sabato 17 settembre 2022

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - SETTEMBRE 2022

 



Cari lettori,

oggi riapro con voi la rubrica “L’angolo vintage” dopo due mesi di pausa estiva!

È ormai qualche annetto che questa utilissima rubrica ci accompagna e personalmente l’ho trovata una soluzione perfetta per recensirvi romanzi che ho acquistato tempo fa e poi lasciato da parte, oppure libri appartenenti ad autori e serie ai quali avevo già dedicato tanti post.


Visto che abbiamo iniziato la settimana occupandoci di giallo, oggi vi parlo di romance! Ho scelto per voi due storie che in realtà sono soltanto uscite dell’anno scorso, quindi di certo non “vintage”, ma nate dalla penna di autrici di cui vi ho già parlato un po’ di volte, e che, sono sicura, piacciono anche a molti di voi.


Vediamoli meglio insieme!



Attenti all’intrusa!, di Sophie Kinsella


Protagonista di questa storia è Effie, una ragazza di ventisei anni molto legata alla famiglia, anche se la vita l’ha messa alla prova molto presto e nel modo più duro: la madre è morta quando lei era piccolissima. Fortunatamente lei, il padre, la sorella Beatrice ed il fratello Augustus/Gus hanno trovato Mimi, che da “matrigna” è diventata la madre di tutti.


Anche se Effie ormai vive da sola, è legatissima a GreenOaks, la loro casa di famiglia, una villetta storta e cadente, bruttina agli occhi di tutti tranne che ai suoi ed a quelli dei suoi familiari. Proprio lì, però, in occasione del Natale, ella riceve un bruttissimo colpo: suo padre e Mimi hanno deciso di divorziare.


La notizia la fa sprofondare in uno stato di shock, e, come spesso accade in questi casi, ad un brutto avvenimento ne seguono altri: ella perde il suo lavoro in ufficio e, non trovando niente di meglio, si mette a fare la cameriera interinale; il padre si fidanza con una quarantenne, Krista, e si mette a fare il “finto giovane”; i suoi rapporti con il resto della famiglia si freddano molto nel corso dei sei mesi successivi.


Quando arriva l’estate, Effie ha l’ennesima brutta sorpresa: scopre che suo padre e Krista stanno per vendere GreenOaks, ed il sabato successivo organizzeranno una mega festa di commiato. Dopo aver sentito Beatrice e Gus ed aver avuto un piccato scambio di messaggi con Krista, Effie comprende di non essere stata invitata.


Sul momento pensa di mandare al diavolo tutto e tutti, ma poi… si ricorda di non aver preso qualcosa di importantissimo: le sue bambole russe, delle matrioske dipinte che per lei sono il simbolo di bellissimi ricordi legati alla famiglia.


Così le viene un’idea folle: infiltrarsi all’affollatissimo party con un look super coprente, sgusciare in calzamaglia tra i mille passaggi segreti di GreenOaks che conosce come le sue tasche, recuperare le bambole che ricorda essere in soffitta e fuggire via.


Il piano sembra ben congegnato, ma non tutto andrà come previsto. Primo imprevisto: suo inaspettato alleato sarà Joe, il suo ragazzo dei tempi dell’Università del quale ella è ancora innamorata. Secondo: le bambole non sono affatto in soffitta, il che scatenerà una sorta di caccia al tesoro per tutta la casa. Terzo e più importante: mentre, sotto il tavolo o dentro un armadio, Effie ascolta i discorsi dei suoi familiari, si rende conto che le sono sfuggite molte cose importanti. E che non tutto è come lo aveva immaginato lei.



Attenti all’intrusa! è un romanzo preso con l’intento di fare una lettura leggera, eppure si è rivelato tutt’altro. È una storia che ho divorato, ed alla fine mi sono commossa, e neanche poco.


Si tratta di una delle ultime uscite di Sophie Kinsella, un romanzo uscito l’anno scorso, eppure mi ha fatto venire in mente, qualche modo, alcuni dei suoi lavori precedenti. Da un punto di vista oggettivo, credo che quello che mi è piaciuto di più sia il fatto che in quest’opera abbia unito il meglio delle storie alla Sophie Kinsella (i personaggi divertenti, gli equivoci, le idee folli, qualche comica, lo stile brillante) al meglio delle storie alla Madeleine Wickham, i romanzi che aveva scritto prima di I love shopping e che poi sono stati ripubblicati (storie familiari e critica sociale della borghesia inglese). Man mano che Effie visita GreenOaks per un’ultima volta, diventando tutt’uno con le mura, le stanze strette, il mobilio, ella riscopre anche le persone a cui vuole bene: il ragazzo da cui è stata abbandonata anni prima senza aver ancora capito il perché, il padre che sembra aver subito una trasformazione inspiegabile, la sorella buona e gentile che vuol fare sempre da paciere ma poi piange di nascosto, il fratello con una vita in apparenza perfetta ma schiacciato da una scelta di coppia sbagliata.



