Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
ben ritrovati! Che gioia riaprire il blog dopo ben quattro settimane :-)
Come state? Come avete passato questo mese?
Anche quest'anno, come da tradizione, è arrivato il momento dei "Preferiti del mese" che mi piace di più e che, allo stesso tempo, mi rende più malinconica preparare: quelli di agosto! Mi sembra di aver appena condiviso con voi la mia felicità per l'inizio dell'estate...ed invece eccoci qui! Sarebbe un peccato, però, intristirsi: personalmente sono super soddisfatta di questo agosto 2022! Ecco tutto quello che mi è piaciuto, dai libri ai film, dalla musica alla poesia!
Il libro del mese
Complice il compleanno di papà ed un regalo libroso che non manca mai, quest’estate tutti, in famiglia, siamo tornati nella Toscana degli anni ‘60 e ‘70 a salutare un nostro vecchio amico, il commissario Franco Bordelli.
Amico che, nell’aprile del ‘72, è andato ufficialmente in pensione, ma non si dà pace. Fin dal suo viaggio di ritorno in macchina dal commissariato, dove ha recuperato una scatola con i suoi ultimi averi, egli rimugina su quale potrebbe essere il suo destino.
Certo, la sua pensione si prospetta tutt’altro che solitaria o noiosa: la sua casa di campagna, il suo oliveto del quale si occupa con l’aiuto di un esperto contadino, il cagnolone Blisk, la fidanzata Eleonora e gli amici di sempre gli danno grande gioia e conforto. Tuttavia, egli sente come un pungolo nel cuore, la sensazione di non avere ancora fatto qualcosa che invece sarebbe suo compito.
È proprio durante una delle sue lunghe e solitarie passeggiate lungo l’Imprunetana, mentre egli ripensa agli anni della guerra ed alle persone che purtroppo non ci sono più, che quel pensiero, leggero come una farfalla, gli esce dalla mente, proprio davanti ad alcune tombe.
Il suo pensiero corre veloce a quando era entrato in polizia da poco, nel ‘47, e la guerra era tutt’altro che un ricordo da rispolverare davanti al fuoco. In quel clima di rancori e rappresaglie era stato trovato morto in un campo Gregorio Guerrini, il figlio poco più che ventenne di un farmacista colluso con dei potenti fascisti. Al tempo il caso era stato archiviato in fretta e considerato una sorta di vendetta trasversale nei confronti del padre, che, qualche anno dopo, si era suicidato per il senso di colpa. Bordelli, però, si è sempre sentito in difetto, non solo per non aver risolto il caso, ma anche perché, essendo al tempo un novellino, non aveva avuto tempo e spazio per condurre l’indagine a modo suo.
Nella sua mente si fa strada l’idea di indagare per conto suo, con il tacito aiuto delle tante persone che gli sono amiche in commissariato, e senza destare troppo clamore. La morte del giovane Guerrini sembra affondare in un lontano passato: la madre, rimasta sola, ha perso il senno, e persino il personale domestico non parla volentieri di un ragazzo che in vita era stato un viziato prepotente ed è andato incontro ad una ben misera fine. Ma Bordelli sa come indagare con discrezione – è stato il suo mestiere per una vita – e parlando con l’ex collega Diotivede, medico legale in pensione, si rende conto che le ferite sul corpo di Gregorio raccontano più una storia di disperazione che una fredda esecuzione.
Nel frattempo, Pietrino Piras, il suo braccio destro che per lui è come un figlio, è diventato vice commissario, e, anche se il suo carattere riservato non lo ammetterebbe mai, ha ancora bisogno di confrontarsi con il suo mentore Bordelli.
I casi con cui il commissariato ha a che fare in questo periodo sono due, uno più odioso dell’altro: l’aggressione ad un ragazzino delle scuole medie – che per fortuna è riuscito a scappare – da parte di un maniaco sessuale, e l’uccisione di un giovane prete molto chiacchierato. Pane per i denti di Bordelli, che ha già avuto a che fare con un terribile crimine contro un minore, anni prima, e che ha sempre avuto una certa avversità per il clero. Non proprio le attività abituali di un pensionato…
Non è la prima volta che un romanzo del commissario Bordelli finisce tra i miei preferiti del mese, e leggendo Non tutto è perduto ho riflettuto sul perché. Come ormai saprete, vi propongo abitualmente un buon numero di gialli su questi schermi, e, pur avendoli apprezzati quasi tutti – alcuni anche molto – non ho potuto fare a meno di notare come, talvolta, il cliché del “tutore dell’Ordine ombroso” si ripeta un po’ troppo spesso: l’idea del poliziotto messo in scacco dalla vita, talvolta proprio affetto da sintomi depressivi, forse è stata usata un po’ troppo spesso negli ultimi anni. Quindi, per quanto i romanzi di questo tipo spesso mi piacciano, non posso fare a meno di intristirmi un pochino e di trovare anche ripetitivi questi personaggi.
