Rhett Butler
Cari
lettori,
è
con grande gioia che oggi inauguro una nuova rubrica di questo blog: quella
dedicata ai progetti condivisi con altri bloggers.
La
collaborazione in questione, dal titolo “Il fascino del gentiluomo", è stata
ideata dalla mia amica Susy de I miei magici mondi. A partire dal 12
giugno, infatti, ogni blog partecipante ha scritto un post dedicato ad uno dei
più famosi gentiluomini della narrativa e, spesso, anche del cinema. Ecco il
calendario completo:
Il
personaggio che ho scelto è Rhett Butler, il protagonista maschile di Via col
vento, lo sfrontato ed irriverente capitano innamorato della presuntuosa e
determinata Rossella O’ Hara.
La
tormentata storia d’amore dei due ha fatto sognare prima i tanti lettori del
romanzo del 1936 di Margaret Mitchell e poi i tantissimi che hanno visto il
kolossal del 1939 con Vivien Leigh e Clark Gable.
Susy
ci ha lasciato liberi di gestire il post dedicato al nostro “gentiluomo” come
meglio crediamo. Ormai la maggior parte di voi conosce il mio stile di
scrittura, e sa che, generalmente, preferisco procedere per impressioni.
Quando
ho accettato di scrivere un post su Rhett mi sono chiesta: che cosa può
renderlo un vero gentiluomo? Per quale motivo questo personaggio così
impulsivo, poco diplomatico, tutt’altro che affidabile può essere incluso in
questa lista?
Ecco
le mie personalissime motivazioni!
Rhett
è un principe presentato come un pirata
“Le sembrò tutt’altro
che giovane, almeno trentacinque anni; alto e ben costruito. Rossella si disse
che non aveva mai visto un uomo con le spalle così larghe e con muscoli così
vigorosi, quasi troppo vigorosi per un signore. Quando lo sguardo di lei
incontrò il suo, egli sorrise mostrando una dentatura candida da animale da
preda sotto i baffi neri tagliati corti.
Era bruno di pelle,
abbronzato come un pirata, ed i suoi occhi erano arditi e neri, appunto come
quelli di un pirata che abborda una galera per depredarla, o una fanciulla per
rapirla. Il suo volto era freddo e indifferente e la bocca aveva un’espressione
cinica mentre egli sorrideva.
E Rossella trattenne il
fiato. Sentiva che quello sguardo era insultante e si irritava di non sentirsi
insultata.”
Il
romanzo di Margaret Mitchell ci catapulta subito nel profondo Sud degli Stati
Uniti, nella seconda metà del 1800, e ci illustra con dovizia di particolari la
vita quotidiana delle classi agiate di quel tempo. Il lettore si trova a far
parte di un mondo fatto di calde e lunghe giornate sotto il portico, di serate mondane
trascorse a ballare e chiacchierare di politica, di fanciulle capricciose che
rendono la vita impossibile a generose serve di colore (su tutte
l’indimenticabile Mammy di Rossella).
Nonostante
l’apparenza, alla salvaguardia della quale ogni cittadino sudista tiene molto,
la vita è tutt’altro che serena: la Guerra di Secessione è appena iniziata, ed
ogni uomo è costretto ad andare in guerra, così come ogni donna si trova ad
attendere con impazienza il suo ritorno.
I
tanti gentiluomini sudisti che fanno la corte a Rossella sembrano tutti molto
simili tra loro come interessi ed aspirazioni: sono integri, parlano dei loro
valori, si dichiarano pronti a tutto pur di non tradire la Causa sudista,
“Causa” che non a caso Margaret Mitchell denomina con la lettera maiuscola,
quasi fosse essa stessa una protagonista del romanzo. Il più solido ed
irreprensibile di questi uomini è Ashley Wilkes, amato da sempre da Rossella.
In
mezzo a questa fila di distinti signori, però, c’è un elemento che stona: un
personaggio che, all’inizio, dà le spalle alla protagonista, che osserva tutti
con uno sguardo obliquo, che attira su di sé tante chiacchiere. E chi altri
potrebbe essere, se non il nostro “gentiluomo per caso” Rhett Butler?