Da un punto di vista più soggettivo, invece, questo libro ha toccato alcune mie corde davvero intime, dal legame con la famiglia al dolore nel lasciare una casa in cui si è cresciuti, e con essa l’infanzia ed un pezzo di vita. Se non avessi già inserito Amo la mia vita nei miei preferiti di aprile di quest’anno, probabilmente avrei messo questo romanzo nei preferiti del mese, ma mi piace ogni anno variare e proporvi dodici autori diversi, per non ripetermi troppo. In ogni caso, sappiate che il mio voto è dieci e lode.



Non sono una signora, di Anna Premoli


Sorvoliamo insieme l’oceano e dalla campagna inglese ci spostiamo a New York, dove vivono quattro amiche scrittrici: Laurel, autrice di best seller contemporary romance; Julie, specializzata in historical e regency; Cindy, amante delle storie d’avventura; Audrey, scrittrice di romanzi erotici.


Cindy è sposata già da un po’; Laurel e Julie, invece, sono andate incontro al loro lieto fine nei romanzi È solo una storia d’amore e Non ho tempo per amarti, che non ho letto ma non mi dispiacerebbe recuperare.


Audrey è l’unica single del gruppo, ma questo non le è mai pesato più di tanto. È cresciuta con un’educazione molto free: i suoi genitori sono figli dei fiori, si sono separati molto presto senza alcun dramma e, mentre il padre ha deciso di andare a vivere sul lago con la nuova compagna, la madre è rimasta con lei in città, continuando a militare tra i gruppi femministi.


Dopo un’estate di appuntamenti fallimentari con uomini da dimenticare, però, Audrey si sente un po’ giù. Per puro caso, agli inizi di settembre, ella incontra Matt, un uomo che finalmente le interessa: egli, però, dopo una chiacchierata piacevole come non le capitava da tempo, la respinge con cortesia, dichiarandosi non interessato alle storie occasionali.


Poche settimane dopo, la sfortunata Audrey riceve quella che ai suoi occhi è una gran brutta notizia: la madre ha incontrato un uomo piuttosto tradizionalista, Edward, si è trasformata da hippie a signora borghese e vuole sposarsi per Natale… in Chiesa! Con sua somma sorpresa, Audrey scopre pure che il pastore protestante che celebrerà il matrimonio della madre è proprio Matt, che aveva omesso di dirle della sua professione.


Ovviamente anche Audrey omette di raccontare all’uomo il suo lavoro come autrice di romance erotici, ma, grazie alle cosiddette “trasgressioni” dei suoi parrocchiani, Matt lo scopre comunque. La sua reazione, però, è l’esatto contrario di quello che la nostra protagonista si aspetterebbe: egli, infatti, le propone di tenere in parrocchia gli incontri di una sorta di club del libro.


Audrey all’inizio è titubante, perché non pensa che il genere di cui si occupa potrebbe andare bene per degli incontri serali accanto alla chiesa, ma alla fine trova un’idea di compromesso: occuparsi dei classici che un tempo avevano fatto scandalo – per motivi che oggi magari sono dimenticati – ed avvalersi della preziosa collaborazione delle sue amiche, che la aiuteranno a tenere gli incontri.


Serata dopo serata, però, il pastore Matt le piace sempre più, e, con sua grande sorpresa, egli sembra ricambiare, senza nutrire nei suoi confronti tutti i pregiudizi che ella si sarebbe aspettata.


Le stimolanti chiacchierate con lui, inoltre, la portano a ripensare ad alcuni punti fermi della sua vita, soprattutto al concetto di “trasgressione”.



Ho pensato un po’ a che cosa raccontarvi, in tutta onestà, di Non sono una signora. Proprio come nel caso della Kinsella, ero intenzionata a farmi una bella lettura leggera sotto l’ombrellone ed invece ho avuto modo di riflettere un bel po’, soprattutto perché questa storia per me è stato un mix di luci ed ombre.


