Cari lettori,
aggiornamento straordinario di sabato per il nostro solito appuntamento del 17 del mese con “L’angolo vintage”!
Prima della pausa di agosto vi propongo due recuperi di genere giallo, che appartengono a due serie delle quali vi ho già parlato tante volte: la “Squadra speciale Minestrina in brodo” di Roberto Centazzo, e le avventure che hanno per protagonista il Colonnello Arcieri, nate dalla penna di Leonardo Gori.
Ho letto questi due romanzi qualche tempo fa, ma non ho ancora avuto occasione di parlarvene per bene e questa rubrica cade proprio a pennello.
Vi lascio alle recensioni, sperando che vi possano incuriosire!
L’ombra della perduta felicità, di Roberto Centazzo
La nuova avventura della “Squadra speciale Minestrina in brodo” inizia quando l’estate ligure è ormai giunta al termine. Anche settembre sta finendo, le spiagge iniziano ad essere deserte, per tanti lavoratori stagionali è un momento di ferie e la malinconia investe soprattutto chi è in pensione e teme di essere costretto nuovamente in casa ad annoiarsi, dopo qualche mese di distrazioni ed attività all’aria aperta.
Per Ferruccio Pammattone, Eugenio Mignogna e Luc Santoro, però, sembra non esserci un vero riposo. Il Sindacato autonomo che si occupa delle forze dell’ordine ha bisogno della “vecchia guardia” per una questione delicata, della quale, purtroppo, non ha il tempo di occuparsi come dovrebbe. Un giovane collega, Giacomo Dotta, si ritrova in una brutta situazione dopo essersi scontrato più e più volte con una cosiddetta società di agricoltura biologica, che però ha creato diversi problemi a tante attività indipendenti, primo tra tutte l’agriturismo che egli gestisce con la madre. Il suo intuito di poliziotto lo ha portato a fiutare qualcosa di marcio, ma ben presto la questione è diventata un’ossessione, una sorta di battaglia contro un nemico pericoloso che agisce nell’ombra. Giacomo Dotta è caduto in una profonda depressione e si è ritirato nelle Langhe, a controllare da vicino l'attività di sua madre.
Ai tre poliziotti in pensione viene affidato un delicato compito di consulenza, perché su Giacomo Dotta pende anche il rischio di un grave provvedimento disciplinare. Dopo un breve scambio di opinioni, i tre si decidono per una sorta di “vacanza fuori programma” nelle Langhe, perché vogliono vederci un po’ più chiaro, ma soprattutto vorrebbero cercare di convincere Giacomo a tornare in servizio attivo ed a ritrovare un po’ di fiducia nel lavoro e nella vita.
Una volta arrivati, essi si rendono conto che la situazione è davvero drammatica: l’agriturismo è sulle spalle dell’anziana madre, Giacomo fa fatica persino ad avere una routine quotidiana e soprattutto si ritiene vittima di un grave raggiro.
Ciò che preoccupa maggiormente la Squadra Speciale Minestrina in brodo è che Giacomo, sì, è indubbiamente depresso, ma, nonostante tutto, è lucido: le sue indagini hanno una convincente coerenza, e purtroppo lo hanno portato anche a scoperchiare qualche altarino ai piani alti. Non ci vuole molto per comprendere che egli potrebbe essere la pedina sacrificale di un piano pericoloso, perché ormai ha scoperto troppo.
Per questo motivo i nostri protagonisti cercano di persuadere Giacomo a chiedere il trasferimento cambiando mansioni, e, allo stesso tempo, decidono di iniziare un’altra delle loro “indagini non autorizzate”, per comprendere che cosa ci sia davvero dietro a queste aziende biologiche.
Vi ho già recensito più volte le storie di Ferruccio, Eugenio e Luc e sapete che le ho sempre apprezzate per la capacità dell’autore di portare alla luce temi e questioni che forse fanno meno scalpore di altri, ma sono estremamente attuali e spesso preoccupanti (se volete, trovate le recensioni a questo link e a questo). La vendita abusiva, il commercio illecito di beni di lusso, le truffe agli anziani, lo sfruttamento lavorativo che subisce chi non può permettersi di rifiutare nulla sono tutti problemi con i quali le forze dell’ordine hanno a che fare quotidianamente: sono lotte continue ed incessanti, che però non portano il riconoscimento che spesso vediamo al termine dei romanzi gialli, quando si trova il colpevole per uno spinoso delitto.
Forse proprio per questo motivo la tematica chiave de L’ombra della perduta felicità è la salute mentale, purtroppo sempre sottovalutata, specie in un ambiente come quello delle forze dell’ordine, all’interno del quale si tende a dare per scontato che sia necessario essere sempre “forti e duri”. Giacomo Dotta è uno dei tanti che è entrato in difficoltà dopo essersi reso conto di star portando avanti una battaglia logorante e dall’esito quasi scontato, nonostante tutto il suo impegno.
Non manca una reprimenda nei confronti di chi si approfitta in ogni modo dello stato di fragilità mentale di chi soffre e delle loro famiglie, come i cosiddetti “santoni”, che non sono altro che dei truffatori particolarmente scaltri.
