lunedì 5 ottobre 2020

THE "I SURRENDER" SERIES

 La serie romance di Monica James




Cari lettori,

per la nostra rubrica “Letture...per autori”, oggi recensisco qualcosa di davvero insolito per me: una serie romance!


Sapete che, anche se amo i romanzi rosa, ci sono periodi in cui ne leggo di più ed altri di meno, e che la mia scelta verte praticamente sempre su autoconclusivi.

Avendo però apprezzato alcuni romance della Hope Edizioni (dei quali vi ho parlato qui), quando la serie “I surrender” di Monica James è stata messa in offerta nel corso del mese di aprile mi sono decisa ad acquistarla.


Pensavo sarebbe stata una lunga lettura, invece, una volta iniziata, mi sono trovata ad ultimare i quattro romanzi della serie in breve tempo. Per quanto abbia riscontrato luci ed ombre in corso di lettura (delle quali vi parlerò più nel dettaglio nelle prossime righe), ammetto che uno dei punti di forza della serie è sicuramente la capacità di attrarre e “prendere” il lettore. Colpi di scena ed emozioni non mancano!


Analizziamo insieme la serie romanzo per romanzo…



Mi arrendo



La storia ha inizio ai giorni nostri, all’aeroporto di Los Angeles. Ava Thompson, una ragazza americana di ventidue anni, è appena tornata a casa dopo aver passato l’anno peggiore della sua vita a Singapore. Si era trasferita lì, rinunciando al suo sogno di studiare cucina, per seguire la carriera del suo fidanzato Harper, il quale, però, dopo qualche mese, ha dichiarato di non poter stare con una persona “che non ha ambizioni” e l’ha lasciata malamente durante una serata di karaoke.


Appena arrivata a Los Angeles ella ritrova i suoi genitori e la sua migliore amica Veronica, detta Vi, una tatuatrice estroversa e senza peli sulla lingua, che le propone di andare a vivere con lei.


Ava non ha nessuna voglia di divertirsi e festeggiare, ma non può dire di no a Vi, che vuole presentarle il suo nuovo fidanzato Lucas, ed accetta di andare a sentire un po’ di musica dal vivo nel locale Little Sisters. Lì ella scopre che il nuovo ragazzo della sua amica è il batterista del gruppo che suonerà, i Passengers of Ego, e va quasi a sbattere contro il frontman della band, Jasper White. Non appena lo vede, ella rimane molto colpita dai suoi capelli castani spettinati, dal suo look da rockstar e soprattutto dai suoi magnifici occhi cerulei, ma il dolore per la sua recente separazione è troppo forte e non ha alcun desiderio di conoscere nuovi ragazzi. Jasper, inoltre, è tallonato da una bionda tanto sexy quanto antipatica, una certa Indie, e sembra non avere la minima intenzione di liberarsene.

Per via delle importanti amicizie comuni, tuttavia, Jasper ed Ava continuano ad incontrarsi, ed inaspettatamente la ragazza si ritrova a confidarsi con lui, a raccontargli le sue disavventure ed a piangere sulla sua spalla.


Jasper si porta dietro una storia familiare difficile, tra un padre violento, una madre assente ed una situazione di degrado. Al di là dell’aspetto da star musicale, egli ha tanto altro da offrire, come l’innata sensibilità, la passione per gli animali (oltre a dedicarsi alla musica egli lavora in una clinica veterinaria) e la creatività che esprime nella scrittura. Egli, dopo tanto tempo, si sente davvero accettato con Ava, la quale, a sua volta, grazie a lui si decide a riprendere l’Accademia di Cucina.


Tra i due, all’inizio, c’è una sincera amicizia, ma ben presto la situazione si evolverà.



Come credo avrete intuito, uno dei punti di forza di Mi arrendo è l’importanza data all’amicizia, sia quella tra ragazze autentica e duratura che quella che getta le basi per una relazione. Veronica, detta Vi (un soprannome un po’ infelice perché all’inizio lo si scambia continuamente con il pronome corrispondente, ma poi ci si abitua) è l’amica del cuore che a tutti piacerebbe, decisa e divertente al tempo stesso.


