10 motivi per cui sarò sempre affezionata alla saga di J.K.Rowling
Cari lettori,
il post su Harry Potter che vi avevo da tempo promesso
è finalmente arrivato. Ho pensato a lungo al modo di strutturarlo ed a cosa
raccontare, dal momento che su questa saga è stato detto tutto, o quasi.
Alla fine ho deciso di adottare un punto di vista più
soggettivo di altre volte e di dirvi semplicemente quello che ho amato di questi
celeberrimi romanzi e perché.
Credo che un libro possa diventare un classico se ha
qualcosa di importante ed interessante da insegnare, se ci sono dei forti
messaggi di fondo e se, anche a distanza di anni, risulta ancora ricchissimo di
validi contenuti.
Ritengo che sia il caso di Harry Potter, e spero che il tempo
lo confermi.
Ecco le mie personali motivazioni!
1) L'amicizia del Trio
“Le sue mani si chiusero meccanicamente attorno al
falso Horcrux, ma nonostante tutto, nonostante il sentiero buio e tortuoso che
vedeva dipanarsi davanti a lui, nonostante l'incontro finale con Voldemort
dovesse avvenire di lì a un mese, un anno, o dieci, si sentì il cuore leggero
all'idea che restava ancora un ultimo giorno dorato di pace da assaporare con
Ron e Hermione.”
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue)
Amare la saga di Harry Potter significa,
inevitabilmente, amare anche l'amicizia che c'è tra Harry, Ron ed Hermione.
Sono state spese molte parole su questi tre personaggi, ed io mi limito a
sottolineare due particolari.
Il primo è la perfetta equità dei rapporti affettivi
all'interno del Trio. Tra Harry e Ron, infatti, c'è una solida amicizia al
maschile: nessuno dei due prevale sull'altro, ma essi, al contrario, si
completano e si divertono anche insieme. Tra Harry ed Hermione c'è un
bellissimo rapporto di amicizia uomo/donna, ricco di affetto e stima, al punto
che essi si considerano quasi fratello e sorella. Tra Ron e Hermione, infine,
nasce a poco a poco un amore così naturale e giusto che il lettore non
può fare a meno di tifare per loro. Credo che, per questo motivo, il Trio sia
un ottimo esempio per i giovanissimi.
Il secondo è l'armonioso accordo tra le loro
diversità. Nel corso dell'ultimo romanzo della saga, i tre vengono invitati a
riflettere su quale sia, secondo loro, il Dono della Morte più importante.
Hermione sceglie il mantello (che rende invisibili), Ron la bacchetta (che
conferisce il potere assoluto) e Harry la pietra (che dà l'illusione di aver
riportato in vita i morti).
Ognuna di queste scelte è dettata da un motivo
tutt'altro che banale, rivelatore della sfera intima di ognuno di loro, ma,
nonostante le loro diversità di vedute, essi riescono sempre a lottare per un
obiettivo comune.
2) Il rapporto tra Harry e Silente
"Mi ha accusato di
essere 'l'uomo di Silente, sempre e comunque’."
"Molto maleducato da parte sua."
"Gli ho risposto che è vero."
(Harry Potter e il Principe
Mezzosangue)
Harry ed il suo avversario Voldemort hanno due
bacchette magiche gemelle: il nucleo di entrambe è una piuma di Fanny, una
fenice, curioso animale domestico di Silente, il Preside della scuola di magia
di Hogwarts che Harry frequenta.
Fuor di metafora, è ovvio quello che la
Rowling vuole farci intendere: entrambi i personaggi sono stati sottratti ad
un'infanzia difficile ed educati alla magia proprio da Silente.
Quest'ultimo è andato incontro ad un terribile
fallimento con Voldemort, che non l'ha mai stimato, ha fatto tutte le scelte
sbagliate e si è perso per sempre.
Harry, in questo senso, rappresenta per Silente un
grande riscatto: non è solo il Prescelto per la salvezza del mondo magico, ma,
anno dopo anno, tra i due si instaura una grande confidenza.