A
Rossella viene subito consigliato di non dare confidenza ad un simile
personaggio: gira voce, infatti, che egli sia stato cacciato da Charleston, la
sua città natale, e che la famiglia l’abbia ripudiato per una sgradevole
questione di donne e di denaro.
L’aspetto
fisico, poi, non aiuta il nostro protagonista: egli è più anziano degli altri
gentiluomini, ha uno sguardo da predatore ed i capelli neri, insieme allo
stravagante gusto nel vestire, gli conferiscono l’aspetto di un pirata appena
sceso dalla nave.
Rossella
continua ad avere nel cuore Ashley, ma non può fare a meno di volgere lo
sguardo verso il pericoloso sconosciuto. E questo è solo l’inizio…!
Rhett
non sa che cosa sia l’ipocrisia
“Dai volti di coloro
che lo circondavano, comprese che erano furibondi per ciò che Butler stava
dicendo. Rossella si aperse un varco tra la folla e, in uno di quegli strani
silenzi che piombano a volte su una riunione, udì Guglielmo della Milizia dire
semplicemente:
«Debbo comprendere,
signore, che intendete dire che la Causa per la quale sono caduti i nostri uomini
non è sacra?»
«Se voi foste
maciullato da un treno in corsa, la vostra morte non santificherebbe la
compagnia ferroviaria, non è vero?» rispose Rhett; e la sua voce sembrava che
chiedesse umilmente un’informazione.”
Rhett
non è solo un ricco uomo d’affari, ma è anche e soprattutto un capitano
dell’esercito, al quale è stato dato il compito di andare, a suo rischio e
pericolo, negli Stati Uniti del Nord per commerciare e per riuscire a far avere
ai soldati sudisti cibo, munizioni, abiti ed ogni genere di bene necessario.
Quando,
però, Rossella e Melania Hamilton (la donna che Ashley ha poi scelto di
sposare) gli chiedono educatamente di raccontare come egli si senta a compiere
un’impresa così pericolosa, la risposta dell’uomo non è quella che ci si potrebbe
aspettare.
Egli,
infatti, rivela senza troppi preamboli di aver girato tranquillamente gli Stati
Uniti del Nord e di aver soggiornato a New York City senza essere disturbato,
semplicemente perché ha pagato profumatamente e nessuno yankee, di conseguenza,
si è permesso di fargli del male.
Le
sue dichiarazioni poco diplomatiche e politicamente scorrette, com’è facile
immaginare, danno vita, nel corso della prima parte del romanzo, a tante
discussioni con altri personaggi della storia.
Gli
altri gentiluomini sudisti, infatti, mal sopportano l’atteggiamento dissacrante
di Rhett e provano più e più volte a convincerlo della bontà della Causa,
risultando, però, decisamente troppo impostati e piuttosto ridicoli.
Il
lettore non può fare a meno di simpatizzare con il protagonista e di pensare
che egli sia l’unico ad aver capito che, come sempre, anche questa guerra è
unicamente a servizio dei potenti e di chi, da entrambe le parti, riesce a fare
soldi sulla pelle di tanti poveri soldati (nordisti e sudisti) che perdono la
vita per una tanto glorificata Causa.
Rhett
non è un signore, ma non finge nemmeno di esserlo, e la sua propensione alla
sincerità lo rende, al tempo stesso, insopportabile ed autentico.
Qui
è necessario sottolineare una differenza tra il protagonista del romanzo e
quello del film: il primo è più verboso, quasi filosofico nelle sue
argomentazioni, mentre il secondo è molto più ironico e sagace. Probabilmente
si tratta di una scelta dovuta alla differenza tra il linguaggio della
narrativa e quello del cinema; ciò che è certo è che le due versioni sono
entrambe molto ben riuscite.
Rhett
riesce ad essere un buon amico per Melania
“Le mani di Melania
tremavano, ma ella continuò in fretta come se avesse paura che l’ardire le
venisse meno.
«Non sarò scortese con
lui a causa di ciò che h detto, perché…ha avuto torto a dirlo forte… è stato
sconsiderato…ma…è la stessa cosa che pensa Ashley. E io non posso vietare la
mia casa a un uomo che la pensa come mio marito. Sarebbe un’ingiustizia.»”