Quanto ad Ava e Jasper, ci sono caratteristiche che ho gradito di più ed altre meno.

Ava è una ragazza sostanzialmente buona e dolce, ma davvero troppo insicura per la sua età: entra continuamente in crisi, si riduce ad uno straccio senza dormire, mangiare ed uscire di casa, e reagisce soltanto grazie alle “scrollate” di chi le vuole davvero bene.

Jasper ha un mondo interiore sicuramente più interessante e complesso di altri protagonisti romance, ma continua ad aderire un po’ troppo allo stereotipo della rockstar maledetta che va a letto con ragazze a caso, diventa geloso se si innamora e fa a botte facilmente. La sua descrizione fisica, poi, che mi ha vagamente ricordato Ian Somerhalder, fa nascere in me la stessa domanda che di sicuro vi ho già posto: ...ma uno bruttino, nei romance, proprio mai?


Ho trovato complessivamente gradevole anche lo stile dell’autrice, che è scorrevole, talvolta trascinante. A costo di ripetermi per la millesima volta, però, devo ammettere che, come purtroppo già successo in altri romance, spesso il turpiloquio è eccessivo, e secondo me, la maggior parte delle volte davvero non necessario (espressioni tipo la mia c… di vita anche no, grazie!). Soprattutto Ava potrebbe evitare di insultare tutte le ragazze che si avvicinano a Jasper, magari per cinque minuti e per sbaglio: secondo lei sono tutte “di facili costumi”, per usare un eufemismo, e sinceramente, a parte pochissime notevoli eccezioni, la maggior parte di loro non fa niente di che!


Mi arrendo, comunque, è solo il primo capitolo della serie… che prosegue con molti colpi di scena!



Arrenditi a me



Sono passati sei mesi da quando Ava ha accettato la proposta di uno stage a Singapore per concludere al meglio i suoi studi di cucina e, anche se con molti tentennamenti, è tornata nel luogo che le ha già strappato il cuore una volta.


Mentre si trovava lì, il gruppo di Jasper, i Passengers of Ego, ha iniziato ad avere successo ed a girare il mondo per aprire i concerti dei Flames, un’altra band. Per i primi mesi la relazione a distanza tra i due ha funzionato, ma, in seguito ad una serie di terribili equivoci con i rispettivi ex (l’irriducibile Indie, che non vuole rinunciare a Jasper, e l’ambiguo Harper, che a Singapore si è ripresentato a sorpresa), ha subito un brusco stop.


Ava, entrata in crisi nera, ha accettato la proposta di matrimonio di Harper, ma non prova niente per lui, e da quando egli è rientrato nella sua vita ed ha ricominciato a dettare legge su tutto, non si riconosce nemmeno più.


Dopo settimane difficili a Singapore, Ava torna a Los Angeles con Harper per fare da damigella d’onore alle nozze di Vi e Lucas. Ovviamente il testimone dello sposo è Jasper, e fin da quando Ava scende dall’aereo la tensione tra i due è palpabile. Tra di loro ci sono tanti rancori e dei “non detti” che pesano moltissimo, e sembra che una possibile riconciliazione sia davvero lontana.


Tuttavia, più Ava è costretta a passare del tempo con Jasper, e più recupera il rapporto con i vecchi amici ed i genitori, più si rende conto che la vita di facciata con Harper, fatta di inutili lussi e tanta freddezza, non le appartiene. Ma come ricucire due cuori a pezzi?