Spezzando una lancia a suo favore, la lettura è super scorrevole, Audrey e le sue amiche sono personaggi molto divertenti (infatti prima o poi leggerò anche le storie di Laurel e di Julie), i battibecchi tra la nostra protagonista e Matt sono in perfetto stile enemies to lovers (che è uno dei miei sottogeneri preferiti del romance), alcune scene fanno proprio ridere, ci sono delle idee – quella del bookclub su tutte – che sono davvero interessanti ed originali.


Però… eh, c’è un però. Esattamente come Attenti all’intrusa!, questo romanzo ha toccato corde intime e ricordi, che però, in questo caso, avrei voluto lasciare dov’erano. Temevo questo risvolto quando ho iniziato questo romanzo – poi ho deciso lo stesso di fare un tentativo perché si tratta di una commedia e non di un mattone esistenzialista – ma devo dirvi che questo non è esattamente il libro più indicato per una persona che ha frequentato per un lungo periodo ambienti di Chiesa/parrocchia e se n’è allontanata da pochi anni con la sensazione che troppe, troppe cose non andassero.


Sono consapevole che questa è la prima volta che accenno a questo mio percorso su queste pagine, ma è il mio blog personale e voi che avete la pazienza di leggermi meritate che io sia chiara con voi. L’impressione che ho avuto io è che il rapporto tra Audrey e Matt, a differenza di come l’autrice lo presenta, sia sbilanciato. Nonostante le tante belle parole, alla fine della fiera Audrey viene assorbita dall’ambiente di Matt e, lasciatemelo dire… gliele dà vinte tutte, cambiando per lui molto di più di quanto lui cambi per lei. Notare questo mi ha riportato alla mente flashback piuttosto amari che vi risparmio, ma che risalgono ad un’età ancora piuttosto “della stupidera”: leggere di una donna di trentacinque anni che di fatto – per quante parole possa dire – getta alle ortiche delle parti di sé così importanti dopo pochi appuntamenti (per quanto speciali possano essere) mi ha lasciato un po’ delusa. Anche il concetto cardine che “in tempi così liberi e sessualizzati, la vera trasgressione è tornare alla tradizione”… credetemi, l’ho sentito in troppi contesti manipolatori per trovarlo interessante in un romance.


Ovviamente non so come ognuno di voi la pensi su queste tematiche, ma, nel caso tra voi ci sia qualche ateo/agnostico o qualcuno con trascorsi non sempre sereni in questo ambito come la sottoscritta, mi sembra giusto mettervi in guardia.


Tutto questo non toglie nulla alla bravura dell’autrice con il genere rosa, anzi, sicuramente leggerò altre sue storie!





Insomma, volevo presentarvi due romantiche letture che per me sono state “da ombrellone” e per voi potrebbero essere benissimo “da ultimo sole autunnale”, ma ho finito per farmi una specie di autoanalisi psicologica. Penso che comunque questo giochi a favore dei due romanzi in questione: se una storia ti tocca così tanto nel profondo, nel bene o nel male che sia, l’autore ha svolto il suo compito in maniera eccellente.

Fatemi sapere che cosa ne pensate!

Conoscete questi romanzi? Li avete letti?

Che ne pensate? Siete fan delle autrici?

Come al solito, vi invito a leggere anche gli altri post delle partecipanti alla rubrica di questo mese. Trovate i nomi dei blog nel banner in alto!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


4 commenti :

  1. Adoro il tuo blog personale, e mi piace molto quando fai cenno al tuo percorso. Da atea adesso sono molti incuriosita dal secondo, da persona sensibile sono incuriosita da entrambi. Penso proprio che li leggerò. Comunque per me già il tuo post ha toccato corde che mi spingono ad affrontare queste letture da ombrellone che poi tanto da ombrellone non sono❤️

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    1. Ciao Enrica! Se li leggerai, spero proprio che ti piaceranno :-) Eh sì, anche secondo me tante letture sono vendute come "da ombrellone" solo perché parlano d'amore, e poi... Se si è incuriositi, meglio dar loro un'opportunità!

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  2. Non sono una gran fan della Kinsella, ma mai dire mai, avevo amato tantissimo il libro su Audrey.
    Invece la Premoli ultimamente non l'ho più letta, ma di questo libro ho letto commenti simili al tuo

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  3. Delle due autrice da te recensite, mi piace molto la Premoli, ho letto diversi libri e a dire il vero è una scrittirce che mi piace molto

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