giovedì 9 maggio 2019

TRA INDAGINI E RESISTENZA

Le storie del commissario Bordelli




Cari lettori,
per la nostra rubrica “Letture...per autori” oggi vi parlo dello scrittore Marco Vichi, al quale avevo già accennato in questo post, e del protagonista di tanti suoi romanzi: il commissario Franco Bordelli.

Ho deciso di pubblicare questo post in data odierna perché domenica sarà la festa della mamma e, come per la festa del papà avevo scelto di parlare dei romanzi di Carlotto, che piacciono tanto al mio, così oggi ho scelto una serie che è stata apprezzata da mia madre. 
Auguri in anticipo a tutte le mamme!


Come sapete, i gialli scritti da autori italiani sono uno dei miei generi preferiti. 
Una delle caratteristiche che amo di più di questo tipo di romanzi è il fatto che, ogni volta, il detective che compie le indagini abbia qualche tratto distintivo che lo rende immediatamente riconoscibile.

Il protagonista di questi romanzi è un uomo abbastanza solitario, che ha passato i cinquanta e si vede molto più vicino alla pensione che alla giovinezza. 
Egli vive nella Firenze degli anni ‘60 ed è spesso tormentato dai ricordi della guerra: prima, infatti, è stato costretto ad arruolarsi, e, in seguito, ha fatto parte della Resistenza. Non si dà pace per aver dovuto uccidere alcuni soldati nazisti per salvare la propria vita, e forse è proprio il fatto di sentirsi la coscienza un po’ sporca che lo spinge a simpatizzare con personaggi che vivono al limite della legalità, come il suo amico Ennio, un ladruncolo e contrabbandiere. 
Le passeggiate, la buona cucina e le persone care sono, in definitiva, il suo antidoto alla tristezza.
Ecco i suoi casi!



IL COMMISSARIO BORDELLI



Questo primo romanzo della serie è ambientato nella caldissima estate del ‘63. 
In agosto la situazione è insostenibile, ma Bordelli si guarda bene dal chiedere le ferie in questo periodo, ed è desideroso di restare in pace in città mentre le località di villeggiatura sono prese d’assalto.

Una sera, però, una signora chiama in questura, dicendo di essersi appena recata dall’anziana donna a cui faceva da “dama da compagnia” e di averla trovata morta. Bordelli si reca nella lussuosa villa che era di proprietà della vittima e trova il corpo riverso sul letto. L’impressione è che la signora abbia smesso all’improvviso di respirare, ma non ci sono segni di strangolamento. Ella soffriva di asma ed effettivamente il medico legale riscontra sulla sua lingua alcune gocce di un medicinale che era per lei essenziale per sopravvivere alle crisi; la boccetta di questo farmaco, tuttavia, è inspiegabilmente chiusa. 

Questo dettaglio convince Bordelli del fatto di trovarsi davanti ad una sorta di messa in scena: qualcuno, infatti, ha assassinato la donna e vuole far credere agli inquirenti che ella abbia avuto un’ennesima crisi d’asma finita male.

Le uniche persone che Rebecca, l’anziana nobildonna, frequentava abitualmente erano la donna che ha dato l’allarme, il suo medico curante e due vicine di casa ancora più anziane di lei e piuttosto stravaganti. 

Non solo queste persone hanno un alibi, ma sembrano del tutto innocenti anche i due nipoti con le rispettive mogli, quattro persone arriviste che non hanno mai nascosto il loro desiderio di voler mettere le mani sul patrimonio della zia. Essi, però, sostengono di essere stati tutta la sera e la giornata successiva in riviera con una famiglia loro amica. E così, alla fine, al commissario Bordelli tocca proprio andare al mare…


Nel corso delle indagini, il nostro protagonista viene affiancato da due nuovi amici.
Il primo è Pietrino Piras, un giovane poliziotto sardo, figlio di un suo ex compagno d’armi, che diventa ben presto la sua ombra. 
Il secondo è Dante, fratello di Rebecca, un inventore stravagante e solitario che si rivela subito al di sopra di ogni sospetto.
Entrambi entrano di buon diritto nella cricca di amici di Bordelli, insieme al medico legale Diotivede, al ladruncolo ma cuoco provetto Ennio Bottarini, allo psichiatra Fabiani ed all’unica donna che egli vede regolarmente, Rosa, un’ex prostituta.