Invece dal commissario Bordelli torno sempre volentieri perché, se dovessi descriverlo con una riga, direi che è un uomo che ama moltissimo la vita. Le sue zone d’ombra hanno sempre motivazioni reali: il suo passato da partigiano in guerra, gli orrori visti, il lutto per i suoi genitori e gli amici che gli mancano, la violenza che Eleonora ha subito qualche anno prima. Questo lo porta, a mio parere, ad essere un personaggio davvero equilibrato, e ad essere felice quando le cose, invece, vanno bene. Egli ama il suo lavoro, tant’è che in qualche modo se ne occupa anche da pensionato, ma non ne fa l’unica ossessione al punto da sentirsi perso senza: ci sono i libri, l’orto, le passeggiate, tante altre attività che compie non come riempitivo, ma perché sono pezzi di vita altrettanto importanti. È uno spirito libero e questo lo porta a stare bene anche da solo, ma apprezza la compagnia degli amici, ai quali vuole sinceramente bene, ed è felice con la fidanzata, con la quale ha una relazione seria ma dallo stile molto “libero” per i tempi.
Non sono l’unica a pensare questo: ancora una volta, come già accaduto nel corso della serie, compare un ospite, il colonnello Arcieri, agente dei Servizi Segreti nato dalla penna di Leonardo Gori. Ho letto tanti dei libri che lo vedono protagonista (ve ne parlo meglio qui e qui) e, non ricordo in quale, Arcieri descrive la prima casa di Bordelli (prima del trasferimento in campagna) come “piccolina ma piena di tanto amore”, il che mi sembra perfetto.
Infine, una qualità che apprezzo sempre nell’autore è la valorizzazione del racconto: anche questa volta la cena che il commissario organizza a casa sua diventa il pretesto per raccontare tante storie, una sorta di affascinante sezione Decameron all’interno del libro stesso.
Non credo proprio che questo romanzo sia un congedo di Bordelli dal lettore, quindi… vediamo che cosa ci riserverà la sua prossima avventura!
Il film del mese
Come spesso accade quando sono in trasferta ligure, questo mese ho messo un po’ da parte la tv e l’ho accesa poche sere, preferendo la classica passeggiata post-cena (possibilmente con gelato…) o comunque serate in compagnia, anche se casalinghe.
Una sera, però, ho beccato una vecchia commedia dei fratelli Coen, pungente e dissacrante, dal titolo Prima ti sposo e poi ti rovino.
Protagonisti sono George Clooney e Catherine Zeta-Jones. Il primo è Miles Messay, un avvocato divorzista celeberrimo, con un onorario che si possono permettere solo persone molto ricche. I suoi clienti sono tutti appartenenti al jet set di Los Angeles e spesso sono persone con un curriculum sentimentale imbarazzante, ma Miles non se ne cura più di tanto e va avanti, fiero dei tanti sotterfugi ai quali deve ricorrere ogni giorno per far vincere la causa al petroliere fedifrago di turno. La seconda invece è Marilyn, moglie del miliardario Rex Rexroth, una delle tante arrampicatrici sociali della città che ha sposato un uomo insopportabile solo per poter diventare ricca. Conoscendo l’infedeltà del marito, ella ha aspettato l’occasione propizia e, con l’aiuto di un detective privato, lo ha “incastrato alla grande”: ora egli dovrà scucirle svariati milioni di alimenti e lei sarà una donna libera e ricca.
Purtroppo per Marilyn, tuttavia, l’avvocato di Rex è proprio Miles. Quest’ultimo è in forma un po’ meno smagliante del solito: da tempo pensa che lavoro e vita lussuosa non gli bastano più, e sente la mancanza di qualcuno di importante nella sua vita. Quando Miles e Marilyn si incontrano, tra loro c’è attrazione, e l’uomo sarebbe anche disponibile a non trionfare sul lavoro come suo solito per non danneggiarla eccessivamente, ma la donna si dimostra gelida e ben decisa ad appropriarsi di quel che le spetta.
Tra i due ha inizio così una guerra senza esclusione di colpi, tra battaglie legali, la ricerca di un nuovo ricchissimo marito per Marilyn, le trovate di Miles per fare uscire pulito Rex… e tantissime schermaglie, perché i due non riescono proprio a stare lontano l’uno dall’altra.
Non pensavo che i fratelli Coen firmassero anche commedie. Non sono una loro fan, ma se non sbaglio sono specializzati in film d’azione, giusto? In ogni caso, il “taglio” d’autore si sente: siamo nel pieno della rom-com americana, eppure ci sono, qua e là, taglienti battute che rivelano anche un certo interesse per la critica sociale.
Miles è il classico uomo di successo che ottiene tutto quel che desidera ma poi non riesce a godersi nulla, che ha così tanti soldi da ristrutturare cottage in montagna dove però non andrà mai perché non ha tempo, e che fa di professione fa il cinico in amore, almeno finché non incontra una donna più cinica di lui.
Marilyn, invece, è una cacciatrice di dote, un personaggio davvero intollerabile a prima vista, ma che nasconde una non dichiarata fragilità, un bisogno costante di rassicurarsi circondandosi di beni materiali, forse perché nessuno le ha mai regalato niente.
