Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
eccoci arrivati agli ultimi giorni di novembre!
Sinceramente spero che la fine di questo mese mi porterà un bel sospiro di sollievo. Novembre è un periodo molto intenso per la scuola, ricco anche di scadenze, e ci sono state almeno due settimane (ma anche tre) in cui non sapevo davvero da che parte girarmi ed anche per i miei amati hobbies non avanzava poi molto tempo.
Fortunatamente sono riuscita comunque a ritagliarmi dei piccoli spazi per libri, film, musica e affini!
Ecco tutto quello che mi è piaciuto ultimamente :-)
Il libro del mese
Protagonista de La felicità del cactus è Susan Green, una donna di quarantacinque anni la cui vita è tutta organizzata ed incasellata fin nel minimo dettaglio. La sua famiglia è originaria di Birmingham, ma ella da tempo vive a Londra in un appartamento fatto su misura per lei e lavora come impiegata nella pubblica amministrazione, occupandosi soprattutto di numeri e far quadrare i conti. La sua vita quotidiana è molto monotona, tra un lavoro tranquillo ma un po’ ripetitivo, rapporti umani ridotti al minimo ed un unico hobby, collezionare e coltivare cactus. Persino in amore Susan ha trovato una sorta di razionale compromesso: da molto tempo ella ha stretto un accordo con un suo coetaneo, Richard, e con lui si diverte senza impegno, frequentando luoghi di cultura e ristoranti di lusso.
Nel corso di un’estate, però, tutto cambia. Innanzitutto, Susan riceve una chiamata da suo fratello Edward, con il quale, se può, cerca di non avere alcun contatto. Edward, precario da sempre ed al momento di nuovo disoccupato, piuttosto sfaccendato e tendente all’ubriachezza, da mesi era tornato a vivere in campagna dall’anziana madre, ma la donna, che già aveva avuto un ictus, si è spenta all’improvviso. In un attimo, Susan si rende conto di essere orfana: il padre, depresso ed alcoolizzato, li aveva già lasciati da tempo. Il funerale della madre è un momento pietoso, tra l’organizzazione pessima, i momenti di ubriachezza molesta di suo fratello, i parenti con i quali si rende conto di non avere più nessun rapporto al di là delle formalità (in particolare le risulta difficile sopportare la ciarliera zia Sylvia e le sue sciocche cugine).
I guai di Susan, però, non sono finiti con l’elaborazione del lutto. Da qualche mese ha scoperto di essere incinta ed è fin troppo tempo che fa finta di niente, sia con gli altri che soprattutto con se stessa. Terrorizzata dalla prospettiva che suo figlio possa avere in casa un uomo come suo padre, ella informa Richard con freddezza e poi lo taglia fuori completamente, nonostante lui insista a più riprese per vivere la paternità e per occuparsi del mantenimento, anche se loro due non sono più (o forse non sono mai stati) una coppia.
Come ciliegina su questa torta traballante arriva una diatriba legale: la madre, prima di morire, ha lasciato la loro casa di famiglia interamente al fratello Edward, e Susan sospetta che sia stata convinta con l’inganno.
Proprio quando, però, la vita di Susan si è fatta improvvisamente molto più difficile ed imprevedibile, alcune persone entrano, per la prima volta, a fare parte della sua vita ed a toccarle il cuore.
La prima è Kate, la vicina di casa che non ha mai degnato di uno sguardo perché casalinga e madre di due piccoli e quindi troppo diversa da lei. La distanza, all’improvviso, si è annullata: il marito di Kate l’ha lasciata, così entrambe, ora, sono due madri single desiderose di aiuto e comprensione reciproca. La seconda invece è Rob, un amico di Edward che fa il giardiniere e bazzica spesso la loro casa di famiglia. All’inizio Susan lo accoglie con grande antipatia, ritenendolo una “spia del nemico” (suo fratello); poi, però, una serie di eventi glielo fanno rivalutare.
La felicità del cactus è stato una sorpresa, un romanzo che non conoscevo affatto ma che mi è stato regalato dalla mia amica Mara per il mio compleanno a fine settembre. Dovendo trovare un genere per definirlo, direi che appartiene alla grande categoria della commedia romance, ma ha anche qualcosa dell’English humour e del dramma familiare. È una storia che alterna momenti romantici ad altri pungenti, pagine quasi idilliache ad altre piuttosto sarcastiche. Personalmente lo considero un romanzo intriso di una buona dose di realismo, ricco di sentimenti di ogni genere, proprio com’è la vita.