Silente, per Harry, è l'ultimo ed il più grande dei
suoi protettori, il suo mentore, un esempio da imitare sempre e comunque.
Nell'ultimo capitolo della saga, Harry dovrà indagare sul suo lato più umano e
fragile, ma, alla fine, lo comprenderà.
Parere estremamente soggettivo: la sua morte è stata
la più dolorosa di tutte.
3) Hermione
“Spero che siate
soddisfatti di voi stessi.
Avete corso il rischio di essere uccisi... o peggio
ancora, espulsi.”
(Harry Potter e la Pietra Filosofale)
Se dovessi consigliare un
“modello di carta” per le giovani ragazze, senza dubbio punterei su Hermione.
Io sono cresciuta insieme a lei e posso affermare con certezza che, anche oggi,
rimane uno dei role model migliori della narrativa.
Hermione è una ragazza
assolutamente ordinaria: ha qualche difetto fisico, come tutte noi, e può
prendersi cura di se stessa e farsi bella per un ballo o un matrimonio, ma
l'aspetto esteriore è solo un piccolo pezzettino del quadro.
Hermione è intelligente,
studiosa, razionale, ma anche affettuosa con gli amici, pronta a dare consigli
in amore e inaspettatamente spiritosa.
Nel corso della saga mostra anche
il suo lato più fragile ed imbranato, ma non c'è nulla di quello che lei fa,
anche le più ovvie sciocchezze adolescenziali, che non abbia attentamente
ponderato.
Hermione è, in definitiva, una
ragazza che utilizza cuore e cervello con coraggio.
Come dice Ron in uno dei film
tratti dalla saga, lui e Harry non durerebbero un giorno senza di lei...
4) Le esemplari figure materne, al di là del bene e
del male
“Narcissa sapeva che il
solo modo di entrare a Hogwarts e trovare suo figlio era entrare insieme all’esercito
vittorioso.
Non le importava più che Voldemort trionfasse.”
(Harry Potter e i
Doni della Morte)
Tutti i fan di J.K.Rowling conoscono il grande valore
che l'autrice ha sempre dato alle figure materne all'interno della saga.
Il personaggio più noto in questo senso, che viene
elogiato un capitolo sì e due no, è Lily, la madre di Harry, diventata
immortale con il suo sacrificio per il figlio.
Grande spazio è dato inoltre a Molly, la madre di Ron
e di tutta la comitiva Weasley, una vera super-eroina che di fatto “adotta”
Harry (orfano) ed Hermione (che ha genitori non maghi), che tiene unita la
famiglia con pugno di ferro e che arriva ad affrontare la pericolosissima vice
di Voldemort per amore della figlia Ginny.
Tuttavia, io credo che il caso più interessante da
studiare sia Narcissa, la madre di Draco Malfoy, spocchioso rivale scolastico
di Harry. La famiglia Malfoy, in linea teorica, sarebbe fedele a Voldemort;
eppure Narcissa non ci pensa due volte a tradire il suo padrone, nel momento in
cui infuria la battaglia e tutto quello che le preme è il bene del figlio. In
questo caso, l'amore materno supera qualsiasi schieramento.
5) Voldemort e la sua storia
«Che cos'è che sai fare?»
«Di tutto» esalò Riddle. Un
rossore eccitato gli salì dal collo alle guance incavate; sembrava
febbricitante. «Muovo le cose senza toccarle. Faccio fare agli animali quello
che voglio senza addestrarli. Faccio capitare cose brutte a chi mi dà fastidio.
So ferirli, se voglio».
(Harry Potter e
il Principe Mezzosangue)
Sono sempre stata affascinata dal modo in cui
J.K.Rowling ha creato il villain perfetto, forse il migliore della
narrativa contemporanea. Due sono le tematiche rilevanti collegabili a questo
personaggio.