Il primo romanzo della serie, come spesso accade, è una sorta di presentazione del protagonista e del suo mondo, tra cene che durano quasi tutta la notte, racconti di guerra, indagini condotte alle ore più disparate e incontri con personaggi davvero originali.



UNA BRUTTA FACCENDA


Il ‘64 è già iniziato da qualche mese e, pur essendo aprile, la primavera non si decide ad arrivare. 

Nel corso di una serata fredda, che sembra quasi autunnale, il commissario Bordelli viene contattato da uno dei personaggi in bilico tra legalità ed illegalità che frequenta abitualmente: si tratta di un nano che vive di espedienti e, quando non sa come mangiare, ruba di notte frutta e verdura ai contadini. Egli, durante uno dei suoi giri notturni, ha notato qualcosa di inquietante: un cadavere steso di fronte ad un’antica villa signorile, che si crede da tempo abbandonata.

Il commissario torna sul luogo insieme all’amico, ma di fronte alla villa non trova nulla, se non un feroce cane che lo vuole sbranare. Poco prima di andare via, però, si accorge di essere spiato dal cancello della villa da un uomo che gli pare quasi un fantasma, ma che è convinto di avere già visto.

Pochi giorni dopo, purtroppo, egli va a trovare il nano a casa sua e lo trova cadavere, e si convince che il suo amico ha davvero visto qualcosa di pericoloso.


Nel frattempo, una terribile vicenda sta seminando il panico a Firenze: due bambine, una a distanza di pochi giorni dall’altra, vengono trovate uccise, con il ventre graffiato da quello che sembra un animale. Il medico legale, però, conferma che si tratta dell’opera di un uomo, con ogni probabilità un maniaco. 
Per il commissario Bordelli ed i suoi collaboratori ha inizio una vera e propria corsa contro il tempo, per evitare che l’uomo faccia del male ad altre innocenti.


Come se tutto ciò non bastasse, il nostro protagonista ha a che fare con un’ulteriore questione spinosa: egli, infatti, incontra nuovamente, dopo tanti anni, delle persone appartenenti all’Organizzazione della Colomba Bianca. Si tratta di un gruppo quasi militare, i cui componenti sono quasi tutti di origine ebrea ed il cui scopo è trovare e punire tutti i criminali fascisti e nazisti scampati al processo. 
Il commissario Bordelli li ha aiutati in passato, ma ora vorrebbe solo dimenticare la guerra ed è restio a collaborare nuovamente con loro. Forse, però, sono loro che stavolta potrebbero essere utili a lui…


Una brutta faccenda pone al centro della storia delle questioni davvero difficili da affrontare per il commissario, il quale riuscirà ad uscirne solo grazie alla propria intuizione ed alla propria perseveranza.



MORTE A FIRENZE


L’autunno del ‘66 è molto piovoso, un tempo ideale per i funghi. 

Il commissario Bordelli, una mattina, decide di fare una passeggiata insieme ad Ennio, che, come già detto, oltre a conoscere bene le casseforti, è anche un esperto di gastronomia. 

Egli ha bisogno più che mai di distrarsi: da settimane, infatti, lui ed i suoi collaboratori cercano inutilmente Giacomo, un ragazzino di tredici anni, figlio di un noto avvocato, che è sparito nel nulla dopo essere uscito da scuola in un pomeriggio di pioggia.
Disgraziatamente, pochi giorni dopo, in una delle zone dove il commissario ed il suo amico erano andati a cercare funghi, un contadino trova il corpo del ragazzino, ormai morto da diversi giorni.

