lunedì 5 settembre 2022

DA ROMA ALLA SCOZIA... IN ROSA

 Due romanzi di Karen Swan




Cari lettori,

oggi, per la nostra rubrica “Letture… per autori”, torno a parlarvi di un’autrice di romance che ho riscoperto in tempi recenti: Karen Swan.


Dico “riscoperto” perché avevo letto il suo primissimo romanzo, Un diamante da Tiffany, prima ancora di aprire questo blog, e, pur avendolo apprezzato molto, in seguito non mi ero più avvicinata ad altre opere dell’autrice.


Un po’ di tempo fa ho trovato quasi per caso Una fantastica vacanza in Grecia, del quale vi ho parlato qui, e più di recente ho letto Le incredibili luci delle stelle, che trovate a questo link.


Durante le vacanze estive ho letto ben due romanzi di Karen Swan, che ho trovato tra gli scaffali della biblioteca di Varazze. In effetti il primo dei due, Una questione di cuore, è proprio una perfetta lettura estiva, mentre Un regalo sotto la neve appartiene al filone prenatalizio, che, a quanto pare, è molto caro all’autrice.


Sono rimasta più che soddisfatta di queste letture ed oggi ve ne parlo più approfonditamente!



Una questione di cuore


Roma, estate di pochissimi anni fa. Francesca, per tutti Ceska, è arrivata da pochi mesi dopo aver lasciato, a Londra, una carriera da avvocato che ha smesso di soddisfarla ed un passato del quale preferisce non parlare.


In poco tempo, ella ha legato con Alé, una giovane insegnante italiana, e con altri ragazzi del luogo, con i quali ha formato una piccola compagnia dedita a serate e divertimenti. Anche il lavoro come guida turistica procede bene, almeno finché il suo passato non inizia a presentarsi sotto forma di incubi e ad impedirle di dormire bene. Un ritardo sul lavoro tira l’altro e, con sua grande disperazione, Ceska finisce ben presto per trovarsi disoccupata. I soldi dell’affitto finiranno presto ed ella non sa proprio cosa fare.


Una sera, però, in un cassonetto del suo cortile Ceska trova una borsa firmata, probabilmente abbandonata da dei malfattori dopo uno scippo, e scopre che l’oggetto prezioso appartiene ad una donna americana ormai naturalizzata italiana, Elaine/Elena Damiani, sua vicina che vive in un palazzo di fronte al suo.


La donna ha sposato un esponente di una delle più antiche famiglie nobili romane, ma da tempo è vedova e vive sola in un palazzo opprimente, quasi un museo, che sembra celare dei segreti.


Elena e Ceska entrano quasi subito in confidenza; in particolare, la prima rimane colpita dal fatto che l’altra, pur essendo in ristrettezze economiche, non voglia alcuna ricompensa per la preziosa borsa. Avendo saputo che Ceska ha la passione della scrittura e che gestisce un blog sulla vita romana seguita da moltissime persone, Elena le propone di diventare sua biografa ufficiale e di aiutarla a scrivere un romanzo sulla sua vita, con tanto di foto d’epoca.


Mentre Ceska ed Elena, nel pieno dell’estate romana, catalogano foto e si raccontano storie, nel giardino sul retro della villa si apre una crepa, e, come spesso accade nella città eterna, al di sotto dell’abitazione vengono rinvenute delle misteriose gallerie, quasi sicuramente appartenenti ad un’epoca lontana. A supervisionare i lavori c’è Nico, un giovane e brillante archeologo che all’inizio ha diversi scontri con Ceska. Non sempre, però, la prima impressione è quella corretta…



Sono sempre un po’ dubbiosa quando mi accosto a romanzi con ambientazione italiana che sono però scritti da stranieri: ho spesso paura che alcuni evitabili cliché rendano la lettura banale. Ho scelto di fidarmi perché negli altri romanzi di Karen Swan ho trovato sempre molta cura nel descrivere luoghi e tempi della storia, e credo proprio di aver fatto bene!


In Una questione di cuore c’è una veritiera rappresentazione di Roma in estate, tra piazze che si aprono all’improvviso davanti agli occhi del visitatore, siti culturali posti nei luoghi più impensabili e posticini alla buona che si rivelano vere e proprie oasi di pace. Io ho visitato la città quattro volte (anche se ormai tempo fa…), una di queste proprio in piena estate, ed in questo libro mi è proprio sembrato di ritrovare le atmosfere che ho tanto amato.


Al centro della storia ci sono le esistenze di due donne: una che, per quanto giovane, ha già dovuto cambiare vita, ed un’altra che invece ha trascorso un’esistenza solo apparentemente da sogno.