Il primo è il parallelismo storico che inevitabilmente
si crea. Voldemort, nato Tom Riddle, è figlio di un non mago che non l'ha mai
riconosciuto e di una Maganò (figlia di maghi senza poteri) debole ed infelice
che è morta dandolo alla luce. Cresciuto in un orfanatrofio fino all'età di 11
anni e poi portato ad Hogwarts, sviluppa l'idea che i non maghi siano crudeli e
che solo la magia sia potere. Per questo motivo egli inizia a diffondere la
teoria, già promossa dal mago medioevale Salazar Serpeverde, della “purezza
della razza magica” e della persecuzione di chi è, secondo lui, di origini non
magiche e quindi impuro. Per i suoi scopi si avvale di un vero e proprio
esercito di seguaci, i Mangiamorte. Non occorre essere laureati in Storia per
capire a quale personaggio storico ci si stia riferendo, vero?
Il secondo è il contrasto tra lui ed Harry, meno
stridente di quel che si potrebbe pensare. Harry e Voldemort hanno avuto
un'infanzia non particolarmente felice, hanno considerato Hogwarts la loro vera
casa, hanno poteri e capacità simili. Ma, come dice Silente, non è importante
quanto essi siano simili, ma quanto non lo siano.
6) Hagrid e l'accettazione del diverso
"Allora, Harry" disse il gigante voltando le
spalle ai Dursley, "buon compleanno! Ho una cosetta per te... mi sa che a un certo punto mi ci sono seduto
sopra, ma il sapore sarà ancora buono". (Harry Potter e la Pietra
Filosofale)
Hagrid, il simpatico custode della scuola di Hogwarts,
è metà mago e metà gigante. Egli ha dovuto lottare per tutta la vita contro i
pregiudizi di chi lo riteneva un ibrido, e quindi diverso, non del tutto umano,
stupido e forse anche pericoloso.
Invece, attraverso gli occhi di Harry, Ron ed
Hermione, il lettore conosce Hagrid per quello che veramente è.
Egli si rivela, di fatto, un fratello maggiore per il
Trio, pronto a vegliare su di loro, ad aiutarli ed a consolarli. È una persona
sensibile e premurosa e ha un lato paterno che non tutti gli adulti sono in
grado di scorgere.
La capanna di Hagrid sarà il rifugio sicuro per
eccellenza di tutta la saga, a dispetto di chi continua a considerarlo un mezzo
gigante spaventoso.
7) La buffa normalità dei Weasley
Percy:
"Tremo al pensiero di quello che troverei sulla mia scrivania se mancassi
cinque giorni dall'ufficio."
Fred: "Sì, qualcuno potrebbe scaricarci di nuovo della cacca di drago, eh
Perce?"
Percy: "Quello era un campione di fertilizzante dalla Norvegia! Non era
niente di personale!"
Fred a Harry: "Invece sì. Gliel'abbiamo mandata noi!”
(Harry Potter
e il Calice di Fuoco)
I Weasley sono,
di fatto, la famiglia adottiva di Harry.
Essa è composta
da un padre simpatico ed affettuoso anche se spesso indaffarato, una madre che
gestisce la casa come una piccola azienda e ben sette figli, tutti maschi tranne
l'ultima, Ginny, ovviamente innamorata di Harry.
Nel descrivere la famiglia Weasley
J.K.Rowling ha condensato tutte le possibili situazioni familiari: c'è il
primogenito esemplare ed amatissimo, con tanto di fidanzata civetta ed
insopportabile; c'è il figlio sempre assente ed in cerca di avventure; c'è il
secchione ambizioso e bersagliato dagli scherzi degli altri; ci sono le due
“pesti” di casa; c'è il figlio senza meriti straordinari, in cerca di un
riscatto; c'è, infine, l'unica figlia, decisa a smentire la sua appartenenza al
cosiddetto “sesso debole”.
I Weasley, che in apparenza sembrano una
famiglia eccezionale, finiscono quindi per rappresentare la normalità, tra
litigi, riconciliazioni, tensioni, grandi sconfitte e momenti di gioia.
