Alla scoperta del personaggio di Micol
Le donne della letteratura e la figura paterna #2Cari lettori,
oggi,
per la serie “donne straordinarie”, voglio parlarvi della
protagonista femminile di un grande classico, che però non è forse
conosciuto ed amato da tutti.
Sto parlando della tragedia di Vittorio
Alfieri Saul, ispirata ad alcuni episodi della Bibbia.
Quest'opera
è difficile da leggere per via del suo linguaggio e sembra trattare
temi ormai lontanissimi da noi. Tuttavia, da quando ho letto per la
prima volta alcuni estratti di quest'opera (e parliamo degli anni delle superiori) non ho potuto fare a meno di pensare che la protagonista
femminile fosse indubbiamente da ammirare.
Innanzitutto,
i fatti. Micol costituisce una figura cardine nel panorama della
tradizione ebraica, in quanto prima moglie del grande re Davide,
valoroso in guerra e destinato ad essere un uomo prediletto da Javhé.
Ma ella è anche figlia di Saul, re forte e fiero, che ormai, giunto
alla vecchiaia, comincia a dare segni di follia.
La
storia del suo declino è narrata nella tragedia: sono raccontate,
infatti, le vicissitudini della guerra fra Ebrei e Filistei, causa di
dolore per l’ormai anziano re, che avverte un senso di fallimento
ormai imminente.
Questa sensazione è dovuta anche e soprattutto alla
cattiva gestione dei rapporti con i figli, in particolare con
Gionata, il primogenito che Saul comprende di non valorizzare e
rispettare come dovrebbe,e con Micol, alla quale egli dà una
infinita serie di sofferenze.
Egli,infatti, disprezza, peraltro senza
alcuna ragione reale, Davide,sposo di sua figlia, e lo costringe
perfino a fuggire da palazzo, poiché sospetta che voglia spodestarlo
del trono ed ucciderlo.
La conseguenza di questo atteggiamento è un
rapporto estremamente teso tra padre e figlia, che si esprime solo
attraverso comandi, incomprensioni e rancori. D’altra parte, però,
lo stesso Alfieri fa capire che, in realtà, i due personaggi
stentano a trovare un punto d’incontro a causa del fatto che
seguano sì differenti codici di valori,ma che li vivano in modo
affine.
Ecco
perché il personaggio di Micol mi è sempre piaciuto.
… perché
tenta in tutti i modi di risolvere il rapporto difficile con il padre
La
tragedia si apre annunciando i primi,fondamentali temi: la guerra, la
violenza, e soprattutto l’odio. Esso,infatti, si può trovare
ovunque: fra Ebrei e Filistei, protagonisti di una guerra senza
esclusione di colpi; fra Saul e Davide, sospettato di essere un
traditore; fra Davide ed Abner, consigliere del re che cospira alle
sue spalle; soprattutto,però, tra Saul e Micol.
Il
risentimento della
ragazza sembra
derivare innanzitutto dal fatto che il padre creda, in quella che
ormai è quasi follia, che il suo più fedele guerriero, nonché suo
rispettoso genero, sia in realtà un temibile nemico.
Saul,d’altra
parte, considera Micol cieca e debole, in quanto prende le parti di
Davide senza alcuna riserva e tenta in ogni modo,con
pianti,lamenti,preghiere, di indurre il padre a più miti consigli.
Si
comprende dunque con facilità come il vero problema tra Micol e Saul
sia basato sulla mancanza di una comunicazione efficace; entrambi,
infatti,desiderano persuadere l’altro della propria idea, ma
disprezzano il pensiero altrui, così finiscono per provare odio e
rancore e per guastare i rapporti.
Paradossalmente,quindi, il legame
che i due hanno all’inizio dell’opera è così teso e difficile
proprio perché è invece forte e disperato il desiderio di essere
vicini, di comprendersi, di pensarla allo stesso modo.
Micol
è sempre tenace nel non voler abbandonare il genitore e di aiutarlo
a capire la sua posizione sbagliata.
