Le storie del commissario Bordelli
Cari
lettori,
per
la nostra rubrica “Letture...per autori” oggi vi parlo dello
scrittore Marco Vichi, al quale avevo già accennato in questo post, e del protagonista di tanti suoi romanzi: il commissario
Franco Bordelli.
Ho
deciso di pubblicare questo post in data odierna perché domenica
sarà la festa della mamma e, come per la festa del papà avevo
scelto di parlare dei romanzi di Carlotto, che piacciono tanto al
mio, così oggi ho scelto una serie che è stata apprezzata da mia
madre.
Auguri in anticipo a tutte le mamme!
Come
sapete, i gialli scritti da autori italiani sono uno dei miei generi
preferiti.
Una delle caratteristiche che amo di più di questo tipo
di romanzi è il fatto che, ogni volta, il detective che compie le
indagini abbia qualche tratto distintivo che lo rende immediatamente
riconoscibile.
Il
protagonista di questi romanzi è un uomo abbastanza solitario, che
ha passato i cinquanta e si vede molto più vicino alla pensione che
alla giovinezza.
Egli vive nella Firenze degli anni ‘60 ed è
spesso tormentato dai ricordi della guerra: prima, infatti, è stato
costretto ad arruolarsi, e, in seguito, ha fatto parte della
Resistenza. Non si dà pace per aver dovuto uccidere alcuni soldati
nazisti per salvare la propria vita, e forse è proprio il fatto di
sentirsi la coscienza un po’ sporca che lo spinge a simpatizzare
con personaggi che vivono al limite della legalità, come il suo
amico Ennio, un ladruncolo e contrabbandiere.
Le passeggiate, la
buona cucina e le persone care sono, in definitiva, il suo antidoto
alla tristezza.
Ecco
i suoi casi!
IL
COMMISSARIO BORDELLI
Questo
primo romanzo della serie è ambientato nella caldissima estate del
‘63.
In agosto la situazione è insostenibile, ma Bordelli si
guarda bene dal chiedere le ferie in questo periodo, ed è desideroso
di restare in pace in città mentre le località di villeggiatura
sono prese d’assalto.
Una
sera, però, una signora chiama in questura, dicendo di essersi
appena recata dall’anziana donna a cui faceva da “dama da
compagnia” e di averla trovata morta. Bordelli si reca nella
lussuosa villa che era di proprietà della vittima e trova il corpo
riverso sul letto. L’impressione è che la signora abbia smesso
all’improvviso di respirare, ma non ci sono segni di
strangolamento. Ella soffriva di asma ed effettivamente il medico
legale riscontra sulla sua lingua alcune gocce di un medicinale che
era per lei essenziale per sopravvivere alle crisi; la boccetta di
questo farmaco, tuttavia, è inspiegabilmente chiusa.
Questo
dettaglio convince Bordelli del fatto di trovarsi davanti ad una
sorta di messa in scena: qualcuno, infatti, ha assassinato la donna e
vuole far credere agli inquirenti che ella abbia avuto un’ennesima
crisi d’asma finita male.
Le
uniche persone che Rebecca, l’anziana nobildonna, frequentava
abitualmente erano la donna che ha dato l’allarme, il suo medico
curante e due vicine di casa ancora più anziane di lei e piuttosto
stravaganti.
Non solo queste persone hanno un alibi, ma sembrano del
tutto innocenti anche i due nipoti con le rispettive mogli, quattro
persone arriviste che non hanno mai nascosto il loro desiderio di
voler mettere le mani sul patrimonio della zia. Essi, però,
sostengono di essere stati tutta la sera e la giornata successiva in
riviera con una famiglia loro amica. E così, alla fine, al
commissario Bordelli tocca proprio andare al mare…
Nel
corso delle indagini, il nostro protagonista viene affiancato da due
nuovi amici.
Il
primo è Pietrino Piras, un giovane poliziotto sardo, figlio di un
suo ex compagno d’armi, che diventa ben presto la sua ombra.
Il
secondo è Dante, fratello di Rebecca, un inventore stravagante e
solitario che si rivela subito al di sopra di ogni sospetto.
