Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
gennaio è quasi finito… ed anche per il 2021 ho deciso di raccontarvi i miei “Preferiti del mese”!
L’anno nuovo è arrivato con tante promesse e un po' di coraggio ed ottimismo. Il primo mese del 2021 è stato piuttosto impegnativo per me, segnato un po’ più dai doveri che dai piaceri, dopo aver trascorso delle vacanze di Natale rigeneranti ma purtroppo in tono minore. È una situazione un po’ complessa, e ce lo siamo detto tante volte ormai… credo che sia per questo che tante persone, sui loro blog e sui loro social, hanno scelto “speranza” come parola chiave per il 2021.
In ogni caso, libri, film, musica, ricette e tanto altro mi hanno accompagnato nel corso delle ultime settimane, aiutandomi a rilassarmi e a divertirmi… ed oggi li condivido con voi!
Il libro del mese
In questo primo mese del 2021 torno a parlarvi di Roberto Centazzo, autore principalmente noto per la serie “Squadra speciale Minestrina in brodo” (che racconta le indagini di tre poliziotti neo-pensionati). A giugno dell’anno scorso, in un altro post della rubrica “Preferiti del mese”, vi avevo recensito Tutti i giorni è così, primo romanzo ambientato nella località ligure immaginaria di Cala Marina ed in particolare nella sua stazione, frequentata da personaggi un po’ tipizzati la cui quotidianità viene immediatamente sconvolta.
Il secondo romanzo di questa serie, Bevande incluse, inizia nel luglio del ‘67, al culmine della stagione turistica. Alla stazione di Cala Marina c’è un gran fermento, dal momento che in estate tutti hanno molto più da fare: il capostazione Dalmasso deve sorvegliare l’arrivo e la partenza di molti treni in più del solito, la barista Ludovica serve colazioni ed aperitivi non solo ai pendolari ma anche ai turisti, Silvano l’edicolante vende giornali e riviste a chi poi va a leggere in spiaggia, Bartolomeo il tassista è finalmente in piena attività dopo un lungo inverno di stop e Adelmo, l’uomo delle pulizie, deve purtroppo rimediare all’inciviltà di alcuni dei villeggianti. L’unico più libero di quanto vorrebbe è il professor Martinelli, che, visto che le scuole sono chiuse, si tiene in allenamento proponendo giochi enigmistici e matematici ai ragazzi in vacanza.
Quanto alla Polfer, il periodo è già piuttosto intenso per via dell’ordinaria amministrazione (ovvero le tante infrazioni quotidiane di cui si rendono responsabili i turisti), ma un’emergenza improvvisa sembra mettere tutto in secondo piano.
Una donna del luogo, infatti, è sparita nel nulla, ed alcune persone affermano di averla vista prendere un treno proprio alla stazione di Cala Marina, prima che nessuno avesse più sue notizie. Si tratta di Barbara, che da sempre gestisce l’Hotel Italia insieme al marito Eusebio. Ella è sempre stata definita una ragazza giudiziosa: studi in ragioneria, un matrimonio celebrato presto con la soddisfazione delle famiglie di entrambi, tanto impegno quotidiano per mandare avanti l’hotel. Purtroppo è proprio questo tranquillo tran tran a soffocare Barbara, anche perché nella sua quotidianità nulla è come sembra: le aspirazioni artistiche che aveva da giovane non si sono mai concretizzate, ci sono suoceri anziani e problematici a cui badare ed il suo matrimonio è un inferno perché Eusebio, arrogante e perdigiorno, dipende da alcool e gioco d’azzardo e spesso scompare per rincorrere qualche amante.
Barbara torna a casa dopo qualche giorno di ricerca frenetica, e si rifiuta di fornire una valida motivazione per la sua fuga. Il maresciallo Norberto ed i suoi si rassegnano: Barbara è adulta e si è mossa per motivi di sua volontà, quindi perché indagare oltre? Poco tempo dopo, tuttavia, il cadavere di Eusebio viene trovato proprio nella toilette di un treno. E per la Polizia ferroviaria di Cala Marina avrà inizio un’indagine particolarmente difficile…
Bevande escluse era nella mia “lista dei desideri” già da quest’estate. Ormai conosco piuttosto bene i romanzi dell’autore ed il suo stile, ma sono comunque rimasta colpita dalla sua sempre maggior confidenza con quello che ormai è il suo genere d’elezione, la “commedia gialla”. Ciò che mi ha colpito maggiormente è il realismo con cui la storia viene raccontata. L’indagine narrata, innanzitutto, non è costituita da quei colpi di scena e momenti di tensione che spesso piacciono al lettore di gialli e thriller (me compresa, in altri contesti): si sente tutta l’esperienza di chi (come l’autore) ha fatto questo lavoro sul campo per anni, e sa bene che spesso la quotidianità del poliziotto è fatta non tanto di serial killer quanto di truffe, sanzioni, situazioni lavorative irregolari e compromessi tra potenti. La parte “commedia”, invece, è fatta di intrecci sentimentali (alcuni imprevisti), descrizioni della mia amata Liguria e riflessioni da non sottovalutare. Ho pensato di trascrivere qua sotto per voi alcune citazioni che mi hanno colpito:
“I pensieri, si sa, non sono entità che si materializzano in cielo come i colori dell’arcobaleno. Restano nascosti, nessuno li conosce e nessuno può prevederne la portata. Giungono senza alcun preavviso. Lavorano nell’ombra e poi un giorno esplodono. E allora sono guai.”