Un
aspetto della caratterizzazione di Rhett che mi ha sempre incuriosito è il suo
rapporto con Melania, cognata di Rossella.
Ci
tengo a introdurvi questo personaggio perché è, secondo me, davvero
interessante. Ella, infatti, è tutto il contrario della protagonista femminile:
una donna buona, sincera, gentile con il prossimo, che cerca sempre di vedere
il bene in ogni persona e il lato positivo di ogni situazione. Già solo questo
la renderebbe un personaggio adorabile, ma non è questo, a mio parere,
l’aspetto più interessante.
Melania
diventa veramente speciale, infatti, proprio agli occhi di Rossella e Rhett,
così lontani da lei, eppure a lei così legati.
Per
Rossella, ella è, solo in apparenza, la donna più odiata, la rivale in amore: è
la moglie di Ashley e la sorella di un uomo che lei non amava e che l’ha
lasciata vedova dopo un brevissimo matrimonio. Rossella non fa che spendere
cattive parole sull’ingenuità di Melania, che per lei è semplice stupidità. Ciò
nonostante, i fatti dimostrano il contrario: le due donne restano sempre l’una
a fianco dell’altra, sostengono insieme situazioni terribili, diventano quasi
sorelle (e decisamente Rossella mostra molto più affetto nei confronti di
Melania di quanto non ne abbia mai dimostrato alle sue sorelle biologiche).
Tutta
la vita di Rossella è una costante contraddizione tra quello che crede ed
afferma e quello che poi, in effetti, fa: ella sostiene di amare Ashley, ma è
un’illusione giovanile; ritiene che Rhett sia un corteggiatore di ripiego e non
riesce ad ammettere di essere innamorata di lui; finge di stare accanto a
Melania solo per dovere, ma è la sua migliore amica.
Ancora
una volta, è Rhett a ricoprire il ruolo di “voce della verità”, e lo fa in un
modo del tutto inaspettato. Anziché persuadere Rossella della bontà del suo
legame con Melania, instaura lui stesso una curiosa amicizia con la donna, da
lui ritenuta “una vera signora”.
È grazie a lui se, per la prima volta, Melania
riesce ad imporsi sui suoi parenti ed a chiedere loro di non scacciare Rhett da
casa loro, perché le sue idee sono le stesse del marito Ashley, anche se
quest’ultimo non ha la stessa franchezza nell’affermarle.
Melania
diventa poi la confidente privilegiata di Rhett quando egli sposa Rossella, e
l’unica a comprendere l’unicità del sentimento che lega i suoi personaggi.
Rossella
si rende conto del valore di Melania – anche se non lo ammetterà mai – tramite
le parole di Rhett, e comprende ciò che la lega al suo ultimo marito grazie
alle parole dell’amica ormai morente.
A
mio parere questo legame resta una delle trovate più originali ed interessanti
della narrativa novecentesca.
Rhett
ama Rossella per quello che è e perché gli somiglia
“Ora sapeva qual era il
rifugio che aveva sempre cercato nei suoi sogni, il luogo caldo e sicuro che le
era stato celato dalla caligine folta. Non era Ashley… oh, no, mai Ashley! Non
vi era in lui maggior calore che in un pantano, maggior sicurezza che sulle
sabbie mobili.
Era Rhett. Rhett che
aveva delle braccia forti per sorreggerla, un petto largo per farle appoggiare
la testa stanca, una gaia risata per farle vedere le cose nella giusta luce. E
una assoluta comprensione, perché egli pure, come lei, vedeva la verità senza
veli, non celata da malpratiche nozioni di onore, di sacrificio, di fede
eccessiva nell’umana natura. Egli l’amava!”
Se
c’è qualcosa che mi ha colpito di Via col
vento la prima volta che, anni fa, ho visto il film, e che mi ha continuato
recentemente a sorprendere leggendo per la prima volta il romanzo, è il fatto
che Rossella sia tutt’altro che un personaggio simpatico o ammirevole. È molto
più facile che l’affetto dello spettatore/lettore vada alla premurosa Mammy,
alla dolce Melania, perfino alle maltrattate sorelle di Rossella, con le quali
ella è molto arrogante.
