Recensioni classici #2
Cari
lettori,
è
di nuovo “Il momento dei classici” e, dopo il post dedicato ad Anna Karenina, oggi vi recensisco un altro grande classico della
letteratura: Orgoglio e pregiudizio.
La
mia storia con questo classico è un po’ particolare: da sempre
grande fan del film del 2005, che mi ha folgorato quando non avevo
nemmeno 16 anni, durante gli anni del liceo avevo letto una riduzione
per ragazzi. Negli ultimi anni ho pensato più volte di effettuare
una lettura integrale da adulta, ma gli impegni relativi al blog ed
il desiderio di dedicarmi a nuove uscite ed autori preferiti mi hanno
sempre bloccato.
Il periodo di stop forzato che abbiamo vissuto
questa primavera, però, mi è venuto incontro e, grazie anche alla
disponibilità dei classici in formato ebook, sono finalmente
riuscita a rileggere con la giusta attenzione questo capolavoro.
Ho
notato che nell'ultimo periodo Jane Austen è tornata molto di moda,
anche grazie ad una collana illustrata che è stata venduta nelle
edicole nel corso degli ultimi mesi. A giudicare da ciò che spesso
leggo su vari blog e sulle pagine social dedicate ai libri, però, si
tratta di un’autrice sempre nei cuori di moltissimi lettori
(soprattutto lettrici).
Vediamo
meglio insieme Orgoglio e pregiudizio!
Una
famiglia, cinque figlie, tante difficoltà
La
storia raccontata è ambientata nel XIX secolo nelle campagne appena
fuori Londra, dove vivono molte famiglie appartenenti ad una classe
sociale media: persone che possono permettersi di pagare la servitù
e di vivere grazie a rendite territoriali, ma che comunque non godono
dei privilegi della nobiltà.
Uno
dei nuclei familiari più numerosi della zona è quello dei Bennet,
composto da padre, madre e ben cinque figlie, di cui due in età da
marito e tre quasi.
La
madre di famiglia, una donna semplice ed allegra, ma anche pettegola
e piuttosto invadente, ha un unico pensiero: “sistemare” le
cinque figlie con un buon matrimonio e far sposare almeno una di loro
con un uomo di una classe sociale superiore. Il padre, invece,
riservato ed ironico, passa le giornate in biblioteca ad occuparsi
dei suoi affari ed a leggere, e proprio per questi suoi interessi di
tipo intellettuale ha da sempre un legame speciale con la sua
secondogenita, Elizabeth.
Quest’ultima,
a sua volta, è molto legata alla maggiore delle sorelle Bennet,
Jane, una ragazza molto buona ed un po’ ingenua. Le due hanno
grande confidenza, mentre non riescono ad avere un rapporto profondo
con le altre tre sorelle, la timidissima e pedante Mary e le frivole
Kitty e Lydia.
La
vita delle sorelle Bennet cambia quando la vicina tenuta di campagna
di Netherfield viene affittata da un giovane scapolo della nobiltà
londinese, Mr Bingley. Egli si presenta ad un ballo insieme alle due
sorelle, una sposata e l’altra sola, al cognato Mr Hurst ed
all’amico di sempre Mr Darcy, un personaggio di spicco della
società inglese, dalle ricchezze che ammontano quasi al doppio di
quelle di Mr Bingley.
Jane
e Bingley si piacciono subito, mentre Mr Darcy rifiuta sdegnosamente
di danzare con Elizabeth (e con chiunque altro). Jane inizia a
frequentare Netherfield regolarmente, ma Lizzie, che vede oltre
l’entusiastica bontà della sorella, si rende conto che Mr Bingley
è l’unico che abbia davvero il piacere di frequentare la loro
famiglia. Le due sorelle, infatti, fingono con Jane un’amicizia che
non è affatto sincera, e Mr Darcy non fa che restare sulle sue.
Lui
ed Elizabeth, loro malgrado, iniziano a conoscersi per il bene
dell’amico e della sorella, e, a poco a poco, si rendono conto di
provare dei sentimenti l’uno per l’altra, ma la nascita del loro
amore è destinata a scontrarsi con moltissimi ostacoli: il pastore
Mr Collins, cugino di Mr Bennet, intenzionato a sposarsi a tutti i
costi con una delle signorine della famiglia; un ufficiale
dell’esercito, Mr Wickham, che affascina Elizabeth, ma nasconde più
di un segreto; i perfidi piani di Miss Bingley, da sempre innamorata
di Mr Darcy… ed altro ancora.