“Nella vita invece si è portati a pensare che ogni groviglio sia frutto di un disegno, di un piano preordinato, di una determinazione. Macché! Spesso le cose accadono senza alcun motivo. Soltanto perché devono accadere.”
“I treni che viaggiano di notte sono culle giganti che coccolano i loro passeggeri, li dondolano e li fanno addormentare. Le luci negli scompartimenti sono spente e nei tratti in cui sfrecciano veloci in mezzo ai prati si vedono le stelle.”
“Adesso sembrava di nuovo un giorno come un altro, le auto marciavano, i gabbiani avevano ripreso a volteggiare, ma dentro s’era rotto qualcosa, si era aperta una voragine. Era crollata una diga, c’era stato un trambusto, invisibile e silenzioso, capace però di scombussolare un’intera esistenza.”
Il film del mese
La la land , il sorprendente musical di cui vi parlo oggi, è ambientato ai giorni nostri, in una Los Angeles allo stesso tempo reale ed onirica: tutti quanti sono incastrati nel traffico, ma credono fermamente nelle possibilità che può offrire un nuovo giorno di sole.
In mezzo alle auto, sull’autostrada, ci sono Mia, aspirante attrice che si sta avviando al bar in cui lavora ed intanto ripassa la sua parte per il provino, e Sebastian, un pianista innamorato del jazz ma obbligato a suonare canzoni di Natale in un ristorante.
I due continuano a scontrarsi nell’inverno e nella primavera californiana: si mandano al diavolo tra un semaforo e l’altro; Mia entra nel locale di Sebastian proprio quando lui è stato appena licenziato; entrambi si perdono per le strade di Los Angeles dopo una festa in piscina anni ‘80, in cerca della macchina parcheggiata troppo lontano.
È proprio in quest’ultima occasione che essi, di fronte ad uno spettacolare tramonto, si rendono conto che, a dispetto delle apparenze e delle premesse, un nuovo sentimento sta nascendo tra loro.
Mia, che un paio di anni prima ha lasciato il college e la provincia, ha già un fidanzato, un ragazzo con un lavoro sicuro ed abitudini consolidate, che però ella sente sempre più lontano da lei e dai suoi sogni. Così, una sera, lo abbandona nel mezzo di una cena e corre all’osservatorio astronomico con Sebastian.
L’amore tra i due cresce giorno dopo giorno, così come la loro intesa ed il loro desiderio di affermarsi. Mia prepara il suo primo spettacolo teatrale in autonomia, un monologo, mentre Sebastian cerca di aprire il suo locale, dedicato al jazz e senza regole che vadano a limitare la libertà espressiva dei musicisti.
Il successo, però, non sempre arriva nelle forme immaginate da un sognatore. E Mia e Sebastian si troveranno di fronte a prove inaspettate, che porranno più volte la loro relazione a dei bivi.
La la land è un premiatissimo film musicale, uscito qualche anno fa e già ampiamente discusso da pubblico e critica. Ho pensato di parlarvene oggi perché proprio durante le vacanze di Natale, sfogliando il catalogo di Rai Play, mi sono resa conto che è stato caricato tra le novità. Purtroppo il periodo di chiusura di cinema e teatri prosegue: quale migliore consolazione, allora, di una buona pellicola in streaming, al tempo stesso opera d’autore e musical d’intrattenimento?
Da appassionata di musica e danza, ho trovato questo film davvero curato. Coinvolgenti le coreografie di gruppo, sia quelle in contesti più classici (i party) che inaspettati. Davvero piacevole l’inserimento del tip tap, un omaggio al musical americano vecchio stile. Bravissimi gli interpreti Emma Stone e Ryan Gosling, che si rivelano davvero versatili.
Quanto al messaggio che questo film punta a trasmettere, soprattutto nell’ultima parte, so che è stato molto discusso. Personalmente lo trovo coerente con il resto della storia. La la land è un inno ai sognatori, alla loro creatività ed al loro coraggio, ma anche alla loro volubilità e fragilità. Un “sogno” può essere un progetto lasciato troppo a lungo nel cassetto, ma anche una realtà che si rivela migliore di ogni speranza.
Consiglio questa pellicola a tutti voi, ma soprattutto ai romantici ed ha chi ha una passione di stampo creativo!