Nessun
personaggio del romanzo (e del film), però, ha il coraggio di parlare
schiettamente alla protagonista e di dirle chiaramente che spesso si comporta
come una presuntuosa e capricciosa aristocratica sudista. Melania la adora,
Ashley la evita il più possibile e se ne mostra quasi intimidito, Mammy la
redarguisce sempre un po’ bonariamente.
L’unico
che la valuta con oggettività è proprio Rhett. È egli stesso a dire a Rossella che ella può recitare quanto vuole la parte della dama compassata, ma, sotto
sotto, ella non è affatto una signora, e lui se n’è accorto.
Credo
che dietro a questo “non-complimento” di Rhett si celi una lode piuttosto
irriverente, com’è nel suo stile. Egli, infatti, trova assolutamente noiose le
altre dame dell’alta società, dedite all’apparenza, ad un finto sostegno della
Causa, ad una falsa contrizione di fronte a lutti ed a perdite (con l’unica
eccezione di Melania, da lui ritenuta sinceramente buona).
Rossella è l’unica
donna che ha il coraggio di non piangersi addosso per una vedovanza di cui non
le importa, che danza e non porta il lutto anche se dovrebbe, che si mette a
lavorare la terra per non morire di fame anche se è umiliante, che fa partorire
Melania con le sue mani anche se sa poco e nulla di bambini. Egli ama la sua
spontaneità perché rivede in ella una sua versione al femminile, e non manca di
dirlo a lei più volte, anche se Rossella prende le sue parole come una
provocazione e non come una contorta dichiarazione d’amore.
Rhett
è un padre particolare ma autentico e presente
“«Mi piaceva pensare
che Diletta eri tu, nuovamente bambina, prima che la guerra e la povertà ti
avessero indurito. Ti somigliava tanto, era così volitiva, così gaia e
coraggiosa e piena di spirito; e potevo accarezzarla e viziarla…come desideravo
accarezzare e viziare te. Ma lei non era come te… lei mi voleva bene. Era una
fortuna che io potessi prendere tutto l’amore che tu non desideravi e darlo a
lei. E quando se ne andò, portò via tutto con sé.»”
Rhett
in vesti paterne è esattamente come ce lo si potrebbe aspettare: eccessivo,
appassionato, presente. Egli ama Wade ed Ella, i figli che Rossella ha avuto
dai primi due mariti (anche se questa parte nel film è di fatto tagliata) e,
quando lui e Rossella hanno una bambina, Diletta, quest’ultima diventa il
centro del suo mondo.
La
piccola cresce piuttosto viziata ed impertinente, probabilmente perché, mentre
Rhett è fin troppo dolce e comprensivo, Rossella è spesso dura e sbrigativa con
lei.
La
sua tragica morte romperà definitivamente il matrimonio tra i due protagonisti,
già messo a dura prova dal ritorno di Ashley e dalla confusione della donna
riguardo ai propri sentimenti.
Tocca
a voi!
Che
cosa pensate di questo personaggio? Vi piace Via col vento?
Qual
è il vostro parere sul progetto “Il fascino del gentiluomo”?
Fatemi
sapere!
Nel
caso vi siate persi le “puntate precedenti”, ecco i link!
- Mr Darcy (Orgoglio e pregiudizio): La spacciatrice di libri
-
Frederick Wentworth (Persuasione): Gli alberi da libro
-
John Thornton (Nord e Sud): Romance e altri rimedi
-
Heathcliff
(Cime tempestose): Some books are
-
Edward Rochester (Jane Eyre): La contessa rampante
-
Ross Poldark (dal romanzo omonimo): The avid reader
-
Jamie Fraser (Outlander): New adult Italia
-
Colonnello Brandon (Ragione e
sentimento): Anima in penna
-
Edward Ferrars (Ragione e sentimento): Felice con un libro
Vi
do appuntamento a domani sul blog Twins books lovers con un post dedicato
a Edmond Dantès, "Il conte di Montecristo"!
Grazie
per la lettura ed al prossimo post 😊
wow ma che bella tematica!!!!