Il commissario temeva già da tempo che il caso di scomparsa fosse di fatto diventato un caso di omicidio, ma rimane comunque turbato dalla brutalità degli assassini, che, a detta del medico legale, hanno abusato del ragazzino prima di strangolarlo.

Egli decide di fare una delle sue consuete passeggiate per raccogliere le idee, ma a non più di duecento metri dal luogo del ritrovamento si imbatte in una gattina abbandonata e bisognosa di cure, che sta miagolando proprio di fianco ad un misterioso biglietto di carta. Egli intasca il foglietto e, dopo aver portato in salvo la gattina dall’amica Rosa, si rende conto che si tratta di un possibile indizio: una bolletta, perduta nel bosco da un macellaio del paese.

Il commissario dà disposizione ai suoi collaboratori di pedinare l’uomo, ma quest’ultimo, a parte la partecipazione alle celebrazioni fasciste del 28 ottobre, sembra un cittadino molto ordinario. 
Bordelli, però, non si fida dei “nostalgici”, e per questo motivo continua ad indagare su di lui e sui suoi amici…


Non solo le indagini proseguono a rilento, ma Firenze, nella notte tra il 3 ed il 4 novembre, viene sconvolta da una tragedia: un’alluvione che resterà nella storia, infatti, mette in ginocchio la città. 
L’acqua cancella tutte le tracce sulle quali Bordelli ed i suoi stavano indagando, ma permette anche al commissario di conoscere una giovane donna, Eleonora. Essi, insieme a molti altri loro concittadini, puliscono le strade ed aiutano nella distribuzione dei viveri, e finiscono per legare molto.


Morte a Firenze è, finora, il capitolo più triste delle storie del commissario Bordelli. 
Le vittime di questo romanzo sono tutte degli innocenti che subiscono la violenza del potente di turno. A Bordelli sembra di essere nuovamente in guerra, ad imbracciare il fucile contro i gerarchi per difendere chi non ha niente.



FANTASMI DEL PASSATO


Sono passati dei mesi dall’alluvione e di essa è rimasta solo una striscia nera di nafta sui palazzi che ricorda ai fiorentini il livello al quale era arrivata l’acqua.

Il commissario Bordelli ha venduto l’appartamento a San Frediano ed è andato a vivere in campagna. Nonostante abbia tentato di dare le dimissioni dopo il caso dell’omicidio di Giacomo, è stato però convinto a rimanere con una promozione, che, come egli stesso intuisce, è puramente simbolica, dal momento che non gli manca più molto alla pensione. 
Tornare nella villetta in campagna dopo il lavoro da un lato lo rilassa, dall’altro lo mette di fronte a tutti i suoi fantasmi. Egli pensa moltissimo a tutte le donne della sua vita, ed in particolare alla sua mamma ed a quanto ella ha sofferto quando tutti pensavano che non sarebbe più tornato dalla guerra.


All’improvviso, però, il commissario non ha più molto tempo per rimuginare sul passato: un caso molto difficile, infatti, gli viene affidato. 
Si tratta dell’uccisione del dott.Migliorini, un piccolo imprenditore da tempo vedovo che già da qualche anno aveva affidato l’azienda ai figli adulti. Egli viene trovato morto nel suo studio, in vestaglia e con un libro a fianco, e non si può che concludere che egli conoscesse il suo assassino, perché non ci sono segni di effrazione. Il fatto che però a pochi centimetri da lui ci fosse il vecchio anello di fidanzamento della moglie, e che un cofanetto pieno di gioielli sia stato portato via dalla cassaforte, fa pensare anche ad un furto.


Mentre Bordelli indaga, incontra quasi per caso il colonnello Bruno Arcieri, un suo vecchio amico (in realtà, un personaggio dei romanzi di Leonardo Gori), e lo invita a soggiornare da lui. 
Arcieri gli confida di star indagando sulla morte di un ragazzo, Andrea, che ha conosciuto in ospedale e che si è inspiegabilmente “suicidato” il giorno dopo che è stato dimesso. Il colonnello ricorda la paura negli occhi del ragazzo ed è sicuro che fosse immischiato in qualche giro più che pericoloso.
Il commissario Bordelli promette all’amico che lo aiuterà nelle indagini, ed il colonnello promette di fare altrettanto.