8) Il modo in cui si parla di politica e manipolazione
dell'informazione
"Voglio che lei scriva: 'Non devo dire bugie'."
(Harry
Potter e l'Ordine della Fenice)
Un tema che mi sta molto a cuore e che è diffusamente
trattato nel quinto libro della saga, Harry Potter e l'Ordine della Fenice,
è il chiaro riferimento all'attualità ed alla politica.
Nel momento in cui
Voldemort torna al potere, infatti, il ministro Caramell, insieme a tutto il
suo organico, fa il possibile per nascondere questa terribile realtà. Il suo
modo di operare è subdolo ma efficace: tutti i giornali forniscono notizie
parziali e distorte; intorno alla figura di Silente viene avviata quella che
noi oggi chiameremmo la macchina del fango; lo stesso Harry si trova al
centro di molte polemiche e vittima di una sfiducia generale.
Il provvedimento più drastico, tuttavia, è
l'inserimento di Dolores Umbridge, sottosegretario del Ministro, all'interno di
Hogwarts, prima come insegnante e poi, naturalmente, come preside.
Vi ricordate quando abbiamo parlato di Voldemort, un
magnifico villain? E dei Malfoy, famiglia in bilico tra bene e male?
Ebbene, dimenticate tutte queste indimenticabili figure negative. Per Dolores
Umbridge e per il suo sadismo proverete soltanto puro odio.
9) L'importanza dell'istruzione
“Voleva essere fermato,
portato indietro, a casa…
Ma era a casa.
Hogwarts era la prima e la migliore casa che avesse
conosciuto.
Lui e Voldemort e Piton, i ragazzi abbandonati, avevano tutti
trovato una casa lì...” (Harry Potter e i Doni della Morte)
C'è un aspetto che nei film, per quanto essi siano
fatti bene, non è stato forse sottolineato abbastanza, e che invece nei libri è
chiarissimo: diventare mago/strega non è una passeggiata. Non basta confidare
nelle proprie capacità magiche: si resterà solo mediocri.
Ciò che serve davvero è frequentare le lezioni,
studiare, esercitarsi per ore. Alcuni incantesimi richiedono settimane di
preparazione, alcune pozioni anche mesi.
La scuola diventa un'esperienza totalizzante, quasi
una sorta di vera casa, dal momento che Hogwarts è un collegio.
Questo discorso è particolarmente vero per Harry e
Voldemort, come già detto. Ma anche per l'ombroso professor Piton, che da
ragazzino è fuggito da un padre violento con lui e con la madre. O per Neville,
amico di Harry, costretto a crescere con la nonna a causa dell'infermità dei
genitori.
10) La saga di Harry Potter ti insegna a crescere ed a superare i
lutti
“Non provare
pietà per i morti, Harry. Prova pietà per i vivi e soprattutto per coloro che
vivono senza amore.” (Harry Potter e il Principe Mezzosangue)
La saga di Harry Potter è un
romanzo di formazione vero e proprio. Anno dopo anno, il protagonista è
costretto ad affrontare la perdita di tutti coloro che hanno cercato di
proteggerlo dal male: i genitori, il padrino, il suo mentore, alcuni amici. Più
rimane solo e più si fa strada in lui la consapevolezza di essere adulto e di
dover prendere in mano la sua storia.
Non è certo
facile per lui venire a patti con il dolore che ha vissuto, ma c'è un pensiero
fondamentale che lo sostiene: ogni volta in cui egli piange una persona cara
scomparsa, Voldemort è più lontano che mai, perché, a quanto pare, il dolore
tiene lontano il male. Anche se, come Harry stesso ammette, Silente direbbe che
è l'amore.
Giunti alla fine
di questo (un po' troppo) lungo post, vi ringrazio molto per la lettura.
Probabilmente non ho messo in luce nemmeno la metà dei motivi per cui questa
saga è tanto importante per molte persone… del resto, ci sarebbero così tante
cose da raccontare! Oggi più che mai vi invito a lasciarvi un parere.