Non credo che il film sarebbe altrettanto piacevole e divertente se al timone non ci fossero due bravissimi attori protagonisti con un’ottima chimica. Anche tra i ruoli secondari ci sono alcuni nomi di spicco del cinema americano.
Ideale per una simpatica sera d’estate!
La musica del mese
Fortunatamente agosto è un mese che ha consentito a tutti noi in famiglia di passare del tempo insieme dopo un anno sicuramente più positivo del precedente, ma comunque molto intenso. Così ho pensato che la parola chiave del mese potesse essere famiglia.
Per quanto riguarda invece la musica leggera, ho pensato ad una canzone di Francesca Michielin, Alonso, che trovate a questo link. Il brano ha inizio con una dedica al celebre pilota ma si conclude parlando di famiglia:
Ricorda, è la famiglia la cosa più importante
Ti dicono di no, ma ci ritornerai per sempre
Ci ritornerai per sempre
E la colpa non sono gli altri se stiamo male
Siamo noi che non ci vogliamo bene
Anzi, che non ci lasciamo amare
La poesia del mese
Avendo passato il mese di agosto in riva al Mar Ligure, ho pensato di proporvi, come già fatto in luglio, un componimento del poeta Camillo Sbarbaro, nato a S.Margherita e sempre legato alla sua terra, dal titolo Era color del mare:
Era color del mare e dell’estate
la strada fra le case e i muri d’orto
dove la prima volta ti cercai.
All’incredulo sguardo ti staccasti
un po’ incerta dall’altro marciapiede.
Nemmeno mi guardasti. Mi stringesti,
con la forza di chi s’attacca, il polso.
A fianco procedemmo un tratto zitti.
Una macchina adesso mi portava,
procella appena dominata, verso
il luogo di quel primo appuntamento.
Già la svolta il mio cuore riconosce
e, raffica, la macchina imbocca,
ed ecco tu ti stacchi
un po’ incerta dall’altro marciapiede.
(Non era che un crudele immaginare:
paralitico tenta con quest’ansia
la parte, se già il male guadagni).
Il tempo di pensarti; ma nell’attimo
che dolcissima spina mi trafisse!
Acuta come questa non mi desti
altra gioia, non mi potevi dare.
T’amavo. Amavo. Anche per me nel mondo
c’era qualcuno.
O strada tra le case, benedetta,
dove la prima volta nella vita
pietà d’altri che me mi strinse il cuore.
Le foto del mese
Come al solito, vi propongo una carrellata di fotografie delle vacanze! Ecco uno scatto della “mia spiaggia” in una giornata particolarmente limpida…
...ed uno al crepuscolo, dopo un aperitivo in riva al mare!
L’8 agosto è venuta a trovarmi la mia amica Luana, che è riuscita a tornare dall’Inghilterra per le ferie d’agosto ed in quei giorni era ad Albenga con la sua famiglia!
Così come a luglio abbiamo festeggiato sia il mio papà che le mie amiche Mara e Francy, anche agosto è stato un mese ricco di importanti compleanni! Il 7 è stato il giorno di mio fratello Stefano, mentre il 24 quello di mia mamma!
Che vacanza sarebbe senza qualche pranzetto e/o cenetta appetitosa? Ogni tanto è giusto trattarsi bene :-) Quello in foto è il takeaway di una delle mie trattorie preferite: burridda di seppie (spezzatino con patate e piselli) da una parte, zuppa di pesce dall’altra!
Immancabile scatto della luna sul mare :-)
Un selfie dalla spiaggia, giusto per avere un ricordo dei miei capelli ancor più selvaggi del solito!
...e questo è stato il mio agosto! Che dire, è stato fin troppo bello, così come luglio... mi sento davvero, davvero fortunata.
Ora (proprio oggi, in questo momento) si rifanno le valigie, si saluta la "seconda casa" e si torna alla prima. Personalmente ci torno con gioia perché negli ultimi giorni qualcosa, dalla casetta al paese agli amici, ha iniziato a mancarmi un po'. Ma anche con la solita malinconia, sia perché non so ancora che sorprese mi riserverà questa nuova stagione della mia vita, sia perché, come ormai saprete, preferisco primavera ed estate all'autunno ed all'inverno. Cercherò di mantenermi ottimista!
Da questa settimana il blog ritorna attivo come al solito e spero tanto che con l'autunno riprenderanno anche un po' di attività culturali di cui potervi parlare. Nel frattempo attendo i vostri commenti su com'è andata quest'estate. Anche solo un saluto o due parole per sapere come state sono molto graditi!
Grazie di cuore per essere ritornati a leggermi dopo la pausa estiva! Al prossimo post :-)
Una gran bella estate, brava! E il film è un classico, letteralmente ;)
RispondiEliminaCiao Pietro! Sono super contenta della mia estate, davvero :-) Eh sì, il film è un classico tra le commedie!
Elimina