...perché
non ha paura di soffrire
Un
elemento che accomuna Saul e Micol è indubbiamente il modo che
entrambi hanno di soffrire. Essi, infatti, durante tutta la tragedia
provano tristezza e dolore quasi in contemporanea e per gli stessi
motivi e, se a volte si comprendono e si perdonano per questa loro
intima debolezza, in altri momenti invece il tentativo di
riavvicinamento operato da Micol viene bruscamente respinto da Saul.
Ancora
una volta, un rapporto che inizialmente appare così teso e difficile
si rivela in realtà già caratterizzato da alcuni elementi di pietas
reciproca. Essi, infatti, ben consapevoli di essere l’uno per
l’altra causa di dolore, comunque trovano un punto d’incontro nel
non restare soli.
Micol,
infatti, che prova dolore per le stesse situazioni in cui soffre suo
padre e che legge bene i sentimenti che egli prova sul suo viso, ha
infatti una maggiore disponibilità nell’accettare le emozioni e
nel condividerle, e spera di poterlo fare anche con il padre.
Saul,però,
è invece rigido e pressoché mai disposto ad ammettere le proprie
debolezze; la grande severità con cui si rivolge agli altri deriva
innanzitutto da una sua personale ostinazione a non concedersi lui,in
prima persona, nulla che lo renda, agli occhi del popolo o anche solo
dei suoi eredi Gionata e Davide, debole e vulnerabile.
Questa
problematica, ancora di straordinaria attualità nel mondo di oggi, è
uno dei motivi più seri per cui si verifica divergenza di vedute fra
padre e figlia, che credono di pensarla in modo differente, ed in
realtà, pur provando le medesime emozioni, è per loro difficile,
specie per il padre, accettarle.
… perché
è divisa tra due grandi affetti e li difende entrambi con coraggio
Non
è facile, per Micol, suddividersi tra l'affetto per il vecchio padre
e l'amore per Davide.
La
situazione però cambia con il primo dei tanti colpi di scena finali
di questa tragedia: Gionata è morto e gli Ebrei hanno perso la
guerra. Il palazzo sta dunque per essere assaltato dai Filistei, in
quanto persino Davide, per sfuggire all’ingiustificata ira di
Saul,è dovuto fuggire.
Micol
è in crisi, dal momento che sia il padre che il marito hanno bisogno
di lei, e si trovano in due luoghi diversi.
È
però il re, sconvolto dal dolore e dall’amara sorpresa, ad avere
finalmente una reazione spontanea: si rivolge con affetto alla
figlia, unica persona della sua famiglia ormai lì presente, e la
prega di fuggire.
Lei
è combattuta: vorrebbe addirittura fare da scudo al padre.
Quest'ultimo, però, le impone di raggiungere Davide, perché –
finalmente lo capisce – è l'unica persona che può salvare la
figlia.
È
così che ognuno dei personaggi della tragedia va incontro al proprio
destino.
L’affascinante
e drammatica storia di Saul e Micol ha avuto alcuni echi anche nella
letteratura contemporanea ed ha dato vita ad altre interessanti
opere,che aprono inediti paragoni con la realtà del ventesimo secolo
e che offrono differenti interpretazioni.
È il caso di Il prezzo
della sposa di Grete Weil, romanzo in cui la parte da protagonista
non è più affidata a Saul, bensì a Micol, che ricostruisce tutta
la sua vita, prima a fianco del padre, poi del marito, fino alla sua
condizione finale di vedovanza e solitudine.
Sicuramente,
dunque, Micol è degna di essere considerata qualcosa di più di una
delle tante comparse femminili dell'Antico Testamento!
Se
avete letto fin qui, spero che siate rimasti incuriositi da
quest'opera così particolare ed interessante.
Lasciate
un vostro commento… avete già letto/visto la tragedia? Che ne
pensate di Micol?
Grazie
ancora per l'attenzione! Al prossimo post :-)