In Arrenditi a me l’ostacolo più grande per Ava e Jasper è la presenza di Harper, un personaggio che nel primo romanzo è stato solo fonte di dolore per la protagonista e che ora è in cerca di riscatto. Se Jasper sembra uscito da The vampire diaries, Harper mi ha ricordato molto da vicino Draco Malfoy, l’eterno rivale di Harry Potter: biondo, sempre elegante, dai modi freddi, pieno di pregiudizi e di idee classiste. Solo che Malfoy è più simpatico! … no, non scherzo. Almeno il personaggio potteriano ha la scusa di essere cresciuto in un ambiente che gli ha inculcato determinate idee; Harper, invece, è il classico arricchito che fino a qualche tempo prima non aveva niente e che, nel momento in cui ha successo, inizia a guardare con disprezzo gente con cui ha vissuto per anni (“...e c’erano quelli già sistemati in società temuti e rispettati, guardavano con schifo malcelato persone con cui avevano vissuto, non era più tempo di parlare con gente che era così inferiore...” cantavano saggiamente gli 883 qualche tempo fa).


L’espediente narrativo dell’ex deciso a riconquistare la protagonista ci sta in questo tipo di serie, però ho trovato la scelta di Ava davvero da insicuri: riprendersi una persona che ci ha fatto torti imperdonabili vuol dire davvero non saper stare soli! Fortunatamente, però, questo capitolo della serie mostra una certa maturazione da parte di entrambi i protagonisti.



Arresa




Singapore, lo stage per l’Accademia di cucina e gli errori del passato sono ormai un ricordo per Ava: è finalmente tornata a Los Angeles, un luogo che considera sempre più casa non solo da un punto di vista geografico ma anche sentimentale. Le mancano pochi mesi alla conclusione del suo percorso di studi ed ha ricominciato a vivere con Jasper.


Un giorno, però, dopo essere stata male ed avere controllato il calendario, si rende conto che potrebbe essere incinta. Decide di fare un test di gravidanza insieme all’inseparabile amica Vi ed il responso è positivo.


Ava vorrebbe comunicare a Jasper la novità, ma non sa quando e come dirglielo, perché il ragazzo sta affrontando un difficile momento personale: egli si è appena riconciliato con la madre Danielle, una donna che è sempre stata assente ma che ora, dopo aver subito l’asportazione di un cancro al seno, ha bisogno di lui. Jasper l’ha aiutata a traslocare da Chicago, sua città natale, a trovare casa a Los Angeles e, insieme ad Ava, cerca di farle compagnia, ma la ragazza non può fare a meno di notare che, tra un sorriso e l’altro, Danielle la geli con sguardi d’odio. Ha sempre avuto l’impressione di non piacerle, anche perché la donna è in ottimi rapporti con Indie, ex di Jasper e sua amica d’infanzia, e non manca di invitarla a casa sua quando c’è Ava, anche se sa benissimo che la presenza dell’invadente bionda non è gradita alla giovane coppia.


Nel frattempo Sally, una delle professoresse di Ava, segnala lei ed altri degli studenti più brillanti per un posto di lavoro come chef al ristorante Metropolis. Ava va al colloquio con il responsabile e scopre di essere la candidata favorita, ma c’è un problema: il lavoro non è nel locale di Los Angeles che lei conosce già molto bene, bensì nella neonata sede di New York. Come gestire una così importante svolta lavorativa proprio ora che la famiglia sembra allargarsi?


Se in Arrenditi a me i due protagonisti cessano (quasi) del tutto di essere dei tardo-adolescenti insicuri, in Arresa essi si trovano ad affrontare dei nuovi percorsi e delle importanti scelte di vita, che non riguardano soltanto il loro amore, ma anche e soprattutto le loro individualità.


Ava si trova a dover scegliere tra la promessa di una carriera per la quale si è spesa molto e quella di una nuova famiglia con Jasper. Il ragazzo, dal canto suo, deve ritrovare le sue origini e comprendere chi davvero gli vuole bene.


Ammetto che uno dei colpi di scena più clamorosi di questo romanzo… per me è stato abbastanza prevedibile. Se si legge attentamente, a mio parere, ce ne sono tutti i segni. Questo, però, non sminuisce questo capitolo della serie, che è decisivo per entrambi i protagonisti.



White



Sono ormai passati degli anni da quando Ava e Jasper si sono incontrati per la prima volta al Little Sisters, e da allora la loro esistenza è completamente cambiata.