Entrambi
entrano di buon diritto nella cricca di amici di Bordelli, insieme al
medico legale Diotivede, al ladruncolo ma cuoco provetto Ennio
Bottarini, allo psichiatra Fabiani ed all’unica donna che egli vede
regolarmente, Rosa, un’ex prostituta.
Il
primo romanzo della serie, come spesso accade, è una sorta di
presentazione del protagonista e del suo mondo, tra cene che durano
quasi tutta la notte, racconti di guerra, indagini condotte alle ore
più disparate e incontri con personaggi davvero originali.
UNA
BRUTTA FACCENDA
Il
‘64 è già iniziato da qualche mese e, pur essendo aprile, la
primavera non si decide ad arrivare.
Nel corso di una serata fredda,
che sembra quasi autunnale, il commissario Bordelli viene contattato
da uno dei personaggi in bilico tra legalità ed illegalità che
frequenta abitualmente: si tratta di un nano che vive di espedienti
e, quando non sa come mangiare, ruba di notte frutta e verdura ai
contadini. Egli, durante uno dei suoi giri notturni, ha notato
qualcosa di inquietante: un cadavere steso di fronte ad un’antica
villa signorile, che si crede da tempo abbandonata.
Il
commissario torna sul luogo insieme all’amico, ma di fronte alla
villa non trova nulla, se non un feroce cane che lo vuole sbranare.
Poco prima di andare via, però, si accorge di essere spiato dal
cancello della villa da un uomo che gli pare quasi un fantasma, ma
che è convinto di avere già visto.
Pochi
giorni dopo, purtroppo, egli va a trovare il nano a casa sua e lo
trova cadavere, e si convince che il suo amico ha davvero visto
qualcosa di pericoloso.
Nel
frattempo, una terribile vicenda sta seminando il panico a Firenze:
due bambine, una a distanza di pochi giorni dall’altra, vengono
trovate uccise, con il ventre graffiato da quello che sembra un
animale. Il medico legale, però, conferma che si tratta dell’opera
di un uomo, con ogni probabilità un maniaco.
Per il commissario
Bordelli ed i suoi collaboratori ha inizio una vera e propria corsa
contro il tempo, per evitare che l’uomo faccia del male ad altre
innocenti.
Come
se tutto ciò non bastasse, il nostro protagonista ha a che fare con
un’ulteriore questione spinosa: egli, infatti, incontra nuovamente,
dopo tanti anni, delle persone appartenenti all’Organizzazione
della Colomba Bianca. Si tratta di un gruppo quasi militare, i cui
componenti sono quasi tutti di origine ebrea ed il cui scopo è
trovare e punire tutti i criminali fascisti e nazisti scampati al
processo.
Il commissario Bordelli li ha aiutati in passato, ma ora
vorrebbe solo dimenticare la guerra ed è restio a collaborare
nuovamente con loro. Forse, però, sono loro che stavolta potrebbero
essere utili a lui…
Una
brutta faccenda pone al centro della storia delle questioni
davvero difficili da affrontare per il commissario, il quale riuscirà
ad uscirne solo grazie alla propria intuizione ed alla propria
perseveranza.
MORTE
A FIRENZE
L’autunno
del ‘66 è molto piovoso, un tempo ideale per i funghi.
Il
commissario Bordelli, una mattina, decide di fare una passeggiata
insieme ad Ennio, che, come già detto, oltre a conoscere bene le
casseforti, è anche un esperto di gastronomia.
Egli
ha bisogno più che mai di distrarsi: da settimane, infatti, lui ed i
suoi collaboratori cercano inutilmente Giacomo, un ragazzino di
tredici anni, figlio di un noto avvocato, che è sparito nel nulla
dopo essere uscito da scuola in un pomeriggio di pioggia.
Disgraziatamente,
pochi giorni dopo, in una delle zone dove il commissario ed il suo
amico erano andati a cercare funghi, un contadino trova il corpo del
ragazzino, ormai morto da diversi giorni.
Il
commissario temeva già da tempo che il caso di scomparsa fosse di
fatto diventato un caso di omicidio, ma rimane comunque turbato dalla
brutalità degli assassini, che, a detta del medico legale, hanno
abusato del ragazzino prima di strangolarlo.
