni che ne derivano, sono, a mio parere, tra gli elementi più
originali di questo romanzo, che è davvero intenso e spesso
commovente.
Anche
i fratelli Grey sono ben caratterizzati: Nathan è un duro dal cuore
buono che nasconde in sé tante preoccupazioni per le persone a cui
vuole bene, mentre Matt cerca a tutti i costi di essere positivo e
sorridere alla vita nonostante alcuni terribili episodi del suo
passato.
Questo
romance è dedicato a tutti coloro che sono stati segnati
profondamente dalla vita e che trovano quasi impossibile riprendersi
ed amare di nuovo. Una lettura romantica quasi nel senso
ottocentesco del termine: nel cuore dei protagonisti c’è una vera
tempesta, e questa splendida storia racconta il loro lungo percorso
alla ricerca della felicità.
Coming
back, di Betty Nakaichi
Tra
le tre letture che vi propongo oggi, questa è sicuramente la
“sfumatura romantica” più insolita. Si tratta di una via di
mezzo tra il paranormal romance (genere con cui ho pochissima
confidenza) e l’urban fantasy (categoria che per me è praticamente
una landa inesplorata).
Eliza,
trentatreenne italiana che ha girato il mondo e ormai da qualche anno
risiede a Londra, pochi mesi prima delle nozze con Mike, un facoltoso
ed affascinante imprenditore, sente di non aver chiuso ancora del
tutto i conti con il passato. Per questo motivo chiede alla sua
migliore amica Giulia di coprirla, inventa la scusa di un addio al
nubilato alle Hawaii con il fidanzato e vola a Seattle per parlare
con la madre del suo primo amore, Adam Shang, morto dieci anni prima
in uno sfortunato incidente sul lavoro. Appena arriva a Seattle,
però, ella prova una strana sensazione: si sente osservata, prima al
cimitero e poi al bar.
Eliza,
ancora dubbiosa, arriva in hotel, ma, quando esce dalla doccia, ha
una sorpresa incredibile: ...Adam è davanti a lei, e non è un
fantasma, ma, anche se ha incise sulla pelle le ferite che hanno
provocato la sua morte, è in carne ed ossa. La nostra protagonista,
com’è ovvio, non comprende quello che le sta succedendo, ma, anche
se è sconvolta, deve arrendersi all’evidenza: il suo ex fidanzato
è tornato dall’Aldilà, e non si sa ancora per quanto tempo potrà
restare.
Eliza
ha sempre sospettato che l’incidente di Adam sia stato provocato e
voluto da qualcuno, ma egli non sa dirle niente a questo proposito.
Tutto quello che sanno è che anche il padre di lui, che aveva
abbandonato la Cina molti anni prima per studiare e sposare una donna
americana, è andato incontro ad una morte violenta e prematura.
Dopo
aver parlato con Beth, la madre di Adam, Eliza riesce ad ottenere le
chiavi della casa di Los Angeles, dove hanno convissuto e deciso di
sposarsi prima che il Fato scrivesse la fine della loro storia. È
solo l’inizio, insieme al cugino di Adam, Cheng, di una lunga
indagine tra gli Stati Uniti e Hong Kong, alla ricerca della verità
sulla famiglia Shang.
La
chiave del mistero sembra essere nel dojo di arti marziali che
il nonno di Adam ha fondato molto tempo prima, una piccola palestra a
gestione familiare che si è subito scontrato con il Consiglio del
Drago Rosso, composto dalle più importanti autorità del paese in
materia di sport tradizionali. Forse, però, c’è di più: una
storia legata alla giovinezza del padre di Adam, una maledizione, una
vecchia teoria sullo Yin e sullo Yang…
Leggendo
Coming back, ho dovuto superare un unico, vero scoglio: la
cosiddetta “sospensione dell’incredulità”. Sapete che non sono
in confidenza con i fantasy, specie con gli urban, che presentano un
contesto cittadino ed apparentemente normale ma, pagina dopo pagina,
lasciano sempre più spazio agli elementi fantastici. Il ritorno dal
mondo dei morti, poi, è un grande classico da Ghost in
avanti, ma il fatto che Adam questa volta sia in carne ed ossa come
se non fosse mai morto ha fatto nascere in me molti dubbi su come si
sarebbe evoluta la trama.
Sicuramente
uno dei punti di forza del romanzo è che, nonostante tutti i
fenomeni che si verificano, che hanno davvero dell’assurdo, è che
la storia funziona bene, avvince il lettore ed è quasi sempre
imprevedibile.
Sembra
che ci sarà un sequel… anzi, leggendo qua e là su internet ho
scoperto che potrebbe trattarsi dell’inizio di una trilogia. Se
davvero sarà così, a mio parere si tratta della scelta giusta,
perché credo che Adam ed Eliza debbano risolvere ancora alcune
questioni e fare luce su determinati misteri. ...Non svelo altro,
però!
Se
siete più in confidenza di me con questo genere, questo romanzo è
sicuramente una buona scelta!
Come
al solito, tocca a voi!
Conoscete
questi romanzi? Che ne pensate? Vi sono piaciuti?
Quale
di questi tre vi potrebbe incuriosire di più?
Avete
letto altri libri di queste autrici?
Attendo
un vostro commento!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Grazie per queste recensioni Silvia! Mi incuriosisce soprattutto l'ultimo libro perché sono appassionata di fantasy! :)
RispondiEliminaCiao Vanessa! Credo che "Coming back" ti potrebbe piacere :-)
EliminaNon conosco questi libri né gli autori; il secondo è quello che mi incuriosisce maggiormente :)
RispondiEliminaCiao Angela! Il secondo è quello che ho preferito anche io :-)
EliminaCiao Silvia! Onestamente non conoscevo i titoli e gli autori che hai citato, ma li annoto, perché d'estate adoro leggere qualche romance. 😊
RispondiEliminaCiao Diletta! Anche per me l'estate è una stagione abbastanza "in rosa"! Spero che questi romanzi ti piaceranno :-)
Eliminaciao, mi ispira molto il primo
RispondiEliminaCiao Chiara! Il primo, al di là di alcune piccole pecche, è molto divertente :-)
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