La musica del mese
Anno nuovo, musica nuova! Per il 2021 ho pensato ad un piccolo progetto per la sezione “La musica del mese”. Invece di raccontarvi le novità e/o le mie preferenze del momento, come gli anni scorsi, ho deciso di scegliere una tematica mensile (basata su una festività, il susseguirsi delle stagioni, l’atmosfera del periodo) e di proporvi due o tre brani, spaziando tra classico e moderno. In questo modo spero di potervi consigliare qualcosa di interessante per ogni momento dell’anno, e potrò dare un po’ di spazio anche alla musica classica e non solo a quella leggera! Fatemi sapere se questa idea vi può piacere :-)
Gennaio è tradizionalmente il mese delle nevicate. Per questo motivo, oggi ho pensato di consigliarvi tre brani di diverso genere, che però, a modo loro, sono tutti un omaggio alla neve.
Per quanto riguarda il balletto classico, vi consiglio uno dei miei brani preferiti: la Danza dei fiocchi di neve tratta da Lo Schiaccianoci, un classico natalizio che sicuramente molti di voi conosceranno. Io ho avuto la fortuna di assistere allo spettacolo durante le vacanze di Natale dell’anno scorso (ve ne ho parlato in questo post): il biglietto è stato il graditissimo regalo di una delle mie più care amiche. Personalmente trovo che la Danza dei fiocchi di neve sia uno dei momenti più emozionanti del balletto. Anche con la mia scuola di danza, qualche anno fa, abbiamo utilizzato questo brano per uno speciale sulle quattro stagioni: questa musica è davvero perfetta per l’inverno! Cliccando su questo link trovate una delle tante interpretazioni del brano.
Non so se tutti lo sanno, ma ho studiato per anni chitarra classica e qualche volta mi piace ancora imbracciare lo strumento. Per quanto riguarda il repertorio tradizionale mi sento abbastanza sicura anche dopo qualche anno, mentre dovrei perfezionarmi un po’ su accordi/accompagnamento di musica leggera. Ho avuto un bravissimo insegnante, che oltre a lavorare con noi allievi si esibiva (e credo si esibisca ancora, coronavirus permettendo) con altri musicisti e da solo. Ricordo che uno dei suoi pezzi forti era un brano intitolato “Nevicata” di Benvenuto Terzi, una sorta di Pastorale per chitarra classica che lui aveva re-interpretato utilizzando anche la cassa dello strumento come percussione. Purtroppo non posso farvi vedere una sua esibizione, ma ho trovato su YouTube la versione tradizionale, eseguita da una bravissima chitarrista (a questo link).
Non potevamo non concludere questa carrellata di “nevicate” con un brano di musica leggera che mi sta molto a cuore: L’ultima notte al mondo di Tiziano Ferro. Vi lascio un breve estratto del testo…
Cade la neve ed io non capisco
che sento davvero, mi arrendo
ogni riferimento è andato via,
spariti i marciapiedi, e le case e colline,
sembrava bello ieri,
ed io, io sepolto dal suo bianco
mi specchio e non so più
che cosa sto guardando…
Ho incontrato il tuo sorriso dolce
con questa neve bianca, adesso mi sconvolge,
la neve cade e cade pure il mondo,
anche se non è freddo adesso quello che sento,
e ricordati, ricordami,
tutto questo coraggio non è neve
e non si scioglie mai neanche se deve...
La poesia del mese
Per il mese di gennaio ho scelto un componimento di Mario Luzi dal titolo Gelo, che, a mio parere, descrive molto bene la stagione invernale.
(Quella in foto sono io, con i miei scarponi, sprofondata nella neve del parco).
Il giorno schietto
d’inverno inasprisce le carraie,
aguzza il taglio della pietra, sopra i poggi pelati
brucia i pochi fili d’erba.
Chi affastella legna, chi sciorina
panni s’affretta; sgretola la crosta
con le scarpe chiodate, con gli zoccoli,
spranga l’uscio di casa.
È un tempo che fa bruschi i conciliaboli,
ruvide le parole ed i commiati.
...Antenne
e nervature d’alberi, di rovi
graffiano i venti del tramonto...
Le foto del mese
Durante le vacanze di Natale ha nevicato parecchio qui nell’hinterland milanese! Ecco uno degli scatti più belli di un mio pomeriggio al parco, con i prati innevati, il sole che inizia lentamente a calare ed il cielo che cambia colore. La temperatura era polare, ma l’atmosfera era magica!
Con un’alba così, non poteva che essere una bella giornata!
A volte (ma solo a volte, eh) vale la pena di alzarsi presto…
Il piatto più gettonato di quest’inverno è stato sicuramente il risotto, in tante varianti diverse! Questo in foto è fatto con delle coste saltate in padella, un po’ di vino bianco (mi raccomando, niente Tavernello, cercando tra le offerte nel supermercato ci sono bottiglie discrete a prezzi non male!) ed un piccolo Philadelphia alle erbe.
Questo, in breve, è stato il mio gennaio!
Che mi raccontate del vostro? Avete iniziato bene l’anno o sarebbe potuta andare un po’ meglio? Avete qualche novità da raccontarmi?
Avete libri, film, canzoni da consigliarmi?
Aspetto i vostri resoconti!
Grazie mille per la lettura, ci rileggiamo in febbraio :-)