Egli
decide di fare una delle sue consuete passeggiate per raccogliere le
idee, ma a non più di duecento metri dal luogo del ritrovamento si
imbatte in una gattina abbandonata e bisognosa di cure, che sta
miagolando proprio di fianco ad un misterioso biglietto di carta.
Egli intasca il foglietto e, dopo aver portato in salvo la gattina
dall’amica Rosa, si rende conto che si tratta di un possibile
indizio: una bolletta, perduta nel bosco da un macellaio del paese.
Il
commissario dà disposizione ai suoi collaboratori di pedinare
l’uomo, ma quest’ultimo, a parte la partecipazione alle
celebrazioni fasciste del 28 ottobre, sembra un cittadino molto
ordinario.
Bordelli, però, non si fida dei “nostalgici”, e per
questo motivo continua ad indagare su di lui e sui suoi amici…
Non
solo le indagini proseguono a rilento, ma Firenze, nella notte tra il
3 ed il 4 novembre, viene sconvolta da una tragedia: un’alluvione
che resterà nella storia, infatti, mette in ginocchio la città.
L’acqua cancella tutte le tracce sulle quali Bordelli ed i suoi
stavano indagando, ma permette anche al commissario di conoscere una
giovane donna, Eleonora. Essi, insieme a molti altri loro
concittadini, puliscono le strade ed aiutano nella distribuzione dei
viveri, e finiscono per legare molto.
Morte
a Firenze è, finora, il
capitolo più triste delle storie del commissario Bordelli.
Le
vittime di questo romanzo sono tutte degli innocenti che subiscono la
violenza del potente di turno. A Bordelli sembra di essere nuovamente
in guerra, ad imbracciare il fucile contro i gerarchi per difendere
chi non ha niente.
FANTASMI
DEL PASSATO
Sono
passati dei mesi dall’alluvione e di essa è rimasta solo una
striscia nera di nafta sui palazzi che ricorda ai fiorentini il
livello al quale era arrivata l’acqua.
Il
commissario Bordelli ha venduto l’appartamento a San Frediano ed è
andato a vivere in campagna. Nonostante abbia tentato di dare le
dimissioni dopo il caso dell’omicidio di Giacomo, è stato però
convinto a rimanere con una promozione, che, come egli stesso
intuisce, è puramente simbolica, dal momento che non gli manca più
molto alla pensione.
Tornare nella villetta in campagna dopo il
lavoro da un lato lo rilassa, dall’altro lo mette di fronte a tutti
i suoi fantasmi. Egli pensa moltissimo a tutte le donne della sua
vita, ed in particolare alla sua mamma ed a quanto ella ha sofferto
quando tutti pensavano che non sarebbe più tornato dalla guerra.
All’improvviso,
però, il commissario non ha più molto tempo per rimuginare sul
passato: un caso molto difficile, infatti, gli viene affidato.
Si
tratta dell’uccisione del dott.Migliorini, un piccolo imprenditore
da tempo vedovo che già da qualche anno aveva affidato l’azienda
ai figli adulti. Egli viene trovato morto nel suo studio, in
vestaglia e con un libro a fianco, e non si può che concludere che
egli conoscesse il suo assassino, perché non ci sono segni di
effrazione. Il fatto che però a pochi centimetri da lui ci fosse il
vecchio anello di fidanzamento della moglie, e che un cofanetto pieno
di gioielli sia stato portato via dalla cassaforte, fa pensare anche
ad un furto.
Mentre
Bordelli indaga, incontra quasi per caso il colonnello Bruno Arcieri,
un suo vecchio amico (in realtà, un personaggio dei romanzi di
Leonardo Gori), e lo invita a soggiornare da lui.
Arcieri gli confida
di star indagando sulla morte di un ragazzo, Andrea, che ha
conosciuto in ospedale e che si è inspiegabilmente “suicidato”
il giorno dopo che è stato dimesso. Il colonnello ricorda la paura
negli occhi del ragazzo ed è sicuro che fosse immischiato in qualche
giro più che pericoloso.