Mi piacerebbe
molto sapere, se siete fan, che cosa vi ha colpito di questa saga, cosa pensate
di quello che ho scritto, che cosa invece sta più a cuore a voi… Se non siete
fan, ci tengo comunque a sapere il perché, visto che probabilmente non sono
stata sempre oggettiva nelle mie valutazioni.
Vi ringrazio in
anticipo. Al prossimo post :-)
ciao silvia!
RispondiEliminapurtroppo harry potter mi manca, e come libri e come film..
Chissà se riuscirò a recuperare almeno uno dei due >_<
Ciao Angela! Fai un tentativo, vedrai che non te ne pentirai :-)
EliminaCaspita che post intenso, comunque proprio un fan non sono mai stato veramente (non so perché a dir la verità), però i film li ho visti tutti e mi piacciono ;)
RispondiEliminaCiao Pietro! I film, rispetto a quelli di tante altre saghe, sono ben fatti :-)
EliminaCondivido ogni singola parola! *-*
RispondiEliminaE poi se ripenso alla Umbridge ancora mi prudono le mani.
Ciao! Sì, la Umbridge è un personaggio tremendo...e purtroppo, secondo me, è anche drammaticamente attuale.
EliminaMi inserisco per dire una cosa: secondo me i film di Harry Potter, per quanto curati, sono molto ma molto meno belli dei libri. Un motivo, per me è che la trasposizione cinematografica, per ovvi motivi, rende tutto più veloce e meno approfondito. Mancano tutte quelle sfumature che definiscono i personaggi e li fanno amare. I dialoghi sono tagliati (ad esempio già il primo dialogo fra Harry e Hagrid nel film dura niente e non emoziona). E i libri fanno molto più ridere mentre nei film prevale l'elemento cupo, quasi gotico. Adesso sto leggendo tutta la saga ad alta voce alle mie figlie e mi piace tantissimo vedere le loro reazioni ed emozioni, quando cominciamo a leggere non vorrebbero smettere mai. Poi si guardano i film, ma dopo aver letto i libri.
EliminaMi inserisco per dire una cosa: secondo me i film di Harry Potter, per quanto curati, sono molto ma molto meno belli dei libri. Un motivo, per me è che la trasposizione cinematografica, per ovvi motivi, rende tutto più veloce e meno approfondito. Mancano tutte quelle sfumature che definiscono i personaggi e li fanno amare. I dialoghi sono tagliati (ad esempio già il primo dialogo fra Harry e Hagrid nel film dura niente e non emoziona). E i libri fanno molto più ridere mentre nei film prevale l'elemento cupo, quasi gotico. Adesso sto leggendo tutta la saga ad alta voce alle mie figlie e mi piace tantissimo vedere le loro reazioni ed emozioni, quando cominciamo a leggere non vorrebbero smettere mai. Poi si guardano i film, ma dopo aver letto i libri.
EliminaMi inserisco per dire una cosa: secondo me i film di Harry Potter, per quanto curati, sono molto ma molto meno belli dei libri. Un motivo, per me è che la trasposizione cinematografica, per ovvi motivi, rende tutto più veloce e meno approfondito. Mancano tutte quelle sfumature che definiscono i personaggi e li fanno amare. I dialoghi sono tagliati (ad esempio già il primo dialogo fra Harry e Hagrid nel film dura niente e non emoziona). E i libri fanno molto più ridere mentre nei film prevale l'elemento cupo, quasi gotico. Adesso sto leggendo tutta la saga ad alta voce alle mie figlie e mi piace tantissimo vedere le loro reazioni ed emozioni, quando cominciamo a leggere non vorrebbero smettere mai. Poi si guardano i film, ma dopo aver letto i libri.