Fantasmi del passato è un romanzo molto corposo: il giallo è una delle tante parti che lo compongono. Le digressioni sono davvero tante, tra ricordi d’infanzia di Bordelli, resoconti di guerra, storie stravaganti raccontate dagli amici del commissario durante le tante ed interminabili cene. 
Forse si tratta il capitolo in cui si riesce a conoscere maggiormente il protagonista ed i suoi pensieri più intimi.



PERCHÉ DOLLARI?


Quest’ultimo libro non è un romanzo, bensì una raccolta di racconti, uno del commissario Bordelli e gli altri che hanno per protagonisti altri personaggi. 


In Perché dollari?, ambientato nel ‘57, un commissario Bordelli un po’ più giovane viene convinto da alcuni biglietti anonimi a recarsi di notte in una villa da tutti ritenuta abbandonata. Lì trova alcune persone che sembrano avere ogni interesse a rimanere nascoste e che tra loro si chiamano con dei soprannomi, come al tempo della Resistenza. 
Quello che sembra essere il loro capo spiega a Bordelli che, poiché ognuno di loro aveva un motivo per sparire (uno sgarbo fatto alla mafia, un passato scomodo…), essi hanno creato un’organizzazione il cui scopo è quello di portar via dei soldi ai ricchi speculatori a favore di persone che si trovano in difficoltà dall’altra parte del mondo. Egli chiede al commissario un aiuto per poter prendere al più presto, insieme ai suoi compari, un aereo per Hong Kong.
Bordelli, all’inizio, diffida un po’ di questi ambigui personaggi, ma, venuto a sapere che il loro capo è una conoscenza di Diotivede, decide di architettare un piano per aiutarli.


In Reparto macelleria il protagonista e voce narrante, forse un giovane scrittore, incontra Camillo, il proprietario di una libreria, ed un suo assistente, il nano Bepi, e diventa amico di entrambi. Con il tempo, egli viene a sapere che Camillo è un ex partigiano e che, dopo lunghe ricerche, ha ritrovato un gerarca fascista al quale è legato da una terribile storia. 
Personalmente, vi consiglio tantissimo questo racconto.


Il portafogli è la paradossale storia di un ragioniere, un uomo buono, tranquillo ed ordinario, che nel tentativo di compiere un atto di gentilezza si trova accusato di terribili crimini.


Tradimento, infine, racconta l’inverosimile incontro tra un poliziotto infiltrato ed un giovanissimo spacciatore, che si trasforma in una sorta di amicizia, ovviamente dai risvolti tragici.





Voi che cosa ne dite?
Conoscete questo autore? Avete letto questi romanzi?
Vi piacerebbe iniziare questa serie?
Fatemi sapere che cosa ne pensate! 
Personalmente non escludo di tornare a parlare del commissario Bordelli, anche perché la serie è completata da altri romanzi, e di sicuro li leggerò.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

6 commenti :

  1. Bello avere dei genitori che amano leggere.
    E belli i gialli.
    Buona giornata e auguri alla tua mamma.

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    1. Ciao Claudia! è vero, è bello condividere le letture con i propri genitori… loro sono appassionati soprattutto di giallo, che è comunque uno dei miei generi preferiti. Tanto auguri anche alla tua mamma!

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  2. Non conoscevo questo autore e neanche i romanzi, grazie per averli presentati, mi piacciono i gialli!😊 Buona festa della mamma!

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    1. Ciao! Sono contenta che questi gialli ti abbiano interessato :-) Spero che ti piaceranno! In ritardo, tanti auguri di buona festa anche a te :-)

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  3. Io sono toscana e ho anche vissuto a Firenze per un periodo, ma non ho mai letto nulla di Vichi. Mi sa che dovrei proprio rimediare!

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    1. Ciao! Se li leggerai, fammi sapere che cosa ne pensi :-)

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