Il
commissario Bordelli promette all’amico che lo aiuterà nelle
indagini, ed il colonnello promette di fare altrettanto.
Fantasmi
del passato è un romanzo molto
corposo: il giallo è una delle tante parti che lo compongono. Le
digressioni sono davvero tante, tra ricordi d’infanzia di Bordelli,
resoconti di guerra, storie stravaganti raccontate dagli amici del
commissario durante le tante ed interminabili cene.
Forse si tratta
il capitolo in cui si riesce a conoscere maggiormente il protagonista
ed i suoi pensieri più intimi.
PERCHÉ
DOLLARI?
Quest’ultimo
libro non è un romanzo, bensì una raccolta di racconti, uno del
commissario Bordelli e gli altri che hanno per protagonisti altri
personaggi.
In
Perché dollari?, ambientato nel ‘57, un commissario
Bordelli un po’ più giovane viene convinto da alcuni biglietti
anonimi a recarsi di notte in una villa da tutti ritenuta
abbandonata. Lì trova alcune persone che sembrano avere ogni
interesse a rimanere nascoste e che tra loro si chiamano con dei
soprannomi, come al tempo della Resistenza.
Quello che sembra essere
il loro capo spiega a Bordelli che, poiché ognuno di loro aveva un
motivo per sparire (uno sgarbo fatto alla mafia, un passato
scomodo…), essi hanno creato un’organizzazione il cui scopo è
quello di portar via dei soldi ai ricchi speculatori a favore di
persone che si trovano in difficoltà dall’altra parte del mondo.
Egli chiede al commissario un aiuto per poter prendere al più
presto, insieme ai suoi compari, un aereo per Hong Kong.
Bordelli,
all’inizio, diffida un po’ di questi ambigui personaggi, ma,
venuto a sapere che il loro capo è una conoscenza di Diotivede,
decide di architettare un piano per aiutarli.
In
Reparto macelleria il
protagonista e voce narrante, forse un giovane scrittore, incontra
Camillo, il proprietario di una libreria, ed un suo assistente, il
nano Bepi, e diventa amico di entrambi. Con il tempo, egli viene a
sapere che Camillo è un ex partigiano e che, dopo lunghe ricerche,
ha ritrovato un gerarca fascista al quale è legato da una terribile
storia.
Personalmente, vi consiglio tantissimo questo racconto.
Il
portafogli è la paradossale
storia di un ragioniere, un uomo buono, tranquillo ed ordinario, che
nel tentativo di compiere un atto di gentilezza si trova accusato di
terribili crimini.
Tradimento,
infine, racconta l’inverosimile incontro tra un poliziotto
infiltrato ed un giovanissimo spacciatore, che si trasforma in una
sorta di amicizia, ovviamente dai risvolti tragici.
Voi
che cosa ne dite?
Conoscete
questo autore? Avete letto questi romanzi?
Vi
piacerebbe iniziare questa serie?
Fatemi
sapere che cosa ne pensate!
Personalmente non escludo di tornare a parlare del commissario Bordelli, anche perché la serie è completata da altri romanzi, e di sicuro li leggerò.
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Bello avere dei genitori che amano leggere.
RispondiEliminaE belli i gialli.
Buona giornata e auguri alla tua mamma.
Ciao Claudia! è vero, è bello condividere le letture con i propri genitori… loro sono appassionati soprattutto di giallo, che è comunque uno dei miei generi preferiti. Tanto auguri anche alla tua mamma!
EliminaNon conoscevo questo autore e neanche i romanzi, grazie per averli presentati, mi piacciono i gialli!😊 Buona festa della mamma!
RispondiEliminaCiao! Sono contenta che questi gialli ti abbiano interessato :-) Spero che ti piaceranno! In ritardo, tanti auguri di buona festa anche a te :-)
EliminaIo sono toscana e ho anche vissuto a Firenze per un periodo, ma non ho mai letto nulla di Vichi. Mi sa che dovrei proprio rimediare!
RispondiEliminaCiao! Se li leggerai, fammi sapere che cosa ne pensi :-)
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