EliminaCiao Silvia! Anche se non ho mai letto e visto Harry Potter, devo dire che hai scritto davvero un bellissimo post, dove traspare tutta la tua passione per questa serie. Mi hai fatto proprio venire voglia di iniziare a leggerla subito *_*
RispondiEliminaCiao Maria! Sono davvero contenta di averti incuriosito :-)
EliminaGrazie per queste riflessioni! Dopo aver letto tutta la saga più volte, adesso la sto leggendo ad alta voce ai miei figli: ho appena finito il quarto libro con la mia secondogenito ed è stato emozionante, anche questa volta. A questa lettura, ho pensato anche al modo in cui vengono dipinti gli insegnanti, un modo in cui molti possono trovare corrispondenze con quanto realmente accade. Ad esempio Piton è sicuramente una persona molto competente, che conosce approfonditamente la sua materia e, nel Principe Mezzosangue scopriamo che era stato uno studente brillante e quasi geniale nella preparazione delle pozioni, ma è un pessimo insegnante. È parziale, ingiusto, incapace di far appassionare gli studenti alla sua materia, incapace di valorizzare le loro capacità. Terrorizza con cattiveria Neville, non riconosce mai la bravura di Hermione e la tratta male, in modo quasi offensivo (e Hermione, continua imperterrita ad alzare la mano e a rispondere bene), favorisce spudoratamente Malfoy e i Serpeverde.
RispondiEliminaNel quarto libro, il falso Moody si rivela invece un bravo insegnante. Lo fa per i suoi scopi, ma infonde un po' di sicurezza proprio in Neville (di cui ha torturato i genitori), valorizzando la sua bravura in Erbologia, insegna con passione e le sue lezioni lasciano il segno. La professoressa MacGonagall è severa e rigorosa, non appassionante ma brava, Lupin è bravo e insegna quella pratica che spesso manca a scuola, dove spesso si insegna troppo il sapere e poco il sapere fare.
Mi sono divertita molto a leggere le recensioni dei sette libri e alcuni post molto belli e acuti dedicati ad alcuni personaggi, nel blog ildiariodimurasaki, che consiglio tantissimo.
W Harry Potter!
Ciao Paola! Grazie di cuore per la tua bella riflessione, non avevo mai pensato ai professori di Hogwarts in questi termini! Spero che ci risentiremo presto :-)
EliminaCiao Silvia che bellissimo post!
RispondiEliminaCondivido tutti i punti, come fan da HP come posso non farlo. Aggiungerei quello che hai scritto nella fine un appunto a Piton. All'inizio questo personaggio non lo sopportavo e invece col tempo ho imparato ad apprezzarlo e mi è dispiaciuta la sua morte.
Ho amato questa saga e la amo ancora, non è per ragazzi anzi è molto di più.
Quello che mi sarebbe piaciuto vedere o meglio leggere è la storia dei genitori di Harry che secondo me avrebbe tanto ma tanto da dire ancora.
Ah e poi un altro personaggio che secondo me meritava più tempo è Sirius Black che purtroppo Harry ha conosciuto in ritardo e che sarebbe stato un ottimo esempio da seguire
Ciao Susy! Grazie per il tuo punto di vista! In effetti sarebbe stato bello leggere qualcosa su Piton, sui Malandrini e su Lily quando erano giovani...so che i fan l'hanno chiesto alla Rowling, più volte ed a gran voce! Sono personaggi complessi ed affascinanti, ed è crudele che Harry sia riuscito a passare così poco tempo con Sirius :-(
Eliminabellissimo questo post! Io non mi sbilancio ancora perché sono ferma al terzo libro, li sto leggendo insieme ai miei bambini e devo aspettare i loro tempi
RispondiEliminaCiao Chiara!! Va bene, fammi sapere!! :-)
EliminaIo ho letto solo il primo....devo recuperare l'intera saga prima o poi!!!
RispondiEliminaproprio in questo periodo sto rileggendo la saga (con molta calma) e sono sempre stupita della quantità di emozioni che mi trasmette.
RispondiEliminaSono passati più di dieci anni dalla prima volta che la lessi, ma ad ogni rilettura ci scopro qualcosa di nuovo, una sfumatura diversa o un aspetto che non avevo mai notato, è una cosa davvero magica!