Due
caratteri simili in rotta di collisione
Il
cuore di Orgoglio e pregiudizio, com’è universalmente noto,
è l’amore che nasce tra Elizabeth e Mr Darcy: un sentimento che,
pagina dopo pagina, cresce lentamente, anche per via delle ritrosie
personali dei due protagonisti.
Mr
Darcy rappresenta l’orgoglio: egli, come dice nella parte
finale del romanzo, ha sempre vissuto a Pemberley, una delle più
belle residenze d’Inghilterra, ed i suoi genitori, pur amando lui e
la sorella e crescendoli con affetto, gli hanno insegnato diritti e
doveri di chi, come lui, è erede di una delle più importanti
famiglie del Regno Unito. Mr
Darcy non se ne rende conto, perché è una persona che punta più
alla sostanza che all’apparenza, ma i suoi modi di fare orgogliosi
e scostanti, frutto della sua educazione, lo rendono spesso inviso
nelle occasioni pubbliche.
Nel descrivere l’atteggiamento di Mr
Darcy e delle persone che gli sono intorno, l’autrice è
volutamente ironica: ella, infatti, pone in contrasto l’integrità
morale dell’uomo, che tiene molto ad essere una persona giusta e
rispettabile, e la superficialità della maggior parte dei nobili e
borghesi di campagna, che si preoccupano solo del “contegno”,
della chiacchiera di circostanza, della disponibilità nel ballare.
Dopo la sua prima sera in pubblico, egli viene subito bollato come un
personaggio “da evitare” per futilissimi motivi, ed il fatto che
Elizabeth appartenga ad una famiglia che, con l’eccezione di Jane e
talvolta di Mr Bennet, non fa che essere chiassosa ed invadente,
certamente non aiuta il suo carattere introverso a fare un passo
verso di lei.
Elizabeth,
d’altra parte, rappresenta il pregiudizio: come tante
persone intorno a lei, ella si sente offesa dal primo rifiuto di Mr
Darcy a danzare, e, quando sente che egli la trova appena
passabile, decide immediatamente di evitarlo. Ciò che però
radica davvero il suo pregiudizio, tuttavia, è la paura che Jane
possa venire illusa e poi abbandonata da Bingley e dalle persone
intorno a lui: ella sente la falsità nelle parole delle sorelle,
l’indifferenza del cognato, l’atteggiamento scostante di Mr
Darcy, e non può fare a meno di pensare che loro e gli altri nobili
considerino le persone come lei e Jane destinate comunque ad essere
inferiori.
Ai
pregiudizi di tipo sociale dovuti alle tante differenze tra nobiltà
e borghesia se ne aggiungono altri di carattere privato, dovuti ad
alcune confidenze che Mr Wickham fa ad Elizabeth… confidenze che,
però, nascondono tutt’altra verità.
In
definitiva, Mr Darcy ed Elizabeth, senza rendersene conto, sono più
simili di quanto potrebbe sembrare: entrambi sono infastiditi
dall’ipocrisia di alcune situazioni pubbliche; entrambi agiscono
con decisione per il bene di chi amano veramente, come gli amici e le
rispettive sorelle; entrambi, infine, hanno un atteggiamento
riservato che nasconde pensieri molto più profondi di quelli della
maggior parte dei loro conoscenti. Quando essi si renderanno conto di
questa somiglianza, potranno finalmente vivere il loro lieto fine.
Società del tempo ed ironia austeniana
Se
Elizabeth e Mr Darcy sono due protagonisti “a tutto tondo”, che
cambiano profondamente nel corso del romanzo, gli altri personaggi
del romanzo, pur essendo a loro volta soggetti ad un’evoluzione,
sono comunque più statici, e questo perché ognuno di loro
rappresenta una tipologia della società inglese del tempo.
Jane,
ad esempio, è l’incarnazione di molte fanciulle del tempo,
cresciute con ideali romantici ed istruite a cercare un buon
matrimonio, che però non sono state minimamente avvisate di quali
difficoltà potrebbero presentarsi sul loro percorso. Jane pensa che
basti essere innamorate e ricambiate per essere felici per tutta la
vita, ma nessuno le ha insegnato a non tenersi tutto nel cuore, a
farsi avanti, a difendersi da chi è invidiosa della sua gioia.
Mr
Bingley, d’altra parte, rappresenta i tanti giovani di buon cuore
ma un po’ influenzabili che finiscono per farsi comandare a
bacchetta da donne di famiglia gelose e prepotenti, ed è per questo
motivo che il suo amore per Jane, proprio come quello di Darcy ed
Elizabeth, dovrà affrontare molti ostacoli prima di un felice
coronamento.