Ceska potrebbe sembrare, tra le due, il personaggio più semplice, ma il lettore comprende ben presto che c’è ben altro dietro al suo amore per la città eterna, alla sua creatività, alla sua costante allegria che a volte sembra essere una maschera. Ella si presenta come una ragazza stufa della routine lavorativa della City e desiderosa di una vita più semplice in un luogo pieno di possibilità come Roma, ma il suo arrivo assume sempre più i contorni di una fuga man mano che le pagine procedono.


Decisamente, Ceska ha in comune con Elena molto più di quello che potrebbe sembrare! La vedova Damiani, sulla carta, ha avuto tutto quello che desiderava: così tanto denaro da consentirle di non lavorare nemmeno un giorno nella vita, viaggi, vita sociale, successo con gli uomini, amicizie influenti. Ripercorrendo la sua storia, però, la realtà si rivela ben diversa: matrimoni falliti dopo abusi e tragedie, dipendenze da alcool e sostanze stupefacenti, tanta solitudine e momenti di profonda infelicità. Di sicuro questo è un romanzo che si dovrebbe leggere quando capita di idealizzare un po’ troppo le vite altrui, specie quelle dei ricchi e famosi…


Devo dire che Ceska è un personaggio che mi è entrato nel cuore molto più facilmente; Elena, invece, è una personalità affascinante ma spinosa, che ha bisogno di tempo perché il lettore la comprenda a fondo.


Come già accaduto in altri romanzi di Karen Swan, la componente historical si mescola a quella romance, con una punta finale di mistery, il che rende la maggior parte dei suoi lavori unici nel loro genere. Unico appunto: come già capitato altre volte leggendo la sua storia, la prima metà ha dei momenti di lentezza. Poi, però, la seconda vola…!



Un regalo sotto la neve


Questo romanzo ha inizio a Londra, nell’autunno inoltrato nel 2017. Louise, la segretaria di Alex Hyde, consulente gestionale, sta cercando di organizzare gli appuntamenti del suo capo, quando una telefonata imprevista e molto urgente ribalta tutti i piani dell’ufficio.


Alex Hyde è abituata a lavorare con clienti ricchi e potenti (perlopiù amministratori delegati di varie aziende) ed è grazie a lei se spesso barche imponenti non affondano, ma anche lei resta stupefatta quando ad assumerla è Sholto Farquhar, uno degli azionisti di maggioranza dell’azienda a conduzione familiare Kentallen.


Il Kentallen è un pregiatissimo whisky scozzese, che viene prodotto esclusivamente in una fabbrica a Islay, un’isola non troppo distante da Edimburgo. La fabbrica dà lavoro praticamente a tutta l’isola, tra contadini che riforniscono il malto, impiegati ed operai, ed è presieduta dai due figli di Sholto, Torquil e Callum, e soprattutto da loro cugino Lochlan detto “Lochie”, attualmente amministratore delegato.


È quest’ultimo il “caso difficile” con cui Alex deve avere a che fare: dopo la morte del padre, egli sembra essersi chiuso in se stesso, e risolve i conflitti aziendali con pugni sul naso e computer lanciati fuori dalla finestra.


Alla povera Alex, abituata ad un lussuoso appartamento a Mayfair, ad abiti di marca e ad ambienti d’ufficio iper riscaldati anche in inverno, tocca una missione prenatalizia davvero spinosa: per tutto il mese di dicembre, infatti, ella dovrà stabilirsi alla Kentallen, cercando di persuadere Lochlan a ritrovare il carisma perduto ed a riprendere in mano le sorti dell’azienda.


Le cose vanno piuttosto male fin dall’inizio: non solo Alex è costretta a soggiornare in uno spartano bed and breakfast ben lontano dalle comodità, non soltanto i suoi vestiti arrivano giorni dopo di lei e per la maggior parte sono inadatti al luogo gelido ed informale, ma Lochlan non ha alcuna intenzione di collaborare con lei.


Egli definisce il lavoro di Alex una serie di psicoballe voodoo, è un fan dell’approccio pratico per qualsiasi cosa e non esita a cacciarla fuori dal suo ufficio più e più volte.


Quando però, una notte, la fabbrica Kentallen brucia ed Alex, venendo meno ai suoi soliti modi snob, non solo corre subito in aiuto ma si fa anche in quattro per sistemare la fabbrica danneggiata, Lochlan la vede per la prima volta sotto un’altra luce. A sua volta, Alex, approfittando di un mezzo invito dell’uomo, lo segue per un weekend di caccia e pesca insieme con i suoi vecchi amici dell’Università e si rende conto che egli non è esattamente come è stato descritto dai suoi cugini.