RispondiEliminaAdoro VIA COL VENTO (il libro soprattutto,ma in fondo anche il film non è male, per quanto ometta taaaante cosette) e anche Rhett, un farabutto gentiluomo, rude ma anche passionale, l'unico capace di tener testa ai capricci di rossella, tanto "tosta" quanto volubile e ossessionata da quel mollaccione di ashley!
divertenti le schermaglie verbali tra rhett e rossella, lui è un provocatore nato!!
Ciao Angela! Certo, il film non riesce a riportare tutto ciò che c'è nel libro, ma, secondo me, è comunque un capolavoro!
EliminaAshley è un "mollaccione", mi sembra proprio la parola giusta! Invece Rhett e Rossella sono uno spettacolo...non si riesce mai ad interrompere la lettura se stanno discutendo!
Ottima analisi del personaggio Silvia.
RispondiEliminaGrazie per la tua partecipazione!
Quanto ho detestato Ashley e invece quanto ho adorato Rhett e quando Rossella non capiva la madornale differenza dei due mi faceva venire un nervoso...
Ciao Susy, grazie a te per avermi permesso di partecipare!! Secondo me Rossella era più innamorata dell'"idea" di Ashley e lei insieme che non di lui. Una cosa è certa: Rhett conosce ed ama la "vera" Rossella!!
EliminaMi piace moltissimo come hai strutturato questo post!
RispondiEliminaIo non ho nemmeno visto il film perché, per un motivo o per l'altro, ogni volta venivo interrotta e per quanto riguarda il libro... mi serve la giusta predisposizione per affrontare quel piccolo mattoncino. xD
Ciao! Sono contenta che il post ti piaccia! Comincia a vedere tutto il film con calma...poi, se ti piacerà, potrai trovare l'ispirazione per leggere il libro!
EliminaUn'idea molto interessante. Non ho ancora letto Via col vento (a dirla tutta non ho mai visto neanche il film, almeno non tutto intero), ma il personaggio è senza dubbio interessante. Il mio cuore però batte per i protagonisti dei romanzi della Austen (e un po' anche per Ross Poldark...).
RispondiEliminaCiao Beth! I romanzi della Austen sono amati da quasi tutti, credo! A me, invece, manca la lettura di Ross Poldark...
Eliminacome promesso eccomi a commentare il tuo post!
RispondiEliminaMi dispiace ma ho solo spiluccato per paura di eventuali spoiler, come sai sto leggendo proprio in questo momento il libro e quindi penso che riuscirai a perdonarmi :)
Appena finisco me lo gusterò per intero!
Per ora il personaggio di rhett mi piace moltissimo, mi ricorda un po' Mr Rochester di Jane Eyre come modo di fare.
Ciao Emili! Non ti preoccupare, capisco che tu non voglia spoilerarti i punti chiave del libro :-)
Eliminaè vero, ci sono alcune somiglianze tra Rhett e Mr Rochester, come l'odio per l'ipocrisia, l'ironia pungente, il mistero sul passato...
Ciao Silvia :) Scusa il ritardo! Che bel post che hai scritto!! Sono d'accordo su tutto, io ho visto solo il film parecchi anni fa, mentre il libro non l'ho letto.. Ricordo che il personaggio di Rhett mi piacque molto!! Un bacione
RispondiEliminaCiao Silvia! Sicuramente Rhett è un personaggio che, pur con le sue contraddizioni, si fa amare! Io mi sono accostata al libro solo adesso, ma sono stata felice di farlo :-)
EliminaTroppo carina questa idea! Non ho mai letto Via col vento (in parte forse spaventata dalla mole eheh). Ho visto il film un sacco di anni fa, addirittura alle medie credo, ne ho un bel ricordo e mi piacerebbe rivederlo :)
RispondiEliminaCiao Viola! La mole ha spaventato anche me, ma a poco a poco ce la si fa! Il film, secondo me, ti rimane impresso fin dalla prima volta che lo vedi, ma rivederlo non guasta mai! :-)
EliminaRhett..che uomo affascinante..complimenti per il post!
RispondiEliminamara Romance e altri rimedi
Ciao Mara! Credo che il fascino di questo personaggio sia fuori discussione :-)
EliminaCome promesso sono tornata a gustarmi il tuo post, e lo adoro! :)
RispondiEliminaHai descritto perfettamente quello che è il mio personaggio preferito e ne hai fatto un'analisi accurata e precisa