Mr
Wickham, invece, è l’opposto di Mr Darcy: un giovanotto dalle
belle maniere e dal buon carattere, che conquista tutti in società,
per poi approfittarsene e fuggire dopo aver collezionato figuracce e
debiti. Jane Austen, con garbo ed apparente leggerezza, non manca di
rimproverare duramente i cosiddetti “amici” di Mr Wickham, che
passavano con lui ogni minuto quando era popolare e che, nel momento in cui viene
smascherato, ci tengono a far sapere che hanno interrotto qualsiasi
rapporto con lui e che, anzi, a loro, sotto sotto, non era mai
piaciuto.
Una delle tematiche che mi piace maggiormente di Jane
Austen è la sua tenace critica nei confronti delle cosiddette
“infatuazioni”, sia in amicizia ed in società che in amore. Nei
suoi romanzi, chi piace subito tantissimo a tutti nasconde
sicuramente qualcosa di poco piacevole, e ben presto verrà
abbandonato da chi segue i dettami capricciosi della società, sempre
in cerca di un altro idolo; invece, tra persone oneste, che si
presentano con pregi e difetti ma non abbandonano i loro saldi
principi, possono nascere, con tempo e pazienza, sentimenti
autentici.
Altri
personaggi del romanzo sono ancora più statici, quasi da “commedia
dell’arte”. I signori Bennet ne sono un esempio: la madre è
l’archetipo della signora borghese con figlie femmine da sistemare,
sempre preoccupata di migliorare le condizioni economiche della
famiglia tramite un’unione vantaggiosa; il padre, invece, visto
attraverso gli occhi di Elizabeth, che ne apprezza l’intelligenza e
l’ironia, sembra la voce della ragione, ma l’autrice non manca di
metterne in mostra i difetti, come l’indifferenza nei confronti
delle figlie che ritiene diverse da lui o la sua tendenza a cercare
sempre e comunque il “quieto vivere”.
Anche
Mr Collins e la sua patronessa, Lady Catherine, rappresentano
rispettivamente i leccapiedi dell’alta società che nascondono (non troppo abilmente) la loro ipocrisia ed i nobili che si autocelebrano
facendo della opinabile e classista “beneficenza” nei confronti
di chi appartiene ad una classe sociale inferiore.
Ed il fatto che
alla fine Mr Collins sposi Charlotte Lucas, vecchia amica di
Elizabeth, fa pensare a quanto potessero essere disperate, al tempo,
le ragazze che si avvicinavano ai trent’anni e non volevano essere
un peso o una delusione per i loro genitori.
Varie
trasposizioni della storia di Elizabeth e Mr Darcy
Come
già detto all’inizio del post, la migliore trasposizione
cinematografica di Orgoglio e pregiudizio è, secondo me, il
film del 2005 di Joe Wright, regista anche della pellicola Anna
Karenina della quale vi avevo parlato nella scorsa recensione
classica.
So
che tanti di voi sono fan anche della vecchia fiction della BBC con
Colin Firth, che purtroppo a me manca. Voi l’avete vista? Che ne
pensate?
La
storia di Elizabeth e Mr Darcy non è stata solo trasposta fedelmente
sul grande schermo, ma è anche soggetto di nuove interpretazioni e
retelling.
Uno dei più noti è quello di Helen Fielding con Il
diario di Bridget Jones: l’arguta e sensibile Lizzie diventa
l’imbranata Bridget, alla prese con le nevrosi del XXI secolo; il
protagonista maschile è il riservato avvocato Mark Darcy; il “Mr
Wickham” della situazione, invece, è il capo di Bridget, Daniel
Cleaver, un editore estroverso e brillante, ma anche inaffidabile e
donnaiolo. In questo post parlo meglio di Bridget e Mark, una coppia
che mi ha sempre divertito, sia nei libri che sugli schermi.
Orgoglio
e pregiudizio è un classico
che, immagino, quasi tutti noi conosciamo almeno un po’… quindi
oggi, ancora più delle altre volte, attendo il vostro parere!
Elizabeth
e Mr Darcy sono tra le vostre coppie preferite o vi piacciono di più
altre storie della Austen? Che cosa ne pensate di questo classico
senza tempo?
Qual
è la vostra trasposizione cinematografica preferita?
Avete
dei retelling interessanti da segnalarmi?