Rispetto al primo romanzo della serie Squadra Speciale Minestrina in brodo, noto con piacere che lo stile si è andato via via arricchendo, con suggestive descrizioni e riflessioni solo apparentemente semplici.
Una lettura super consigliata!
Musica nera, di Leonardo Gori
È l’estate del 1967 e il Colonnello Arcieri, uomo dei Carabinieri e del SID, è costretto suo malgrado a raggiungere la Versilia, in pieno boom economico e fermento turistico, per un triste avvenimento. Dei ragazzini hanno trovato quasi per caso, in un fosso, il cadavere di un anziano ammiraglio. Purtroppo l’uomo manifestava da tempo segni di squilibrio e tutti propendono per una fuga notturna culminata in tragedia.
Il Colonnello, che conosceva l’ammiraglio, giunge in Versilia per il funerale e decide di trattenersi per qualche giorno, attratto non tanto dal sole, dal mare e dall’estate, quanto da una particolarità della vita notturna: i locali di jazz, la “musica nera” che da sempre lo affascina e lo appassiona.
Proprio in quel contesto egli riconosce un anziano musicista che aveva già incontrato e stimato in un’altra occasione, ed incontra la sua socia, una mediocre cantante con la quale però si crea una sorta di intimità. La tranquillità, però, sembra essere un concetto sconosciuto al colonnello Arcieri, che ben presto si ritrova coinvolto in oscure macchinazioni e sfugge per un pelo ad una trappola mortale.
Costretto dalle circostanze a restare in Versilia, egli inizia ad indagare sulla morte dell'ammiraglio. La versione della tragedia casuale non lo convince del tutto, anche perché il suo vecchio amico sembra essere stato coinvolto, anni addietro, in una brutta faccenda. Si tratta dell’affondamento di un sommergibile avvenuto in circostanze sospette, tanto che le vedove dei militari rimasti uccisi non se ne sono mai fatte una ragione ed ogni sera scrutano il mare, vestite di nero ed in silenzio.
Il Colonnello Arcieri, però, è soprattutto un uomo costantemente tormentato dai fantasmi del suo passato, ed è per questo che, oltre che ad occuparsi della sua sicurezza e della morte dell’amico, deve anche fare luce su un mistero del passato: il massacro di una famiglia avvenuto nel ‘44, in tempi di guerra ed in condizioni di assoluta efferatezza.
Come avrete notato, più che un giallo classico, Musica nera è un mix di tanti generi diversi, ad ognuno del quale è associata una sottotrama: c’è la spy story sullo sfondo dei locali di musica nera; c’è il giallo che affonda le radici nel passato e nei racconti storici di guerra; c’è, infine, il mistero a sfondo politico-economico che rende alcune pagine del libro simili a quelle dei romanzi d’inchiesta.
Il Colonnello Arcieri è in una fase di transizione: non è più il giovane Capitano coraggioso delle storie ambientate tra gli anni ‘30 e ‘40 (delle quali vi avevo parlato qui), ma non è ancora nemmeno l’uomo maturo e desideroso di cambiare vita dei romanzi successivi a questo (la cui recensione trovate a questo link).
Potremmo dire che in questo romanzo egli sta cercando di trovare una strada di quiete dopo anni ed anni di disavventure ed imprevisti, dovuti ad un lavoro che ama ed a scelte di vita nelle quali crede molto, ma anche difficili da sopportare ora che età ed esperienze pesano sulle spalle. Il ricordo di Elena, il suo amore perduto, lo spinge anche a fare delle scelte sbagliate in campo sentimentale, lasciandosi “scegliere” senza provare un particolare trasporto. Ma prima o poi un nuovo amore arriverà anche per lui…
Sapete che questa serie mi piace e che ve la consiglio già da mesi, quindi non aggiungo niente, se non che di questo romanzo mi è piaciuta tanto anche l’ambientazione, tra mare, ferie estive e boom economico!
Ecco il mio “Angolo Vintage” del mese di luglio!
Che ne pensate? Conoscete questi autori? Avete letto questi romanzi?
Aspetto le vostre opinioni!
Nel frattempo vi invito a leggere anche i post di "Librintavola" , di "Le mie ossessioni librose" e di "La biblioteca del libraio" , i tre blog che mi hanno fatto compagnia per l'appuntamento odierno con la rubrica.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Non conosco gli autori o i romanzi ma sembrano entrambi interessanti!
RispondiEliminaCiao Nicole! Spero che, se li leggerai, ti piaceranno 🤗🤗
Eliminal'ultimo volume del trio minestrina in brodo mi manca. ma ce l'ha la mia biblioteca e vorrei recuperarlo.
RispondiEliminaCiao Chicca! Fammi sapere che ne pensi del recupero allora! 😍
EliminaNon conosco gli autori e non sono un'amante dei romanzi gialli però le tue parole mi hanno incuriosita in particolare il primo libro Il trio minestrina fantastico
RispondiEliminaCiao Floriana! La squadra della "minestrina" è super simpatica, ma questo episodio è ricco anche di riflessioni!
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