Susan
è una donna che è stata ripetutamente ferita dalla sua famiglia, e
a più di quarant’anni non si sente ancora accolta. Le è costato
molto costruire il suo piccolo rifugio, sia dal punto di vista
lavorativo che privato, e lo difende con le unghie e con i denti.
Purtroppo, però, con buona pace sua e di tutti i fautori delle
teorie del genere è tutto nella tua mente,
la vita fa proprio quel che vuole, ed amicizia e amore entrano dalla
finestra, di soppiatto, con modalità del tutto inaspettate.
L’ho trovato un romanzo intenso ed abbastanza corposo ma anche leggibile in fretta e ben tradotto. Lo consiglio soprattutto a chi, come Susan e talvolta come me, ha la pretesa di programmare ogni giornata della sua vita e di avere tutto sotto controllo. A volte fa proprio bene non comportarsi come un cactus pungendo tutto ciò che c’è intorno!
Il film del mese
Luigi Pirandello, professore, poeta e drammaturgo, sta vivendo un momento di profonda crisi personale e professionale. La convivenza con la moglie affetta da problemi psicologici lo porta a riflettere sempre più sul tema della follia e lo rende a sua volta fragile. Egli vorrebbe completare la sua nuova commedia, ma non ha l’ispirazione, o meglio, in fondo al cuore ce l’ha, ma nulla di quello che ha in mente è mai stato portato in scena finora.
Proprio in quel periodo, nel 1920, egli ritorna a Girgenti, suo paese natale, solo per scoprire che è morta la sua anziana balia. Per il funerale egli incarica una coppia di impresari funebri, Nofrio e Bastiano, che si presentano subito come due personaggi piuttosto originali, con una grande passione extra lavorativa: il teatro amatoriale. Essi, infatti, dirigono una piccola compagnia locale, di cui fanno parte tante persone del paese, e si occupano principalmente di commedie, spesso ispirate a fatti veri (tradimenti, abbandoni, truffe) accaduti in zona. Pirandello capita quasi per caso ad una loro prova, e da allora torna più volte, scivolando dietro le quinte ed osservando come il confine tra realtà e finzione sia sempre più sottile per Nofrio e Bastiano, sue inaspettate muse ispiratrici.
A poco a poco, egli inizia a concepire una nuova storia, i Sei personaggi in cerca d’autore, dando così tregua alle oscure figure familiari che da mesi lo perseguitano, fanno parte dei suoi incubi e gli “chiedono udienza” (come ama dire lui) tutte le domeniche.
Da ex studentessa di Lettere/Filologia Moderna che ha amato i suoi studi, devo dire che guardare La stranezza è stata una grande emozione. Il momento che mi ha colpito di più è forse il dialogo con Giovanni Verga, che Pirandello va a trovare in occasione dei suoi 80 anni: il maestro del Verismo dice al drammaturgo che egli si sta incamminando su una strada buia, che nessun altro ha percorso. Mi chiedo se ci siano testimonianze dirette di questo dialogo o se sia stato lo sceneggiatore ad immaginare una scena di questo tipo.
In ogni caso è verosimile pensare che qualche autore di primo piano abbia tentato – anche in buona fede, come in questo caso – di riportare alla ragione Pirandello, che, immerso nelle sue nebbie creative, stava cercando di trovare il bandolo della matassa. Bandolo che poi si sarebbe rivelato essere un modo rivoluzionario di concepire il teatro; qualcosa che, secondo me, egli aveva in mente da parecchio tempo. Uno dei miei corsi di Letteratura italiana alla Magistrale è stato proprio incentrato su Pirandello poeta e ricordo bene di aver scritto una tesina in cui rintracciavo già l’interesse per gli elementi teatrali nelle sue prime produzioni poetiche (ve ne parlo meglio in questo post).
La grande serietà del Maestro (interpretato da Toni Servillo), unita alla sua garbata tristezza, cozzano con l’atteggiamento di Nofrio e Bastiano, ovvero Ficarra e Picone. Forse La stranezza più grande di questo film è proprio questa continua mescolanza tra elementi estremamente tragici e momenti in cui non si smette di ridere (anche se devo dire che non è un riso per niente scontato: Ficarra e Picone hanno fatto passi da gigante da quando facevano i due calciatori a Zelig).