I Passengers of Ego, il gruppo di Jasper, non sono più la band d’apertura dei Flames: il successo tanto atteso ed inseguito è finalmente arrivato, ed essi stanno per partire per una tournée tutta loro. Jasper, in Arresa, ha avuto modo di conoscere alcuni suoi parenti, persone che non ha potuto incontrare durante la sua infanzia infelice, ma che gli vogliono davvero bene, ed il fatto di poter avere finalmente una famiglia alle spalle lo ha reso molto più sereno.


Ava, invece, è chef al Metropolis di New York, e, grazie alle sue innate doti culinarie, è riuscita a dar vita ad un ristorante unico nel suo genere, con un menu originale ed una squadra unita.


Jasper va a trovare Ava a New York tutte le volte che può, ma entrambi sentono che la loro vita, con affetti, amici e familiari, è a Los Angeles. Lui ci tornerebbe subito per poter stare accanto al resto della band e lavorare alla propria musica, ma lei non può in alcun modo lasciare il Metropolis, e nessuno dei due, giustamente, vuole rinunciare al suo sogno.


Inoltre, i due sono ormai fidanzati ufficialmente e parlano di matrimonio, ma l’entrata in scena di alcuni nuovi personaggi rischia di mettere in crisi per l’ennesima volta il loro idillio. Il fratellastro di Jasper, Kris, che egli ha appena ritrovato e che si mostra apertamente geloso di lui; Delilah Rose, la leader del gruppo che accompagna i Passengers of Ego in tour (ovviamente descritta come molto bella e spregiudicata… ma una rivale in amore bruttina e timida mai, eh?); Michel, il nuovo abilissimo vice chef di Ava, figlio di una star internazionale della cucina; la perfida giornalista Yolanda, decisa a fare carriera vendendo la storia d’amore tra un astro nascente dei fornelli ed una rockstar.


White è la storia delle ultime prove che Ava e Jasper devono affrontare per poter finalmente coronare il loro amore. Dopo una trilogia già ricchissima di colpi di scena, avevo qualche dubbio su un quarto capitolo: esistono le coppie sfortunate e destinate a difendere tenacemente il loro amore, ma non è nemmeno possibile che capiti tutto a loro!


A fine lettura, comunque, il bilancio è stato tutto sommato positivo: sì, alcuni espedienti narrativi sono forse eccessivamente drammatici, ma, dal momento che in Arresa i due protagonisti sono andati incontro con la loro vita adulta, non è stato poi sbagliato inserire un capitolo finale in cui essi cercano di stabilizzare definitivamente la loro relazione e di fare progetti seri per il futuro.


Quanto al finale della loro tormentata storia… non resta che leggere!



Io ho scritto parecchio, quindi adesso tocca a voi!

Conoscete questi romanzi? Che cosa ne pensate?

Vi sono piaciuti? Concordate con i miei apprezzamenti e le mie critiche?

Avete letto qualche altra storia di Monica James?

Aspetto un vostro parere!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

8 commenti :

  1. Ciao Silvia, non conosco l'autrice e nemmeno i romanzi che hai recensito, ma la storia (nonostante qualche difetto) pare coinvolgente! Concordo con te per quanto riguarda i personaggi maschili dei romance...

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    1. Ciao! Sì, sono d'accordo con te: una storia con i tipici punti di forza e di debolezza dei prodotti d'intrattenimento, ma piacevole e coinvolgente. Ci vorrebbe proprio un po' di originalità per questi stereotipati protagonisti maschili...

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  2. Ciao Silvia! Non conoscevo questa serie, ma sembra molto interessante! Direi che me la segno! :)

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    1. Ciao Sara! Spero che ti piacerà, allora! Io li ho trovati tutti in omaggio per l'iniziativa #ioleggoacasa, se hai un kindle potresti trovare delle buone offerte ogni tanto!

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  3. Non conosco la serie, sembra piacevole.
    Non amo alla follia il genere ma ogni tanto mi piace inserire qualche romance tra le mie letture, giusto per darmi un po' di dolcezza :-D

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    1. Ciao Angela! La penso proprio come te, ogni tanto mi piace tornare su romance leggeri e sognare un po'!

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