Nel frattempo, l’incendio ha svelato un segreto: una riserva di whisky dalla qualità straordinaria, invecchiato ottant’anni, inspiegabilmente murato in un vano durante gli anni insieme ad oggetti che sembrano non avere nulla a che fare con l’azienda: una cassetta con una coperta da neonato ed un orsacchiotto di peluche sdrucito. Quale mistero nasconde l'azienda Kentallen?



Un regalo sotto la neve era, per così dire, la mia seconda scelta tra i romanzi di Karen Swan che ho trovato in biblioteca al mare. Al “primo giro” avevo preso in prestito soltanto Una questione di cuore, trovandolo molto più adatto alla stagione ed al mood estivo. Non avevo in mente di leggere una storia prenatalizia con 35 gradi (e oltre), ma alla fine, essendo fan dell’autrice, ho pensato di fregarmene e di cogliere l’attimo, e così ho preso in prestito anche la storia di Alex e Lochlan.


Tra i due romanzi, quello romano resta comunque quello che preferisco, ma… di poco. Anche questa volta Karen Swan non mi ha deluso ed ha confezionato una storia davvero interessante e ben documentata.


La prima parte della storia, anche qui più lenta della seconda, è ricchissima di informazioni sull’industria degli alcoolici, sulla creazione del whisky, sulle difficoltà che si possono incontrare (come, per esempio, la crisi del barile). Tra un capitolo ed un altro ci sono anche degli intermezzi storici, ambientati durante la Prima Guerra Mondiale, che rimandano ad un terribile naufragio realmente avvenuto nei pressi di Islay nel 1918. All’inizio è difficile comprendere che cosa c’entrino effettivamente con la storia raccontata nel resto del romanzo, ma a poco a poco il perché emerge, ed è davvero stupefacente.


L’ambientazione scozzese è molto affascinante, anche se sono sinceramente rimasta sconcertata dall’uso della caccia e della pesca – attività che non amo per molti motivi – come hobby di team building aziendale, per dimostrare chissà quali capacità di raggiungimento di un obiettivo. Sarà che sul mondo del lavoro l’ho sempre pensata in modo piuttosto diverso dai protagonisti del libro, e non ho mai apprezzato molto certe dinamiche, però...


Sempre per questi motivi, suppongo, Alex è un personaggio femminile con il quale qualche volta ho fatto fatica ad entrare in sintonia. Non che non mi sia piaciuta, anzi, la sua semplicità e concretezza al di sotto della maschera lavorativa me l’hanno resa subito simpatica. Però la penso come Lochlan, questa sua pseudo psicologia lavorativa che tende più alla manipolazione che al benessere del cliente/paziente è davvero un ammasso di psicoballe voodoo.


Quanto al protagonista maschile, all’inizio mi è parso piuttosto scostante ed antipatico, specie per la sua fissazione nel dimostrare di “avere grinta” a tutti i costi, magari sparando a qualche povero fagiano. Tuttavia, la sua storia, che emerge nella seconda parte del romanzo, è delicata, interessante e meritevole di essere letta.


Inutile dire che, nel caso di entrambi, non tutto è come sembra!


Ovviamente, avendo letto il libro in agosto, non mi sono sentita un granché coinvolta dai riferimenti al Natale, ma credo che, se amate il genere, sia un ottimo romanzo da leggere quando arriverà il freddo. La scrittura di Karen Swan è sempre ricca di dettagli coinvolgenti… soprattutto per quanto concerne la parte historical!




Come al solito, tocca a voi!

Fatemi sapere che cosa ne pensate… conoscete i romanzi di Karen Swan? Quali sono i vostri preferiti? Avete letto questi due? Vi sono piaciuti?

Aspetto i vostri pareri!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


4 commenti :

  1. Un diamante da Tiffany l'ho letto anch'io tempo fa e ne conservo un bel ricordo, poi però ammetto di non aver letto null'altro di suo e ora con questi titoli mi hai incuriosita molto

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    1. Ciao Susy! Credo che questi romanzi potrebbero piacerti :-)

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  2. ciao Silvia. Il nome dell'autrice non mi è nuovo però no, non ho ancora mai letto nulla di suo. Se la trovo su kindle unilimited ne approfitto e ci faccio un pensierino!!
    Buona giornata :)

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  3. Avevo sentito parlare dei romanzi e dell'autrice ma non avevo mai letto nulla a riguardo. Sembrano proprio belli, non sono proprio il mio genere ma questo non significa che non possa dargli un'occasione ❤️

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