Fatemi
sapere!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Amo i classici, amo zia Jane e anche questo suo romanzo mi è piaciuto un sacco, anche se devo ammettere che tra tutti preferisco EMMA, che trovo sia un bel personaggio femminile, una donna intraprendente e più complessa forse delle altre eroine austeniane (gusto mio, of course).
RispondiEliminaInvece il romanzo che amo meno è Ragione e sentimento: l'ho trovato troppo "statico" rispetto agli altri :-D
Ciao Angela! Sai che condividiamo l'amore per Emma? Anche a me piace tanto questo classico, infatti (piccola anticipazione) sarà l'oggetto della prossima recensione di questo tipo! Di Ragione e sentimento ho visto solo il film, che mi è piaciuto tanto, però è in lista :-)
EliminaCara Silvia, questi classici racconti spesso ti coinvolgono...
RispondiEliminaCiao e buona settimana con un forte abbraccio e in sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Hai ragione, i classici sono senza tempo e sempre attuali! Suscitano ancora tante emozioni...
EliminaBuona settimana anche a te :-)
Il film "Orgoglio e Pregiudizio" con Keira Knightley è bellissimo e anche il libro mi è piaciuto tanto! Di "Ragione e sentimento" ho visto il film a scuola, bello, ma preferisco Orgoglio e Pregiudizio. Un film molto carino sulla storia di Jane Austen è "Becoming Jane", l'hai visto? :)
RispondiEliminaCiao Vanessa! Contenta di sapere che anche tu sei fan della Austen :-) Purtroppo non conosco "Becoming Jane", lo recupererò!
EliminaSai che non l'ho mai letto, né ho visto il film?
RispondiEliminaE' un genere che non amo, sebbene sia cult.
Ciao Claudia! Eh sì, è un cult, ma non può nemmeno piacere a tutti! :-)
EliminaQuesto è uno di quei libri che anche se lo rileggo mi piace tantissimo, il mio preferito in assoluto
RispondiEliminaCiao Susy! Jane Austen, ad ogni rilettura, permette di svelare nuovi particolari :-) Per noi appassionati, è una lettura che non stanca mai!
EliminaCiao Silvia, adoro questo romanzo e l'ho letto varie volte, la prima addirittura quando frequentavo la quinta elementare ;-) Anch'io ho apprezzato il film del 2005 e vorrei recuperare la serie, mentre un paio di anni fa avevo letto un retelling, "Come sposare un milionario", ma l'avevo trovato "senza infamia e senza lode"... molto meglio la versione originale :-)
RispondiEliminaP.s. Bellissima analisi!
Ciao! So che questo romanzo ti piace, e sono contenta che tu abbia apprezzato la mia analisi :-) Non conosco questo retelling, ma pazienza, mi sa che non è imperdibile!
EliminaE niente, ovviamente di questo post amo tutto essendo anche stato l'argomento della mia tesi di laurea. xD
RispondiEliminaCiao Alice! Ma dai, non lo sapevo! :-)
EliminaCiao Silvia!
RispondiEliminaQuanto amo questo libro, quanto! L'ho letto ben due volte e penso che in futuro ripeterò di nuovo l'esperienza. Io adoro Jane, è molto simile a me, mentre Elizebeth assomiglia a mia sorella.
Ciao Diletta! Vedo che lettura e rilettura di questo romanzo sono comuni a molte di noi! A me piacciono in ugual modo sia Jane che Elizabeth. Non so a quale delle due io assomigli di più, ma di sicuro i signori Bennet mi ricordano tantissimo i miei nonni materni :-)
EliminaIo ho un debole per i classici inglesi, quindi non posso che amare Orgoglio e Pregiudizio e la tua analisi al riguardo. Io di trasposizione ho visto solo quella del 2005 come te, ma mi incuriosisce vedere Colin Firth interpretare il classico Darcy per poi confrontarlo con la versione moderna di Bridget Jones!
RispondiEliminaCiao Sofia! Anche a me piacerebbe tanto vedere la serie con Colin Firth, ormai è un po' un classico pure quello!
EliminaCiao! Innanzitutto, complimenti per il blog dai contenuti davvero molto interessanti e ben presentati! Noi siamo Mary e Vale dal blog #lavaligiadicarta, anche noi parliamo di libri, e ci chiedevamo... ti va di scambiarci un follow? Grazie! 😊
RispondiEliminaCiao! Grazie mille per i complimenti, vado a dare un'occhiata al vostro blog... comunque vi seguo volentieri!
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