Credo che questa alternanza rappresenti appieno il personaggio di Pirandello, così come la conclusione del film… che vi consiglio proprio di recuperare!
La musica del mese
Per questo mese di novembre, purtroppo un po’ troppo caotico – sperando in un dicembre più lento - , ho pensato che la parola chiave potesse essere FRENESIA.
Per quanto riguarda la musica classica, vi consiglio Toccata e fuga di Bach. L’abbiamo portata sul palcoscenico in versione “rock” nel 2015 e per me sarà sempre una delle musiche che più dà l’idea di corsa, di fretta. La potete ascoltare a questo link.
Quanto alla musica leggera, non posso non citarvi La teoria del caos, il nuovo singolo di Nek, uno dei miei cantanti preferiti in assoluto! La trovate qui.
La strada con te
Si muove come il mare di Hemingway
La sfida per me
è partire e non fermarsi mai
Non si può stare soli,
lo so io, lo sai anche tu.
Amore, aspetta,
più che due cuori nuovi
basterebbe usarli di più
E alla fine, alla fine, alla fine
solo tu riesci a farmi impazzire
Non si può stare soli
lo so io, lo sai anche tu
A volte sarà tutto ok
Altre invece un lancio di dadi
Basta non barare mai
Lo so io, lo sai anche tu
La poesia del mese
Per il mese di novembre vi propongo una poesia che mi fa parte dei miei ricordi del mio corso di letteratura inglese al primo anno di Università: Quando sarai vecchia di William Butler Yeats. L’atmosfera mi sembra un po’ cupa ed autunnale, ed allo stesso tempo confortevole… perfetta per questo periodo dell’anno!
Quando sarai vecchia e grigia e di sonno onusta,
e sonnecchierai vicino al fuoco, prendi questo libro
e lenta leggi, e sogna il dolce sguardo
che avevano un tempo i tuoi occhi,
e la loro ombra profonda.
In molti amarono i tuoi attimi di felice grazia
e amarono la tua bellezza con amore falso o vero,
ma un uomo solo amò la tua anima pellegrina,
e amò le pene del viso tuo che incessante mutava.
Piegati ora accanto all’ardente griglia del camino
e sussurra, con qualche tristezza,
come l’amore scomparve,
e vagò alto sopra le montagne,
e nascose il suo viso in uno sciame di stelle.
Le foto del mese
L’ultima settimana è stata molto fredda: le temperature sono crollate all’improvviso! Fino al 20 circa, però, le temperature sono state piuttosto miti per la stagione. L’autunno con i suoi colori ha continuato a meravigliarmi ogni volta che sono andata al parco di Cernusco!
Con l’arrivo dei primi freddi ho passato dei weekend abbastanza tranquilli e casalinghi, con un po’ di pranzetti in famiglia! Quella che vedete in foto è una teglia con acciugata (una pizza sottile con mozzarella e acciughe), pizzette di sfoglia e salatini, ed è stato il nostro aperitivo un sabato.
Il weekend del 19 e 20 la mia amica Luana, che vive a Londra, è tornata a casa (ci sarà di nuovo durante le vacanze di Natale). In effetti non ci siamo ricordate di farci il nostro solito selfie, ma posto una foto casalinga perché è venuta a trovarmi a casa mia e ci siamo fatte un the caldo!
Sabato 12 invece è stata una giornata molto piena! Il pomeriggio sono andata in biblioteca per una conferenza super interessante sullo scrittore Luciano Bianciardi, autore de La vita agra. La mattina ci sono stati i primi mercatini natalizi a Cernusco ed io ne ho approfittato per prendere i primi pensierini ed un paio di oggettini assolutamente necessari per casa mia, tipo la palla con neve, scoiattoli e pettirossi, o la porta degli Elfi di Babbo Natale. Sapete com’è…
...e questo è quanto per il mio intenso novembre!
Quanto a dicembre, ho le idee abbastanza chiare (almeno per il blog, il resto chi lo sa): giovedì 1 e lunedì 5 ci saranno ancora post appartenenti alle nostre ordinarie rubriche, poi il blog indosserà il suo solito vestito natalizio con il “Christmas Countdown”! Dall’8 al 22 cercherò di tenervi compagnia con post a tema festivo: booktag, consigli di lettura, ricette, magari anche un racconto.
Nel frattempo, raccontatemi un po’ com’è stato il vostro novembre!
Grazie per la lettura, ci rileggiamo in dicembre :-)